Scenari attuali e futuri relativi
ai cambiamenti climatici:
adattamento e resilienza
BLUE AP - INCONTRO PLENARIA Il piano di adattamento ai cambiamenti climatici della città di Bologna
Bologna - 26 novembre 2013
Sergio Castellari
Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC)
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Focal Point Nazionale - Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)
Coordinatore - European Topic Centre on Climate Change Impacts, Vulnerability
and Adaptation (ETC/CCA) dell’Agenzia Ambientale Europea (EEA)
Email: [email protected]
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
(INGV)
Sommario:
• L’ultimo Rapporto IPCC: il volume WGI dell’AR5
(settembre 2013)
• Lìutimo rapporto EEA sugli indicatori climatici per
l’Europa (novembre 2012)
• Strategia Europea di Adattamento ai Cambiamenti
Climatici della CE (aprile 2013)
• Conclusioni
Il rapporto del Primo Gruppo di Lavoro (WGI)
dell’AR5 (5o Rapporto di Valutazione) dell’IPCC
http://www.climatechange2013.org/
o Il 27 settembre l’IPCC ha pubblicato on-line il Riassunto per i
Decisori Politici (SPM) dell’WGI AR5.
o Dal 30 settembre è disponibile l’intero Volume del Rapporto WGI
(Riassunto Tecnico, 14 capitoli e vari allegati) sul sito:
1850 – 2012:
temperatura media globale superficiale (Tmgs)
Aumento della Tmgs ():
 - trend lineare –
0,85°C
nel periodo 1880–2012
 - aumento totale –
0,78°C dal 1850-1900 al 2003-2012:
 0.12°C/decennio in 1951−2012
 Le tendenze su periodi brevi (ultimi
15 anni :1998-2012) sono
statisticamente non significative.
 0.05°C/decennio in 1998-2012
 Ultimi tre decenni - i più caldi dal
1850,
 L’ultimo decennio - il più caldo.
Che cosa accadrà?
Gli scienziati non sono
degli indovini
Globale
Continentale
Nazionale
Regionale
Locale
Non sappiamo esattamente cosa
accadrà nel futuro, ma usiamo MODELLI
CLIMATICI per fare PROIEZIONI
CLIMATICHE con SCENARI.
SCENARIO: descrizione plausibile di cosa potrebbe
accadere nel Sistema Terra come lo conosciamo,
basato su un insieme coerente ed internamente
consistente di assunzioni sulle forze che lo guidano
(soprattutto economiche, tassi di sviluppo tecnologico,
andamento dei mercati, etc.).
AR5: nuovi modelli e nuovi scenari
 Un nuovo set di scenari: Representative
Concentration Pathways (RCPs),
 4 nuovi scenari: RCP identificati dal forzante radiativo
che hanno nell’anno 2100:
• RCP2.6: 2.6 W m–2 (il RF raggiunge un picco e poi cala - un forte
scenario di mitigazione)
• RCP4.5: 4.5 W m–2 (il RF si stabilizza al 2100)
• RCP6.5: 6.5 W m–2
• RCP8.5: 8.5 W m–2
 Differenza dall’AR4: questi scenari posono includere
possibili politiche di riduzione delle emissioni
WGI AR5: contributo della
modellistica climatica italiana
• 41 modelli (CMIP5)
• Un modello italiano:
• CMCC (Centro EuroMediterraneo sui
Cambiamenti Climatici)
• Silvio Gualdi (CMCC, INGV)
• Alessio Bellucci (CMCC)
Le proiezioni climatiche AR5 confermano quelle
del AR4 (2007)
Figura SPM.6 (SPM WGI AR5,
2013)
Aumento di Tmgs rispetto al
periodo attuale (media 1986–
2005 )
Range: 1
– 3.7 oC
Figura SPM.5 (SPM WGI AR4, 2007)
Aumento di Tmgs rispetto al periodo
attuale (media 1980–1999)
Range: 1,8
– 4 oC
1950 – 2100: il clima futuro?
Quanto può crescere la TMGS rispetto
al periodo attuale (1986–2005)
Anche solo un aumento globale di circa
1oC in 100 anni è preoccupante.
?
?
