TARDO ANTICO Da Costantino a Giustiniano 313 - 565 L’imperatore Costantino (272-337) Separazione dell’amministrazione civile da quella militare 313 Legittimazione della religione cristiana 318 Giurisdizione civile dei vescovi Controllo sulla Chiesa I concilio di Nicea (325) - condanna dell’arianesimo La tetrarchia di Diocleziano (291) Scultura della fine del III secolo o inizio del IV) nella Basilica di San Marco a Venezia Divisione Impero Romano (395 d.C.) L’eredità del tardo - antico Il mito dell’Impero e l’assolutezza dei poteri dell’ imperatore Fonti del diritto: costituzioni (edicta) e rescritti Separazione delle gerarchie civili da quelle militari I caratteri del processo da accusatorio a inquisitorio Codice Teodosiano (438) Gelasio I (Pontefice 492-496): separazione dei poteri: “…Due dignità distinte …” - Distinzione tra sfera religiosa e sfera civile (Vangeli di Luca e Matteo) Compilazione di Giustiniano (527-565) Giustiniano (483-565) Mosaico bizantino in Ravenna Giustiniano e la sua corte rendono omaggio alla Chiesa La compilazione del diritto al tempo di Giustiniano - l’opera di Triboniano Codice - Digesto Istituzioni - Novelle Benedetto e l’ordine benedettino San Benedetto da Norcia (480-547) Insediamento a Cassino (539) distrutto nel 577 dai Longobardi Trascrizione di codici antichi Principi fondamentali della Regola: Obbedienza Gerarchia Meritocrazia Prima citazione della regola nei Dialogi di Gregorio Magno Gregorio Magno (540-604) Praefectus urbi, monaco benedettino (575), vescovo di Roma Evangelizzazione dell’Inghilterra Dialoghi (vite dei Santi) Lettere (Epistolae) Questioni di interpretazione e di prassi da risolvere su un consistente apparato probatorio e con riferimento ai testi della Scrittura Ultima citazione del Digesto di Giustinino e prima citazione della Regola benedettina Penitenziali irlandesi e inglesi Monaci irlandesi (San Colombano) fondano monasteri nell’Europa continentale: in Italia Bobbio o Penitenziali (manuali per i confessori) insistono sull’elemento soggettivo (intenzione) dell’azione ai fini della graduazione della penitenza: influenza sulle legislazioni dei popoli germanici, in particolare, su quella longobarda o Penitenziale di Finnian (sec. VI) 35. Si quis autem laicus ex malis actibus suis conversus fuerit ad Dominum et omnem malum egerit, id est fornicando et sanguinem effundendo, tribus annis peniteat et inermis existat nisi virga tantum in manu eius et non maneat cum uxore sua sed in primo anno cum pane et aqua et sale ieiunet per mensura et non maneat cum uxore; post penitentiam trium annorum det pecuniam pro redemptionem anime sue et fructum penitentie in manus sacerdotis et cenam faciat servis Dei et in cena consummabitur et recipietur ad communionem; intret ad uxorem suam post integram et perfectam penitentiam suam et si ita libuerit iungatur altario. 35. Per quel che riguarda i laici, se qualcuno si sarà convertito al Signore dopo aver però compiuto ogni sorta di malvagità, ad esempio stuprando od uccidendo, faccia penitenza per tre anni, e vada senza armi, eccettuato un bastone, e nel primo anno faccia penitenza a pane ed acqua, e non stia con sua moglie. Dopo una penitenza di tre anni offra del denaro nelle mani del sacerdote, per la redenzione della sua anima e come frutto della penitenza, e imbandisca una cena per i servi di Dio, e nella cena sia riammesso alla comunione; e dopo aver portato integralmente a termine la penitenza potrà riunirsi a sua moglie e si sposino in chiesa. Dall’Età tardo-antica al Medioevo Salvataggio e trasmissione dei testi della cultura greca e romana e, in particolare, del diritto romano Monachesimo Ideale dell’impero cristiano Struttura gerarchica della Chiesa Età tardo-antica 476 d.C. Medioevo