 presso Girgenti, città
della Sicilia che prende
poi il nome di Agrigento
durante il periodo
fascista;
 da una famiglia di
tradizione garibaldina e di
agiata condizione
borghese: il padre gestiva
alcune miniere di zolfo
prese in affitto.
La casa natale di Pirandello nella
campagna di Girgenti, in Contrada Caos,
dove la famiglia si era trasferita per
sfuggire all’epidemia di colera.
 Dopo gli studi liceali, frequenta l’Università di

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Palermo e poi di Roma, in seguito si trasferisce in
Germania e si iscrive alla Facoltà di Lettere
dell'Università di Bonn.
Vive in pensione, presso la famiglia Schulz-Lander
e si innamora della figlia Jenny.
Nel 1891 si laurea in Filologia con una tesi sulla
parlata di Girgenti.
Dopo un breve periodo di lettorato nella città
tedesca, torna in Italia e si stabilisce a Roma.
Nel frattempo ha già scritto diverse opere teatrali
e poetiche.
 Frequenta Luigi Capuana, teorico del
Verismo, che lo introduce negli
ambienti letterari e giornalistici.
 Nel 1893 scrive il suo primo romanzo,
L'esclusa, un’opera ancora di
impronta verista, pubblicata solo nel
1901.
 Nel 1894 sposa Maria Antonietta
Portulano, figlia del socio del padre,
dalla quale ha tre figli: Stefano,
Rosalia e Fausto.
 Nel 1897 ottiene la cattedra
di stilistica all'Istituto Superiore
di Magistero femminile di Roma, che
ricopre fino al 1922.
 Nel 1903 un allagamento della miniera
di zolfo, in cui il padre aveva investito
tutto il suo patrimonio e la dote della
nuora Antonietta, provoca il dissesto
economico della famiglia.
 Alla notizia del disastro, la moglie, il
cui equilibrio psichico era già fragile,
manifesta una grave malattia
mentale.
 1904 - Il primo romanzo di grande
successo:
Il fu Mattia Pascal
 La raccolta che comprende tutte le
sue novelle:
Novelle per un anno
 La raccolta che comprende tutte le
opere teatrali:
Maschere nude
 1908 - Il saggio più noto:
L’umorismo
Differenze fra comicità ed umorismo
La comicità si ha
quando, osservando
solo le apparenze, si
coglie l’avvertimento
del contrario.
L’umorismo si ha
quando superando le
apparenze, si coglie il
sentimento del
contrario.
Assenza di
riflessione
Suscita
il riso
Nasce dalla
riflessione
Suscita
pietà e
compassione
“Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non
si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente
imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere.
"Avverto" che quella vecchia signora è il contrario di ciò
che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così
… arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è
appunto un "avvertimento del contrario". Ma se ora
interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella
vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così
come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa
soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata
così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a
trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di
lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché
appunto la riflessione, lavorando in me, … da quel primo
avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo
sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra
il comico e l'umoristico.”
Dal 1915 Pirandello si dedica soprattutto
al teatro, anche se non abbandona
completamente la narrativa.
Tra 1916 e il 1918 scrive e mette in scena
una serie di drammi che modificano
profondamente il linguaggio teatrale,
suscitando nel pubblico e nella critica
reazioni sconcertate.
1916 Il berretto a sonagli
1917 Così è (se vi pare)
1917 Il piacere dell'onestà
1918 Il giuoco delle parti
TEATRO BORGHESE
Teatro verista
sentimentale
Opere che seguono i
canoni della
narrativa verista,
dando però un ruolo
maggiore al
sentimento.
Giuseppe Giacosa
Teatro
di poesia
Teatro del
Grottesco
Opere in versi, che
propongono
situazioni fiabesche
od oniriche.
D’Annunzio
Opere che mostrano
le contraddizioni
della società e
dell’individuo con
violenti contrasti.
Satira antiborghese.
Luigi Chiarelli
1910 -1916- Verismo regionale e
attenzione al dialetto.
