Chi si rifugia nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha vede e penetra in profondità la sofferenza, la sua causa, la sua fine e la via che conduce alla vera libertà. (BUDDHA) Prof. Vincenzo Cremone 1 - Buddha è un Dio? Buddha è stato un semplice uomo. 2 - Quale Dio adorano i Buddhisti? Buddha e i suoi seguaci non hanno parlato di Dio. 3 - Dunque i Buddhisti sono atei? Buddha NON si è occupato dell'esistenza o della non-esistenza di Dio. L'insegnamento Buddhista riguarda la liberazione dalla sofferenza. Prof. Vincenzo Cremone 4 - Il Buddhismo è o non è una religione? In realtà il Buddhismo NON è una religione, nel senso comune in cui questo termine è inteso. 5 - Se dunque il Buddhismo non è una religione, cos'è? Il Buddhismo è un sistema pratico per affrontare il problema della sofferenza e per cercare una liberazione da essa. Prof. Vincenzo Cremone Si è molto dibattuto circa la natura del buddhismo: è una religione, una filosofia, una psicologia? A questo specifico quesito, il Dalai Lama una volta rispose che il buddhismo è tutte e tre le cose insieme: una religione, una filosofia e una scienza della mente. Prof. Vincenzo Cremone Un personaggio di stirpe regale, vissuto a cavallo fra il sesto e il quinto secolo a.C., contemporaneo di altri “grandi dello spirito”: il greco Pitagora, il persiano Zarathustra, i cinesi Confucio e Lao Tze. Prof. Vincenzo Cremone Siddhārtha Gautama Śākyamuni meglio conosciuto come il Buddha (Lumbini, 566 a.C. – Kuśināgara, 486 a.C.) figlio del governatore di uno dei regni dell'India del nord, tra il Gange e il Nepal della stirpe guerriera dei Sakya. Fu allevato in mezzo alle comodità e ad un lusso principesco, si sposò ed ebbe anche un figlio, ma secondo tradizione gli incontri con le miserie umane, (incontrò un vecchio, un malato, un cadavere, un asceta) fecero nascere in lui una grande compassione e il desiderio di trovare la via per la liberazione. Prof. Vincenzo Cremone A 29 anni abbandonò tutto e tutti per condurre vita eremitica alla ricerca di una soluzione all'enigma della vita. Prese prima la via ascetica ma fu insoddisfatto delle risposte degli altri maestri e dopo digiuni estenuanti, capì che la conoscenza della salvezza poteva trovarla solo nella meditazione personale. Abbandonò quindi le mortificazioni eccessive predicando la "Via di mezzo" e a 35 anni, ai piedi di un albero di fico raggiunse l'illuminazione. Il sentimento di compassione per gli uomini lo spinse a dirigersi verso Benares (Varanasi) seguito da cinque discepoli e percorrere per oltre quarant'anni il Nord dell'India e predicando il suo messaggio di speranza e di felicità. Buddha morì all'età di 80 anni. Prof. Vincenzo Cremone “Questa, o monaci, è l'incomparabile ruota della Legge, le Quattro nobili verità: • la vita è dolore • la causa del dolore è il desiderio • dal dolore ci si può liberare eliminando il desiderio • la via della liberazione consiste nel seguire l’ottuplice sentiero” Prof. Vincenzo Cremone • Retta opinione • Retto pensiero • Retta parola • Retta azione • Retta vita • Retta volontà • Retta meditazione • Retta concentrazione Prof. Vincenzo Cremone 1. Astenersi dall’uccidere qualunque creatura vivente 2. Astenersi dal prendere ciò che non ci è stato dato 3. Astenersi da una condotta sessuale irresponsabile 4. Astenersi da un linguaggio falso o offensivo 5. Astenersi dall’assumere bevande alcoliche e droghe Prof. Vincenzo Cremone Intorno al I sec. d.C., il Buddismo si divide in due tendenze fondamentali, all’interno delle quali esistono altre suddivisioni: •Piccolo Veicolo (HINAYANA) •Grande Veicolo o (MAHAYANA). L’insegnamento è