TTD degli Sport di Contrapposizione
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Alimentazione e Categorie di Peso
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1
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Classificazione degli Sport
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2
Classificazione e Caratteristiche Generali degli Sport
È soltanto per tradizione dunque che si riconoscono
sei
categorie:
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
1. gli sport “atletici o ginnici”,
2. gli sport di “contrapposizione”,
3. gli sport giocati con la palla,
4. gli sport “motoristici”
5. gli sport di “scivolamento”,
6. gli sport “nautici”.
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3
Classificazione e Caratteristiche Generali degli Sport
Sulla base degli
aspetti biomeccanici della prestazione sportiva,
della massa muscolare utilizzata,
della\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
durata e dell’intensità della prova,
delle vie bioenergetiche prevalentemente seguite,
le attività sportive vengono distinte in:
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4
Classificazione e Caratteristiche Generali degli Sport
attività ad impegno prevalentemente anaerobico
(atletica leggera, pattinaggio di velocità, ciclismo su pista);
attività ad impegno aerobico- anaerobico massivo
(nuoto, canottaggio);
attività di tipo prevalentemente aerobico
(marcia, maratona, canoa, ciclismo su strada);
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
attività ad impegno aerobico - anaerobico alternato
(lotta, pallavolo, calcio, tennis, pugilato, hockey su ghiaccio);
attività di potenza
(sollevamento pesi, a prevalente impegno impulsivo, a prevalente impegno propulsivo);
attività di destrezza
(sci, scherma, tuffi, pattinaggio artistico, ginnastica artistica, equitazione, pilotaggio, vela, tiro
a segno).
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5
Classificazione e Caratteristiche Generali degli Sport
Dal punto di vista energetico,
in gare brevi e potenti
vi è un prevalente ricorso a fonti anaerobiche,
al crescere della durata,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
diminuendo la potenza,
aumenta il ricorso alla via aerobica.
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6
Classificazione degli Sport
in base all'impegno cardiovascolare
( da: Protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico 1995
-Comitato Organizzativo Cardiologico per l'Idoneità allo Sport)
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
SPORT NON COMPETITIVI CON IMPEGNO MINIMO-MODERATO
SPORT CON IMPEGNO "NEUROGENO”
SPORT CON IMPEGNO DI "PRESSIONE”
SPORT CON IMPEGNO MEDIO-ELEVATO
SPORT CON IMPEGNO ELEVATO
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7
Attività sportive non competitive con impegno
cardiovascolare minimo moderato
Sono caratterizzate da attività di
pompa a ritmo costante,
frequenze sotto-massimali e
caduta delle resistenze
periferiche.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Podismo o marcia in pianura,
Sci gran fondo, “Footing” e “Jogging”,
Ciclismo in pianura, Nuoto,
Canoa turistica, Trekking
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8
Attività sportive con impegno cardiovascolare di tipo neurogeno
Sono caratterizzate da aumenti della
frequenza e non della portata cardiaca,
dovuti, soprattutto nelle competizioni,
ad importante impatto emotivo.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
1. con incrementi medi-elevati della FC
Paracadutismo, Motociclismo velocità,
Automobilismo, Aviazione sportiva, Attività
subacquee, Motonautica, Vela, Equitazione,
Polo, Tuffi
2. con incrementi minimi-moderati della FC
Golf, Bocce e Bowling, Pesca sportiva, Sport
di tiro
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9
Attività sportive con impegno cardiovascolare di pressione
Sono caratterizzate da portata
cardiaca non massimale, frequenza
cardiaca da elevata a massimale e
resistenze vascolari periferiche da
medie ad
elevate
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Atletica velocità, Bob e Slittino, Ciclismo
velocità, Pattinaggio velocità, Pesistica,
Lanci e salti,
Sci alpino (slalom, discesa, acrobatico),
Sci nautico, Windsurf, Tennis Tavolo,
Motocross, Alpinismo,
Free climbing, Nuoto sincronizzato,
Body building
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10
Attività sportive con impegno cardiovascolare da medio ad elevato
Sono caratterizzate da numerosi
e rapidi incrementi anche
massimali della frequenza e
portata cardiaca, con aumento
delle resistenze
periferiche
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
particolarmente evidente nelle
brusche interruzioni dell’attività
muscolare degli arti.
Calcio, Calcio a 5,Football americano , Rugby,
Basket, Pallavolo, Pallamano, Pallanuoto,
Canoa, Arti marziali, Lotta, BeachVolley,
Ginnastica, Scherma, Pugilato, Pattinaggio
artistico, Baseball, Hockey, Tennis, Squash
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11
Classificazione degli sport in base ai meccanismi energetici
Sports di breve durata
Sports di media durata
senza alimentazione
pre-competitiva
con alimentazione
pre-competitiva e
ricarica energetica
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Sports di lunga durata
con alimentazione
pre-competitiva e
ricarica energetica in gara
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Sports di palestra
12
Classificazione degli sport in base ai meccanismi energetici
Classificazione
Categoria
Durata
Fino a 10
sec.
Sports di
breve
durata
senza
alimentazione
precompetitiva
Meccanismo
energetico
Anaerobico
alattacido
Attività
Sollevamento pesi
Lancio del disco
Lancio del giavellotto
Lancio del martello
100 metri piani
110 metri ad ostacoli
Sports di
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
forza
Da 10 a
40 secondi
Sports di
potenza e
velocità
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Da 40 sec.
a
4–5
minuti
Prevalentem
ente
anaerobico
lattacido
Corsa 200 – 400 m.
Ciclismo velocità pista
Salto in alto
Salto in lungo
Salti con gli sci
Pattinaggio velocità
Anaerobico
e aerobico
alternato
Sci alpino
Nuoto 100-200 metri
Corsa 400 ostacoli
Corsa 800-1500 piani
Ginnastica
Ciclismo inseguimento
Canottaggio 1000 m.
Canoa – kajak corte dist.
Pentathlon moderno
Dieta tipo
Proteine 22-25%
Grassi 33-36%
Zuccheri 42%
Proteine 18%
Grassi 30%
Zuccheri 52%
13
Classificazione degli sport in base ai meccanismi energetici
Classificazione
Categoria
Durata
Meccanismo
energetico
Attività
Dieta tipo
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Sports di
media
durata
Sports di
lotta
con
alimentazione
pre-competitiva e
ricarica
energetica
Sports di
squadra
Tennis
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Oltre i 10
minuti
Aerobico e
anaerobico
alternato
Lotta – judo – karatè
Kung fu – pugilato
Taek won do
Tennis – calcio – polo
Ciclismo 4 km su pista
Ciclismo 100km
squadre
Football americano
Hockey – basket
Pallavolo – pallanuoto
Pallamano – rugby
Proteine 15-20%
Grassi 25%
Zuccheri 5560%
14
Classificazione degli sport in base ai meccanismi energetici
Classificazione
Sports di
lunga
durata
con
alimentazione
pre-competitiva e
ricarica
energetica in gara
Categoria
Durata
Meccanismo
energetico
Attività
Dieta tipo
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Sports di
resistenza
Sports di
resistenza
con
impiego di
forza
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Protratta
Prevalentemente
aerobico
Corsa fondo e mezzof.
Maratona – marcia
Canoa – kajak lunghe
d.
Canottaggio lunghe
dist.
Ciclismo su strada
Pattinaggio fondo
Nuoto – regate vela
Sci di fondo - triathlon
Proteine 15-17%
Grassi 25-27%
Zuccheri 5660%
15
Classificazione degli sport in base ai meccanismi energetici
Classificazione
Categoria
Durata
Meccanismo
energetico
Attività
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Sports di
palestra
variabile
Aerobico e
anaerobico
variabile
Prevalentemen
te
anaerobico
Fitness - aerobica
Sports di
forza,
potenza e
resistenza
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Body building
Dieta tipo
Proteine 20-25%
Grassi 10-15%
Zuccheri 6065%
Proteine 28-33%
Grassi 12-17%
Zuccheri 50%
16
Classificazione e Caratteristiche Generali degli sport di
contrapposizione
e
Analisi della prestazione
Ogni tentativo di classificazione degli sport
è reso \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
difficoltoso dal fatto che una disciplina
può appartenere nello stesso tempo a più categorie,
a seconda del criterio di tipologizzazione scelto.
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17
Classificazione e Caratteristiche Generali degli sport di
contrapposizione
e
Analisi della prestazione
Sport a carattere “non ciclico”
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
(non ripetono gesti sempre eguali),
basati su sensazioni propriocettive
(si reagisce all’azione opposta dell’avversario).
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18
CLASSIFICAZIONE DEGLI SPORT
IN BASE ALL'IMPEGNO CARDIOVASCOLARE
Sono sport di situazione che richiedono un'ottima
preparazione fisica
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
(forza, resistenza, elasticità muscolare, mobilità e scioltezza
articolare)
e presuppongono un’altissima attività neuro-psichica
(coordinazione ed abilità motoria, rapidità di reazione).
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19
Classificazione e Caratteristiche Generali degli sport di
contrapposizione
e
Analisi della prestazione
Sport tutti appartenenti a quelle attività che il
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
CIO definisce di difesa anche catalogati come sport di
combattimento.
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20
Classificazione e Caratteristiche Generali degli sport di
contrapposizione
e
Analisi della prestazione
Secondo i fisiologi (A. Dal Monte)
si tratta di
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
attività di "impegno aerobico-anaerobico alternato”
(ma oggi preferiremmo la classificazione :
«attività ad impegno aerobico-anaerobico massivo» )
richiedenti anche
“estrema destrezza, con notevole
impegno muscolare di importanti masse muscolari”.
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21
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Teoria e Metodologia dell’Allenamento
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22
La teoria dell’allenamento
si occupa dell’allenamento sportivo,
cioè di quell’agire specifico di atleti e atlete, allenatori,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
insegnanti di educazione fisica ,
diretto al miglioramento del livello individuale di
prestazione sportiva.
