ing. Domenico Mannelli
Dove
Valutazione
rischio
Sezione II
Valutazione dei rischi Articolo 28
comma 1 Oggetto della valutazione deiVARIATA
rischi
(rif.: art. 4 d.lgs. n. 626/1994)
La valutazione la valutazione di tutti i rischi con la
conseguente elaborazione del documento , anche
nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle
sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché
nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve
riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute
dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi
di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui
anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato,
secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8
ottobre 2004, alle differenze di genere, all’età,
alla provenienza da altri paesi.
2009
2/51
DVR Articolo 28 comma 2
NOVITA’
Il documento redatto a conclusione della valutazione,
deve avere data certa e contenere:
a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la
sicurezza e la salute durante all’attività lavorativa,
nella quale siano specificati i criteri adottati per la
valutazione stessa;
b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di
protezione attuate e dei dispositivi di protezione
individuali adottati, a seguito della valutazione di cui
all’articolo 17, comma 1, lettera a);
c) il programma delle misure ritenute opportune per
garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
sicurezza;
2009
3/51
DVR art. 28 comma 2
Il documento deve contenere:
d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da
realizzare nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi
debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente
soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
e) l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di
prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha
partecipato alla valutazione del rischio;
f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i
lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta
capacità professionale, specifica esperienza, adeguata
formazione e addestramento.
2009
4/51
Articolo 29 Modalità di effettuazione della
valutazione dei rischi (rif.: art 4 d.lgs. n. 626/1994)
Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il
documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), in
collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione
e protezione e il medico competente, nei casi di cui
all’articolo 41, previa consultazione del rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza.
La valutazione e il documento debbono essere rielaborati in
occasione di modifiche del processo produttivo o
dell’organizzazione del lavoro significative ai fini della salute
e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di
evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione
o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della
sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità.
2009
5/51
OHSAS 18001
Continual
Continu
Improvement
Improvem
al
ent
Initial Status
Status
Management
Manageme
Review
Revie
nt
w
Checking &
Checking
Corrective
Correctiv
Action
&
Actio
e
n
2009
OHS Policy
Review
OHS
OHS
Policy
Policy
Planning
Plannin
Planning
g
Implementation
Implementation
& Operation
& Operation
1. OH&S Policy
1.1. The Health & Safety Policy
2. Planning
2.1. Planning for hazard identification,
risk assessment and control
2.2. Legal and other requirements
2.3. Objectives
2.4. OH&S management programme(s)
3. Implementation and Operation
3.1. Structure and responsibility
3.2. Training, awareness and competence
3.3. Consultation and Communication
3.4. Documentation
3.5. Document and data control
3.6. Operational Control
3.7. Emergency preparedness and
response
4. Checking and Corrective Action
4.1. Performance measurement and
monitoring
4.2. Accidents, incidents, non-
6/51
Status Review
Existing information, instructions &
allocated resources
Legislation & Regulations
Status Review
Best practice/Guidance
from Sector
Policy
2009
7/51
8
Initial Review - Hazard – Universal Exports
Work activity
Machine
operator
Cleaning
Hazard
-
Electricity
Noise
Moving parts
Fork Lift Trucks
- Lone working
- Slips & trips (wet
floors
- Use of chemicals –
(fumes, mixing
chemicals -adverse
reactions etc)
- Lifting
- Electricity
- Working at Height
Exposure
20 people working in
the factory
8 hours per day
Max 60 min durations
Contractors – 10
Part time –
2 hours/evening
Legal
Management of Health & Safety Regs
Noise Regulations
Electricity at Work Regulations
Provision and Use of Work Equipment Regulations
Management of Health & Safety at Work
Regulations
Control of Substances Hazardous to Health
(COSHH)
Provision and Use of Work Equipment Regulations
Manual Handling Regulations
Both contractor and Client must consider
together
risk assessment and preventative and proactive
steps to the work force, note:
Health and safety responsibilities are defined by
the
criminal law and cannot be passes on from one
party
to another by a contract.
