MYSTERION
EVOLUZIONE DI UN TERMINE.
Dall’antichità classica al cristianesimo
prof. Vincenzo Cremone
I culti misterici
Quando si parla di culti
misterici, si fa riferimento a
un insieme di pratiche
rituali tenute rigorosamente
segrete dell‘antichità greca,
ellenistica
e
romana,
sebbene la loro origine sia
ancora più antica.
prof. Vincenzo Cremone
I culti misterici
A partire dal III sec. a.C. si ebbe una
progressiva espansione dei culti misterici che,
dal mondo greco cominciarono a propagarsi
verso l'Occidente; in epoca romana erano
largamente penetrati nel mondo romano fino
alla diffusione fra i ceti popolari che si
verificò intorno al III e IV sec. d.C.
prof. Vincenzo Cremone
I culti misterici
Si distinguono due diverse famiglie di culti
Culti di origine greca:
•misteri eleusini
•Dionisiaci
•Orfici
•di Samotracia
Culti di origine orientale:
•Attis e Cibele, originario
dell'Asia minore
•Iside e Osiride, di provenienza
egiziana
•Adone, di provenienza siriaca
•Mitra, proveniente dalla Persia.
prof. Vincenzo Cremone
I culti misterici
Il culto più antico di cui si abbia notizia è
quello dei Misteri Eleusini (VII sec. a.C.)
prof. Vincenzo Cremone
I culti misterici
Durante la celebrazione di questi misteri si
ricordavano la discesa di Demetra negli inferi, la
ricerca di Persefone e la sua resurrezione, che
simboleggiava la rinascita della natura.
Demetra
Ades rapisce
Persefone -Kore
prof. Vincenzo Cremone
Il culto della Dea Madre
Nei secoli che precedettero la
colonizzazione greca ci fu un culto
italico e latino della Dea Madre
(Cerere), divinità collegata alla terra
che, solo a partire dal V sec.a.c., sarebbe
stata assimilata alla Demetra greca,
diventando una delle maggiori divinità
romane. Il nuovo culto fu celebrato da
sacerdotesse provenienti soprattutto
dalla Sicilia, che fu il primo importante
centro di irradiazione del mito, per la
presenza ad Enna, di uno dei più antichi
e prestigiosi templi dedicati alla Dea
Cerere – Demetra.
prof. Vincenzo Cremone
Il culto della Dea Madre
La statua di Cerere - Demetra
(impropriamente detta Venere di
Morgantina) ritornata ad Aidone
vicino al sito archeologico di
Morgantina.
prof. Vincenzo Cremone
I culti di fertilità
I culti misterici erano tutti
legati alla fertilità della
terra, quindi al ciclo della
natura, come per es. quelli
di Cibele (Asia Minore),
detta anche Grande Madre
(Dea Madre), dea della
maternità e del culto
femminile, di Iside (Egitto).
prof. Vincenzo Cremone
Ma il culto della Grande Madre ha origini
molto antiche, risale all’epoca del paleolitico.
Venere di Willendorf
24.000 - 26.000 anni
Venere di Lespugue, 27.000 anni
prof. Vincenzo Cremone
I culti di fertilità
Anche nella Bibbia sono
testimoniati questi culti di
fertilità
praticati
dalle
popolazioni cananee.
Il palo sacro (’ashera) era
l'emblema
della
dea
dell'amore e della fecondità,
Ashera (Astarte in greco,
Ishtar babilonese).
prof. Vincenzo Cremone
I culti di fertilità
La Bibbia condanna questi culti
Distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele
(massebot) e taglierete i loro pali sacri ('ashera).
Es. 34,13
prof. Vincenzo Cremone
I culti di fertilità
Ashera è la Madre di tutti, la
dea della fertilità, dalla quale
proviene il potere della
riproduzione e della crescita
per i prodotti dei campi, tutti
gli animali e l’uomo.
Stele o pietre erette, in
ebraico massebot, erano
nella religione cananea, i
simboli
della
divinità
maschile.
prof. Vincenzo Cremone
I culti di fertilità
Babilonesi, assiri, fenici (cananei) e anche greci
praticavano la prostituzione sacra. La ierodula
(sacerdotessa) si univa al sacerdote o al fedele come rito
propiziatorio,
rievocazione
simbolica
di
una ierogamia (matrimonio sacro, unione dell’umanità
con la divinità) un rito inneggiante alla fertilità in modo
tale da ottenere la fertilità delle donne, delle greggi, della
terra.
Canaan proponeva a Israele un sistema religioso
alternativo, tutto centrato sulla fecondità come dono
divino. Per questo motivo la legge mosaica e i profeti
richiamavano continuamente il popolo alla fedeltà a
JHWH.
prof. Vincenzo Cremone
I culti di fertilità
Tornando al mondo greco le Falloforie erano
delle processioni in cui venivano portati come segno
di fertilità dei simulacri fallici.
Questa processione aveva probabilmente il
compito di propiziare la fertilità della terra e il buon
esito della semina.
prof. Vincenzo Cremone
I culti di fertilità
Quella mattina fui sconcertato dall’annuncio riguardo all'erma.
Casa di Gorgia, come tutte le case di Atene, ne ha una proprio di
fronte, un pilastro generalmente di pietra e a volte di bronzo, con
su scolpiti dei genitali maschili e una testa umana. A volte il pene è
appena appena disegnato, altre volte è piuttosto elaborato e i
testicoli sono ben delineati. L'erma segna il confine sacro della
casa, tiene lontano il male e protegge la famiglia con l'energia del
potere fecondatore divino. Essendo essa la rappresentazione di una
divinità - comunemente si pensa sia Ermes - che protegge la casa e
concede fertilità e lunga vita, qualsiasi onta nei suoi confronti è un
atto sacrilego.
