Story Board: Ricordare per viaggiare (ancora) Ente: FORMAT Corso IFTS: Tecnico Superiore per la Comunicazione e il Multimedia Anno: 2012/2013 Disciplina: Psicopedagogia dei media digitali Docente: Anna Dipace Alunna: Patricia Pinto Eccomi qui a dover realizzare una narrazione digitale sul viaggio. Una narrazione digitale? Certo che se avessi detto tempo fa questo termine ai miei nonni mi avrebbero guardato sbigottiti. Loro che per raccontare esperienze vissute, viaggi intrapresi utilizzavano mezzi “puri”: una semplice fotografia stampata o una cartolina ricevuta, raccontavano tutto, senza trucco e senza inganno. La realtà narrativa è oggi ben diversa: si posta sui social, si ritocca e si commenta in tempo reale. Comunque, oggi come ieri, le fotografie rivestono un’importanza fondamentale per “ricordare il ricordo”: sbiadite o sature, in bianco e nero o in RGB, graffiate o ritoccate, stropicciate o memorizzate in cartelle, incorniciate o postate, custodite in un libro o pubblicate sul proprio profilo, le immagini racchiudono in pochi centimetri quadrati, l’essenza di quel momento in cui la macchina fotografica ha fatto “click”… E come per magia in un attimo, tenendole fra le mani o visualizzandole sullo schermo, riaffiorano i ricordi, le voci, gli odori. Intanto i minuti passano … Di cosa scrivo? I pensieri si affollano nella mente: quanti viaggi fatti con Emanuele, mio compagno di vita, e quante foto scattate. Premetto che ogni volta che s'intraprendeva un viaggio, già il viaggiare in sé per sé era bello: quasi tutti gli Auto Grill erano nostri, quindi cruscotto invaso da ogni genere di leccornia e i paesi e i monumenti che dovevamo assolutamente visitare erano tanti. Solo dopo … si raggiungeva la meta prefissata. Allora vediamo un po’…, da dove inizio? Beh, mi viene in mente ora il viaggio più lontano, quello in Indonesia, sull’isola di Bali. Dopo diciotto ore di volo si atterra all’aeroporto di Denpasar. Che strano, qui è tutto così diverso: gli odori che sono nell’aria, così speziati, ed anche il caldo, la gente … Una navetta ci viene a prendere e ci accompagna in albergo: uno Sheraton (wow!!). Dopo una doccia rigenerante si va in piscina per rilassarci un po’, perché l’indomani ci sono tante cose da visitare… …l’isola delle tartarughe, i terrazzamenti di risaie, le botteghe degli artigiani locali che con tanta maestria lavorano il legno, la grotta dei pipistrelli, le spiagge lambite dall’oceano, Kuta con la sua vita notturna. Ed è proprio qui che abbiamo conosciuto due persone che entreranno a far parte della nostra vita: Martine e Christine, due Francesi che partiti per un viaggio intorno al mondo, il destino ha voluto che incontrassimo qui. Comunque dopo una settimana di permanenza in Indonesia, facciamo tappa in Thailandia. La cosa che più ricordo è il traffico di Bangkok, il mercato galleggiante… …il Palazzo Reale il Patpong (famoso quartiere, zeppo di locali notturni e menu, ma non di cibo e non aggiungo altro) …e poi Buddha di tutte le dimensioni! Dopo altri sette giorni si rientra in Italia, prendiamo la macchina al parcheggio dell’aeroporto e via… Si riparte! Destinazione Amsterdam Bella città, ma a essere sincera non ricordo molto. L’unica cosa che ricordo con chiarezza è che un giorno mentre stavamo percorrendo una delle tante strade di questa ridente città, vediamo la carreggiata che si alza. Sì, sì, proprio la strada con tutti i segnali e strisce pedonali. Che spavento! Ma che è sta cosa? Ci abbiamo messo un po’ per capire, chissà perché, che si trattava del ponte. Che ridere quella volta! Lasciamo Amsterdam e giù per la Francia. Non si poteva non fare tappa a Parigi, all’Euro Disney e una veloce visita ai nostri nuovi amici rientrati da poco dopo un anno di viaggio. Dopo quasi un mese di continuo viaggiare, si ritorna a casa, ma solo il tempo per lavare vestiti e biancheria e si riparte per Ostuni. Qui in occasione del Festival degli Artisti di Strada, ci esibiamo, con altri, in rappresentazioni fantastiche medievali. Il successo che abbiamo riscontrato è stato tale da averci fatto guadagnare un bel po’ di soldi per partire nuovamente: direzione Avignone in Francia, la famosa Città dei Papi. Qui in compagnia dei nostri amici, ci esibiamo in varie piazze e con ciò che guadagniamo, paghiamo vitto e alloggio. Ripartiamo dalla Francia e ci fermiamo a San Gimignano, Siena, Pisa, Firenze. Dopo quasi due mesi di viaggio, che ci hanno arricchito di esperienze e nuove conoscenze, si rientra a casa. Ma non siamo tristi, perché è da qui che poi ha inizio il nostro viaggio più bello, quello della nostra vita insieme. Questo viaggio, devo dire, anche se è durato solo quindici anni, perché una malattia ha portato via il mio compagno Emanuele, è stato quello più bello, perché sempre pieno di nuove esperienze, amici e amore; ma questa è tutta un’altra storia … Viaggiare è come sognare, la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato. (Edgar Allan Poe) Testi: Patricia Pinto Protagonisti: Emanuele Tozzi, Patricia Pinto Realizzato con Power Point Software per elaborazione immagini: Adobe Photoshop Ringrazio Emanuele compagno di viaggio e di vita. Sitografia: Pag. 3 immagine cartolina da www.liguriacards.com Pag. 3 Immagine bimba da www.bebeblog.it Pag.3 Immagine famiglia da farm6.staticflickr.com Pag. 4 Immagine album fotografico www.fotoregalioriginali.it