chiamato "veicolo" perché rappresenta un mezzo che conduce i fedeli verso la liberazione, ossia nel Nirvana. Prof. Vincenzo Cremone HINAYANA (Theravada) o "piccolo veicolo" (stretta via della salvezza). I seguaci di questa corrente ritengono che solo i monaci possono raggiungere il Nirvana. Non considerano Buddha un dio, ma solo un maestro di perfezione morale. Essa si è diffusa soprattutto in Birmania, Thailandia, Buthan, Laos, Cambogia e soprattutto Sri Lanka. Prof. Vincenzo Cremone MAHAYANA o "grande veicolo" (larga via della salvezza), che permette la salvezza anche al laico, in forme meno rigide. Essa riconosce un gran numero di divinità, fra le quali annovera lo stesso Buddha. Anzi, Siddartha Gautama non sarebbe che uno dei Buddha: ne esisterebbero altre centinaia. Concezione, questa, che permetterà al Buddhismo di assimilare facilmente altre religioni. Questa corrente, che praticamente non ha nulla del Buddismo originario. Diffuso in Cina, Corea, Vietnam, Tibet, Giappone e Mongolia. Prof. Vincenzo Cremone È la terza corrente del Buddismo, detta anche “Veicolo del Diamante”, quella meno diffusa, e che più si è allontanata dalle origini, insistendo proprio sui punti che il Buddha aveva maggiormente criticato: il ritualismo, la mistica e la magia, si è affermata verso il VI sec., diffondendosi prevalentemente in Mongolia e nel Tibet, ma anche in Nepal, Cina e Giappone. Grande importanza è data alla ripetizione di formule sacre (mantra) per raggiungere l'Illuminazione. Questa corrente, senza la scuola Mahayana, difficilmente avrebbe potuto costituirsi. I suoi due rami principali sono il Lamaismo e lo Zen. Prof. Vincenzo Cremone I testi sacri del Buddhismo sono raccolti in due "Canoni" chiamati Pali e Sanscrito, in base alle lingue in cui sono stati scritti. Il Canone Pali, proprio della tradizione Theravada, è composto tre sezioni e denominato Tipitaka (Tripitaka, in sanscrito) termine che si riferisce a "Tre canestri", poiché in origine si trattava di rotoli contenuti fisicamente in tre cesti: il Vinaya Pitaka(canestro della disciplina), che contiene le regole della vita monastica; il Sutta Pitaka (canestro della dottrina), che contiene i sermoni del Buddha; l‘Abhidamma Pitaka (canestro della filosofia), che contiene i commenti dotti alla dottrina esposta nel Sutta Pitaka. Le denominazioni e le suddivisioni interne del Canone Sanscrito (adottato dalla tradizione Mahayana) variano molto da paese a paese, ma conservano la stessa tripartizione. Prof. Vincenzo Cremone Secondo la scuola Mahayana- rappresenta il completo annientamento o non-essere, raggiungibile anche in vita e quindi definibile in senso positivo, come stato di pace totale e di gioia assoluta e di verità ultima, che però solo gli illuminati scorgono. Viceversa, seconda la scuola Hinayana, il Nirvana sfugge a qualsiasi definizione, poiché rappresenta la fine della vita accessibile alla coscienza e il passaggio a un'altra esistenza, inconsapevole, possibile solo dopo la morte. In entrambi i casi Nirvana significa interruzione della catena delle reincarnazioni (samsara). Secondo i buddisti, lo stesso Buddha, prima di nascere come Gautama, avrebbe subìto una lunga serie di rinascite. Egli fu però anche il primo uomo a raggiungere l'Illuminazione, per cui la sua morte ha rappresentato l'immediato passaggio al Nirvana. Nirvana dunque, anche se letteralmente significa "estinzione", spiritualmente significa "beatitudine". Prof. Vincenzo Cremone Prof. Vincenzo Cremone Prof. Vincenzo Cremone Prof. Vincenzo Cremone Colui che è maestro di se stesso è più potente di chi è maestro del mondo (BUDDHA) Prof. Vincenzo Cremone