Donne nella scienza
Paola Bortolon
Maria l’Ebrea
Vissuta probabilmente tra il I e il III secolo d.C., fu la più
importante alchimista dell'antichità. Attraverso le sue
ricerche teoriche e pratiche tracciò le linee principali
dell'alchimia occidentale, ponendo le fondamenta per la
nascita della chimica moderna. A lei si deve l’invenzione del
famosissimo “bagnomaria”, ancora oggi comunemente
usato in cucina.
Marie Curie
(Varsavia, 7 novembre 1867 – Passy, 4 luglio 1934)
Maria Skłodowska, meglio nota come Marie Curie, iniziò
a frequentare la Sorbona nel 1891, dove si laureò in fisica
e matematica. Nel 1903 fu insignita del premio Nobel per
la fisica (assieme al marito Pierre Curie e ad Antoine
Henri Becquerel) per gli studi sulle radiazioni e, nel 1911,
del premio Nobel per la chimica per la sua scoperta del
radio e del polonio, elementi altamente radioattivi.
Dopo la morte accidentale del marito Pierre Curie,
avvenuta nel 1906, le fu concesso di insegnare nella
prestigiosa università della Sorbona. Due anni più tardi
le venne assegnata la cattedra di fisica generale,
diventando la prima donna ad insegnare alla Sorbona.
Rosalind Elise Franklin
(Londra, il 25 luglio 1920 –Londra, il 16 aprile 1958)
È stata la biofisica britannica e cristallografa a raggi X
che ha fornito contributi fondamentali per la
comprensione della struttura molecolare del DNA,
mettendo a punto una tecnica innovativa che utilizzava i
raggi X per fotografare i costituenti di tutti i materiali
viventi e non viventi. I dati della sue ricerche furono
utilizzati da Crick e Watson per formulare nel 1953
l’ipotesi sulla struttura a doppia elica del DNA.
Compì studi anche sul virus del mosaico del tabacco
(TMV) e sul virus della poliomelite, con lo scopo di
comprendere il meccanismo dell’infezione virale.
Barbara McClintock
(Hartford, 16 giugno 1902 – New York, 2 settembre 1992)
Appassionata di scienza fin dalle scuole superiori, si iscrisse alla Cornell
University, intenzionata a proseguire gli studi di genetica e specializzandosi
in citologia. Dopo la laurea, lavorò per breve tempo per la stessa Cornell
University, come assistente retribuito, occupandosi della citogenetica del
mais.
Nel 1927 conseguì il Ph.D. e venne assunta dalla Cornell University come
insegnante non di ruolo; continuando a dedicarsi agli studi sulla genetica
del mais, insieme ad altri colleghi, e sulla ricombinazione genetica in queste
piante, dimostrando (1931) che la ricombinazione era dovuta ad uno
scambio fisico di parti di cromosomi omologhi, lavoro questo che apportò
un notevole contributo allo studio della genetica, all'epoca ancora agli
albori.
Nel 1941, lavorando come ricercatrice al Dipartimento di genetica del
Carnegie Institute of Technology a Washington, proseguì i suoi studi sulle
mutazioni cromosomiche del mais, che l'avrebbero portata alla scoperta
dell'esistenza dei trasposoni, elementi genetici capaci di spostarsi da una
posizione all'altra del genoma, scoperta per la quale, nel 1983, fu insignita
del premio Nobel per la medicina.
Dorothy Crowfoot Hodgkin
(Il Cairo, 12 maggio 1910 – Shipston-on-Stour, 29 luglio 1994)
Dopo un'iniziale passione per l'archeologia, decise di continuare
gli studi di cristallografia e nel 1932 ottenne la laurea ad Oxford.
Utilizzando la cristallografia a raggi X riuscì a determinare la
struttura atomica di sali e composti organici, quali l'insulina e
l'emoglobina (1934), il colesterolo (1937), la penicillina (1945), la
vitamina B12 (1954), l'insulina (1969), la lattoglobulina, la
ferritina e il virus del mosaico del tabacco.