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23
Concetto di Allenamento
(Hehlmann,1964)… esercitazione funzionale pianificata nel campo fisico o mentale
allo scopo di raggiungere la migliore prestazione individuale…
(Ulich,1973) … quel processo pianificato che provoca un miglioramento delle abilità
e delle possibilità dei
piani e delle strutture dell’azione …
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
(Stagemann, 1971) … un’azione che migliora la capacità di prestazione attraverso la
variazione misurabile della struttura organica…
(Hollmann, 1963) … somma di tutte le sollecitazioni (stimoli) applicate in un
determinato periodo di tempo, che portano cambiamenti funzionali e morfologici
dell’organismo…
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24
Cos’è l’Allenamento
Gli atleti si allenano per far sì che nell'organismo avvengano dei
cambiamenti tali da determinare un miglioramento delle prestazioni.
I cambiamenti che avvengono nell'organismo in seguito
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
all'allenamento, possono essere di vario tipo:
cambiamenti anatomici
cambiamenti ultrastrutturali
cambiamenti biochimici
cambiamenti esclusivamente funzionali
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25
Cos’è l’Allenamento
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
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26
Cos’è l’Allenamento
La Sindrome Generale d’Adattamento
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Si può dire che gli effetti dell'allenamento,
rientrano nella
"Sindrome Generale d'Adattamento"
(SGA).
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27
Cos’è l’Allenamento
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
28
Cos’è l’Allenamento
La Sindrome Generale
d’Adattamento
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
L’ allenamento
può essere
considerato uno stressors ed è
senza altro un agente che
assomiglia moltissimo agli altri
fattori stressanti.
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29
Cos’è l’Allenamento
L'agente stressante dell'allenamento può essere definito
"stimolo allenante"
e possiamo fare questo schema:
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
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30
Cos’è l’Allenamento
Diverse sono le definizioni, di allenamento date dai vari autori.
Qualcuno chiama allenamento lo stimolo allenante
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Allenamento = Stimolo Allenante
Esempio:
il lavoro muscolare che è stato eseguito per provocare un processo di
adattamento che porterà al miglioramento della prestazione.
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31
Cos’è l’Allenamento
Altri, invece,
chiamano allenamento il processo di adattamento,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
cioè ciò che avviene nell'organismo a causa dello stimolo.
Allenamento = Processo di Adattamento
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32
Cos’è l’Allenamento
Altri ancora chiamano allenamento l’effetto,
cioè l'insieme degli adattamenti che si sono verificati.
L'importante è sapere che nell'allenamento si verificano:
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
• lo stimolo allenante che agisce sull'organismo;
• l'organismo risponde con un adattamento, con un cambiamento;
• tale adattamento fa sì che vi sia un miglioramento delle prestazioni.
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33
Cos’è l’Allenamento
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
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34
La Prestazione Sportiva
Gli obiettivi dell’allenamento
Gli obiettivi che guidano l’allenamento sono l’azione sistematica sui livelli di
prestazione che debbono essere formati in ogni atleta.
Ciò avviene utilizzando carichi tali da provocare le corrispondenti, necessarie
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
reazioni di adattamento.
L’allenamento sportivo anche se è volutamente diretto su una sola
componente della prestazione
(forza, resistenza, velocità, abilità motorie)
produce un effetto anche sullo stato generale psicofisico e quindi sull’intera
capacità di prestazione e sullo stato generale di salute.
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35
La Prestazione Sportiva
Gli obiettivi dell’allenamento
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
36
La Prestazione Sportiva
Gli obiettivi dell’allenamento
Se si vogliono ricavare strategie per raggiungere successi o
prestazioni elevate nello sport,
ma anche \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
prendere decisioni importanti sull’allenamento,
è necessario conoscere quali siano le condizioni necessarie
perché si producano o che le causino.
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37
La Prestazione Sportiva
Gli obiettivi dell’allenamento
Sul piano dei contenuti e della tecnica dell’allenamento sono tre i
gruppi di incidenza che determinano il processo di allenamento e le
sue finalità:
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
1. Lo sviluppo della condizione o delle singole capacità
condizionali;
2. L’acquisizione della coordinazione o delle capacità coordinative;
3. Il possesso delle capacità tattiche e di capacità cognitive.
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38
La Prestazione Sportiva
Gli obiettivi dell’allenamento
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
39
La Prestazione Sportiva
Il sistema della Prestazione Sportiva
Il Sistema di Prestazione Sportiva
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
definisce la struttura e il prodursi
del livello di prestazione sportiva,
che risulta dai fattori d’incidenza
(componenti)
che determinano la prestazione e dai loro rapporti reciproci.
Prof. Giuseppe Noia
40
La Prestazione Sportiva
Il Sistema dell’Allenamento
Il carico dell’allenamento
Il provvedimento più importante per il controllo e la regolazione
dell’allenamento.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
E’ l’insieme delle forme di allenamento che vengono realizzate da un atleta.
La determinazione delle grandezza che lo descrivono in ordine quantitativo e
qualitativo (Carl 1983; Werchoshansky 1988).
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41
La Prestazione Sportiva
La Super-Compensazione
STIMOLI BLANDI E CONTINUI
Creano un iniziale, leggero adattamento in persone non allenate. Sono
inefficaci e peggiorano la condizione fisica in atleti allenati
Permettono un momentaneo mantenimento del livello di efficienza
raggiunto, libello che nel tempo tenderà progressivamente a decrescere.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
STIMOLI DI MEDIA INTENSITÀ
Se lo stimolo non subisce infatti opportuni incrementi di intensità e
volume vengono a crearsi delle vere e proprie "barriere" oltre le quali
non è possibile andare
STIMOLI ADEGUATI NELLA
INTENSITA' E VOLUME
STIMOLI TROPPO ELEVATI E
PERIODO DI RECUPERO
INSUFFICIENTE
Solo un'ottimale programmazione del numero di allenamenti e recuperi,
comporta il migliore adattamento-risposta ai carichi
Peggiorano rapidamente la condizione di allenamento. In questo caso si
può andare incontro allo stato patologico di sovrallenamento oltre a
possibili traumi sugli organi e apparati eccessivamente sollecitati
Prof. Giuseppe Noia
42
La Prestazione Sportiva
La Super-Compensazione
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
43
La Prestazione Sportiva
Il Sistema dell’Allenamento
Particolare attenzione va posta ai giusti periodi di recupero tra
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
le varie sedute di allenamento,
è infatti in questa fase che l'organismo ricostituisce le riserve
energetiche e le possibilità funzionali "compromesse"
dall'allenamento.
Prof. Giuseppe Noia
44
La Prestazione Sportiva
La Super-Compensazione
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
45
I Principi Generali dell’Allenamento
CONTINUITÀ
L'allenamento deve svolgersi in continuità nel tempo eliminando periodi di riposo
eccessivamente lunghi che creano i presupposti di "adattamento alla inattività" e
quindi perdita del lavoro precedentemente svolto. Pertanto la frequenza degli
allenamenti, anche in periodi di riduzioni del lavoro, dovrà essere tale da garantire
almeno il mantenimento di quanto acquisito
VARIABILITÀ
L'allenamento sarà più redditizio e più facilmente gradito quando comprenderà una
serie molteplice di attività ed esercizi studiati in forma e successione tale da evitare
l'insorgere della noia e dell'affaticamento nervoso, fattori che riducono sensibilmente
la capacità applicativa e l'interesse dell'atleta. La variazione degli esercizi e dei metodi
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
evita anche la formazione di "barriere" ovvero impedimenti all'ulteriore sviluppo delle
capacità motorie
SISTEMATICITÀ
Organizzazione razionale tra le sequenze di allenamento e la frequenza con cui
vengono proposti certi tipi di esercitazioni
CICLICITÀ
I carichi vanno organizzati in relazione ai diversi periodi programmati, pertanto devono
avere le caratteristiche quantitative e qualitative proprie del ciclo di allenamento
INDIVIDUALIZZAZIONE
Da un iniziale programma generale applicabile a tutti si dovrà gradualmente passare
alla ricerca di uno schema di allenamento "personalizzato" che tenga quindi conto
delle peculiarità psichiche e fisiche dell'atleta e dei risultati da conseguire
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46
I Principi Generali dell’Allenamento
APPRENDIMENTO
Ogni esercizio, anche il più semplice, necessita di un periodo più o meno lungo di
"tirocinio" affinché l'atleta impari a eseguirlo correttamente. Con la ripetizione sistematica
del gesto migliora inoltre la sensibilità neuromuscolare.
Durante la fase di apprendimento possono essere usati due metodi:
- analisi: il movimento completo viene scomposto in una serie di movimenti più semplici
da apprendere singolarmente. Solo in un secondo tempo verrà ricomposto ed eseguito il
movimento originario;
- sintesi: esecuzione completa del gesto atletico anche da parte di giovani e principianti. Si
interviene poi gradualmente nel correggere gli errori partendo da quelli più vistosi e
raffinando sempre più la tecnica esecutiva.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Generalmente
si consiglia di usare i due metodi contemporaneamente, infatti il giovane
desidera eseguire subito la tecnica e il gesto della disciplina prescelta. Si eviteranno perciò
lunghe e noiose sedute di solo apprendimento frazionato che potrebbero causare
l'abbandono dell’attività
PROGRESSIVITÀ
Quantità di lavoro da svilupparsi in fase iniziale di approccio o ripresa di attività fisica,
favorendo le doti di resistenza organica e potenziamento cardiocircolatorio e respiratorio,
unitamente ad un'efficienza neuromuscolare generale alfine di ottenere una migliore
condizione generale indispensabile al futuro lavoro di maggiore impegno e intensità
GRADUALITÀ
Qualità del lavoro che si svolge, ovvero la ricerca successiva di impegni che hanno lo scopo
ben preciso di migliorare l'efficienza funzionale di specifiche regioni muscolari o apparati
corporei che vengono maggiormente sollecitati nella esecuzione del gesto atletico
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47
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
48
Periodizzazione dell’Allenamento
La PERIODIZZAZIONE si divide in due momenti:
PIANIFICAZIONE e PROGRAMMAZIONE.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
PIANIFICAZIONE
Momento generale di formulazione della strategia delle grandi
variazioni di struttura dell’allenamento riferite ad un ampio arco di
tempo e ad obiettivi intermedi. Pertanto vanno definiti gli
obiettivi, le priorità, le scadenze più importanti, i tempi occorrenti
per le varie fasi di preparazione, i metodi e i mezzi più idonei.