Liolà
1917-1922- Smascheramento dei falsi
perbenismi e denuncia dei ruoli
esistenziali.
Così è, se vi pare – Enrico IV
1921-1930- Il teatro nel teatro.
Sei personaggi in cerca d’autore
1928-1929- La stagione dei miti.
I giganti della montagna
La guerra è un'esperienza molto
dolorosa per Pirandello; il figlio
Stefano viene imprigionato
dagli austriaci e ritorna in Italia
malato e con i postumi di una grave
ferita.
Durante la guerra, inoltre, le
condizioni psichiche della moglie si
aggravano al punto che, nel 1919, si
rende inevitabile il suo ricovero
in manicomio, dove rimane sino alla
morte.
 Pirandello, nel 1924,
anche solo di dissenso,
subito dopo il delitto
accentua il suo
Matteotti, si iscrive al
distacco.
partito fascista, per
 Inoltre, la critica
ottenere appoggi da
corrosiva alle
parte del regime.
istituzioni sociali e alle
 La sua adesione al
maschere da esse
fascismo assume però imposte, presente
caratteri ambigui.
nelle sue opere, non
 Ben presto, rendendosi poteva certo
conto del carattere del risparmiare il regime.
regime, pur evitando
ogni forma di rottura o
Ormai famoso fonda, con gli attori Marta
Abba e Ruggero Ruggeri, la compagnia Teatro dell’Arte
di Roma, assumendone la direzione artistica. Comincia
a viaggiare per il mondo e le sue commedie vengono
rappresentate anche nei teatri di Broadway.
 Dopo aver
raggiunto una
fama mondiale, nel
1934, gli viene
assegnato il
Premio Nobel per
la letteratura.
 Muore il 10
dicembre 1936.
La realtà multiforme, la forma, la maschera, i ruoli sociali, la follia ..
 Pirandello vive e descrive la crisi del suo tempo:
il crollo dei valori, la solitudine, l’alienazione, il
male di vivere, e come gli scrittori decadentisti,
a suo modo fugge dalla realtà che lo circonda e
non si impegna per trasformare la società.
 La sua critica alla società la si trova in opere
senza riferimenti storici, sola eccezione: il
romanzo I vecchi e i giovani.
 Il Decadentismo però, come già aveva fatto il
Romanticismo, nel rifuggire la realtà, poneva
l'io al centro del mondo, ma per Pirandello ciò
è impossibile, perché nella sua visione
dell’uomo, l'io si frantuma, il soggetto da uno,
entità assoluta, diviene nessuno, perde la sua
identità o ne assume centomila.
 Le teorie di Luigi Capuana sul Verismo.
 Gli studi di psicologia di Alfred Binet, autore dell’opera “Le
alterazioni della personalità”, secondo il quale la personalità
dell’uomo non è unica ma molteplice.
 Il Relativismo di George Simmel, il quale afferma che non
esiste una verità assoluta, oggettiva, ma solo soggettiva.
Secondo Simmel la vita è un continuo fluire che crea “forme”
che poi deve distruggere.
 La concezione vitalistica e la filosofia irrazionalistica di Henri
Bergson. Anche Pirandello ritiene che la vita sia una continua e
incessante creazione, un continuo divenire, «perpetuo
movimento vitale», «flusso continuo, incandescente,
indistinto», come lo scorrere di un magma vulcanico.
La realtà non
essendo unica ma
multiforme non può
essere conosciuta,
ognuno la interpreta
a modo suo.
La vita è un continuo
divenire. La realtà
cambia
continuamente,
assumendo forme
sempre diverse.
L’uomo non può
conoscere nemmeno
se stesso, perché
crede di esser uno,
ma non ha una sola
identità.
Il dramma
dell’uomo
Egli vive secondo
degli schemi imposti
dalla società, indossa
una maschera e
perde la sua identità
diventando nessuno.
Ognuno è visto dagli
altri in modo diverso
e finisce così per
assumere centomila
identità.
