Due settimane fa, i sondaggi di opinione per le elezioni presidenziali
in Brasile indicavano che Dilma Rousseff, candidata del governo,
sarebbe diventata la prima donna presidente del paese, e avrebbe
riportato una eclatante vittoria al primo turno. Tuttavia, le
insinuazioni di corruzione che hanno coinvolto l’ex-collaboratore di
Dilma Rousseff, e le voci circolate su internet in merito alla sua presa
di posizione sull’aborto, hanno determinato un calo dei consensi
negli ultimi giorni di campagna elettorale.
La maggior parte di coloro che l’hanno abbandonata sembra che
abbiano scelto al suo posto Marina Silva, candidata dei Verdi. Già
Ministro per l’Ambiente nella amministrazione Lula, Marina Silva è
anche una cristiana evangelica praticante, e questo potrebbe aver
attirato i voti dei credenti, preoccupati dell’apparente sostegno della
Rousseff a favore della legalizzazione dell’aborto.
Marina Silva non è riuscita a conquistarsi il passaggio al secondo
turno, ma ha rivendicato un impressionante 19% dei voti validi. Il
candidato principale dell’opposizione, l’ex governatore José Serra, del
Partito socialdemocratico brasiliano, con il suo 33% cercherà adesso
di portare dalla sua parte il maggior numero di sostenitori di Marina
Silva, per rovesciare il risultato a suo favore e conquistare quella che
potrebbe essere una vittoria storica.
Gliese 581g è il sesto pianeta scoperto che orbita attorno ad una
stella nana distante circa 20 anni luce, nella costellazione della
Libra. In teoria ha un bell’aspetto – tre volte la massa della Terra,
una superficie probabilmente rocciosa, e gravità sufficiente per
poter contare su un’atmosfera.
I ricercatori hanno assicurato un clima temperato in alcune sue
zone, ma non in tutte. Una faccia del pianeta è quasi sempre
illuminata; l’altra quasi sempre immersa nell’oscurità, con
temperature che variano da meno quattro gradi centigradi, fino
ad un rovente 71 gradi. Un anno dura appena 37 giorni.
Naturalmente, saranno necessarie lunghe ricerche per accertare
se la vita sarebbe davvero possibile su Gliese 581g. E, quasi
certamente, ancora non esistono le necessarie tecnologie. A
detta degli astronomi, la caccia ai pianeti sta diventando più
facile: infatti sono rimasti sorpresi dalla rapidità con cui,
utilizzando telescopi da terra, hanno individuato gli indizi
rivelatori di questo lontano corpo celeste.
La scoperta di impronte simili a quelle del dinosauro in una roccia di
250 milioni di anni ha spinto gli scienziati a formulare l’ipotesi che
creature simili ai dinosauri siano comparse sulla terra almeno nove
milioni di anni prima di quanto si sia pensato finora.
Questi primi animali della famiglia dei dinosauri avevano all’incirca
le dimensioni di un gatto domestico. Dovevano pesare dalle due alle
tre libbre, e camminavano su quattro zampe.
Ma quel che ha davvero stimolato la curiosità degli scienziati è il
fatto che questi animali risalgono a due milioni di anni dopo il
peggior evento di estinzione di massa nella storia del nostro
pianeta.
Fu un tempo in cui eruzioni vulcaniche, improvviso
surriscaldamento globale e stagnazione degli oceani cancellarono
più del 90% di tutte le forme di vita sulla Terra.
Fino a tempi recenti, gli scienziati hanno pensato che i dinosauri
fossero comparsi tra i 15 e i 20 milioni di anni dopo questo evento.
Ma le nuove orme sembrano indicare che questi animali siano stati
il risultato immediato della devastazione, e siano andati a riempire
un vuoto ecologico. Senza le estinzioni di massa non ci sarebbero
stati dinosauri.
Benché nel nostro pianeta il numero di individui sottonutriti sia
diminuito tra il 1990 e il 2006, in anni recenti si è verificato un
nuovo seppur lento aumento, e secondo i dati del 2009 oltre un
miliardo di persone soffrono la fame.
In ventinove paesi – prevalentemente nell’Africa sub-sahariana e
nel sud dell’Asia – i livelli di fame sono descritti come allarmanti o
estremamente allarmanti. Secondo il rapporto, crisi dei prezzi
degli alimenti e recessione a livello mondiale hanno contribuito a
questa risalita. Ad essere più a rischio, sono soprattutto i bambini
al di sotto dei due anni. La malnutrizione, in questa fascia d’età,
nuoce allo sviluppo fisico e mentale, con effetti per lo più
irreversibili e danni permanenti.
La denutrizione infantile potrebbe essere ridotta di almeno un
terzo migliorando l’assistenza sanitaria e l’alimentazione (con una
migliore….), non solo dei bambini più piccoli, ma anche delle
madri durante la gravidanza e l’allattamento.
Ridurre il numero degli individui che soffrono la fame porterebbe
anche ad un significativo miglioramento della produttività e dello
sviluppo economico.
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