PROGRAMMAZIONE
Momento particolareggiato di stesura del programma di
allenamento sulla base di quanto pianificato in precedenza.
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49
Periodizzazione dell’Allenamento
La Periodizzazione si propone il raggiungimento della
MASSIMA FORMA SPORTIVA
e quindi estrinsecazione da parte dell'atleta di tutte le sue potenzialità
fisiche e psichiche.
FORMA SPORTIVA
CONDIZIONE
FISICA
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Livello momentaneo raggiungibile solo partendo da una buona
condizione fisica e che potremmo definire come quello "stato in cui
l'atleta riesce a sintetizzare tutte le proprie potenzialità motorie,
energetiche e psicologiche e a finalizzarle per uno scopo ben preciso
che è quello agonistico, rendendosi disponibile al massimo
rendimento sia da un punto di vista fisico che psichico".
È lo stato di efficienza quotidiana dell'atleta ed è determinata dal
livello delle capacità funzionali dell'organismo (apparato locomotore,
cardiocircolatorio, respiratorio, ecc.).
Prof. Giuseppe Noia
50
Periodizzazione dell’Allenamento
Le FASI DI ACQUISIZIONE DELLA FORMA sono tre:
1. FASE
DI SVILUPPO
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
2. FASE DI MANTENIMENTO
3. FASE DI PERDITA TEMPORANEA
Prof. Giuseppe Noia
51
Periodizzazione dell’Allenamento
FASE DI SVILUPPO
Si svolge in due momenti:
1.
Momento iniziale
indirizzato alla ricerca di una efficienza generale avente lo
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
scopo di aumentare le capacità funzionali dell'organismo,
2.
Momento posteriore in cui si ricercano gli elementi più specifici che portano al
raggiungimento della forma vera e propria.
Pertanto, da una iniziale attività multiforme e poliedrica si andrà gradualmente verso
un lavoro sempre più specifico sia per quanto riguarda le qualità fisiche che per le
capacità tecniche.
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52
Periodizzazione dell’Allenamento
FASE DI MANTENIMENTO
ove l'andamento\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
ondulatorio dei carichi di allenamento che si realizza con
opportune variazioni della quantità e dell’intensità,
influisce sullo stato di forma che subisce leggere ondulazioni positive e
negative.
Prof. Giuseppe Noia
53
Periodizzazione dell’Allenamento
FASE DI PERDITA TEMPORANEA
si identifica con un calo transitorio
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
(posteriore alle gare importanti),
ove l’attività si riduce,
per non indurre a fenomeni di saturazione fisica e psichica e conseguente
abbassamento repentino della forma.
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54
Periodizzazione dell’Allenamento
La DURATA DELLE TRE FASI
è condizionata dall’età dell'atleta,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
dalle caratteristiche individuali e dalla condizione fisica generale.
Comunque
"occorrono mediamente almeno 6 mesi per realizzare lo stato di forma"
(Matveev).
Prof. Giuseppe Noia
55
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
CARICO ESTERNO
Insieme di esercizi (stimoli) scelti in funzione del risultato
che si vuole ottenere nel tempo.
Gli aspetti più caratteristici del carico esterno sono i
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
parametri di volume e intensità, ovvero quantità e qualità.
CARICO INTERNO
Reazione dell'organismo al carico esterno.
Si manifesta con mutamenti fisiologico-biochimici e
morfologici e sollecitazioni psichiche e intellettive.
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56
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
DURATA
Tempo cronometrico in cui viene applicato il carico (stimolo) di allenamento
detratto delle pause di recupero.
VOLUME
Numero degli stimoli inerenti il singolo esercizio o tutta la seduta di
allenamento (quantità). Viene riferito ad una sommatoria omogenea di carichi
come: numero di chilogrammi sollevati, numero delle ripetizioni di un gesto,
numero delle serie o gruppi, distanza percorsa nelle corse, ecc.
INTENSITÀ
DENSITÀ
FREQUENZA
Impegno organico e muscolare rispetto alla massima prestazione possibile
(qualità). Può essere riferito alla percentuale di chilogrammi usati rispetto al
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
massimale
in un dato esercizio, al numero di ripetizioni possibili del gesto in un
determinato tempo, alla velocità di spostamento nella corsa, all'altezza
superata nei salti ecc.
Rapporto tra esecuzione e tempo di recupero. Si esprime in valori di tempo o in
percentuale rispetto alle serie del singolo esercizio o dell'intera seduta di
allenamento
Numero delle volte che lo stesso stimolo viene utilizzato nell’unità di tempo
presa in considerazione (giorni, settimane, ecc.)
Grado di difficoltà e complessità degli esercizi effettuati. A volte gli stessi
DIFFICOLTA' ESECUTIVA
esercizi possono presentare livelli diversi di impegno (avversari più qualificati,
DEGLI ESERCIZI
campi di gioco non abituali, ecc.)
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57
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
QUANTITÀ E INTENSITÀ DEL CARICO DI ALLENAMENTO
sono in stretta relazione tra di loro condizionandosi a vicenda sia in senso
negativo che positivo.
Infatti fino ad un\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
certo punto possono entrambe aumentare ma, superata
una determinata soglia,
si ha stabilizzazione o addirittura decremento di una delle due.
Questi due parametri dovranno essere tenuti presenti non solo nella
programmazione del lavoro annuale ma anche nei cicli più ristretti sia
mensili che settimanali.
Prof. Giuseppe Noia
58
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
I carichi dovranno essere sempre elevati
sia per la qualità che per la quantità,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
con ritocchi periodici derivanti dall'incremento ottenuto e quindi mantenere
il rispetto delle percentuali programmate.
Prof. Giuseppe Noia
59
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
I principi esposti precedentemente vanno sempre tenuti presenti in fase di
periodizzazione annuale o semestrale.
Pertanto da una visione generale del programma di allenamento si tenderà
a scendere sempre più al particolare fino alla singola unità di allenamento
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
giornaliero.
Nella periodizzazione di un macrociclo sono quindi compresi
• periodo preparatorio (suddiviso in tappa fondamentale e tappa
speciale)
• periodo agonistico (o pre-gara o competitivo)
• periodo transitorio (o di transizione)
Ogni periodo comprende mesocicli a loro volta composti da microcicli,
organizzati in singole unità di allenamento.
Prof. Giuseppe Noia
60
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
61
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
Periodo preparatorio
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
È il periodo che precede quello competitivo ed è quindi dedicato alla preparazione
per la imminente stagione agonistica.
Questo periodo in realtà non solo serve alla preparazione di base ma anche come
ponte per l'ottenimento dello stato migliore della forma atletica, che verrà esaltata
al massimo nel successivo periodo agonistico.
Prof. Giuseppe Noia
62
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
Periodo preparatorio
I mezzi e le metodologie da usare sono molteplici pertanto è bene suddividere il
periodo preparatorio in due ulteriori tappe,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
la PRIMA TAPPA (fondamentale) va dedicata quasi esclusivamente alla preparazione
generale,
mentre la SECONDA TAPPA (speciale) va rivolta maggiormente alla preparazione
specifica.
Il rapporto di durata di queste due tappe è di due per la prima e uno per la seconda
(2:1), rapporto che rimarrà costante sia che si adotti una periodizzazione semestrale
che annuale.
Prof. Giuseppe Noia
63
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
Periodo preparatorio
Il periodo preparatorio entra anche in rapporto con il periodo agonistico e
precisamente
di due a uno o anche tre a due (2:1 o 3:2).
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Di conseguenza in una
PERIODIZZAZIONE SEMESTRALE
(più adatta ad atleti evoluti) potremmo avere:
• 80 giorni circa da dedicare alla preparazione generale prevista nella prima fase
del periodo preparatorio;
• 40 giorni per la preparazione più specifica prevista come seconda fase dello
stesso periodo preparatorio;
• 60 giorni di esclusivo periodo agonistico suddiviso anch'esso nelle varie tappe
(mesocicli).
Prof. Giuseppe Noia
64
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
Periodo preparatorio
In una PERIODIZZAZIONE ANNUALE
(più adatta ai giovani) potremmo avere:
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
• 8 mesi di preparazione generale, suddivisa in due parti, la prima più generale di
5 mesi circa, la seconda più specifica di 3 mesi circa, ambedue del periodo
preparatorio;
• 4 mesi di preparazione inseriti nel periodo agonistico.
L'intensità degli allenamenti condizionerà la durata del periodo preparatorio che
sarà tanto più lungo quanto più bassa sarà l'intensità e viceversa.
Prof. Giuseppe Noia
65
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
Periodo preparatorio
La TAPPA FONDAMENTALE del periodo preparatorio tenderà ad allargare la base generale
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
delle qualità fisiche ovvero
considererà quelle doti di base irrinunciabili che sono la forza, la
resistenza, la velocità, la mobilità articolare e la coordinazione.
Il miglioramento di queste dovrà essere parallelo per tutte, si interverrà particolarmente su
di una qualità rispetto alle altre se l'atleta presenterà per essa vistose carenze.
Il lavoro quantitativo prevarrà in maniera evidente su quello qualitativo che comunque non
verrà mai tralasciato.
Prof. Giuseppe Noia
66
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
Periodo agonistico
Tutta la pianificazione dell'allenamento per l'atleta agonista acquista un senso solo
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
se finalizzata alle gare più importanti previste in questo periodo.