2009
Come valutare i rischi sul posto di lavoro: le
cinque fasi
Identify the hazards[1]
Decide who might be harmed and how[2]
Evaluate the risks and decide on precaution[3]
Record your findings and implement them[4]
Review your assessment and update if necessary[5]
Identificare i rischi
Decidere chi potrebbe essere danneggiato e come
Valutare i rischi e decidere sulla prevenzione
Registrare i provvedimenti e la loro esecuzione
Modificare la valutazione e, se necessario,
aggiornarla
2009
9/51
Risk analysis, analisi rischio
Risk assessment,valutazione rischio
Risk management gestione del rischio
Thread identification
Identify harmfull events
and existing risk controls
Risk estimation
Estimate frequency & severity
Risk
analysis
Risk
assessment
Risk evaluation
Define acceptance criteria and apply it
Alternative options
and decision making
Planning and
implementing
Risk
assessment risk controls
Thread identification
Risk estimation
(magnitude)
Follow-up
Risk
management
Follow-up
Risk communication
(internal and external)
Planning and
implementing
risk controls
Risk evaluation
2009
10
Risk
management
Alternative options
and decision making
Essential questions (Kaplan Garrick):
• What can go wrong?
• How likely is it?
• What are the losses (consequences)
11
2009
Example: Occupational health and safety risk (BS 8800: 2004)
1
2
Danno lieve:
Fastidio e irritazione (ad
esempio, mal di testa);
temporanei problemi di
salute per il disagio (ad
esempio diarrea)
Danno moderato
Parziale perdita di udito,
dermatite, asma; disturbi
agli arti dovuti al lavoro;
probemi di salute dovuti a
disabilità permanente leive
Danno estremo:
Acuta malattie mortali;
malattie che abbreb+viano
la vita; grave invalidità
permanente
Lesioni superficiali; minori
tagli e lividi, irritazione agli
occhi dalla polvere
Lacerazioni, ustioni;
commozione; gravi
distorsioni;lieve frattura
Infortuni mortali;
amputazioni; multiple
lesioni; grandi fratture
Molto improbabile: Meno di
1% di possibilità di essere
vissuta da un individuo nel
corso della loro vita di
lavoro
Very low risk
Very low risk
High risk
Improbabile: In genere,
una volta sperimentato nel
corso della vita lavorativa
di un individuo
Very low risk
Medium risk
Very high risk
Probabile: Tipicamente
sperimentato una volta ogni
cinque anni da un singolo
Low risk
High risk
Very high risk
Molto probabile:
Tipicamente sperimentato
almeno una volta ogni sei
mesi, da un singolo
Low risk
Very high risk
Very high risk
2009
1
3
Very high risk
High risk
Medium risk
Low risk
Very low risk
Unacceptable
Unacceptable
Risks that
should be
reduced so that
they are
tolerable or
acceptable
Conditionally
acceptable
Acceptable
Acceptable
2009
1
4
Risk
level
Tollerabilità: indicazioni su tempi e azioni necessarie
Very
high
risk
Tali rischi sono inaccettabili. Sostanziali miglioramenti in materia di controlli del rsichio sono necessari, in
modo che il rischio sia ridotto a un livello accettabile o tollerabile. L'attività lavorativa deve essere
interrotto fino a quando le azioni di miglioramento sono attuati in modo da ridurre il rischio così che non
sia più molto elevato. Se non è possibile ridurre il rischio il lavoro dovrebbe essere vietato
High
risk
Notevoli sforzi dovrebbero essere compiuti per ridurre il rischio. Misure di riduzione del rischio dovrebbe
essere attuata con urgenza entro un determinato periodo di tempo e potrebbe essere necessario prendere
in considerazione la sospensione o la limitazione di attività, o di applicare misure di controllo del rischio
intermedio, fino a quando questo è stato completato. Notevoli potrebbero essere attribuiti ad altre
misure di controllo. Si devono adottare disposizioni per garantire che i controlli sono mantenuti, in
particolare se i livelli di rischio sono associati con conseguenze estremamente pericolose e molto dannose
conseguenze
Medium
risk
Low
risk
Very
low risk
Si dovrebbe considerare come se il rischio può essere abbassata, se del caso, a un livello tollerabile e,
preferibilmente, ad un livello accettabile, ma il costo di ulteriori misure di riduzione del rischio dovrebbe
essere presa in considerazione. Le misure di riduzione del rischio dovrebbe essere attuato entro un
determinato periodo di tempo. Si devono adottare disposizioni per garantire che i controlli sono mantenuti,
in particolare se i livelli di rischio sono associati con conseguenze dannose.
