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Alle pendici dell’Epomeo, sul
versante di Santa Maria al Monte e
Corsaro, dei massi pericolanti
rischiano di precipitare a valle.
Sarebbe una tragedia ben più grave
di quella di Ischia. A Forio esistono
situazioni gravi, casi “sospesi” da
molti anni, benché fossero
molteplici le istituzioni al corrente.
Alle pendici dell’Epomeo, sul
versante di Santa Maria al Monte e
Corbaro, dei grossi massi in bilico
causano un pericolo che, è proprio
il caso di dire, incombe sulla
comunità. Se dovessero cadere,
non si limiterebbero a travolgere
qualche casa, ma precipiterebbero
a valle causando una devastazione
di immani proporzioni.
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Ancora una frana alle Fumarole, ancora una
volta il pericolo è aleggiato sulla spiaggia
più grande ed importante dell'isola d'Ischia:
la spiaggia dei Maronti. Una notevole
quantità di massi e terreno si è staccata dal
costone detritico ed è precipitata
sull'arenile, portandosi fin al mare. Chi si
trovava in zona ha vissuto attimi di paura
ed assistito ad uno spettacolo della natura
non molto piacevole. Chi invece era un
poco più distante ha temuto il peggio
riuscendo a guardare solo gli effetti della
frana e cioè la nuvola di polvere che si è
alzata al cielo. Per fortuna però, questa
volta nulla è accaduto. Chi temeva il peggio
si è ben presto tranquillizzato perché la
frana non ha travolto né colpito nessuno.
Nello scorso mese di luglio denunciammo
dalle pagine di questo giornale che,
nonostante la presenza di qualche tabella in
zona che indicava il pericolo di frane, i
bagnanti sostavano in zona come se nulla
fosse, in molti avevano piazzato le loro
asciugamani sull'arenile e si godevano il
mare dei Maronti "ignari" del pericolo che
incombeva. Avvicinammo anche molti di
questi turisti e la maggior parte di essi
trasecolarono dimostrando che non erano
coscienti del pericolo, per il semplice fatto
che non avevano letto i cartelli del Comune
di Barano che segnalavano il pericolo di
frana.
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Il maltempo non da' tregua, orami frequenti ed
interminabili temporali. La pioggia ha messo a dura prova
la resistenza delle strade urbane ed extraurbane, un po'
ovunque. È così che anche il 2006 comincia all'insegna
del rischio idrogeologico. Collassi, dissesti, smottamenti,
buche e asfalto divelto, sono stati registrati sull'intero
territorio isolano, ma le problematiche maggiori risultano
essere quelle connesse ai movimenti franosi del terreno,
senza possibilità di contenimento o limitazione degli
effetti conseguenti. In più versanti delle colline e valli
casamicciolesi, il rischio idrogeologico, acuito dal
processo iniziato in anni ed anni di mancato risanamento,
a fronte della continua urbanizzazione, condotta in
maniera spudorata soprattutto a partire dalle fasce
montane, sin sotto i meglio noti "Radar", si fa sentire con
preoccupazione ed urgenza investendo l'intero territorio
cittadino. Altrettanto notevoli sono i processi franosi e gli
smottamenti registratisi in più fasi temporali nelle località
montane del Fasaniello, di Buceto, della Molara tra via
Cretaio e Monte Tabor, che come nelle altre zone del
paese non hanno determinato ripercussioni a persone o a
cosa, ma solo lievi disagi e forti preoccupazioni in vista di
un possibile peggioramento delle condizioni
meteorologiche. Un bilancio non troppo rassicurante che
con la pioggia e con il passare delle ore favorisce e non
diminuisce.
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Negli ultimi tempi, le frane - sempre più numerose
sulla nostra isola - sembrano essere diventate
cronaca quotidiana. Piccoli smottamenti, caduta
massi da costoni pericolanti, frane che collassano
improvvisamente e chi più ne ha più ne metta. Un
evidente pericolo che interessa un po' tutti i
comuni in quanto il rischio idrogeologico riguarda
l'isola intera, sia all'interno che lungo le coste.
