XX CONGRESSO AIMC SALVIAMO LA SCUOLA. L’impegno di tutti per il futuro del Paese. Congresso Regionale AIMC PIEMONTE Torino, 16/11/2013 a cura di Fiorella Magnani Il titolo scelto indica: una necessità - SALVIAMO LA SCUOLA una strategia – l’impegno di tutti una finalità più ampia – il futuro del Paese. Si confermano, così, e si valorizzano il ruolo della scuola nei confronti della comunità sociale e quello dei diversi soggetti coinvolti che sono chiamati ad assumere una responsabilità condivisa. Si pongono all’attenzione del dibattito congressuale alcune questioni di fondo: quale scuola, quale Paese, quale rapporto scuola-Paese, quale Associazione? L’Aimc crede che sia possibile SALVARE la SCUOLA oggi aiutandola, aiutando e aiutandoci a vivere con consapevolezza la problematicità attuale, a svolgere in essa il compito istituzionale e individuale, ricercando nuovi orizzonti di senso e diverse prospettive. Salvare la scuola è un impegno non solo dell’Associazione, ma deve coinvolgere tutti, a partire da ciascuno, nel suo essere persona, cittadino e professionista. La scelta di proporre di “salvare la scuola”, nella prospettiva del futuro del Paese, inserisce la riflessione nella dinamica del divenire, che porta a considerare l’esistente e a fare passi concreti verso la realizzazione di un futuro “possibile. E’ necessaria la condivisione di una prospettiva a cui tendere: per l’Aimc la prospettiva, per costruire una condivisione, si fonda sulla persona, un valore forte su cui è possibile incontrare interessi collettivi. La Scuola e i suoi Professionisti La scuola italiana, statale e paritaria, svolge l’insostituibile funzione pubblica assegnatale dalla Costituzione della Repubblica, per la formazione di ogni persona e la crescita civile e sociale del Paese. Assicura l’istruzione obbligatoria di almeno otto anni (articolo 34), elevati ora a dieci. Contribuisce a rimuovere “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (articolo 3). La scuola contribuisce in modo determinante all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresenta un fattore decisivo di sviluppo e di innovazione. Il sistema scolastico italiano assume, come orizzonte di riferimento, il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo: comunicazione nella madrelingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; competenza digitale; imparare a imparare; competenze sociali e civiche; spirito di iniziativa e imprenditorialità; consapevolezza ed espressione culturale. L’Istituzione scolastica esercita la sua funzione educativa e sociale promuovendo l’acquisizione degli strumenti per capire la realtà e per interagire con essa: un elevato grado istruzione può divenire stimolo per il cambiamento del Paese. La scuola educa attraverso un rapporto interpersonale ed intergenerazionale di attenzione, fiducia, autorevolezza, passione. Il suo vero valore, nella prospettiva del futuro, è da ricercarsi sempre più nella capacità di rivolgersi a tutta la persona e di contribuire alla sua crescita. Una scuola per la persona è efficace per la sete di conoscere che suscita, per le attitudini che promuove: gli alunni sono attori dell’apprendimento. La scuola esplica, inoltre, un’azione orientativa nella promozione delle competenze chiave di cittadinanza. E’ rafforzata l’idea di scuola inclusiva che valorizza differenze e capacità di ciascuno e coinvolge l’intera comunità scolastica, in un’ottica di corresponsabilità, trasparenza e rendicontazione dei processi educativi in relazione al miglioramento della qualità dell’offerta formativa. Occorre dare valore, in una professione incentrata sull’educativo, al “prendersi cura” dell’altro, sia esso alunno, collega, genitore … Occorre impegnarsi per una scuola capace di confronto, cooperazione, interdipendenza. Occorre un nuovo patto tra la scuola e la famiglia, basato sul confronto e sulla corresponsabilità. Occorre sostenere la pratica riflessiva come leva strategica per il miglioramento. Occorre potenziare l’innovazione didattica, nell’ambito delle sollecitazioni provenienti dalle Indicazioni nazionali per il curricolo. Per l’AIMC è prioritario: - Supportare i professionisti di scuola, affinché coltivino spazi associativi e di confronto, esplorando tempi e modi innovativi? - Contribuire a declinare il profilo del professionista di scuola in un’ottica di sviluppo professionale? - Sostenere la necessità della formazione in servizio come dovere professionale ricorsivo? - Partecipare al dibattito sulla valutazione del professionista di scuola, coniugando modalità autovalutative con modelli di valutazione esterna? L’agire dell’AIMC per la scuola Siamo di fronte ad una svolta, che desta preoccupazione, ma si rende necessaria. Occorre rivisitare e riqualificare la visione di un’appartenenza associativa tra persone che, a partire dalla loro professione, per libera iniziativa e senso di responsabilità, si costituiscono come comunità di persone. Nella professione docente e dirigente, la vocazione al servizio della persona si realizza attraverso i saperi e i contesti umani, assicurando il superamento di ogni ostacolo e garantendo l’accesso all’istruzione. Per l’AIMC è prioritario: - Occuparsi della vita associativa, con particolare riferimento alla sezione e alla formazione dei responsabili associativi? - Fare della sezione luogo di confronto per affrontare e riflettere su problematiche proprie della professione, dell’educazione, della società e della scuola? - Rendere la proposta associativa scelta credibile, utile e attraente per la crescita professionale dei docenti e dei dirigenti scolastici di ogni ordine e grado? - Quali modalità di sostegno, dai livelli provinciali, regionali e nazionale, alle iniziative ed istanze dei contesti locali? - Quale futuro è auspicabile per un associazionismo professionale protagonista nel dibattito sociale e civile dei nostri territori locali e del Paese? - Quale contributo all’azione pastorale, secondo la propria vocazione laicale, per la formazione cristiana dei docenti e dei dirigenti scolastici, finalizzata ad una presenza qualificata in campo educativo e scolastico?