Non sono necessari ulteriori controlli a meno che essi non possano essere attuate a costi molto bassi (in
termini di tempo, denaro ed energie). Azioni volte a ridurre ulteriormente tali rischi sono assegnate a
bassa priorità. Si devono adottare disposizioni per garantire che i controlli sono mantenuti.
Questi rischi sono considerati accettabili. Nessuna azione è diverso da quello necessario per garantire che
i controlli sono mantenuti.
NOTA Se il rischio è associato con conseguenze estremamente dannose, un'ulteriore valutazione è necessaria per
aumentare la conoscenza del danno attuale
2009
Obiettivo del documento di valutazione dei rischi
L’ obiettivo di assicurarsi che la sicurezza e la
salute dei lavoratori, in ciascun posto di lavoro,
sia garantita per tutte le attività e mansioni da
essi svolte è raggiungibile, principalmente,
mediante la valutazione dei rischi presenti in
azienda, valutazione che consente al datore di
lavoro di prendere i provvedimenti che sono
effettivamente necessari per salvaguardare la
sicurezza e la sanità dei lavoratori.
Questi provvedimenti comprendono:
-prevenzione dei rischi professionali
-informazione dei lavoratori
-formazione professionale degli stessi
-organizzazione e mezzi destinati a porre in atto i
provvedimenti necessari.
2009
15/51
Obiettivo del documento di valutazione dei rischi
La valutazione dei rischi e la relativa Relazione
deve essere, dunque, effettuata secondo un
concetto di sicurezza dinamica, volta al continuo
miglioramento dei livelli di sicurezza in azienda.
La valutazione dei rischi, quindi, non deve essere
considerata come un intervento rivolto alla
rilevazione delle inadempienze alle norme di
sicurezza vigenti e che potrebbero essere
presenti in azienda, ma come una base per
ricavarne le indicazioni utili per la realizzazione
del programma di sicurezza, cioè di quel
programma volto alla definizione delle misure di
prevenzione e protezione per assicurare ai
lavoratori sempre maggiori livelli di sicurezza sul
luogo di lavoro.
2009
16/51
Criteri per l'attività di individuazione
a) Criterio di compartimentazione organizzativa
Devono essere trattate unitariamente le aree
che rispondono funzionalmente a una posizione
chiave dell'organigramma aziendale, in modo
da fare riferimento univoco ad un responsabile
(ad esempio, magazzino ricevimento merci,
produzioni utilities, magazzino prodotti finiti,
officine, mense, servizi generali, ecc. ):
2009
17/51
Criteri per l'attività di individuazione
b)Criterio di omogeneità
Devono essere raggruppate tra loro situazioni
simili per il tipo di lavoro svolto, le
attrezzature e i materiali utilizzati, per le
condizioni ambientali o per il luogo nelle quali
si svolge (ad esempio, sala fornitori, sala
disegno, sala controllo, ecc. )
2009
18/51
Criteri per l'attività di individuazione
c)Criterio di completezza
Deve essere tenuto presente che in particolare,
l'esame deve essere esteso anche alle
occupazioni saltuarie (ad esempio, interventi
di manutenzione) e a quelle stagionali (ad
esempio, centrale di riscaldamento).
