Devi stare più attenta,
non puoi andare senza
mani sulla strada sterrata!!
Ahi! Mi sono fatta
male!!! Mi sanguina il
ginocchio!!!
Un pomeriggio di Maggio Alberto e Sofia giravano in bicicletta nel
giardino della loro villa. Sofia perse l’equilibrio perché andava senza
mani, cadde in terra e si mise a piangere. Alberto la soccorse e vide
che aveva il ginocchio sanguinoso, così chiese a Sofia se voleva
continuare il gioco o voleva andare a medicarsi.
Mi fai male!!!
Mi brucia!!!!
Coraggio, Sofia,
non è niente!!!!
Alberto accompagnò in cucina Sofia e chiamò la mamma. La mamma li fece entrare
in cucina e fece sedere la bambina su una sedia. Sofia aveva una piccola ferita sul
ginocchio che la mamma disinfettò con l’acqua ossigenata, poi le mise un cerotto e la
consolò. La mamma consigliò a Sofia, di andare in camera sua a riposare o di andare
a leggere un libro sulla panchina in giardino.
Ahi! Ah! Che
male!
Basta, Sofia! Non essere
piagnucolona!! Non ti sei fatta
nulla. Continuiamo il nostro
gioco!!!!
Sofia si rialzò e Alberto le propose di continuare ad andare in bicicletta. Sofia
accettò la proposta e salirono sulla bici. Mentre facevano il giro della villa, i cani
cominciarono ad abbaiare, così lasciarono le biciclette e li raggiunsero. Jack sentì
qualcosa che si muoveva e lo seguì, tutti andarono dietro di lui per scoprire che
cos’era. Uscirono dal giardino attraverso un buco nella rete ed entrarono nel bosco.
Jack trovò un serpente. Sofia pensava che il serpente fosse pericoloso,
Alberto pensava che il serpente fosse magico.
Torna in
giardino
Torna in
cucina
Che fortuna!!!
È tornato il babbo!!!
Pee! Peee!
Eccomi qua!!!
Sofia si sedette sulla sua panchina preferita che si trovava vicino al cancello. Aprì il
suo libro e si mise a leggere. All’improvviso sentì il rumore di una macchina, vide che il
cancello si aprì e che dentro quella macchina c’era il babbo. Sofia gli andò incontro
felice, le era passato anche il dolore al ginocchio. Abbracciò e baciò il suo papà e
insieme andarono in casa a festeggiare perché lui era tornato presto dal lavoro.
LA STORIA È FINITA.
Uffa , che noia! Voglio
giocare un po’ il mio
Drago Spinoso.
Sofia si distese sul letto perché le faceva male il ginocchio.
Si annoiò subito, così scese dal letto e si mise a giocare con i suoi peluche.
Poco dopo Alberto salì in camera di Sofia, le chiese come stava e le
propose di giocare a nascondino nella casa.
Povera bambina si è
così spaventata!!!
Sofia prese il Drago Spinoso, il suo peluche porta fortuna, e lo accarezzò con
affetto.
All‘improvviso il drago Alacazan diventò enorme, prese vita, sbatté le ali e sputò
fuoco e fiamme. Sofia urlò e svenne.
Alberto, che nel frattempo era andato in camera sua a prendere la spada, arrivò
e vide ………………
Su, su, funziona
bella scatolina!!
Cosa stai facendo? Che
musica è questa?
Alberto e Sofia decisero di giocare a nascondino.
Alberto contò e Sofia andò a nascondersi in soffitta. Sofia rovistò tra le cose e,
incuriosita dalla scritta “Vecchi ricordi”, aprì una scatola. Trovò un carillon, era
polveroso ma molto carino, aveva una chiavetta sul lato sinistro. Alberto, mentre
la cercava, sentì alcuni rumori provenienti dalla soffitta e salì le scale. Appena
arrivò, vide che Sofia aveva in mano il carillon e che stava girando la chiavetta.
Subito si sentì una ninna nanna e comparve una porta………………….
Oh, ci hanno
scambiato per i
loro genitori!
Ma cosa vogliono da
noi quei ragazzi!!!
Babbo, mamma, siamo
qua!!!! Non potete
indovinare quello che è
successo!
Guarda Alberto ci sono
il babbo e la mamma!!
Alberto e Sofia oltrepassarono la porta e si ritrovarono in piazza del Duomo a
Firenze. C‘erano molti turisti e fra loro i bambini riconobbero i loro genitori.
Maria Teresa e Luca però erano più giovani e camminavano abbracciati; Alberto e
Sofia li seguirono e li chiamarono ma naturalmente non furono riconosciuti e furono
scacciati. Sofia era stanca e Alberto la prese per la mano, insieme si appoggiarono a
una pietra della parete del Duomo.