La determinazione della struttura della penicillina, primo
antibiotico conosciuto, rappresentò la base per la sintesi di altri
antibiotici.
Nel 1964, in considerazione delle scoperte sulla strutture di
importanti molecole biologiche, le venne assegnato il premio
Nobel per la chimica.
Lise Meitner
(Vienna, 7 novembre 1878 – Cambridge, 27 ottobre 1968)
Nel 1901 iniziò gli studi di fisica, matematica e filosofia
all'università di Vienna, interessandosi in particolare ai problemi
della radioattività. Nel 1907, dopo il dottorato in fisica, si trasferì a
Berlino per seguire le lezioni di Max Planck, dove, nel 1909,
insieme a Otto Hahn, dimostrò e spiegò il fenomeno del "rinculo
atomico", scoperto nel 1904 dalla fisica Harriet Brooks e, negli
anni seguenti, individuò diversi nuclidi radioattivi, in particolare il
protoattinio 231, l'attinio C e il torio D. Per questi importanti
risultati si fece conoscere nell'ambiente della fisica, entrando in
contatto, fra gli altri, con Albert Einstein e Marie Curie, e
lavorando, dal 1912 al 1915 come assistente non ufficiale di Max
Planck. Nel 1922 conseguì la libera docenza, e nel 1926 divenne
professoressa fuori organico di fisica nucleare sperimentale
all'università di Berlino.
Lise Meitner
(Vienna, 7 novembre 1878 – Cambridge, 27 ottobre 1968)
Nel 1933, a causa delle sue origini ebraiche, le venne ritirato il
permesso d'insegnamento, potendo tuttavia continuare il suo
lavoro agli esperimenti di irradiazione mediante neutroni al
Kaiser-Wilhelm-Institut, non direttamente controllato dallo
Stato. Con l'annessione dell'Austria da parte della Germania
nazista, nel 1938, fu costretta a rifugiarsi in Svezia dove continuò
le sue ricerche presso l'istituto Nobel fino al 1946, ricerche grazie
alle quali si ponevano le basi teoriche per lo sviluppo della
fissione nucleare, sia per uso bellico (armi nucleari) sia per
quello pacifico (energia nucleare). Dopo il 1945 si concentrò
sempre di più sulle questioni sociali della fisica nucleare,
mettendo in dubbio lo sviluppo delle armi nucleari e l'uso
dell'energia nucleare.
Rita Levi-Montalcini
(Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012)
Nel 1930 si iscrisse alla facoltà di medicina dell’Università di Torino,
avendo come compagni universitari due futuri premi Nobel, Salvador
Luria e Renato Dulbecco e come maestro Giuseppe Levi che introdusse
in Italia il metodo di coltivazione in vitro.
Negli anni cinquanta le sue ricerche, in gran parte condotte negli Stati
Uniti dove rimase fino al 1977, la portarono alla scoperta e
all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o
NGF, scoperta per la quale, nel 1986, fu insignita del premio Nobel per
la medicina. Prima donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia
delle Scienze, è stata socia nazionale dell'Accademia dei Lincei per la
classe delle scienze fisiche e socia-fondatrice della Fondazione IdisCittà della Scienza. Il 1º agosto 2001 ebbe la nomina di senatrice a vita
"per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico
e sociale".
Rita Levi-Montalcini
(Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012)
Dopo il suo rientro in Italia, dove rivestì tra l’altro la carica di Direttrice
del Laboratorio di Biologia cellulare del Consiglio Nazionale delle
Ricerche (CNR) e di presidente dell'Associazione Italiana Sclerosi
Multipla, è stata spesso attiva in campagne di interesse politico e
sociale, come quelle contro le mine anti-uomo, o per la responsabilità
degli scienziati nei confronti della società. Nel 1992 istituì, in memoria
del padre, con la sorella gemella Paola, la Fondazione Rita LeviMontalcini, rivolta alla formazione dei giovani, nonché al conferimento
di borse di studio universitarie a giovani studentesse africane (progetto
"Un convitto per le ragazze Tuareg"), con l'obiettivo di creare una classe
di giovani donne che svolgessero un ruolo da leader nella vita
scientifica e sociale del proprio paese.