Bisognerà quindi giungere al periodo fondamentale in ottime condizioni di forma e
di preparazione tecnica alfine di ricevere in questa fase quei "ritocchi" utili al
massimo risultato.
Prof. Giuseppe Noia
67
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
Periodo agonistico
In una PERIODIZZAZIONE SEMESTRALE (più adatta agli atleti evoluti),
il periodo fondamentale dura circa 2 mesi
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
(rapporto 2:1 con il periodo preparatorio).
In una PERIODIZZAZIONE ANNUALE (più adatta ai giovani)
dura invece 4 mesi.
In questo periodo il livello della massima "performance" non dovrà essere ricercato più di
una-due volte per gli atleti giovani e due-tre volte per gli atleti più evoluti.
Per i giovani è inoltre consigliabile mantenere a buon livello le qualità fisiche generali e
specifiche senza esagerare con esercitazioni tecniche specialistiche.
Prof. Giuseppe Noia
68
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
Periodo agonistico
Il MICROCICLO CHE PRECEDE LA GARA
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
importante prevede
la riduzione della quantità con qualità e intensità che rimangono
pressoché costanti.
Pertanto il carico totale subirà una riduzione (volume) che non deve però oltrepassare il 3040% dei valori medi dello stesso periodo competitivo.
Prof. Giuseppe Noia
69
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
Periodo transitorio
Il periodo che intercorre tra due stagioni agonistiche è quello che si chiama
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
"RIPOSO ATTIVO«
ovvero di lavoro molto ridotto rispetto al periodo precedente, senza però tralasciare le
esercitazioni fondamentali che garantiscono il mantenimento delle potenzialità acquisite.
È il periodo in cui si cerca di smaltire la fatica fisica e psichica accumulate in tutto l'arco della
periodizzazione, mantenendosi però nelle condizioni di poter riprendere un lavoro
impegnativo per imminente stagione, senza perdite di tempo, anzi garantendosi una
condizione fisica ideale a ulteriori incrementi di carico e di risultato.
Prof. Giuseppe Noia
70
Caratteristiche del Carico dell’Allenamento
Il Macrociclo
Periodo transitorio
Va evitato il riposo assoluto in quanto facilita la perdita di quanto acquisito e ritarda i tempi
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
di ripresa per le tappe future.
Mediamente la durata del periodo transitorio è:
a) 2-4 settimane nella periodizzazione annuale
b) 1-2 settimane in quella semestrale
c) 2-3 settimane e per due - tre volte l'anno per i giovani.
Prof. Giuseppe Noia
71
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
I Prerequisiti Strutturali
Capacità Condizionali
Prof. Giuseppe Noia
72
Le Qualità Fisiche
Sono fattori che condizionano una prestazione atletica
-
RESISTENZA
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
FORZA
VELOCITA’
DESTREZZA
MOBILITA
Prof. Giuseppe Noia
73
Le Qualità Fisiche
La Resistenza
Suddivisione a Scopo didattico:
Resistenza Organica Aerobica
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Resistenza Organica
Anaerobica
Resistenza Muscolare Aerobica
Resistenza Muscolare Anaerobica
Interdipendenza
Prof. Giuseppe Noia
74
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Aerobica
E’ alla base della preparazione di tutte le specialità in quanto permette:
di prolungare i tempi di allenamento,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
favorisce il recupero negli sforzi intensi la cui esecuzione ha prodotto un
“debito d’ossigeno”.
Prof. Giuseppe Noia
75
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Aerobica
Qualità che consente di proseguire il più a lungo possibile
uno sforzo muscolare generalizzato in condizioni aerobiche
Condizione aerobica
È quella in cui si\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
trova un atleta che compie uno sforzo richiedente una
quantità di Ossigeno inferiore o uguale a quella max utilizzabile VOmax
ATP = ADP + Energia (chimica poi di movimento)
Molecole di riserva: fosfocreatina
Proveniente dalla combustione di glicogeno e lipidi in presenza di Ossigeno
Prof. Giuseppe Noia
76
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Aerobica
Di qui la necessità di assunzione di Ossigeno in quantità
proporzionali all’intensità dello sforzo ed alla quantità di
muscoli interessati tramite la RESPIRAZIONE.
Il livello della \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Resistenza organica Aerobica dipende:
•
Rapidità trasporto O²;
•
Esecuzione trasporto con max quantità O² nell’unità di
tempo fino alle masse muscolari;
•
Efficaci scambi molecolari a livello cellulare.
Prof. Giuseppe Noia
77
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Aerobica
Organi deputati al trasporto di O² :
-
Cuore con la sua capacità funzionale
L’efficacia degli scambi gassosi
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
L’allenamento per la resistenza organica aerobica prevede:
-
Sviluppo del volume del cuore e della sua capacità funzionale
Miglioramento della qualità degli scambi gassosi.
Prof. Giuseppe Noia
78
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Aerobica
Metodologia di allenamento per migliorare la funzionalità cardiocircolatoria
L’ALLENAMENTO AD INTERVALLO CORTO
garantisce lo stimolo più potente per lo sviluppo della
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
FUNZIONALITA’ CARDIOCIRCOLATORIA
Es.
-
Interval-training
Durata dello sforzo
Intensità dello sforzo
Tempo di recuperi
Numero di prove
Prof. Giuseppe Noia
79
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Aerobica
Metodologia di allenamento per migliorare la funzionalità cardiocircolatoria
L’ALLENAMENTO AD INTERVALLO CORTO
Durata dello sforzo da 30’’ a 2’
Es. tipo sforzo:\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
corsa veloce max 400 m, esercizi con pesi, esercizi con il
partner, esercizi a carico naturale, nuoto, ecc.
Intensità dello sforzo non oltre 80% del max sostenibile con frequenza
cardiaca 170-180 al m’
Tempo di recupero sufficiente per ristabilizzazione incompleta con FC
120-130 al m’
Numero di prove orientativamente da 5-10
Prof. Giuseppe Noia
80
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Aerobica
Metodologia dii Allenamento per Migliorare l’efficacia degli Scambi Gassosi
LAVORO CONTINUO
non meno di 30’
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Con intensità tale
che la FC non superi 130-150 battiti al m’
In base allo stato di allenamento.
Es. corsa:
-inizio corsa per 15’,
-progressione lenta fino 30’-50’ senza pause,
-Stop tempo aumento del ritmo.
Con la stessa metodologia si potrà far eseguire giochi vari, esercizi a
carico naturale senza pause di recupero, esercizi con il partner, ecc.
Prof. Giuseppe Noia
81
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Aerobica
Metodologia dii Allenamento per Migliorare l’efficacia degli Scambi Gassosi
LAVORO CONTINUO
non meno di 30’
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Con intensità tale
che la FC non superi 130-150 battiti al m’
In base allo stato di allenamento.
Es. corsa:
-inizio corsa per 15’,
-progressione lenta fino 30’-50’ senza pause,
-Stop tempo aumento del ritmo.
Con la stessa metodologia si potrà far eseguire giochi vari, esercizi a
carico naturale senza pause di recupero, esercizi con il partner, ecc.
Prof. Giuseppe Noia
82
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Anaerobica
Qualità che permette di proseguire il più lungo possibile uno
sforzo muscolare generalizzato in condizioni anaerobiche.
Condizioni Anaerobiche
E’ quella in cui\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
si trova un atleta che compie uno sforzo richiedente una
quantità di ossigeno superiore a quella max che l’atleta stesso può
assumere, trasportare, ed utilizzare. (debito di Ossigeno)
Resistenza Organica Anaerobica dipende principalmente da:


Resistenza Organica Aerobica
Resistenza a concentrazioni elevate di acido lattico
Prof. Giuseppe Noia
83
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Anaerobica
Il consumo di ossigeno dipende dalla intensità del lavoro effettuato
nonché dal gruppo muscolare interessato.
La capacità di
consumo di ossigeno dipende dalla resistenza organica
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
aerobica.
Quindi più alto è il livello di resistenza organica aerobica, più alta sarà
l’intensità dello sforzo sostenibile in condizioni tali che la richiesta di
ossigeno sia in equilibrio con la capacità di assunzione e di utilizzazione.
Prof. Giuseppe Noia
84
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Anaerobica
Se, però, l’intensità aumenta, si arriverà ad un “carico limite”.
In queste condizioni la macchina umana ha ancora una grande possibilità:
Può trarre energia da un carboidrato che si accumula nei muscoli:
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Il glicogeno
Il glicogeno libera energia attraverso la sua scissione in molecole più
semplici, senza bisogno di ossigeno.
Produce, però in acido lattico.
Prof. Giuseppe Noia
85
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Anaerobica
L’ acido lattico
Può essere tollerato dall’organismo in quantità ridotta.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Inibisce
i processi chimici del muscolo.
E’ la causa chimica della fatica.
Prof. Giuseppe Noia
86
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Anaerobica
L’ acido lattico
Può essere tollerato dall’organismo in quantità ridotta.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Inibisce i processi chimici del muscolo.
E’ la causa chimica della fatica.
Lo sforzo, in presenza di acido lattico, è di breve durata anche se di notevole
intensità.
(durata max sforzo anaerobico 45 sec)
Prof. Giuseppe Noia
87
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Anaerobica
Il DEBITO DI OSSIGENO
Ecco perché gli atti respiratori e la frequenza cardiaca, dopo uno sforzo di
notevole intensità, non diminuiscono subito in proporzione
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Permangono alti per un certo tempo fino a quando l’organismo non ha
eliminato la quantità di acido lattico precedentemente accumulata.
Cioè continuerà il trasporto di ossigeno che per limite fisiologico non era
riuscito a trasportare durante l’esecuzione dello sforzo stesso.
Prof. Giuseppe Noia
88
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Anaerobica
Aumentare la resistenza anaerobica significa:
Migliorare la capacità
di sopportare quantità sempre maggiori di
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
acido lattico,
Aumentare, cioè, il debito di ossigeno che si può accumulare.
