Cibo, cultura e identità
Il progetto è stato condotto attraverso una metodologia di
eduzione indiretta che consiste nel promuovere contesti e
circostanze, esperienze perché il soggetto apprenda senza
l’apparente intervento dell’insegnante, permettendo così di evocare
liberamente i propri ricordi le proprie esperienze e di riconoscerli.
Il lavoro è stato strutturato in più fasi:
Fase 1. Incipit: far emergere il vissuto e le esperienze personali.
Il cibo in me
Fase 2. Immergersi in esperienze significative. Riconoscere la
propria storia e i propri modelli culturali e religiosi
Fase 3. Il cibo in noi e negli altri
BRAINSTORMING
SI PARTE DALLA PAROLA “CIBO” E SI INVITANO I BAMBINI A SCRIVERE CIO’ CHE VIENE LORO IN MENTE
Abitudini alimentari
Attraverso alcune domande sono stati fatti emergere
abitudini e stili alimentari.
L’attività successiva è stata quella di chiedere se, in maniera spontanea, gli alunni
potessero rappresentare il momento in cui la famiglia si riunisce a tavola. Il
disegno infatti, offre “chiavi d’accesso diverse alla più profonda parte del sé”, nei
termini in cui il mondo del simbolico permette di accedere a livelli differenti
sull’identità. Il disegno è una forma di autobiografia ed è la più immediata forma di
comunicazione
Gli alunni, tenendo presente la piramide alimentare e le proprie
abitudini e i gusti alimentari, hanno messo a punto alcuni menu.
Attraverso l’aiuto dei propri genitori e dei nonni, sono stati raccolti alcuni
detti, proverbi, modi di dire su cibo, in modo da far emergere che il cibo
non solo è in noi ma è presente anche nelle differenti
tradizioni e culture regionali ed nazionali, che sono rappresentate
nei gruppi classe.
Un detto di Jendouba.(Tunisia).
Il cibo come espressione della propria
identità ma come primo strumento di
integrazione e per aprirsi agli altri
Per concludere questo percorso sull’educazione alimentare che stimoli la produzione
libera di pensieri da parte dei bambini sul cibo, è stata proposta la lettura di
alcune pagine di un libro.
La lettura è un metodo di “educazione indiretta” che può permettere ai bambini di
apprendere attraverso il coinvolgimento emotivo, percettivo e cognitivo
Dopo la lettura gli alunni sono stati invitati ad esprimere
considerazioni…
“Tante culture tanti cibi…”;
“Senza altri Paesi non potremmo mangiare ciò che più ci piace”;
“Alcuni cibi sono stranieri”;
“Cibo come viaggio”;
“Cibo come elemento per comprendere meglio
la storia, la
geografia, le scienze e la religione dei diversi Paesi“;
“Cibo come elemento per conoscere la nostra cultura e
identità”;
“Riconoscere che esistono differenti culture”:
“Cibo come incontro”;
“Ognuno ha la sua tradizione”;
“Esistono tanti cibi a noi sconosciuti”;
“disgusto per altri cibi”;
“Il cibo ci insegna a rispettare gli altri”.
Gli alunni delle classi V A e V D
anno scolastico 2013/2014
Istituto comprensivo A. Gramsci
Lodivecchio
Colonna sonora:
Inno alla gioia di Ludwig van Beethoven
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Cibo, identità e cultura - Istituto Comprensivo Statale "Antonio