2009
19/51
TECNICHE DI ANALISI DI RISCHIO
TECNICHE QUALITATIVE
VALIDE PER RICERCARE EVENTI INDESIDERATI
TECNICHE QUANTITATIVE)
VALIDE PER IL CALCOLO DELLE PROBABILITÀ DI
ACCADIMENTO DI UN EVENTO INDESIDERATO
2009
20/51
TIPO DI ANALISI DI RISCHIO
TECNICHE QUALITATIVE
(valide per ricercare eventi indesiderati)
CHECK LIST
ANALISI SISTEMATICA DEI DISEGNI, DELLE
SCHEDE OPERATIVE DI PROCESSO, DELLE
SPECIFICHE DEI PRODOTTI E DELLE
APPARECCHIATURE EFFETTUATA CON L’USO DI UN
QUESTIONARIO-GUIDA.
Questa tecnica usa una lista scritta di proposizioni per
verificare lo stato del sistema.
Tali liste, dette appunto Check lists, in molti casi possono
essere trovate in banche dati competenti, in altre devono
essere redatte dal responsabile dell'analisi.
Le proposizioni, spesso sotto forma di domande, vengono
raggruppate per fattore di rischio oppure per argomento,
tipo materiali, attrezzature, procedure.
21/51
2009
TIPO DI ANALISI DI RISCHIO
TECNICHE QUALITATIVE
(valide per ricercare eventi indesiderati)
WHAT-IF ANALYSIS
+
CHEK LIST
La tecnica prevede la costituzione di un team apposito costituito da
persone che hanno una certa familiarità con l'impianto in esame.
Il lavoro procede in modo singolare: ogni membro del team espone
una serie di domande del tipo
COSA SUCCEDE SE?
Analizzando le risposte si giunge ad identificare i possibili incidenti.
Questo particolare approccio è detto brain storming: la bontà, ed
insieme il limite di questa tecnologia, risiede nella capacità ed
esperienza di coloro che compongono il team.
Per questo motivo spesso si utilizza una tecnica mista
Check list /What-if
in modo da superare la staticità delle check lists ed al
contempo raggiungere quella completezza di analisi che la semplice
What-if
non garantisce.
2009
22/51
L’APPROCCIO PSICOLOGICO BASATO SUL
PARADIGMA STIMOLUS ORGANISM RESPONSE
(SOR)
2009
23/51
FORMULA DEL RISCHIO COMPLETA
R=f(f,m,K)
R=fxm
Ki
r : rischio
f o p: frequenza attesa di evento
indesiderato che provoca un danno
m o d (magnitudo): grandezza del danno
che l’evento può causare
Ki = In-Formation Training = fattore integrato di informazione, formazione,
addestramento, istruzione, aggiornamento, equipaggiamento, pronto
intervento, eliminazione di comportamenti errati o inidonei, ecc.
2009
24/51
CALCOLO DEL RISCHIO
PROBABILITÀ DEL VERIFICARSI DI EVENTI NEGATIVI
DA CUI POSSONO DERIVARE CONSEGUENZE DANNOSE
r = f . m
MATRICE DEL RISCHIO
2009
25/51
è una funzione della
RISCHIO
GRAVITA’
RELATIVO AL
DEL DANNO
FENOMENO
PERICOLOSO
CONSIDERATO
POSSIBILE PER IL
FENOMENO
PERICOLOSO
CONSIDERATO
e della
PROBABILITA’ DI
ACCADIMENTO
DEL DANNO CONSIDERATO
•Frequenza e durata di
esposizione
•Probabilità di accadimento di
un evento pericoloso
•Possibilità di evitare o di
limitare il danno
- Elementi funzione del
rischio
2009
26/51
Tabella Scala delle probabilità (P)
Valore
4
3
2
1
2009
Livello
Definizioni / Criteri
Altamente
probabile
Esiste una correlazione diretta fra la mancanza rilevata e il
verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori.
Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella
stessa azienda o in azienda simile o in situazioni operative simili
(consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali,
dell’azienda, dell’USSL, dell’ISPESI, etc….).
Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non
susciterebbe alcuno stupore in azienda.
Probabile
La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in
modo automatico e diretto.
E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito un
danno.
Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata
sorpresa in azienda.
Poco probabile
La mancanza rilevata può provocare un danno, solo in circostanze
sfortunate di eventi.