(Margaret Doody: Aristotele e il mistero della vita;
Sellerio editore, Palermo)
prof. Vincenzo Cremone
I culti di fertilità
Erma
prof. Vincenzo Cremone
Priapo
Priapo, raffigurato con enormi
organi
genitali,
ritenuti
nell'antichità l'origine della vita.
Egli dominava l'istinto, la forza
sessuale maschile e la fertilità
della natura.
Pompei, casa dei Vettii
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I culti di fertilità
Nelle iniziazioni e nelle feste dionisiache che celebravano il risveglio del
principio vitale ed istintuale, fondamentale era il ruolo delle donne. Era
infatti loro compito risvegliare la forza vitale addormentata nel letargo
invernale, ridestare il fuoco sopito, rimettere in moto le potenti forze del
desiderio e della crescita vitale, paralizzate dal gelo e dalla morte. Le
iniziazioni femminili culminavano con la contemplazione del contenuto di
un liknon (setaccio per il grano) coperto che racchiudeva un fallo come
possiamo vedere in alcuni dei dipinti della Villa dei Misteri di Pompei.
prof. Vincenzo Cremone
Mysterion
Dopo questo lungo exursus storico, che ci ha
fatto rivivere il modo di celebrare il culto
religioso nell’antichità che a noi sembra fuori
dal comune, torniamo ad occuparci del
termine MISTERO.
prof. Vincenzo Cremone
Mysterion
Il mysterion ("mistero", che deriva dalla parola greca
myein "chiudere gli occhi e le labbra") era accessibile
soltanto agli "iniziati" (mystoi), introdotti ai culti dalle
"guide" (mystagoi). I termini sono derivati dalla radice
my-. Nell'antichità tale radice è stata posta in rapporto con
quella del verbo myô, "chiudo", usato nella forma assoluta
col significato di "chiudere la bocca" o "chiudere gli
occhi". In questi termini è stato individuato il carattere
segreto dei riti relativi, chiamati così per «il fatto che
coloro che ascoltavano dovevano chiudere la bocca e
non spiegare ad alcuno quelle cose» (Aristofane).
prof. Vincenzo Cremone
Mysterion
Oggi con questo termine si intende
qualche cosa di oscuro, sconosciuto,
inspiegabile, esoterico e inquietante.
prof. Vincenzo Cremone
Mysterion
Ma il cristianesimo, pur utilizzando la
stessa terminologia (mistero – mistagogia –
mistagogo – mistico) dei culti misterici,
cambia il significato del termine mistero.
prof. Vincenzo Cremone
Mysterion
Si intende l’opera salvifica di Dio, la cui luce
è talmente abbagliante da risultare non del tutto
comprensibile all’uomo: la ragione umana deve, a un
certo punto del cammino, lasciare spazio alla fede
per accedere al Vero.
prof. Vincenzo Cremone
Mysterion
L’uomo, dinanzi a questa grande bellezza, che
è l’opera di Dio, non può far altro che
chiudere la bocca perché non ha parole per
poterla esprimere, gli rimane solo di
contemplare il mistero.
prof. Vincenzo Cremone
Mysterion
Nel cristianesimo il mistero non è
più segreto ed è rivolto a tutti
A colui che ha il potere di confermarvi nel mio
Vangelo, che annuncia Gesù Cristo, secondo la
rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per
secoli eterni, ma ora manifestato mediante le
scritture dei Profeti, per ordine dell'eterno Dio,
annunciato a tutte le genti perché giungano
all'obbedienza della fede, a Dio, che solo è
sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria
Romani 16, 25 – 27
nei secoli. Amen. ...
prof. Vincenzo Cremone
Mysterion
Nel cristianesimo valse l’uso di
chiamare i riti celebrativi della salvezza
con la parola misteri, in quanto
realizzano il memoriale della salvezza
misteriosa di Dio e la sua attualizzazione
nel tempo.
prof. Vincenzo Cremone
Mysterion
Ricordiamoci che la lingua del cristianesimo dei
primi secoli è il greco.
Il primo scrittore cristiano, nell’ambito della
teologia occidentale, ad usare il termine sacramentum
in luogo di mysterion è Tertulliano, che lo applica alla
celebrazione del battesimo e dell’eucarestia.
In Occidente si preferì riservare la parola
sacramenti alle celebrazioni cultuali, in luogo della
parola misteri, proprio per evitare ogni confusione con
i misteri pagani.
prof. Vincenzo Cremone
Conclusione
Nei misteri pagani, mediante un'attività rituale, l'uomo
intendeva partecipare alle vicende della divinità per
assicurarsi una sorta di immortalità. Quella pagana era una
pretesa insostenibile perché le loro divinità erano false e, in
ogni caso, perché le vicende della divinità erano soltanto
mitologiche; le celebrazioni cristiane, invece, hanno come
loro fondamento gli effettivi interventi salvifici di Dio nella
storia. Nei sacramenti gli atti salvifici di Cristo sono
ripresentati. In questi atti salvifici è Dio stesso che agisce;
essi non sono dunque passati come passano gli atti umani.
Solo il fatto esterno e storico è passato, l'elemento interiore, il
significato salvifico rimane per sempre.
prof. Vincenzo Cremone
FINE
prof. Vincenzo Cremone
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