Prof. Giuseppe Noia
89
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Anaerobica
Aumentare la resistenza anaerobica significa:
Migliorare la capacità
di sopportare quantità sempre maggiori di
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
acido lattico,
Aumentare, cioè, il debito di ossigeno che si può accumulare.
Prof. Giuseppe Noia
90
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Anaerobica
L’ALLENAMENTO AD INTERVALLO LUNGO
È il miglior stimolo per elevare la capacità di resistenza:

alla presenza di acido lattico nei muscoli

aumento\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
di accumulo di debito di Ossigeno
Caratterizzato dai seguenti parametri
Durata dello sforzo
Intensità dello sforzo
Tempo di recuperi
Numero di prove
Prof. Giuseppe Noia
91
Le Qualità Fisiche
La Resistenza Organica Anaerobica
L’ALLENAMENTO AD INTERVALLO LUNGO
Durata dello sforzo
dai 45’’ ai 3’ in relazione all’intensità dello sforzo
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Intensità dello sforzo
fino a raggiungere FC 190-200 battiti per m’
Tempo di recuperi
sufficienti per una ristabilizzazione non totale con FC 100-110 per m’
Numero di prove
ridotto orientativamente da 3 a 6
Prof. Giuseppe Noia
92
Le Qualità Fisiche
La Forza
Dal punto di vista fisiologico la
FORZA MUSCOLARE
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
è la capacità posseduta dal muscolo di sviluppare tensione utile al
superamento o all'opposizione rispetto a resistenze esterne.
Prof. Giuseppe Noia
93
Le Qualità Fisiche
La Forza
CONTRAZIONE CONCENTRICA
(superante):
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Le inserzioni tendinee estreme del
muscolo si avvicinano ed il carico
viene spostato o sollevato.
Prof. Giuseppe Noia
94
Le Qualità Fisiche
La Forza
CONTRAZIONE ECCENTRICA
(cedente):
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
è l'opposto della precedente.
Le inserzioni tendinee estreme del
muscolo si allontanano durante la
contrazione, il muscolo cerca di
opporsi al carico e gli cede
lentamente.
Prof. Giuseppe Noia
95
Le Qualità Fisiche
La Forza
CONTRAZIONE ISOMETRICA
(statica):
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
pur essendoci tensione
muscolare,
la distanza tra i capi tendinei
estremi non varia, in quanto il
carico non viene vinto, né si cede
ad esso.
Prof. Giuseppe Noia
96
Le Qualità Fisiche
La Forza
CONTRAZIONE PLIOMETRICA
Si ha una azione detta
PLIOMETRICA quando, ad una
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
veloce azione eccentrica,
segue
una rapidissima azione concentrica
(inversione di movimento).
Questo permette di utilizzare una
ulteriore percentuale di forza
espressa dalla componente elastica
dei muscoli
(es.: salti e lanci).
Prof. Giuseppe Noia
97
Le Qualità Fisiche
La Forza
Riferita all'entità della tensione muscolare,
alla velocità esecutiva e alla durata
(Harre)
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
FORZA MASSIMA
FORZA RAPIDA (o veloce)
FORZA RESISTENTE
Prof. Giuseppe Noia
98
Le Qualità Fisiche
La Forza
Riferita all'entità della tensione muscolare,
alla velocità esecutiva e alla durata
(Harre)
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
FORZA MASSIMA
FORZA RAPIDA (o veloce)
FORZA RESISTENTE
Prof. Giuseppe Noia
99
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
100
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
101
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
102
Metodo per
determinare la
percentuale di carico
riferita al massimale
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
e per conoscere il
massimale utilizzando
carichi inferiori
(S. Beraldo 1983)
Prof. Giuseppe Noia
103
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Basi Neurofisiologiche
degli Sport di Contrapposizione
Prof. Giuseppe Noia
104
Il movimento è necessario alla vita.
Ciò non è valido solo per gli automatismi quali la
respirazione\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
o la suzione ma anche lo spostamento del
corpo in qualche parte dello spazio rispetto alla posizione
originale.
Prof. Giuseppe Noia
105
Il movimento umano,
nella forma
e nella gamma di espressioni attuale,
è il \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
risultato di adattamenti progressivi,
determinati dalla necessità di interagire con l’ambiente in
modo efficace.
Questo processo adattativo è durato… milioni di anni…
Prof. Giuseppe Noia
106
FUNZIONE ADATTATIVA DEL MOVIMENTO
FUNZIONE COGNITIVA DEL MOVIMENTO
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
FUNZIONE ESPRESSIVA,
COMUNICATIVA E RELAZIONALE.
Prof. Giuseppe Noia
107
Il repertorio delle azioni effettuabili
costituisce il patrimonio motorio
che l’uomo accumula (o disperde)
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
nel corso della sua esistenza
grazie alle esperienze di movimento.
Prof. Giuseppe Noia
108
Questo patrimonio è formato da elementi innati,
gli schemi motori di base,
che l’esperienza sviluppa e rende duttili e da elementi
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
acquisiti,
le abilità motorie
che l’esperienza consente di apprendere e perfezionare.
Prof. Giuseppe Noia
109
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
110
FUNZIONE ADATTATIVA DEL MOVIMENTO
Il comportamento per la ricerca di cibo,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
del ripararsi,
del difendersi e attaccare sottolineano la
funzione adattativa che consente all’essere vivente di
rispondere in modo appropriato alle richieste dell’ambiente
sia interno
(la fame, la sete, ..)
sia esterno (un nemico una preda).
Prof. Giuseppe Noia
111
FUNZIONE ADATTATIVA DEL MOVIMENTO
Il comportamento per la ricerca di cibo,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
del ripararsi,
del difendersi e attaccare sottolineano la
funzione adattativa che consente all’essere vivente di
rispondere in modo appropriato alle richieste dell’ambiente
sia interno
(la fame, la sete, ..)
sia esterno (un nemico una preda).
Prof. Giuseppe Noia
112
Gli elementi del repertorio motorio individuale dipendono
dal costituirsi e dal consolidarsi di circuiti anatomofunzionali tra cellule del SNC.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
L’esperienza motoria produce un’attivazione sinaptica, che
induce e stabilizza una connessione nervosa, formando una
traccia mnestica, che può consolidarsi e persistere con la
reiterazione della stimolazione.
Ciò che è sottoutilizzato viene perduto.
Prof. Giuseppe Noia
113
Gli adattamenti hanno caratteristiche funzionali e
strutturali.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Nel genotipo esse sono abbastanza stabili…
Tuttavia in un arco di tempo molto breve, mezzo secolo
circa, nei paesi sviluppati l’interazione uomo ambiente ha
subito uno shock … ipocinetico.
Prof. Giuseppe Noia
114
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
115
Ipocinesi
L’interazione uomo ambiente
è attualmente regolata da
servomeccanismi di ogni genere,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
che riducono fortemente
la razione quotidiana di movimento
e
determinano una forma di dipendenza.
Prof. Giuseppe Noia
116
Ipocinesi
In età evolutiva si verifica il più elevato grado di rischio e
problematicità a carico dei prerequisiti funzionali e strutturali al
movimento… e alla salute.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
A ciò si aggiunga anche il mancato adeguamento dell’assunzione di
cibi in funzione dei minori consumi dovuti alla sedentarietà.
Prof. Giuseppe Noia
117
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Gli Sport di Contrapposizione
Prof. Giuseppe Noia
118
Gli Sport di Contrapposizione
Riuniscono diversi sport per origine e tradizione
• Pugilato, scherma, lotta libera e greco romana sono sport
europei di origine antica
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
• Judo e taekwondo sono di origine orientale e si sono diffusi in
Europa con le Olimpiadi svolte nelle loro sedi di origine
Prof. Giuseppe Noia
119
Gli Sport di Contrapposizione
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
120
Gli Sport di Contrapposizione
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
121
Gli Sport di Contrapposizione
INTERDISCIPLINARIETA’ DEGLI SPORT DI COMBATTIMENTO
• Esercizi di opposizione nella lotta
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
• Cadute e controllo dell’equilibrio nel judo
• Padronanza degli arti inferiori e superiori nel taekwondo
Prof. Giuseppe Noia
122
Valutazione dell’Atleta negli Sport di Combattimento
Attività a impegno
1) preval. anaerobico
Durata del gesto
Atletico specifico
masse
muscolari
Impegnate in
%
forza
distrettuale
richiesta
20”-45”
Altissima
Alta/issima
2) aerobico-anaerobico
45”–4’-5’
Alta/issima
massivo
Alta
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
3) preval. aerobico
4) aerobico-anaerobico
alternato
Prof. Giuseppe Noia
Alta/issima
Funzione delle attuali regole di incontro
Funzione
Regole di gara
Alta/issima
Alta
Alta/issima
Alta
123
Discipline di Combattimento:
Lotta - Boxe - Arti Marziali
La differenza nella distanza tra gli atleti e nella tipologia delle tecniche di lotta.
La divisa di gara condiziona la possibilità di prese e proiezioni.
Lotta Libera e Lotta greco-romana
Pugilato - Karate
Lotta Sambo - Judo Submission Taekwondo
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Grappling - Jujitsu
+ (Braz. JJ)
Kung fu - Mixed Martial Arts
Prof. Giuseppe Noia
124
Discipline di Combattimento:
Lotta - Boxe - Arti Marziali
CATEGORIE Dl PESO
1. Gli Atleti sono suddivisi nelle seguenti classi:
B) Femmine:
A) Maschi:
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Classe Ragazzi
Classe Esordienti A
Classe Esordienti B
Classe Cadetti
Classe Juniores
Classe Seniores
Classe Master
(10° al 11° anno)
(12° al 13° anno)
(14° al 15° anno)
(16° al 17° anno)
(18° al 20° anno)
Classe Ragazze
Classe Esordienti A e B
Classe Cadette
Classe Juniores:
Classe Seniores:
(21° al 35° anno)
(36° al 70° anno)
Prof. Giuseppe Noia
125
Discipline di Combattimento:
Boxe - Arti Marziali
Pugilato
Taekwondo
Kung fu
Karate
(1)
(1,2,3,4)
(1,2,3,4) (1 pugni al Nord – 2 calci al Sud)
(1,2,3,4)
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Sport caratterizzati dal prevalente impiego di tecniche di percussione:
1. pugni,
2. calci,
3. gomitate
4. ginocchiate
talora tutte valide , ma spesso caratteristiche e regolamentate da singoli
specifici regolamenti
Prof. Giuseppe Noia
126
Discipline di Combattimento:
Lotta
Art 5. DURATA DEI COMBATTIMENTI
1. La durata dei combattimenti è la seguente:
ESORDIENTI E CADETTI GRECO-ROMANA, STILE LIBERO E
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
FEMMINILE:
2 tempi da 2 minuti.
