L’ULIVO NELL’ARTE Il tema dell’olivo è molto frequente nell’arte, infatti lo si trova sia nella sua globalità di pianta, sia in forma di ramoscello. Nel periodo che precede il cristianesimo il ramoscello di ulivo è prevalentemente associato a Noè e all’episodio della colomba che torna sull’arca portando dietro con sé un ramoscello di ulivo. In tal caso la pianta è simbolo di pace in quanto indica al patriarca l’esistenza di una terra emersa, quindi la salvezza per lui e per le specie animali. Pertanto il ramo d’ulivo assume da qui la sua simbologia relativa alla pace, pace che si raggiunge dopo tanta sofferenza e disperazione. Così lo troviamo raffigurato in molti dipinti di arte paleocristiana come quello romano di San Marcellino e San Pietro. Affresco di Ercolano 79 d.C. Noè e la colomba di San Marcellino e San Pietro, Roma IV – VI secolo Nell’arte greca l’ulivo è presente con grande risalto come nel caso dell’Anfora ritrovata nel sito archeologico etrusco di Vulci dove viene presentata la raccolta. Anfora da Vulci 500 a.C. conservata al British Museum (Londra). Il vaso riporta una scena di raccolta delle olive dove due uomini dal basso, colpiscono i rami con delle pertiche; un altro sull’albero, bacchia le olive con un bastone ed un quarto uomo in ginocchio raccoglie i frutti da terra e li mette in un cesto. Nell'arte gotica l'olivo è usato come simbolo di pace Un esempio ne è la rappresentazione della Pax (1337) – A. Lorenzetti Rappresentazione della PACE che si cinge il capo con una corona d’olivo. L’ulivo è stato ripreso anche da molti poeti e letterati come elemento al pari del tema dell’amore dove, le varie caratteristiche della pianta in questione e del suo prodotto, l’olio, vengono utilizzate per parlare delle virtù, della bellezza e dell’amore che il poeta prova riguardo alla donna amata. Esempio di rara bellezza poetica è quello di Dante Alighieri nella Divina Commedia. “Così dentro una nuvola di fiori, che dalle mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fiori sovra candido vel cinta d’uliva donna m’apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva.” Dante Alighieri, Divina Commedia Le fronde dell’ulivo sono state utilizzate per coronare e cingere il capo dei nobili, dei potenti e dei letterati. Nel quadro “L’Annunciazione”di Simone Martini il ramoscello d’ulivo è il protagonista principale, essendo il dono dell'Arcangelo Gabriele alla Vergine, ed ancora una volta è utilizzato come simbolo della pace. In tale dipinto è unito al giglio nel vaso che è invece emblema della purezza. Miniature del XV secolo Raccolta delle olive La pianta dell’ulivo è stata rappresentata in molti dipinti a carattere religioso. Possiamo ricordare tra i tanti il quadro di Sandro Botticelli del 1499 “L’orazione nell’orto degli ulivi”. L’immagine rappresenta la sera dell’ultima cena quando Gesù porta i suoi discepoli a pregare nel giardino del “Getsemani”. Letteralmente questo termine sta a significare “PRESSOIO DELL’OLIO”. Da quello che quindi si può dedurre l’ulivo era molto importante nella tradizione ebraica, proprio perché secondo la loro religione gli ulivi sono i “candelabri di Dio”. “L’orazione nell’orto” Sandro Botticelli Nella Natività Mistica la pace e la gioia che avvolgono l’atmosfera della nascita di Gesù sono rappresentate soprattutto dalla presenza degli angeli che, sia in cielo che in terra, danzano in cerchio reggendo in mano dei ramoscelli e corone d’ulivo. “La natività mistica” Sandro Botticelli Nel quadro “Unione felice” di Paolo Veronese il ramoscello d’ulivo è simbolo di pace e di concordia. L’uomo e la donna lo tengono delicatamente in mano insieme come auspicio di una vita coniugale lunga e vissuta nella serenità e nell'armonia. “Unione felice” (1570) – Paolo Veronese Nell’Ottocento l’ulivo è stato rappresentato in modo realistico piuttosto che simbolico, come in precedenza. L’attenzione cade sulla riproduzione dei paesaggi nei loro minimi dettagli, facendo si che l’olivo diventi una presenza costante e padroneggiante del paesaggio italiano e soprattutto mediterraneo. “Fra gli ulivi a Settignano” Telemaco Signorini (1885) Nel novecento con Vincenzo Guerrazzi sono nati i primi dipinti nei quali si rappresenta la fatica e il duro lavoro che si doveva affrontare durante la raccolta delle olive. I suoi quadri sono caratterizzati dalla presenza di un terreno giallo – verde, con tronchi ben definiti e vari colori che vanno a precisare l’ ingrossamento e la presenza di “nodi” tipici dell’ulivo. Nel dipinto “Raccoglitrici di ulivi”, Guerrazzi ambienta la vicenda in un luogo avvolto da un’atmosfera cupa, con la presenza di ulivi dai colori autunnali e tristi, richiamando, così, il duro lavoro svolto dalle antiche raccoglitrici di olive. “Raccoglitrici di ulivi” Vincenzo Guerrazzi “La raccolta delle olive” Vincenzo Guerrazzi L’ulivo viene definito , in tutto e per tutto, come un elemento naturale del paesaggio, come un simbolo di una bellezza pura ed autentica che tutti, poeti, letterati, artisti, possono catturare ed essere consapevoli del suo affascinante significato artistico e storico. La pianta dell’ulivo è stata utilizzata molte volte anche da Vincent Van Gogh, un famosissimo pittore del 1800 che gli ha dedicato una vasta serie di quadri, nei quali l'albero appare nei vari paesaggi naturali con colori forti e spesso contrastanti tra loro. Le magiche pennellate del pittore suggeriscono in modo straordinario la rugosità e la naturale distorsione del tronco, nonchè la ricchezza delle sue fronde. “Ulivi con cielo giallo e sole” (1889) “Uliveto a Saint Rèmy” “Olivi” (1889) Famosa frase di Vincent Van Gogh “... io combatto duramente per catturare questo olivo. È d’argento, un attimo dopo è più azzurro, tutto insieme è verde, un pizzico di bronzo contro il giallo, rosa, blu, porpora, arancio e ocra.” Vincent Van Gogh