Sono noti solo pochissimi episodi già verificatesi.
Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa
Improbabile
La mancanza rilevata può provocare un danno, solo in circostanze
sfortunate di eventi poco probabili, indipendenti. Non sono noti
27/51
episodi già verificatisi.
Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.
Tabella Scala dell’ entità del danno (D)
Valore
4
3
2
1
2009
Livello
Definizioni / Criteri
Gravissimo
Infortunio o episodio di esposizione acuta con
effetti letali o di invalidità totale.
Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente
invalidanti.
Grave
Infortunio o episodio di esposizione acuta con
effetti di invalidità parziale.
Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o
parzialmente invalidanti.
Medio
Infortunio o episodio di esposizione acuta con
inabilità reversibile.
Esposizione cronica con effetti reversibili.
Lieve
Infortunio o episodio di esposizione acuta con
inabilità rapidamente reversibile.
Esposizione cronica con effetti rapidamente 28/51
reversibili.
LA PERCEZIONE DEL RISCHIO
E’ influenzata da vari fattori:
- Attività intraprese volontariamente
- Controllo personale sulla variabilità del rischio
- Cause degli incidenti ben identificate
- Cause del possibile incidente ben descrivibili da semplici leggi fisiche
- Probabili conseguenze dell’incidente non gravi
- Scarsa memorizzazione degli incidenti
- Attività senza alternative
1
Probabilità percepite
LA PERCEZIONE DEL RISCHIO
VARIA CON LE PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO REALI
10-1
10-4
10-7
Probabilità reali
10-7
10-4
10-1
Un equilibrato approccio alla sicurezza
può essere sviluppato soltanto se il
rischio reale coincide, o quasi, con quello
percepito
2009
1
Approfondire le modalità di percezione
del rischio e correggere le distorsioni
con una instancabile opera di
informazione
29/51
P=3
D=4
2009
3)probabile: è noto qualche
episodio in cui alla mancanza
ha fatto seguito il danno
4)gravissimo: morte o invalidità
totale
30/51
P=2
D=2
P=1
D=4
2) poco probabile: sono noti solo rarissimi episodi già
verificatisi
2) medio:infortunio con inabilità reversibile o effetti reversibili
1) improbabile: non sono noti episodi già verificatisi
4) gravissimo: morte o invalidità totale
P=4
4) altamente probabile
D=1
1) lieve
2009
31/51
P=1
D=1
2009
1) improbabile: non sono noti
episodi già verificatisi
1)lieve:infortunio con inabilità
rapidamente reversibile o effetti
rapidamente reversibili
32/51
MATRICE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO: R = P X D
P
4
4
8
12
16
3
3
6
9
12
2
2
4
6
8
1
1
2
3
4
2
3
4
1
D
R > 8
Azioni correttive indilazionabili
4 <= R <= 8
Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza
2 <= R <= 3
Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve-medio
termine
R = 1
2009
33/51
Azioni migliorative da valutare in fase di programmazione
4 8 12 16
3 6 9 12
2 4 6
8
1 2 3 4
2009
34/51
4 8 12 16
3 6 9 12
2 4 6 8
1 2 3 4
2009
35/51
4 8 12 16
3 6 9 12
2 4 6 8
1 2 3 4
2009
36/51
2009
37/51
Contenuto del documento valutazione dei rischi
1.Dati generali identificativi dell'azienda
2. Descrizione dell'attività e schema del ciclo lavorativo.
3. Organigramma funzionale se disponibile e/o descrizione di incarichi e
mansioni del personale in azienda dal quale si evinca la figura del datore di lavoro
e delle altre eventuali figure gerarchiche (dirigenti, preposti, ecc.); descrizione degli
incarichi propri di ciascuna delle funzioni aziendali individuate.
4. Indicazione delle figure del Servizio di Prevenzione e Protezione:
nominativo del R.S.P.P. e degli eventuali altri addetti al S.P.P., nominativo del medico
competente, nominativo del R.L.S.A./adesione al sistema di rappresentanza territoriale
- R.L.S.T., presenza di consulenze), posizione del R.S.P.P. : interno, esterno, datore di
lavoro stesso.