JUNIORES, SENIORES E MASTER GRECO-ROMANA,
STILE LIBERO E FEMMINILE:
2 tempi da 3 minuti.
2. Per tutte le classi di età e per tutti gli stili tra ogni ripresa è obbligatoria
una pausa di 30 secondi
Prof. Giuseppe Noia
127
Discipline di combattimento:
Judo
Il judo sport di combattimento nato in
Giappone con la fondazione del Kodokan.
I praticanti di tale disciplina sono
denominati judoisti (judoka).
Il judo contemporaneo
(agonistico) è
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
sempre più simile allo sport da
combattimento con caratteristiche
tipiche delle discipline di lotta occidentali.
Privilegia la ricerca del vantaggio minimo
che permette di vincere la gara, a
discapito della ricerca della tecnica
perfetta che attribuisce la vittoria
immediata, ma che espone a maggiori
rischi di subire un contrattacco.
Prof. Giuseppe Noia
128
Discipline di combattimento:
Judo
Questo è possibile utilizzando tecniche derivate dalla lotta libera che per efficacia in
gara si contrappongono alle tecniche tradizionali del judo.
Questo aspetto è aumentato negli anni ’80 con gli atleti sovietici aventi una lunga
tradizione di lotta Sambo che, escludendo le tecniche dei colpi, è agonisticamente
vicina al judo.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Nage-waza (tecniche di proiezione)
gruppo preponderante delle tecniche :quello delle nage-waza
Tali tecniche sono metodi di proiezione dell'avversario atti alla neutralizzazione
della carica offensiva di quest'ultimo.
Katame-waza (tecniche di controllo)
Il secondo è costituito dalle tecniche di controllo possono essere eseguite nella
"tecnica o combattimento al suolo") in successione ad un nage-waza, ovvero a
seguito di un hairi-kata "forma d'entrata, opportunità" oppure in rari casi come
azioni propedeutiche ad una proiezione.
Prof. Giuseppe Noia
129
Discipline di combattimento:
Jiu Jitsu brasiliano
Jiu jitsu brasiliano o Brazilian jiu-jitsu (spesso BJJ)
Deriva dal judo kodokan è un’arte marziale
sport di combattimento, metodo di difesa personale
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
specializzato nella lotta (soprattutto a terra o ne-waza) centrato
su leve, chiavi articolari, strangolamenti portando lo scontro al suolo.
L'allenamento nel Brazilian jiu-jitsu viene comunque praticato
principalmente con carattere sportivo nei tornei di grappling, o
anche per partecipare ad incontri di MMA ;
a dispetto del nome il jiu jitsu brasiliano è assai simile al judo da
cui deriva.
Prof. Giuseppe Noia
130
Discipline di combattimento:
Lotta Sambo
Dal russo difesa personale
senz'armi, è un’arte marziale russa
sviluppata a partire dagli anni ’20
destinata all'addestramento dei
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
soldati dell‘Armata
Rossa
(ne deriva il Kombat-Sambo di oggi)
Nella competizione sportiva le
tecniche del Sambo si classificano
in tre tipi di attacco:
1.alla parte superiore del corpo
2.alla parte inferiore del corpo
3.lotta a terra
Prof. Giuseppe Noia
131
Contributo delle diverse fibre muscolari
Alla tipologia dell’attività sportiva
degli Sport di Combattimento
Fibra
Fabbisogno d’O2
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
gesto/impegno
prevalente
Produzione Lattato,
Produzione NH3
aerobico-anaerobico
massivo/alternato
In funzione della
Gara e dell’Atleta
Prof. Giuseppe Noia
Fibre tipo I
Lente rosse-slow
twitchfiber
Fibre tipo II
velocibianche-Fast
twitchfiber
O2 =+++
LA* =++±
NH3*=+±*datipersonali
132
Fibre bianche a contrazione rapida
(dette: «tipo II» o "fast twitch")
Intervengono nelle azioni muscolari rapide ed intense, si
presentano “bianche” ; hanno:
1. densità del letto capillare piuttosto bassa,
2. contenuto in mioglobina, mitocondri , enzimi ossidativi
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
ridotto per contrasto hanno :
3. elevata concentrazione degli enzimi tipici del metabolismo
anaerobico lattacido e glicolitico.
La velocità di contrazione e la forza sviluppata sono però dalle
due
alle tre volte superiori a quella delle fibre I “rosse”.
Prof. Giuseppe Noia
133
Fibre bianche a contrazione rapida
(dette: «tipo II» o "fast twitch")
Distinte in:
1. F. tipo IIa o intermedie (dette anche FR « fadigue resistant»).
2. F. tipo IIb che sviluppano forze elevate, ma che si affaticano rapidamente
(dette anche fibre FF, «fast fatiguable»),
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Nei muscoli scheletrici adulti v’è anche un terzo tipo di fibre:
F. tipo II x con caratteristiche intermedie tra le fibre II a e le fibre II b.
Negli sport di combattimento le fibre tipo II (b > a) sono interessanti e vanno
allenate in modo speciale e specialistico: permettono lo svolgimento delle azioni
caratteristiche del gesto atletico nella fase anerobica.
Lo sviluppo delle fibre tipo II nei macro-mesocicli preparatori e condizionanti, va
ricercato anche con l’adozione di serie con sovraccarichi, svolte con modalità mirate
di esecuzione e recupero. In queste fasi si adottano razioni alimentari ipercaloriche
e iperproteiche.
Prof. Giuseppe Noia
134
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
L’Alimentazione negli
Sport di Contrapposizione
Prof. Giuseppe Noia
135
Gli atleti dediti a discipline di combattimento sono classificati per
categorie di peso e le pratiche rivolte a ridurre la massa corporea in
tempi più
o meno rapidi sono estremamente diffuse.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Nonostante gli effetti avversi ben documentati circa la rapida perdita
di peso, la prevalenza di metodi inappropriati
(drastica riduzione di liquidi e nutrienti, impiego di farmaci, digiuni,
saune, eccetera)
è molto alta in varie discipline:
wrestling, judo, jujitsu, karate, taekwondo, boxe.
Prof. Giuseppe Noia
136
La maggior parte degli atleti
(Kiningham and Gorenflo,
2001)
che praticano discipline
sportive che prevedono le
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
categorie di peso,
ritengono che per ottenere un
vantaggio competitivo sia
necessario rientrare nella
categoria di peso più bassa
possibile.
Prof. Giuseppe Noia
137
Questa teoria è molto
funzionale ed efficace solo se
portata avanti correttamente.
Nella realtà, questa condizione
non viene ben interpretata, ed
invece di trarre beneficio dalla
perdita di peso,\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
ci si imbatte in
una serie di effetti negativi che
colpiscono direttamente:
• l’efficienza fisiologica
dell’organismo
• il rendimento della
performance
Prof. Giuseppe Noia
138
Per più della metà del XX° secolo,
la pratica del calo peso è rimasto
un affare ‘privato’ tra allenatori,
operatori tecnici professionali,
studiosi della fisiologia
dell’esercizio e familiari degli atleti.
Nonostante la scienza abbia fatto
dei considerevoli\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
passi avanti nel
campo della nutrizione e del calo
del peso, rimane ancora molto
diffusa l’usanza di perdere la
maggior parte del peso corporeo
nel periodo imminente alla gara,
mediante sovraccarichi di esercizio
fisico, dieta e vari metodi di
disidratazione.
Prof. Giuseppe Noia
139
Tali tecniche causano la perdita di quegli elementi che permettono
un’efficiente funzionalità fisiologica, come:
acqua, elettroliti, glicogeno, proteine e massa magra,
intaccando
solo in minima parte la massa grassa.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
La perdita di questi elementi non garantisce la stabilità del peso,
di fatto il peso viene subito recuperato nell’immediato post-gara.
Prof. Giuseppe Noia
140
La maggior parte degli atleti si sottopongono a queste tecniche
pensando di aumentare le proprie possibilità di successo:
ironicamente, la perdita di peso può alterare in modo negativo la
prestazione\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
e può pregiudicare lo stato di salute dell’atleta.
La necessità di perdere peso per rientrare nella categoria
“più conveniente”,
spinge gli atleti ad imbattersi in una varietà di pratiche nutrizionali
non salutari,
in quanto evitano cibi specifici o gruppi di alimenti necessari per
apportare il fabbisogno minimo di Acqua, Vitamine, Minerali o
Macronutrienti, fino a saltare i pasti.
Prof. Giuseppe Noia
141
Modalita’ per “calo del peso”
Horswill (1994) ha stilato un elenco di metodi impiegati dai lottatori
per il raggiungimento del peso desiderato:
le modalità
di Calo Peso possono essere di 3 tipi :
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
1. Rapida (RCP)
2. Moderata
3. Graduale
Prof. Giuseppe Noia
24-72 ore;
72 ore a 2-3 settimane;
3 settimane a più mesi.