Fabiola Gianotti
(Roma, 29 ottobre 1960)
Laureatasi in fisica subnucleare presso l’Università degli Studi di Milano, è
entrata a far parte del CERN nel 1987 collaborando a vari esperimenti, tra cui
UA2 sul Super Proton Synchrotron (SPS) e ALEPH sul LEP, il precursore di
LHC (Large Hadron Collider, acceleratore di particelle). Dal 1992 partecipa
all'esperimento ATLAS (A Toroidal LHC ApparatuS - uno dei sei rivelatori di
particelle), che, grazie alla collaborazione di oltre 3000 studiosi, è considerato
il più grande esperimento scientifico mai realizzato. In qualità di portavoce di
ATLAS, il 4 luglio 2012 ha annunciato presso l'auditorium del CERN,
unitamente a Joseph Incandela, portavoce dell'esperimento CMS, la prima
osservazione di una particella compatibile con il bosone di Higgs. Il bosone di
Higgs, chiamato anche particella di Dio, con una massa 125-126 volte inferiore
a quello di un protone, costringerebbe tutte le particelle elementari, quali quark
e leptoni, che costituiscono i mattoni della materia, e le particelle-messaggero,
di cui fanno parte i fotoni e i gluoni, ad interagire tra loro, aggregandosi e
acquisendo massa.
Secondo il modello standard delle particelle elementari, il bosone di Higgs
sarebbe il responsabile di quella proprietà intrinseca dei corpi, chiamata
“massa gravitazionale”, che fa sì che essi si attraggano reciprocamente.
Margherita Hack
(Firenze, 12 giugno 1922 – Trieste, 29 giugno 2013)
Dopo aver compiuto gli studi presso il Liceo Classico "Galileo" di
Firenze, si laureò in fisica nel 1945 con una tesi di astrofisica
sulle Cefeidi, realizzata presso l'osservatorio di Arcetri.
Professore ordinario di astronomia all'Università di Trieste dal
1964 al 1º novembre 1992, è stata la prima donna italiana a
dirigere l'Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987,
portandolo a rinomanza internazionale.
Membro delle più prestigiose società fisiche e astronomiche e
dell'Accademia Nazionale dei Lincei, ha lavorato presso
numerosi osservatori americani ed europei, all'ESA e alla NASA.
In Italia, con un'intensa opera di promozione, ha ottenuto che la
comunità astronomica italiana espandesse la sua attività
nell'utilizzo di vari satelliti giungendo ad un livello di rinomanza
internazionale.
Samanta Cristoforetti
(Milano, 26 aprile 1977)
Dopo gli studi superiori, compiuti dapprima a Bolzano e poi a
Trento, si laurea in ingegneria meccanica all'Università Tecnica
di Monaco di Baviera.
Ammessa nel 2001 all'Accademia Aeronautica di Pozzuoli, nel
2005 consegue il titolo di ufficiale del ruolo navigante normale e
la laurea in Scienze aeronautiche presso l’Università Federico II.
Si specializza successivamente negli Stati Uniti presso la EuroNato Joint Jet Pilot Training di Wichita Falls in Texas.
Selezionata dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) nel 2009, tra le
sei migliori astronaute su 8500 candidati, sta partecipando alla
missione ISS Expedition 42/43 Futura che, iniziata il 22
novembre 2014 e della durata di circa 6-7 mesi, prevede la
realizzazione di esperimenti sulla fisiologia umana, analisi
biologiche e la stampa 3D in assenza di peso.
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