Un vigile li vide e ………..
Torna in
giardino
Torna in
cucina
FIIII!!!! FIIIII!!!!
Ragazzi andatevene non
disturbate i turisti!!!!!
Scappiamo Sofia!!! Il vigile
ci potrebbe arrestare!!
Corri, Sofia, scappa…..
Torna in
camera
Il vigile li pregò di andarsene.
I bambini si spaventarono e cominciarono a correre. Corsero, corsero,
corsero finché furono senza fiato. Si fermarono, chiusero gli occhi,
respirarono profondamente e ……... si ritrovarono in soffitta.
Forse era tutto un sogno, chi lo sa?
LA STORIA È FINITA
Torna in
giardino
Dragus, bonus, probus.
Ti ucciderò, maledetto
mostro!!!!!
Torna in
cucina
Torna in
camera
Alberto arrivò in camera vide il drago e lo stregone, sguainò la spada e colpì
il drago nella pancia. Gli fece un buco e uscì molto sangue rosso fuoco. Lo
stregone alzò le mani, fece un incantesimo che guarì il drago e lo fece
ritornare peluche, poi, sparì in una nuvola di fumo. Alberto e Sofia si
svegliarono come da un sogno e non ricordarono mai nulla.
LA STORIA È FINITA
Ma che dice quello lì?
Forse mi vuole invitare ,
che posso fare?
Non ho altra scelta, devo
accettare.
Fai cosa tu bimba, per
mio castel, dove vadi?
Voli star me qui du dì?
Sofia si svegliò e si trovò di fronte un castello. Era un castello di pietra grigia, con
tre torri. Vi abitava un potente stregone che fabbricava pozioni magiche.
Lo stregone Saturno scorse quella bambina dalla finestra del suo laboratorio e
scese in giardino. Quando Sofia lo vide, restò a bocca aperta.
Lo stregone era molto bizzarro e, parlando in modo strano, la invitò a restare con lui
qualche giorno. Sofia fu costretta ad accettare perché aveva paura, non sapeva
dove andare e non voleva restare da sola.
Ah, Ah, Ah! Glu Glu té,
o micia pelosa
fiocchin, fiocchetta.
Lo stregone Saturno invitò Sofia nel suo castello. Sofia aveva un po’ paura di stare
fuori da sola e accettò la proposta. Sofia era preoccupata perché pensava che lo
stregone le potesse fare un incantesimo. Lo stregone andò in cucina e preparò un tè
nel quale sciolse una polverina magica. Sofia, assaggiò il tè e scoprì che le piaceva.
All’improvviso cominciò a girarle la testa e si rese conto che diventava pelosa. Sofia
in pochi secondi si trasformò in un gatto e Saturno rise. Era buono o cattivo?
Torna in
giardino
Grazie, ero molto
spaventata, ti invito a venire
a trovarmi a casa mia.!!
Ciao Sofia, ora puoi
capirmi, questa pozione
magica ti proteggerà per
sempre.
Torna in
camera
Torna al
drago
Torna nel
salone
Lo stregone disse a Sofia che era diventata un gatto, Sofia si impaurì e cominciò a tremare e a
piangere. Ma lo stregone le aveva fatto uno scherzo e subito disse una formula magica che la fece
trasformare in bambina. Saturno le promise che presto sarebbe tornata a casa sua e le regalò una
pozione magica. Il liquido verde contenuto nella strana bottiglietta le sarebbe servito per sconfiggere
gli incantesimi di qualsiasi mago o strega vivente. Sofia salutò lo stregone con un bacio sulla guancia e
si risvegliò in camera sua.
LA STORIA È FINITA
Torna in
giardino
Torna in
camera
Torna al
drago
Oh, povera me!!!
Quale sarà la strada
di casa!!!!
Torna nel
salone
Lo stregone rise e rinchiuse la bambina-gatto nella torre più alta del castello.
Sofia graffiò la porta e si mise a miagolare disperatamente. Dopo un po’ vide una
finestra aperta, salì sul davanzale, fece un salto lungo e atterrò sul ramo di un albero.
Il gatto-Sofia scese con un balzo e trovò la pietra d’ambra, la toccò con la zampa e si
ritrovò in camera sua . Sì guardò allo specchio e vide che era ritornata bambina.
LA STORIA È FINITA.
Chi Parla? Alberto….
Il serpente brilla!!!
Sofia hai picchiato il
ginocchio, non la testa!!
Albertoooo, Sofiaaaa!!!