E’ conveniente che per RSPP e addetti SPP interni, non dedicati esclusivamente a compiti di
sicurezza, venga specificata la funzione che essi già svolgono in azienda.
5. Indicazione delle figure dedicate all'emergenza, evacuazione rapida e
primo soccorso.
Il documento indica gli addetti dedicati all'emergenza e le risorse assegnate (tempo per la
formazione, mezzi, strutture ecc.).
2009
38/51
Contenuto del documento valutazione dei rischi
6. Descrizione delle attività e delle modalità di gestione della sicurezza in
azienda .
Descrivere
o come il Servizio di Prevenzione e Protezione s’interfaccia con le funzioni aziendali:ecc.).
o come sono pianificate, organizzate e verificate le attività lavorative in riferimento agli
aspetti preventivi di sicurezza e igiene;
o come avviene il controllo delle misure di prevenzione attuate per verificarne lo stato di
efficienza e funzionalità.
7. Elencazione e descrizione delle attività effettuate all'interno
dell'azienda affidate a terzi (appalto).
Modalità di organizzazione delle attività date in appalto.
8. Elencazione e descrizione delle attività effettuate all'interno di aziende
in qualità di appaltatore.
DUVRI.
2009
39/51
Contenuto del documento valutazione dei rischi
9. Indicazione dei soggetti coinvolti nella valutazione dei rischi e delle
modalità di coinvolgimento nelle fasi di avvio ed aggiornamento di tale
processo :
• figure previste dal D.Lgs. 626/94: medico competente, rappresentante dei lavoratori,
figure dirigenziali, lavoratori, ecc.
• altre figure.
10. Individuazione dei centri/fonti di pericolo per la sicurezza e la salute
dei lavoratori.
11. Specificazione dei criteri e metodi per la stima dell’esposizione in
riferimento ai centri/fonti di pericolo individuati.
12. Specificazione della metodologia adottata e dei criteri utilizzati per
valutare la rilevanza (quantificazione del grado di rischio) e gestire i
rischi individuati.
2009
40/51
Contenuto del documento valutazione dei rischi
13. Individuazione/descrizione delle misure di prevenzione e
protezione programmate per eliminare o ridurre il livello dei
rischi determinati in conseguenza della valutazione.
S’indicheranno:
13.1. misure tecniche
13.2. individuazione dei Dispositivi di Protezione Individuale
13.3. misure organizzative
• programmi di formazione
• programmi di informazione
• programmi di controllo e verifica dell’applicazione ed idoneità delle misure messe in atto
• programmi di manutenzione
13.4. misure procedurali
• procedure di sicurezza
• sorveglianza sanitaria
• programmi di monitoraggio dell'esposizione.
2009
41/51
Contenuto del documento valutazione dei rischi
14. Tempi di attuazione in riferimento alle misure tecniche, organizzative e
procedurali individuate al punto 13.
Il piano di attuazione dovrà contemplare i tempi previsti per la realizzazione degli
interventi e la verifica della loro effettiva messa in atto (art. 4 comma 2 lett. c del
D.Lgs. 626/94: programma delle misure per garantire nel tempo dei livelli di sicurezza).
15.Gestione e revisione del documento di valutazione dei rischi.
Il documento di valutazione dei rischi (o la relazione finale di cui all’art. 4 comma 2 lett. a)
indica le date di compilazione e di revisione di tale atto; indica il/i nominativo/i del/i
compilatore/i.
• posto all’ordine del giorno degli argomenti della riunione periodica di sicurezza ex art. 11
del D.Lgs. 626/94;
• sottoposto all’attenzione del rappresentante dei lavoratori, in occasione di revisioni o
aggiornamenti del documento effettuate in seguito a modifiche lavorative, modifiche
tecniche, ecc.;
• portato a conoscenza di (indicare i destinatari), mediante (indicare le modalità)
2009
42/51
Documentazione di riferimento del documento di
valutazione dei rischi
1. Documentazione sanitaria (programma di sorveglianza sanitaria,
relazioni del medico competente sullo stato di salute dei lavoratori,
misurazioni ambientali e biologiche dei rischi, verbali di sopralluogo
del medico competente/RSPP).