142
Modalita’ per “calo del peso”
Metodica Rapida (RCP) 24-72 ore
Disidratazione intenzionale:
• Metabolica (incremento del carico fisico, allenamento in
ambiente riscaldato),
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
• Termica (sauna, indumenti plastici e di gomma);
• Diuresi: diuretici, dieta iperproteica, dieta ipoglucidica bevande
nervine;
• Sottrazione ematica (salasso);
• Epurazione: vomito auto-indotto, lassativi;
Prof. Giuseppe Noia
143
Modalita’ per “calo del peso”
Metodica Rapida (RCP) 24-72 ore
Ad ogni litro di acqua che si perde corrisponde
un aumento di 8 battiti per minuto,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
un abbassamento della gittata cardiaca di 1 l/min
e
il rialzo
della temperatura interna di 0,3 °C.
Prof. Giuseppe Noia
144
Modalita’ per “calo del peso”
Metodica Rapida (RCP) 24-72 ore
La combinazione della dieta ipocalorica con la privazione di liquidi
(disidratazione)
provoca
una serie di effetti negativi sull’organismo,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
che inducono l’atleta a non essere in grado di competere nelle
migliori condizioni fisiche,
coinvolgendo di conseguenza anche la componente psichica.
Prof. Giuseppe Noia
145
Rapido calo di peso (RCP):
effetti psicologici, fisiologici e prestativi
Nonostante esistano dati contrastanti, molti studi indicano riduzione sia delle
capacità aerobiche, sia anaerobiche in atleti sottoposti a RCP.
Negative impact of body mass loss on performance
(Hickner et al 1991; Ööpik et al 1996)
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Houston et al. have shown that with 8% reduction in body weight
during a 4-day period, muscle ATP and creatine phosphate concentrations were not
affected while muscle glycogen content of the vastus lateralis decreased by 46%.
A 3-h recovery of feeding and hydration increased these levels by only 14%.
No significant changes
(McMurray et al 1991; Maffulli 1992)
Improvement of some performance characteristics
(Maffulli 1992; Fogelholm et al 1993)
Prof. Giuseppe Noia
146
Una variabile che dovrebbe essere analizzata infatti, è l’umore, misurato
mediante il profilo degli stati umorali
(POMS A, Profile of Mood States)
I risultati di molte
ricerche indicano che l’umore è un efficace predittore
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
della prestazione.
(Terry e Slade, 1995)
L’umore negativo comprendente una forte dose di rabbia, confusione,
depressione, affaticamento e tensione, con scarso vigore è associato con
l’incapacità di far fronte alle esigenze dell’allenamento e sembra essere
associato a disordini alimentari nello sport.
(Filaire et al. 2007)
Prof. Giuseppe Noia
147
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
FM e FFM
FM (= MASSA GRASSA) e FFM (= FAT FREE MASS = MASSA MAGRA ) rappresentano le percentuali di
massa magra e massa grassa rispetto al peso totale della persona.
La FM è indicativa sia del grasso sottocutaneo che viscerale e in condizioni di normalità non dovrebbe
superare il 25% del peso corporeo; la massa magra (FFM) indica il peso di tutti gli altri componenti
organici: muscoli scheletrici (circa 40%), muscoli non scheletrici, tessuti magri e organi (circa il 35%),
scheletro (circa il 10%), e dovrebbe essere non inferiore al 75% del peso totale dell’organismo.
Prof. Giuseppe Noia
148
Modalita’ per “calo del peso”
Metodica Moderata 72 ore a 2-3 settimane
Bilancio energetico negativo (BEN)
• Incremento\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
dell’allenamento e restrizione dietetica
Prof. Giuseppe Noia
149
Modalita’ per “calo del peso”
Metodica Moderata 72 ore a 2-3 settimane
Bilancio energetico negativo (BEN)
La tecnica del Bilancio Energetico Negativo (BEN),
non produce risultati con il metodo rapido,
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
invece risulta efficace
per il metodo moderato e molto efficace con il
graduale.
Le tecniche della disidratazione, dell’epurazione e le altre, vengono
applicate alla metodologia rapida di calo peso,
mentre in alcuni casi anche nella moderata.
La tecnica del BEN si realizza attraverso il bilancio tra :
l’apporto energetico (calorie introdotte con la dieta) e
il consumo di energia (Metabolismo Basale, Attività fisica, Termogenesi,
altre attività giornaliere).
Prof. Giuseppe Noia
150
Modalita’ per “calo del peso”
Metodica Moderata 72 ore a 2-3 settimane
Bilancio energetico negativo (BEN)
Il maggiore consumo energetico rispetto all’apporto, crea il bilancio
negativo delle calorie, gestite giornalmente dall’organismo.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
L’equazione del bilancio energetico, per ottenere un calo ponderale, può
essere sbilanciata in 3 modi :
Apporto energetico minore del Consumo energetico;
Normo - Apporto energetico con aumento del Consumo energetico;
Combinazione di entrambe;
Apporto energetico minore con Consumo energetico maggiore.
Prof. Giuseppe Noia
151
Modalita’ per “calo del peso”
Metodica Moderata 72 ore a 2-3 settimane
Bilancio energetico negativo (BEN)
Es.
Le calorie in eccesso vengono depositate nell’organismo sotto forma di
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
tessuto adiposo (FM), il quale è costituito per l’87% da lipidi.
Il valore calorico di un grammo di lipidi è pari a 9 Kcal, quindi prendendo in
considerazione un BEN giornaliero di 1000 Kcal, in una settimana (7000
Kcal) avremo la riduzione del contenuto lipidico di 780 grammi.
Il tessuto adiposo è costituito da lipidi, proteine ed acqua, e la perdita di un
ammontare lipidico pari a 780 grammi, equivale alla perdita di 900 grammi
di FM, e quindi una riduzione del PC di 0,9 kg .
Prof. Giuseppe Noia
152
Gli atleti dovrebbero seguire un buon allenamento fisico
ed una corretta alimentazione,
senza esasperazioni così da essere pronti psicologicamente e fisicamente
alle settimane imminenti la gara.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
La perdita di peso dovrebbe essere graduale e quindi iniziare almeno 3 mesi
prima della competizione senza comportare cali di forza,
resistenza o rapidità nell’esecuzione dei movimenti.
Prof. Giuseppe Noia
153
Un regime ipocalorico con una riduzione di 500 kcal/die del fabbisogno
energetico di un soggetto ed una distribuzione dei macronutrienti nelle
percentuali:
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
50-52-55 di carboidrati
20-18-15% di proteine
25-30% di grassi
assicura già un calo ponderale del peso corporeo nei giovanissimi e negli
adulti senza praticare alcuna attività fisica rispettivamente di 1 kg e di 0,500
kg.
Prof. Giuseppe Noia
154
L’associazione di un allenamento fisico incrementerebbe questo calo.
Nel caso di un’atleta agonista la distribuzione dei macronutrienti andrebbe
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
modificata e personalizzata considerando le variabili:
•
•
•
fase dell’allenamento (fase di sviluppo, mantenimento, perdita
temporanea)
psiche del soggetto
struttura fisica del soggetto
Prof. Giuseppe Noia
155
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
156
Strategie di preparazione del peso
Valutazione integrata del regime alimentare e delle caratteristiche
antropometriche,
prima e dopo il calo ponderale,
in atleti sottoposti a restrizione calorica in preparazione a una
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
performance sportiva.
Rilevazioni misurate:
• Dieta assunta (intervista alimentare retrospettiva);
• Misure antropometriche (peso e altezza);
• Composizione corporea (bio-impedenziometria)
Prof. Giuseppe Noia
157
Strategie di preparazione del peso
La bio-impedenziometria si basa
sulla misura della resistenza che
il corpo oppone al passaggio
della corrente elettrica (bio\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
impedenza).
Sono stati misurati i seguenti
parametri:
• BCM: massa cellulare;
• ECW: acqua extracellulare.
Prof. Giuseppe Noia
158
Strategie di preparazione del peso
Valori di riferimento
Acqua extracellulare (ECW%)
Età
Maschi
Rappresenta la quota di fluidi
< 30
43 – 45 %
corporei presenti\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
al di fuori delle
< 50
46 – 49 %
cellule: plasma, liquor, saliva,
>50
50 – 52 %
succhi gastrici ecc.
Femmine
43 – 47 %
48 – 50 %
52 – 55 %
Massa Cellulare (BCM)
La Massa Cellulare rappresenta il
comparto tissutale
metabolicamente attivo.
Prof. Giuseppe Noia
BCM teorica:
(altezza in cm. – 100) * 0,3
159
Strategie di preparazione del peso
Valori di riferimento
Acqua extracellulare (ECW%)
Una riduzione a carico di questo comparto è indice di disidratazione
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
(ridotto
apporto di acqua, squilibrio elettrolitico)
Un aumento a carico di questo comparto è indice di iperidratazione
(squilibrio elettrolitico, stati infiammatori ecc.)
Massa Cellulare (BCM)
Una riduzione a carico di questo comparto è indice di catabolismo
(eccessivo stress fisico, stati infiammatori, insufficiente apporto
nutrizionale)
Prof. Giuseppe Noia
160
Strategie di preparazione del peso
DIETA IDEALE
15%
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
55%
30%
PROTEINE
LIPIDI
GLICIDI
Prof. Giuseppe Noia
161
Strategie di preparazione del peso
• Limitare la perdita di peso a non più di 1 Kg a settimana (massimo non oltre
l’1,5%/settimana di riduzione). A tal scopo il peso di gara va attentamente valutato
all’inizio della preparazione iniziando a fare eventuali correzioni con sufficiente
anticipo rispetto all’inizio della stagione agonistica.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
• Ogni atleta dovrebbe
individuare il peso di gara più adatto alle proprie
caratteristiche biomeccanico-prestative, cercando di avere variazioni di massa
corporea entro ambiti ristretti durante tutta la preparazione: ogni atleta non
dovrebbe perdere più del 5% del suo peso per rientrare nella sua categoria.
• Assicurarsi che il calo di peso interessi
limitando le perdite di massa magra e liquidi.
principalmente
la
massa
grassa,
• Evitare situazioni di disidratazione pre-gara e compensare adeguatamente le perdite
idriche.