Ultimo episodio in ordine di tempo la preoccupante
frana che interessò la Barano-Maronti: a tutt'oggi il
problema qui non è stato risolto, anzi a quanto
pare al di là del transennamento che ha chiuso una
parte di strada si sono verificati, ulteriori piccoli
smottamenti, piccole frane nella. Poi giorni
addietro nel comune di Serrara sulla strada
Provinciale che attraversa la zona di Toccaneto,
proprio dove c'è il ristorante I Ghiottoni, vi è
verificata un'altra frana. Quando da quelle parti la
neve provocò i soliti disagi e i noti problemi alla
viabilità, la pioggia battente ha fatto franare una
buona parte di terriccio crollato dalla parete che
insiste in curva pochi metri prima del noto locale
baranese. Una frana che ha causato ulteriori disagi
al traffico veicolare
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La scuola apre regolarmente ogni mattina. Ma le aule
continuano a restare vuote da giorni. Da quando, al
rientro dopo le vacanze di Natale, è stata scoperta nel
cortile che funge da parco giochi una voragine che ha
seminato dubbi e preoccupazioni. Fino a convincere i
genitori dei piccoli alunni della scuola materna di via
Pannella, a Lacco Ameno, che fosse preferibile tenersi i
bambini a casa, almeno fin quando non fossero arrivate
ampie assicurazioni sulla stabilità complessiva
dell'edificio e sulla realizzazione in tempi brevi dei lavori
di sistemazione dello spazio giochi. E finora le risposte
arrivate ufficialmente dal Municipio di Lacco Ameno non
sono state giudicate adeguate a fugare i timori suscitati
dal quel grosso buco che si è aperto all'inizio dell'anno.
Erano rientrati il 9 gennaio, i piccoli dell'asilo, dopo circa
due settimane di vacanza per le festività natalizie, senza
che i loro genitori supponessero neppure ciò che era
successo nel frattempo. Solo il giorno dopo qualcuno si
era accorto della nuova situazione e subito si era diffusa
la consapevolezza che l'area esterna, al piano terra
dell'edificio, non fosse agibile. E che, anzi, fosse
decisamente pericolosa, visto che vi si era
improvvisamente aperta una voragine, che aveva
inghiottito, oltre ad una porzione del pavimento, anche
alcune panchine regolarmente usate dai piccoli durante
le ore di svago trascorse nel cortile. Una vera fortuna
che quel gravissimo danno si fosse verificato quando la
scuola era chiusa
Una frana vi è verificata nella frazione Pilastri del
Comune di Ischia alle 7,30. Avrebbe ceduto il costone
del monte Vezzi sulla spiaggia dell’Arenella. La frana ha
provocato il crollo di una casa nella quale c'era una
famiglia di sei persone. Sono stati recuperati i cadaveri
di Luigi Buono e delle tre figlie: Anna di 18 anni, Giulia
di 12 e Maria di 16. Sono state invece estratte vive dalle
macerie e salvate la moglie di Buono, Orsola
Migliaccio, e una nipotina di tre anni, Stella Migliaccio,
che era affidata agli zii. Sul posto sono accorsi oltre ai
pompieri due elicotteri del 118 di Napoli, nonchè polizia
e carabinieri. Quattro cadaveri sono stati estratti dai
vigili del fuoco. A causare la frana potrebbero essere
state le forti piogge di ieri. Le case coinvolte nella frana
sono due. La casa della famiglia Migliaccio, travolta
dalla tragedia, è andata completamente distrutta, ne è
rimasto solo il tetto. E’ stata lambita dal fango anche
una abitazione vicina, i cui abitanti sono riusciti a
fuggire
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Ischia ha fatto la fine di Sarno e solo un caso fortuito
ha reso meno tragico il conto delle vittime, che
sarebbe stato terribile se la frana avesse deviato
nella Valle degli Usignoli, dove le case sono più
raggruppate ed intense. Oggi piangiamo quattro
concittadini, un padre e tre ragazze che si aprivano
alla vita piene di speranza, uccisi da una massa di
acqua e fango che hanno spazzato via la loro casa e i
loro sogni. Ma non fermiamoci alla commozione, al
pianto, al rammarico. Che non riporteranno in vita
Luigi e le sue figlie. Partiamo da questa tragedia per
non dover piangere altre morti innocenti ed ingiuste.
La casa era abusiva, ma nella frana l’abusivismo non
ha avuto alcun ruolo specifico, almeno così si pensa,
per cui, fermo restando la condanna del fenomeno e
le giuste analisi sulle implicazioni socio politiche e
culturali dello stesso, l’attenzione delle autorità, oltre
ad essere interessata a bloccare l’abusivismo che
non arretra, deve puntare rapidamente alla
identificazione delle zone a rischio e alla “messa in
sicurezza” della gente che vi abita.
Ecco cosa è successo…
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Rischio idrogeologico a Ischia