Sentirono una voce squillante che li chiamava. Alberto e Sofia si
guardarono intorno e non capirono chi stesse parlando. Il serpente
cominciò a brillare e intorno a lui si formò una luce dorata. Il serpente
parlò di nuovo e invitò i bambini a seguirlo. Alberto e Sofia avevano la
bocca aperta per la sorpresa, il loro cuore batteva forte forte e
…………………….. non riuscivano a dare nessuna risposta.
Sofia, ci sono riuscito!!!!!! Il
serpente è morto!!!!!!!!!! Che
facciamo ora?
Devi colpire la
testa del serpente
Sofia e Alberto cercarono qualcosa da usare come arma e
videro un corno di cervo vicino a un cespuglio.
Alberto lo raccolse, lo scagliò con forza e il corno s’infilzò
vicino alla testa e il serpente morì. Alberto e Sofia seguiti dai
cani tornarono a casa e avvertirono la mamma.
Ok, vengo con voi!!
Ma dove mi portate?
Mamma, ho ucciso
un serpente!!!
Mamma, ti prego,
vieni a vedere!!!!
Alberto e Sofia tornarono velocemente alla villa e raccontarono la loro
avventura alla mamma.
La mamma si preoccupò molto, subito domandò loro se stavano bene e li
avvertì che la cena era pronta. I bambini, però, volevano portare la mamma
a vedere il serpente e, dopo aver molto insistito, riuscirono a convincerla.
Così Maria Teresa spense i fornelli e andò con loro nel bosco.
Torna in
giardino
Torna nel
bosco
Come farai?
Ti cadrà.
Mamma, il
serpente!!!
Lo porteremo a casa e lo
conserveremo sotto alcool
Alberto, Sofia e Maria Teresa andarono nel bosco e trovarono il serpente morto.
La mamma osservò l’animale, gli aprì la bocca e disse che non era velenoso. Lo
prese con un bastone e lo portò a casa. Andò in garage, prese un barattolo di
vetro, lo riempì di alcool e ci mise il serpente. Il serpente conservato sotto alcool
avrebbe ricordato ad Alberto e Sofia un pomeriggio particolare.
LA STORIA È FINITA
Stiamo attenti!!!!
Che bella grotta!!!!! Mi
piacerebbe stare qui per
un po’!!!
Benvenuti!!! Seguitemi, vi
farò visitare la mia grotta!
Alberto e Sofia seguirono il serpente che li portò nella sua grotta
incantata. La grotta era molto grande ed era rischiarata da un po’ di
luce. Il serpente gliela fece visitare e i due fratelli videro in un angolo
le ossa di un orso, individuarono le tane dei topi e osservarono con
curiosità i molti pipistrelli appesi al soffitto. I pipistrelli cominciarono
a muoversi, il serpente proseguì il percorso.
Ahi, Ahi !!! Mi
morde!!!
Aum!!
Aum!!!
Brutto serpentaccio
dispettoso!!!
Bau!!
Bau!!!
Il serpente propose ad Alberto e Sofia di seguirlo nella grotta incantata:
Sofia cominciò a tremare per la paura e disse in un orecchio a suo fratello
che voleva tornare indietro. Alberto informò il serpente che dovevano
andare a casa perché li aspettavano per la cena. Il serpente capì che era
una scusa e, per dispetto, morse Sofia su un braccio. Il serpente era
innocuo o velenoso?
NEEENIIII!!!
NEEENIIII!!!
Sofia tornò a casa con Alberto e raccontò ai suoi genitori che era
stata morsa su un braccio da un serpente. La mamma le chiese di
descrivere il serpente, così capì che poteva essere velenoso e
chiamò il 118.
L’ambulanza arrivò velocemente e Sofia fu portata all’ospedale.
Non ti preoccupare, ti
spalmerò una pomata e
guarirai presto!!
Torna in
giardino
Torna nel
bosco
Mi ha fatto davvero
male, quel serpente !!!!
Torna al
serpente
parlante
Torna al
serpente
dispettoso
Al Pronto Soccorso i medici visitarono Sofia, che aveva il braccio gonfio e
rosso, e dissero a Maria Teresa che la bambina non era grave.
Raccomandarono di mettere due volte al giorno una pomata e le fasciarono il
braccio. Così Sofia fu rimandata a casa. Alberto, quando la vide, l’abbracciò
e le promise di stare più attento e di difenderla sempre dai pericoli.
LA STORIA È FINITA.
Torna in
giardino
Torna
nel bosco
AAAAHHH!!!
VIA!!!! VIA BRUTTI
PIPISTRELLI!!
Presto scappiamo!!!
Torna al
serpente
parlante
Torna
alla grotta
Lasciate stare i capelli di
Sofia!! E’ una mia amica!
