Minori in Internet: due esperienze di Giuseppe Scaglione Imparare o perire Lo sguardo del genitore che suona sui tasti neri (grazie a Sara e Carla per le infinite discussioni e per gli scambi di idee) “Quando una nuova tecnologia ti viene addosso come uno schiacciasassi, o sali in fretta sullo schiacciasassi o ti fondi con l’asfalto.” Il loro digitale non è il nostro digitale Il digitale per loro – Dal computer allo smartphone – La mail, questa sconosciuta – Facebook è per vecchi: perdita di interesse tra gli adolescenti – Il tablet non ha sfondato – Poca informazione online Il digitale è mobile Il web è «social» Giuseppe Scaglione *** [email protected] Una realtà solo virtuale? Ma ci faccia il piacere! Virtuale – che esiste solo in potenza, meno reale di qualcos’altro – spazio immaginario, artificialmente ricreato dalle tecnologie, accessorio L’ambiente fisico è sbiadito, l’ambiente virtuale è veramente reale Vivono in uno spazio pubblico Ciò che è significativo accade nello spazio mediato dalle tecnologie – Infelicità è una doppia spunta blu senza risposte – Studiare assieme senza trovare a studiarsi – L’amicizia è il numero dei contatti e dei like sul mio profilo – Si parla di noi, non si parla di qualcosa Giuseppe Scaglione *** [email protected] Cosa resta fuori dal display? Vivono (viviamo) in uno spazio digitale pervasivo Lo smartphone è una protesi attaccata al corpo «Non sto troppo al telefonino» – Per accorgersene occorrerebbe avere una vita disconnessa – Il tempo passa veloce Cosa resta fuori dal display? Scuola, dove il cellulare è clandestino Sport: la resistenza del corpo Giuseppe Scaglione *** [email protected] “Ma quando c’è supplenza, nessuno sta con qualcuno.” La dieta digitale La dieta digitale dell’adolescente è macrocalorica – (l’ «obesità» digitale si lega all’ «obesità» fisica?) (in ordine decrescente) Whatsapp (il killer degli SMS) Ask.fm, il miglior amico del bullo Instagram, dove si posano i selfie Youtube, per musica o per filmati comici Snapchat, il trionfo dell’effimero Giuseppe Scaglione *** [email protected] Approfondimento: l’anonimo Ask.fm Lettonia, 2010. Per computer e smartphone Social network che permette di: – Porre domande sul profilo di un’altra persona – Seguire le risposte che i tuoi contatti danno – Rispondere con brevi testi e foto – Gusti, preferenze sessuali, foto, voti agli amici, insulti, corteggiamenti, minacce, inviti al suicidio Il paradiso del cyberbullismo – Le domande possono essere anonime – Casi di suicidio Bisogno di riconoscimento e narcisismo – Esisto se altri visitano il mio profilo e lasciano like – Sopra le righe: giudizi taglienti, foto seducenti, linguaggio “forte” per volgarità o razzismo Giuseppe Scaglione *** [email protected] Approfondimento: l’effimero Snapchat Social network di messaggistica istantanea Per Smartphone e tablet, per Android e IOS Condivisione di momenti e scatti immagini e video, con eventuale didascalia ed effetti Chat in tempo reale I messaggi si autodistruggono pochi secondi dopo la lettura (o 24 ore se pubblici) Perché lo si usa: evitare che venga preso lo screenshot di contenuti privati – (ma è un’illusione) L’app perfetta (o no?) per il sexting (immagini a sfondo sessuale) Giuseppe Scaglione *** [email protected] Educare è porgere bellezza Le dimensioni dell’educazione Abbraccio – Avventura – Competizione – Curiosità – Cura - Espressione Ma… (le esperienze deludenti) – Le figlie in albergo e la frustrazione del viaggiatore avventuroso – Lo studio punteggiato dalle notifiche – Calciatori al Parco, immigrati e cinquantenni – Per chi suona la chitarra? Delusi dagli adolescenti «alieni»? Giuseppe Scaglione *** [email protected] «Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir vertute e canoscenza» Educare è porre un limite Marcare il tempo Controllare l’immagine digitale – Io sono il mio profilo – La Rete non dimentica mai Proteggere l’attenzione a scuola Custodire il sonno Rispettare i limiti di età – Almeno 13 anni per accedere ai principali social network – Non si insegna a mentire Giuseppe Scaglione *** [email protected] Non puoi non sapere Mantieniti «informaticamente informato» Stipula un accordo iniziale – Codice PIN e PUK del telefonino – Account e password gmail – Password facebook e social network – «Amicizia» nei social network Cerca le bottiglie nascoste dall’ubriacone digitale – Quando serve … controllare – Se loro sono minori, noi ne siamo responsabili Utilizza software di parental control Conosci i servizi di localizzazione – Per Android www.google.com/android/devicemanager?u=1 Giuseppe Scaglione *** [email protected] Screen Time, l’ancora di salvezza Software di parental control (https://remote.screentimelabs.com/) App che si installa sugli smartphone Versione gratuita e a pagamento Per Android e IOS Configurabile su PC, smartphone del figlio, smartphone del genitore Impossibile da disinstallare ignorando il PIN Giuseppe Scaglione *** [email protected] Screentime, il controllo dei contenuti App utilizzate, con tempo trascorso e tempi di connessione – Report che arriva via mail o consultabile – Per conoscere prima di bloccare Ricerche effettuate nel web Siti visitati Giuseppe Scaglione *** [email protected] Screentime, la gestione del tempo Limite massimo di utilizzo giornaliero – Per noi, 2 ore – Possibilità di escludere certe app (orologio, traduttore, calcolatrice, …) Blocco durante le ore scolastiche Blocco durante le ore notturne Blocco di tutte o alcune app Premio a seguito di un compito Bloccare è sempre la seconda opzione Giuseppe Scaglione *** [email protected] Guerre familiari sul campo di battaglia digitale Tentativi di carpire il PIN di Screentime «Mi dai poco tempo!» «Papi, mi serve il telefonino per fare i compiti» «5 minuti, e dopo farò quel che mi hai chiesto» «Tutti i miei amici sono liberi di usare il telefono, e invece io …» … ma l’alternativa è la resa educativa Giuseppe Scaglione *** [email protected] Se non sei disposto a lottare per amore, non fare il genitore Incontrare i ragazzi reali Lo sguardo del professore che suona sui tasti bianchi La grande schizofrenia Una scuola analogica per studenti (e professori) digitali Idea (talora) interiorizzata dagli studenti – «Il tablet è peggio del quaderno» – «Edmodo è scomodo» – «Il compito non te lo scrivo a computer» La LIM è buona scuola, tuttavia la LIM è indietro Per i ragazzi Internet è – «Social» – Smartphone – Immagine (in movimento) – Ricercare quello che si vuole Giuseppe Scaglione *** [email protected] Le cartelle condivise per la scuola 2.0 Come posso arricchire di contenuti la mia lezione e il libro di testo? Come posso rendere gli studenti attivi e cooperativi nella costruzione della conoscenza? Come posso tenere traccia di quello che si costruisce durante la lezione? Le cartelle condivise rompono i muri della classe, tempi della lezione, i ruoli scolastici Giuseppe Scaglione *** [email protected] I dati nella nuvola Drive, Dropbox, Onedrive: i servizi di cloud storage A cosa servono? Finalità – Archiviare propri dati online, rendendoli accessibili dal web – Sincronizzare dati tra computer, smartphone, tablet appartenenti a una stessa persona – (soprattutto) Permettere la condivisione di dati all’interno di un gruppo di lavoro Modalità di lavoro “Crea un documento su un computer a casa o al lavoro, apporta modifiche dal tuo cellulare mentre stai tornando a casa e poi completa il tutto dal tablet in salotto.” Giuseppe Scaglione *** [email protected] Per l’arricchimento dei contenuti della didattica Distribuzione (verticale?) di contenuti – Dispense – Testi approfondimento (brani antologici, saggi…) – Programmi del corso – Mappe concettuali – E-book – Schemi – Appunti Verso un libro di testo fatto da noi Giuseppe Scaglione *** [email protected] Per costruire conoscenza assieme Anche gli studenti possono caricare o modificare files – Lavori degli studenti – Ricerche – Appunti delle lezioni – … Anche gli studenti possono aiutare i loro compagni Tutti i professori possono utilizzare lo stesso ambiente di classe e condividere con i colleghi il loro lavoro Giuseppe Scaglione *** [email protected] Condividere una ricerca è più che distribuire un sapere La lezione non finisce a scuola Lezione = evento generatore di cultura – Un maestro introduce un problema – Si lavora su un testo – Si domanda/discute costruendo una conoscenza comune – SI formalizza quanto si è imparato (appunti, mappe …) – Si rielabora a casa utilizzando i materiali prodotti – Si offrono testi e nuove interpretazioni – Il maestro valuta / valorizza e sintetizza quanto si è imparato Giuseppe Scaglione *** [email protected] Bring your own device Anche in una classe «paleolitica» in cui le «tecnologie» sono lavagna, libri e quaderni La soluzione: «Bring your own device!» (porta il tuo dispositivo) Lo smartphone è libero … per prendere appunti o lavorare sui contenuti condivisi Gli studenti rispettano i patti Giuseppe Scaglione *** [email protected] Il cerchio si chiude – L’educazione è il fine Che bene desideri per i tuoi figli e i tuoi studenti? – La tecnologia è il mezzo Né a priori buona né a priori cattiva La tecnologia è nel presente che dobbiamo vogliamo abitare