Prevenzione e riabilitazione dell’’incontinenza urinaria Un approccio multidisciplinare Alba 20 - 21 giugno 2008 ASPETTI PSICOLOGICI DELL’INCONTINENZA: DA LIMITE A RISORSA PER IL TRATTAMENTO Dr.ssa Donatella Croce SOC Servizio di Psicologia - ASL CN2 PREMESSA L’aspetto psicologico gioca un ruolo fondamentale nel disturbo da incontinenza poiché spesso la persona che ne è affetta si vergogna, si isola, modifica le sue abitudini di vita evitando l’attività fisica, i viaggi, l’attività sessuale e, a causa della sensazione di non avere più il controllo di una parte di sé, perde stima e fiducia in se stessa. MECCANISMI DI ADATTAMENTO PREVENTIVO Limitare gli spostamenti ai soli luoghi e percorsi in cui si conosce la collocazione dei servizi igienici (la cosiddetta "mappatura delle toilette") Sviluppare comportamenti compensatori come bere di meno o svuotare la vescica ogni volta che si presenta la possibilità di andare in bagno Evitare alcune attività ludiche e/o lavorative Evitare i rapporti sessuali Utilizzare assorbenti o pannoloni. ASPETTI SIGNIFICATIVI In relazione al vissuto della malattia e degli atteggiamenti emotivi emergono tre aspetti significativi: la percezione della gravità della malattia, il pudore la scarsa propensione a parlarne con il medico con caratteristiche molto diverse nell’uomo e nella donna Percezione della gravità Significativamente più bassa nella donna e più alta nell’uomo. La donna: minor soglia di attenzione al disturbo maggior tolleranza della malattia ricerca di soluzioni pratiche L’uomo: diversa percezione dell’evento (“molto grave”) delega pratica In generale rassegnazione e pessimismo in merito alle prospettive future. Propensione a parlarne con il medico Nel 63% dei casi gli uomini sembrano dimostrare una maggiore apertura e cercano un confronto con il medico in tempi decisamente più rapidi Le donne (40%) tendono a rimandare il consulto sino a che il disturbo non diventa impedente. Pudore L’uomo parla del problema solo con il coniuge e con lo specialista e prova molta vergogna per la malattia. La donna ha maggiori difficoltà nell’affrontare clinicamente il problema ma si confida più facilmente con amiche e conoscenti. Per entrambi però gli aspetti socio-culturali concorrono a trasformare la patologia fisica in una mancanza psicologica irrazionalmente ricondotta ad un proprio errore (senso di colpa per la perdita di controllo) ASPETTI SOCIO-CULTURALI L’incontinenza viene tuttora associata a concetti quali sporcizia divieto errore aspetti senili e regressivi aspetti volitivi legati alla perdita di controllo del proprio corpo STATI PSICHICI ASSOCIATI Stati depressivi Perdita di autostima Apatia e chiusura Senso di vergogna e di colpa Disturbi nella sfera sessuale L’INTERVENTO PSICOLOGICO Si propone di: ridurre lo stress psicoemotivo dei pazienti affetti da incontinenza contrastare l’isolamento sociale, la perdita di autostima e gli stati ansiosi e/o depressivi affrontare i disagi relazionali e i disturbi sessuali frequentemente presenti negli incontinenti Il counselling pre- riabilitazione Il colloquio con la pz nella fase pre-trattamentale permette di: Effettuare una valutazione diagnostica Far emergere eventuali resistenze al trattamento Favorire e sostenere il passaggio da un atteggiamento passivo verso il disturbo ad uno attivo Il colloquio Si svolge con modalità che devono rispettare valori, risorse personali e capacità di autodeterminazione del paziente (spesso anziano) Ha come obiettivo di aiutare la persona a comprendere meglio il percorso che lo attende e ad assumersene consapevolmente la responsabilità E’ uno spazio in cui esprimere quei sentimenti (ansia, vergogna, rabbia, confusione…) che, se non elaborati, possono interferire con il percorso riabilitativo Aspetti diagnostici In presenza di una diagnosi di incontinenza è importante valutare: la condizione psichica del paziente e la sua personalità, individuando eventuali tratti che possono limitare l’aderence le risorse interiori del paziente, le resistenze, i meccanismi difensivi, le strategie di coping abitualmente utilizzate di fronte alle situazioni problematiche Lo stile di coping Strategie che un soggetto sviluppa per gestire o diminuire l’impatto di un evento che costituisce una minaccia per il suo benessere fisico e/o psichico Dipende da: valutazione cognitiva attribuzione di significato risorse disponibili stili comportamentali tipo di controllo emotivo STILI FUNZIONALI confronto e condivisione delle preoccupazioni atteggiamento attivo verso il problema ricerca di informazioni e soluzioni ridefinizione dei problemi aderence pianificazione dei trattamenti sanitari ridefinizione delle priorità umorismo STILI DISFUNZIONALI negazione e/o minimizzazione del problema atteggiamento passivo verso il problema negazione patologica (agire come se il problema non esistesse) repressione e spostamento (focalizzare l’interesse su altro per distrarsi) elusività, evitamento rassegnazione fatalistica preoccupazione ansiosa I disturbi dell’adattamento Rappresentano i quadri di sofferenza psicologica più frequentemente correlati a patologie organiche tipo l’incontinenza. Si distinguono in: D.A. con umore depresso (F43.20) con ansia (F43.28) con ansia e umore depresso (F43.22) con alterazione della condotta (F43.24) con alterazione della condotta e dell’emotività (F43.25) non specificato (F43.9) ASPETTI PSICO-SESSUOLOGICI Valutare la funzione sessuale e la relazione di coppia prima dell’insorgere della patologia Valutare l’impatto psicologico dell’incontinenza sulla funzione sessuale Affrontare la risoluzione di eventuali disfunzioni sessuali (dispareunia, anorgasmia) Tempi: il primo colloquio avviene tra la visita fisiatrica e l’inizio del percorso di riabilitazione se necessario, viene quindi proposto un percorso di sostegno parallelo al trattamento Modalità: ambulatorio integrato APPROCCIO INTEGRATO Ruolo della terapista: può segnalare difficoltà e resistenze emerse sia nella visita sia nel corso del trattamento e proporre un percorso di sostegno psicologico Ruolo della psicologa: può segnalare difficoltà e resistenze emerse nel colloquio e sostenere il processo di adattamento al percorso riabilitativo CONCLUSIONI Nella nostra esperienza l’approccio integrato è quello che garantisce i migliori risultati nel processo riabilitativo poiché permette di restituire al paziente un senso di potere e di controllo su di sé ed un ruolo attivo nell’affrontare un disturbo che condiziona pesantemente la qualità della vita Grazie per l’attenzione….