I pipistrelli stavano dormendo a testa in giù, Sofia urlò e i pipistrelli si
svegliarono e le si impigliarono ai capelli. Il serpente sgridò pipistrelli e
loro lasciarono i capelli di Sofia. I bambini erano così impauriti che
scapparono verso l’uscita della grotta. Seguirono un sentiero e si
ritrovarono nel posto dove avevano visto il serpente. Salirono sulle loro
biciclette e tornarono a casa in tempo per la cena.
LA STORIA È FINITA.
Buon pomeriggio,
Signor Serpente!
Torna in
giardino
Torna
nel bosco
Ecco il nostro amico!
Torna al
serpente
parlante
Torna al
serpente
dispettoso
Sono questi i
vostri genitori?
Alberto si mise davanti a Sofia e ordinò al serpente di non far male a sua sorella.
Il serpente gli rispose che era innocuo, era vegetariano da una settimana e non
avrebbe fatto male a Sofia e nemmeno a lui. I bambini pensarono che il serpente
fosse molto simpatico e fissarono un appuntamento per il pomeriggio seguente.
Quando tornarono a casa, raccontarono ai loro genitori che avevano trovato un
serpente innocuo e che erano diventati amici. Alberto e Sofia il pomeriggio seguente
portarono mamma e papà a conoscere il serpente.
LA STORIA È FINITA.
Torna in
giardino
Torna
nel bosco
Jack, Rex!!! Che
bello trovarvi qui
Jack, portaci a casa!
Torna al
serpente
parlante
Torna
alla grotta
Alberto e Sofia si persero nelle gallerie della grotta. Dopo un po’ videro
due pietre, una azzurra e una rossa che segnalavano loro due percorsi
diversi. Alberto e Sofia seguirono la direzione della pietra azzurra e alla
fine del tunnel trovarono Jack e Rex che li aspettavano. I cani, con il loro
fiuto, li riportarono a casa.
LA STORIA È FINITA.
Ciao, sono Alberto.
Mi chiamo Alberto e ho undici
anni.
Mi piace leggere le storie a
Sofia, mia sorella, e giocare a
calcio con i miei amici. Da
grande voglio fare il calciatore.
Mi vorrei mettere il gel sui
capelli ma la mamma non me lo
permette.
In camera mia, appesa alla
parete, c’è una spada di ferro.
E’ antica e, secondo me, ha dei
poteri magici perché brilla
nelle notti di luna piena.
Sofia ha un Drago Spinoso, che
mi piace molto e qualche volta
glielo prendo.
Torna in
giardino
Eccomi qua,
io sono Sofia.
Io ho otto anni, ho gli occhi celesti
e i capelli biondi, mi piace vestirmi
elegante e mi metto sempre la
sciarpa, anche d’estate. Io sono
molto curiosa e quando Alberto, mio
fratello, non c’è, vado in camera sua
a frugare nell’armadio.
Amo la musica e vado due volte la
settimana a danza. Io ero indecisa
fra ritmica e artistica e alla fine ho
scelto la ritmica perché si fa con gli
attrezzi, quello che preferisco è la
palla.
Ho un’amica di nome Ginevra è
mora, ha gli occhi celesti ed è molto
simpatica e intelligente. Ho un
Drago Spinoso di peluche a cui sono
molto affezionata, lo tengo sempre
sul mio letto e gli faccio le coccole.
Torna in
giardino
I miei bambini ne combinano di
tutti i colori. Mi fanno disperare!!!
Io sono Maria Teresa, ho due
figli, Alberto e Sofia, certe
volte li brontolo perché sono
sciocchi. Quando ero piccola,
amavo molto gli animali, perciò
ho scelto di fare la veterinaria.
Io ho uno studio dove curo gli
animali domestici.
Mi piacerebbe che Sofia
facesse anche lei il mio lavoro.
Io amo Luca, mio
marito, lui è gentile e
affettuoso ma è un po’ geloso
delle mie amiche perché
qualche volta torno tardi.
Torna in
cucina
Torna in
giardino
Ciao, sono Luca, il
babbo di Alberto e
Sofia
Io sono un avvocato e sono molto
impegnato. Trascorro molto tempo
in ufficio e spesso torno a casa
quando la mia famiglia ha già
cenato.
Spesso Maria Teresa, mia moglie,
mi rimprovera perché dovrei stare
di più con i miei figli. Quando
torno a casa, i miei figli mi
salutano con gioia e mi raccontano
quello che è successo loro durante
il giorno.
Trascorro ogni fine settimana con
loro, il sabato porto Alberto a
disputare la partita e la domenica
andiamo in giro tutti insieme.
Torna in
cucina
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giardino
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