2. Piano di emergenza/disposizioni per la prevenzione incendi.
3. Verbali riunione periodica e verbali altre riunioni pertinenti alla
sicurezza.
4. Documentazione sull’attività formativa e informativa di tutte le
figure aziendali.
5. Relazioni sull'andamento infortunistico e sulle cause e circostanze
degli eventi.
2009
43/51
2
0
0
9
Azioni conseguenti alle conclusioni
possibili riguardo ai rischi. (Fonte CEE)
CONCLUSIONI
AZIONI
I rischi sono insignificanti
ora e non è
ragionevolmente
prevedibile che aumentino
in futuro.
Terminare
valutazioni.
necessarie
misure.
ora
le
Non
sono
ulteriori
44/51
2
0
0
9
Azioni conseguenti alle conclusioni
possibili riguardo ai rischi. (Fonte CEE)
CONCLUSIONI
AZIONI
I rischi sono sotto
controllo ad un livello
accettabile per es.
conformemente alle
norme della Comunità o a
quelle nazionali.
E’ possibile apportare
miglioramenti alla
protezione. Terminare le
valutazioni. Il
mantenimento del
rispetto delle norme
compete ai sistemi di
prevenzione del datore di
lavoro.
45/51
2
0
0
9
Azioni conseguenti alle conclusioni
possibili riguardo ai rischi. (Fonte CEE)
CONCLUSIONI
AZIONI
I rischi sono ora sotto
controllo ma è legittimo
pensare che aumenteranno in
futuro, oppure i sistemi di
controllo esistenti hanno la
tendenza a funzionare male o
ad essere male impiegati.
Stabilire le precauzioni per
migliorare
la
protezione;
mantenere,
eliminare,
controllare e minimizzare le
possibilità
di
esposizioni
maggiori. Determinare misure
aggiuntive per riprendere il
controllo in caso si verifichi
una situazione ad alto rischio,
malgrado le precauzioni.
46/51
2
0
0
9
Azioni conseguenti alle conclusioni
possibili riguardo ai rischi. (Fonte CEE)
CONCLUSIONI
AZIONI
Vi sono rischi possibili ma Paragonare
le
misure
non vi sono prove che esistenti alle norme di
causino malattie o ferite. buona
prassi.
Se
il
paragone
è
negativo
determinare cosa è stato
fatto per migliorare le
misure di prevenzione e di
protezione.
47/51
2
0
0
9
Azioni conseguenti alle conclusioni
possibili riguardo ai rischi. (Fonte CEE)
CONCLUSIONI
AZIONI
I rischi sono
adeguatamente
controllati ma non sono
rispettati i principi
generali stabiliti all’art. 3
del D.Lgs 626/94.
Eliminare i rischi o
modificare il regime di
controllo in modo da
conformarsi ai principi
stabiliti, basandosi sulla
buona prassi come guida.
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0
0
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Azioni conseguenti alle conclusioni
possibili riguardo ai rischi. (Fonte CEE)
CONCLUSIONI
AZIONI
Vi sono rischi elevati e
non adeguatamente
controllati.
Identificare e porre in
atto misure provvisorie
immediate per prevenire
e controllare l’esposizione
ai
rischi
(esaminare
l’eventualità di bloccare il
ciclo
produttivo).
Valutare le esigenze a
lungo termine.
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0
0
9
Azioni conseguenti alle conclusioni
possibili riguardo ai rischi. (Fonte CEE)
CONCLUSIONI
AZIONI
Non vi sono prove che Continuare
a
cercare
esistano o meno rischi.
altre
informazioni
a
seconda della necessità
finché
è
possibile
giungere ad una delle
conclusioni di cui sopra.
Nel frattempo applicare i
principi
di
sicurezza
professionale
per
minimizzare l’esposizione.
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2009
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Documentazione di riferimento del documento di valutazione dei rischi