Entro la fine del nostro secolo la TMSG probabilmente
sarà almeno 1.5oC oltre il livello preindustriale.
Senza
misure
significative
di
mitigazione,
la TMGS potrebbe crescere nel range di 2°C - 4°C.
2100: temperatura superficiale
Figure SPM.8
(2 scenari)
1 – 1,5 oC Aumento
4 – 7 oC Aumento
Figure SPM.8
2100: precipitazione media
10% Riduzione
(2 scenari)
10-20% Riduzione
Il presente:
il riscaldamento globale è in atto in Europa
EEA 2012:
“Climate change, impacts and vulnerability in Europe,
An indicator-based report”
Il futuro:
il riscaldamento globale in Europa
Variazione nelle
temperature
annue, estive ed
invernali (20712100 rispetto a
1961-1990)
Variazione nelle
precipitazioni annue ed
estive (2071-2100 rispetto a
1961-1990)
EEA 2012:
“Climate change, impacts and vulnerability
in Europe, An indicator-based report”
April 2013:
EU Adaptation Strategy
http://ec.europa.eu/clima/policies/adaptation/what/index_en.htm
• Obiettivo generale:
rafforzare la preparazione e la capacità a rispondere
agli impatti dei cambiamenti climatici a livello
europeo, nazionale, regionale e locale.
• La base:
White Paper (2009)
Strategia Europea di Adattamento (1):

Promuovere azioni negli Stati Membri:
Azione 1: incoraggiare tutti gli Stati membri ad adottare strategie
di adattamento
• Entro il 2014 - quadro comparativo sulla capacità di adattamento, indicatori chiave
per misurare il grado di preparazione degli Stati membri.
• Nel 2017 - in base alle relazioni ottenute dal EU Monitoring Mechanism, la CE
valuterà se le azioni intraprese negli Stati membri sono sufficienti.
•Se insufficienti, la CE vaglierà immediatamente l’opportunità di proporre uno
strumento giuridicamente vincolante.
Azione 2: sostenere il consolidamento delle capacità e rafforzare
le azioni di adattamento in Europa con i fondi LIFE (2013-2020)
• Integrazione della azioni di adattamento nella pianificazione territoriale urbana,
nella disposizione dei fabbricati e nella gestione delle risorse naturali;
• gestione sostenibile delle acque; interventi contro la desertificazione e gli incendi
boschivi in aree a rischio di siccità.
Strategia Europea di Adattamento (2):
Azione 3: includere l’adattamento nel quadro del Patto dei sindaci
((2013/2014)
La CE, sulla base del modello dell’iniziativa del Patto dei sindaci, sosterrà le iniziative di
adattamento nelle città, in particolare promuovendo l’impegno su base volontaria di
adottare strategie di adattamento locali e attività di sensibilizzazione.
 Decisori politici più informati:
Azione 4: colmare le lacune nelle competenze.
• informazioni sui danni e sui costi e i vantaggi dell’adattamento;
• analisi e valutazioni del rischio a livello regionale e locale;
• quadri di riferimento, modelli e strumenti a sostegno del processo decisionale e della
valutazione dell’efficacia delle varie misure di adattamento;
• strumenti di monitoraggio e valutazione delle iniziative di adattamento già realizzate.
Azione 5: sviluppare ulteriormente la piattaforma Climate-ADAPT
e farla diventare un punto di riferimento per le informazioni
sull’adattamento in Europa
Conclusioni:
 L’adattamento è interdisciplinare: (evidenze scientifiche,
expertise e espeienze pratiche).
 L’adattamento è un processo dinamico: il risultato di un “mutual
learning”.
 Nuove politiche settoriali elaborate da decisori politici con la
comunità scientifica.
 Essenziale la gestione e comunicazione delle incertezze.
 E’ necessario creare e rafforzare i servizi climatici di previsione a
medio-lungo termine.
 E’ necessario rafforzare i servizi tecnici per settori specifici.
 E’ necessario costruire un sistema di monitoraggio e valutazione
delle misure di adattamento.
Grazie per l’attenzione
Sergio Castellari
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Cell.
E-mail:
Viale A. Moro 44, 40127 Bologna
051 3782618
334 1155037
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Presentazione di Sergio Castellari (CMCC – INGV)