 L'uomo è in balia del flusso della vita dominata dal
caso, ma, a differenza degli altri esseri viventi,
tenta, inutilmente, di opporsi costruendo forme
fisse, nelle quali potersi riconoscere ma che alla fine
sono solo maschere con le quali è costretto a
identificarsi per dare un senso alla propria
esistenza.
 Se l'essenza della vita è il perenne divenire, quindi,
fissare il flusso equivale a non vivere. Questa
dicotomia tra vita e forma domina tutta la sua
produzione, evidenziando la sconfitta dell'uomo,
dovuta all'impossibilità di sfuggire alle convenzioni
della società se non con la follia.
 Tutto ciò che assume una forma distinta e
individuale si irrigidisce, comincia, secondo
Pirandello, a morire. L'uomo è parte indistinta
dell'eterno fluire della vita. Ma tende a cristallizzarsi
in forme individuali, a fissarsi in una personalità che
crede coerente e unitaria.
 Gli altri vedendoci secondo una prospettiva
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particolare, ci attribuiscono determinate «forme».
Noi crediamo di essere «uno», mentre siamo tanti
individui diversi, a seconda della visione di chi ci
guarda.
La forma che l’uomo assume lo isola dalla natura e
lo soffoca.
Dalla persona si passa alla maschera o
personaggio.
La maschera è una forma stereotipata, fissa,
morta, uguale per tutti, che diventa, per l’individuo
che la indossa, una trappola: il cittadino, il figlio, il
professionista, l’amico, l’alunno ecc.
L’uomo così interpreta un ruolo, mentendo
psicologicamente a sé stesso e mentendo
socialmente agli altri.
 L'individuo soffre ad essere fissato dagli
altri in «forme» in cui non si riconosce.
 Queste «forme» sono sentite come una
«trappola», come un «carcere» in cui
l'individuo si dibatte invano per liberarsi.
 LA FAMIGLIA. Pirandello ne coglie il
carattere opprimente, le tensioni, gli odi, i
rancori, le ipocrisie e le menzogne.
 IL LAVORO. Anche i lavori monotoni e
frustranti, regolati da un'organizzazione
gerarchica oppressiva, sono «trappole» da
cui non c’è una via d'uscita, il totale
pessimismo non consente allo scrittore di
vedere altre forme possibili di società.
 La realtà in perpetuo divenire è multiforme,
per cui non esiste un’unica prospettiva da cui
osservarla, al contrario i punti di osservazione
possibili sono infiniti ed equivalenti.
 La verità non è oggettiva. Ognuno ha la sua
verità, che nasce dal suo modo di vedere le
cose.
 Ne scaturisce un'inevitabile incomunicabilità
fra gli uomini, che non possono intendersi,
perché ciascuno fa riferimento alla sua visione
della realtà e non sa, né può sapere, come sia
quella degli altri.
 Le parole rispecchiano quel mondo soggettivo
di vedere le cose, che gli altri non possono
indovinare.
 Alla base di tutta l'opera pirandelliana si può
scorgere il rifiuto della vita sociale, delle sue
convenzioni, dei ruoli che essa impone.
 La società gli appare come una «pupazzata», una
costruzione artificiosa, che isola l'uomo dalla vita,
lo impoverisce, lo irrigidisce e lo conduce alla
morte, anche se in apparenza continua a vivere.
 Colui che prende coscienza del meccanismo sociale
si autoesclude, guardando vivere gli altri
dall'esterno della vita e dall'alto della sua superiore
consapevolezza, rifiuta di recitare la sua parte e
osserva gli uomini imprigionati nelle loro trappole
con un atteggiamento «umoristico», di irrisione e
pietà.
 In questa figura di eroe estraniato dalla realtà, di
«forestiere dalla vita» si proietta la condizione
stessa di Pirandello, un intellettuale che rifiuta il
ruolo politico attivo perseguito da altri intellettuali.