Prof. Giuseppe Noia
162
Strategie di preparazione del peso
• Strategie di perdita di peso devono essere evitate se la percentuale di grasso è inferiore
al 5% negli uomini e al 12% nelle donne.
• La riduzione del rapporto carboidrati/proteine (CHO:P) e la distribuzione dei
nutrienti giornalieri in più pasti sono interventi utili per ridurre il grasso in
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
eccesso. L’utilizzo di
alimenti a basso IG va attentamente considerato.
Iwao et al. reported that during a 2-week study of weight loss, boxers who consumed six
small meals a day compared to a group who consumed only two large meals (either
treatment providing 1,200 kcal/day) had less loss of lean body mass and had less of an
increase in 3MH excretion.
Prof. Giuseppe Noia
163
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Prof. Giuseppe Noia
164
Strategie di preparazione del peso
• L’apporto di carboidrati nella dieta deve mantenersi entro certi limiti (non meno di 3-4
g/Kg/die) per non generare situazioni metaboliche sfavorevoli ai fini prestativi.
Prodotti come sport drink, barrette energetiche, gel e recovery meal possono essere
utilizzati convenientemente per gestire le sessioni d’allenamento e le giornate di
competizione.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
• Controllare il consumo di alimenti ad alta densità energetica, ricchi di grassi e zuccheri
semplici. Ridurre al minimo il consumo di alcolici, cercando di evitarli il più possibile nel
periodo preparatorio e competitivo.
Long-term reduction in body fat levels is a common nutritional goal for combat athletes.
This goal should be achieved by an eating program that achieves a safe reduction in energy
intake (e.g., reducing from current energy requirements by 500–1,000 kcal/day) while
providing adequate intakes of protein, carbohydrate, and other nutrients.
L.M. Burke and G.R. Cox (2009) Nutrition in Combat Sport
Prof. Giuseppe Noia
165
Strategie di preparazione del peso
… in che modo?
Mantenere un tasso elevato di Glucidi nella dieta
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
(70-75% delle calorie totali)
durante il periodo di riduzione del peso corporeo;
Reintegro elevato di glucidi nel lasso di tempo che intercorre tra la
pesata e la gara;
Ripristino dei Liquidi e del peso corporeo dopo la pesata.
Prof. Giuseppe Noia
166
Strategie di preparazione del peso
APPORTO GLUCIDICO (CHO)
Il fabbisogno di carboidrati è largamente influenzato dai carichi di lavoro Frequenza,
intensità e durata) e da necessità metaboliche sport-specifiche (g CHO/attività).
L’apporto giornaliero
di carboidrati deve essere proporzionato al livello d’attività
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
fisica (g CHO/ore esercizio settimanali).
nei giorni con allenamenti molto intensi e/o prolungati
CHO (performance & recupero)
nei giorni con allenamenti meno intensi e/o prolungati
CHO
Prof. Giuseppe Noia
167
Strategie di preparazione del peso
APPORTO GLUCIDICO (CHO)
CARBOIDRATI: 4 –7 g/Kg/die
Attivitàdi potenza:
sprint,
lanci, salti, sollevamento pesi
Attività acicliche di tipo
misto:
tennis, giochi di
squadra, lotta, pugilato
CARBOIDRATI: 7 –10 g/Kg/die
Sci nordico:
15 Km, 30 Km, 50 Km
Ciclismo: strada, MTB
Sci alpinismo
Triathlon
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Sci:
Atletica leggera:
200 m, 400
m, 800 m, 1500 m
alpino, acrobatico
Body Building
Scherma
Pattinaggio ghiaccio:
500 m, 1000 m, 1500 m, 3000;
Artistico; ritmico
Arti marziali
Nuoto:
50 m, 100 m, 200 m, 400 m;
sincronizzato
Ginnastica
Canottaggio
Ballo sportivo
Canoa: 500 m, 1000 m
Tuffi
Ciclismo:
inseguimenti, velocità
Snowboard
Prof. Giuseppe Noia
Nuoto:
800 m, 1500 m;
pinnato;
competizioni di
fondo
Atletica leggera:
3000 siepi,
5000 m, 10000 m;
marcia 20 Km e 50 Km;
maratona
Trekking
Canoa:10000 m
Pattinaggio ghiaccio:5000 m,
10000m
Alpinismo
168
Strategie di preparazione del peso
APPORTO PROTEICO
Garantire all’atleta adeguati apporti proteici per minimizzare le perdite di massa muscolare e
di forza.
A parità di proteine \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
ingerire, diversi fattori intervengono ad influenzare il metabolismo
proteico:
• timing di consumo delle proteine in relazione all’esercizio;
• combinazione delle proteine con glucidi nel medesimo pasto;
• composizione aminoacidica e rapidità d’assorbimento (natura) delle proteine
consumate.
Un apporto di carboidrati inadeguato durante allenamenti pesanti può incrementare le
richieste di proteine (anche > 2g/Kg/die)
Prof. Giuseppe Noia
169
Durante l’Allenamento - Gara
Alimenti e bevande consumate dall’atleta nel corso dell’esercizio
consentono di mantenere più a lungo un elevato livello di performance.
Carboidrati, acqua ed elettroliti (sodio in particolare) rappresentano i
nutrienti fondamentali che devono essere adeguatamente riforniti.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Il piano alimentare deve essere strutturato in relazione a:
• tipo di disciplina sportiva
• durata e intensità dello sforzo
• stato di nutrizione pre-esercizio
• possibilità pratica di poter bere o mangiare nel corso dell’attività
fisica
Prof. Giuseppe Noia
170
Pre - Gara
L’Atleta deve giungere al momento pre-gara con adeguati depositi di
glicogeno muscolare.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Da ciò deriva il consiglio (l’opportunità) di consumare una razione
alimentare
(cibi solidi e bevande)
iperglucidica, soprattutto con glucidi complessi
nel periodo di ultimo pregara e la sera
(o come ultimo pasto)
precedente l’impegno agonistico.
Prof. Giuseppe Noia
171
Intra - Gara
Nelle gare articolate in
Una miscela soprattutto di
eliminatorie e finali la Razione
zuccheri a “flusso rapido” e a
d’attesa” fornirà :
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
alto DE e con un poco di
glucidi facilmente assimilabili
maltodestrine (Mdx) a
per reintegrare in continuo la
spesa in glicogeno sopportata
medio/basso DE (o meglio un
dal muscolo e una piccola
mix CHO - Proteine o AAcidi
quota di protidi.
(Leu).
Prof. Giuseppe Noia
172
Post - Gara
Ripristinare le riserve di glicogeno
Per ripristinare il glicogeno intramuscolare ed epatico il modo più veloce ed efficace è
alimentarsi con glucidi ad alto IG.
La quota di carboidrati deve essere compresa tra il 65/70% delle calorie totali.
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Riparare e ricostruire le fibre muscolari
è opportuno dopo la prestazione alimentarsi favorire la sintesi proteica, con
assunzione di proteine ad alta qualità & AAc.
Diminuire la flogosi
Per migliorare il processo anti-infiammatorio è opportuno alimentarsi / supplementarsi
con grassi monoinsaturi/polinsaturi (omega 3 EPA e DHA)
Prof. Giuseppe Noia
173
Conclusioni
Non sempre le metodiche utilizzate dagli atleti di sport di contrasto
per ridurre il peso corporeo in prossimità della gara seguono le
indicazioni della alimentazione corretta.
I dati mostrati indicano che l’analisi antropometrica e bio\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
impedenziometrica
consentono di valutare in dettaglio le
variazioni di idratazione e di massa cellulare che si verificano in
corso di calo ponderale.
L’approccio integrato, con indicazioni nutrizionali personalizzate e la
valutazione seriale delle caratteristiche antropometriche e
biologiche, può consentire di raggiungere il peso-forma nelle
migliori condizioni di efficienza.
Prof. Giuseppe Noia
174
C.N.
DIETA ASSUNTA
Titoli: campione italiano assoluto 2013
Età: 26 aa
Altezza: 168 cm
Peso iniziale: 60,30 Kg
Classe di peso gara: 55 Kg
59.00
1559.98
39.36%
LIPIDI
GLICIDI
57.30
55.00
53.00
1400.00
1200.00
1064.24
DIETA IDEALE
DIETA IDEALE
51.00
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
49.00
DIETA ASSUNTA
1000.00
800.00
DIETA ASSUNTA
47.99
47.00
600.00
45.00
CALORIE
PROTEINE
52.00
51.00
PROTEINE
57.00
1800.00
1600.00
18.04%
45.38%
225.00
50.93
210.10
205.00
185.00
50.00
165.00
49.00
DIETA IDEALE
48.00
DIETA ASSUNTA
46.54
47.00
145.00
120.74
125.00
DIETA IDEALE
DIETA ASSUNTA
105.00
85.00
65.00
46.00
45.00
45.00
LIPIDI
Prof. Giuseppe Noia
GLICIDI
175
C.N. – classe di peso gara: 55 kg
Peso Corporeo
64.00
63.00
62.50
62.00
61.00
60.00
massa cellulare
40.00
60.30
39.00
59.00
58.00
58.00
58.00
38.00
58.00
57.00
37.00
56.00
36.00
55.00
54.00
39.00
38.00
36.00
35.00
55,00
34.00
peso 1
peso 2
peso 3
peso 4
peso 5
peso 6
33.00
33.00
32.00
32,00
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
31.00
31.00
30.00
acqua extracellulare
BCM 1
BCM 2
BCM 3
BCM 4
BCM 5
BCM 6
44.00
43.20
43.00
42.40
42.00
Acqua extracellulare (ECW%)
41.50
41.00
40,70
40.00
39.90
39.00
Età
Maschi
Femmine
< 30
43 – 45 %
43 – 47 %
38.60
38.00
ECW 1
ECW 2
ECW 3
ECW 4
ECW 5
Prof. Giuseppe Noia
ECW 6
176
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SANIS Presentazione Noia