Chiàrchiaro, ingiustamente accusato da tutti di essere
uno iettatore, perde il lavoro e si ritrova in miseria con
una famiglia sulle spalle e l’intero paese che lo sfugge
come un appestato. Al culmine della disperazione non
solo accetterà il ruolo di iettatore, ma ne farà la propria
fortuna, ricavandone una fonte inesauribile di
guadagno. Per far questo cerca di convincere il giudice
istruttore D’Andrea a istruire un processo contro due
tizi, denunciati per diffamazione, che avevano fatto
pubblici scongiuri al suo passaggio. D’Andrea gli
vorrebbe risparmiare la vergogna del processo, ma
Chiàrchiaro intende perdere appositamente il processo
per essere dichiarato ufficialmente iettatore dal
tribunale e, in nome di questa “patente”, esigere una
sorta di tassa dagli abitanti del paese, contenti di
pagare pur di evitare la malasorte.
CONTENUTO
Ciàula è un personaggio sfruttato e
maltrattato, vittima di un ambiente
sociale primitivo e ingiusto, dove chi
è povero viene trattarlo come una
bestia. Inoltre, Ciàula è un «diverso»
e subisce cattiverie anche dai suoi
compagni di lavoro. Ma, proprio per
la sua «diversità», possiede
un’innocenza assoluta, che gli
consente di provare la meraviglia
senza limiti di un bambino davanti
allo spettacolo della luna nel cielo
notturno, che non aveva mai visto, a
causa dei suoi ritmi di lavoro.
ANALISI
 Pubblicata sul “Corriere della
Sera” nel 1912, viene poi inserita,
nel 1914, nel volume “Le due
maschere”.
 La novella di Pirandello mostra
punti di contatto con “Rosso
Malpelo” di Verga, come il tema
dello sfruttamento in miniera,
tuttavia, contiene elementi
primitivi, irrazionali, mitici e
simbolici, caratteristici del
Decadentismo.
 Le tecniche narrative non sono
quelle veriste.
Il dramma
pirandelliano ha come
protagonisti uomini
che un bel giorno, di
colpo, si trovano come
dinanzi uno specchio,
in cui contemplano
l'immagine della
propria vita: dal vivere
puro e semplice
passano al vedersi
vivere e prendono
coscienza della propria
esistenza.
CONTENUTO
Belluca è un impiegato mite e
obbediente, un contabile preciso.
Un bel giorno però inizia a
comportarsi stranamente, al punto
tale che i colleghi e il capoufficio,
credendolo pazzo, insistono perché
sia ricoverato in un ospedale
psichiatrico. Neppure i dottori
riescono a comprendere il
significato della frase che egli
continua a ripetere: «il treno ha
fischiato». Sarà il vicino di casa a
spiegare il senso di questa strana
follia.
ANALISI
La novella, pubblicata nel 1914,
rappresenta la «pena del vivere» di
un umile impiegato, Belluca,
oppresso dalla famiglia e da un
lavoro ripetitivo. Un giorno,
all’improvviso, prende coscienza
della propria esistenza (il fischio
notturno di un treno in corsa
accende la sua fantasia) e si ribella,
trovando salvezza in una fuga
nell’irrazionale. Il tema è rifiuto
della vita sociale, delle sue
convenzioni, dei ruoli che essa
impone.
Nelle sue opere il dramma viene
espresso attraverso l’uso di vari
registri: comico, patetico, ironico.
La prosa, essenzialmente scarna,
contribuisce ad aumentare la
tensione drammatica. L’uso
costante del tempo presente
conferisce immediatezza e
spontaneità al parlato. Il lessico è
pacato, burocratico, grigio, privo di
rilievo drammatico, reso
espressivo solo da improvvise
coloriture dialettali, neologismi e
termini desueti.
 http://www.regione.sicilia.it/benicu
lturali/dirbenicult/database/page_
musei/pagina_musei.asp?ID=1&IdSi
to=6
 http://www.pirandelloweb.com
 http://www.classicitaliani.it/novece
nt/Tilgher/tilgher_09.htm
 http://www.atuttascuola.it/siti/stell
a/pirandello.htm
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Luigi Pirandello Tre novelle