La Storia e la vita Avanzamento manuale Il monastero e la sua origine Il Monastero Benedettino di Santa Margherita con la Chiesa annessa è situato nel centro storico della città di Fabriano fin dal secolo XV, in via del Poio… Via del Poio… Via del Poio prende il nome da Podium, o Poggio, e quindi, Poio, l’altura che anticamente era chiamata Castelnuovo, per distinguerla dall’opposta Castelvecchio. Castelnuovo e Castelvecchio La data di costruzione del monastero Sembra che la data di costruzione del Monastero che inizialmente era situato su una contrada collinosa alla periferia della città detta Palatina, risalga alla fine del secolo XIII. Eremo Valdisasso Considerando documenti recentemente scoperti sembrerebbe che la comunità monastica di Santa Margherita abbia origini ancora più lontane individuabili nel cenobio di Valdisasso, che la storia ci dice sia stato donato da un tale Alberto Sassi alle Monache benedettine nell’anno 781. Il Monastero in città L’attuale Monastero di Santa Margherita con la Chiesa annessa, che ospita la comunità religiosa le cui radici sembrano risalire all’antica comunità di Vergini consacrate del cenobio S. Maria di Valdisasso, risulta presente nella città di Fabriano, dal 1408. Il motivo per cui le monache si sono trasferite in città, fu in seguito ad un decreto di Giovanni II, vescovo di Camerino, il quale decise di accorpare o inurbare diversi monasteri per ragioni di sicurezza e per l’eccessivo pullulare di monasteri femminili in questa zona. L’attuale Monastero… L’attuale Monastero con la Chiesa annessa situato nella parte più antica della città, il Poio, non sembra costruito ex novo nel 1408, perché esistono tracce delle mura originarie che richiamano quelle del vicino duecentesco palazzo del Podestà. Nel 1408 con opportuni interventi su una realtà già esistente cioè sui ruderi di quello che fu uno dei due punti d’inizio della città, è stato costruito l’edificio che ospita una comunità monastica benedettina. Dal 1460 alla comunità monastica di Santa Margherita risultano aggregate più di una famiglia religiosa per diverse ragioni. Questo testimonia il grande spirito di accoglienza e di ospitalità caratteristico dello stile di vita dell’attuale comunità monastica benedettina. Il Monastero porta il titolo di Santa Margherita, l’antica martire e vergine di Antiochia di Pisidia. La prima memoria della martire antiochena in Occidente è segnata il 20 luglio nel Martirologio di Rabano Mauro, che la designa appunto con il nome di Margherita. Il racconto della passione della Santa Martire e Vergine fa pensare che il martirio sia avvenuto durante l’ultima persecuzione generale contro i cristiani, la decima ordinata nel 303 dall’imperatore Diocleziano Caio Valerio. La statua lignea della santa conservata nel Monastero la rappresenta con i piedi sopra un drago, con la croce e la palma nelle mani, segno della vittoria sul male… Attualmente la comunità di S. Margherita vive il suo ritmo di vita scandito dall’Ora et Labora. La Regola di San Benedetto da Norcia, scritta nel medioevo, è l’antico codice di spiritualità che anche oggi, fa da guida alla piccola comunità monastica di S. Margherita. Levata ore 4.30 (5.15 orario estivo) Ora dell’Ascolto ore 5 (6.45) Lodi ore 7.15 Messa…. Nello spirito di San Benedetto da Norcia la comunità monastica di Santa Margherita, vive la sua giornata scandita dal suono della campana che simboleggia la voce di Colui che chiama a partecipare i suoi figli alla costruzione del Regno di Pace e di Amore… Con la preghiera distribuita nell’arco della giornata in sette momenti, le monache rispondono al comando di Gesù di pregare sempre senza stancarsi…ed esprimono l’attesa escatologica della Chiesa: Vieni Signore Gesù! (Marana-tha) LAVORO dalle ore 9 alle 12 (9.30 alle 12.15 estate) dalle ore 15 alle 17 (15.30 alle 18 estate) Con il lavoro le monache esprimono la condivisione della vita con tutti i fratelli del mondo assumendone i problemi, le attese, le speranze, le angosce e le gioie… Per i monaci e le monache il Lavoro è importante, perché l’ozio è il nemico dell’anima, dice S.Benedetto nella Regola. Nella nostra comunità svolgiamo lavori di immissione ed elaborazione dati al computer, lavori di arte e di cucito, archivio… e varie… Tra il lavoro e la preghiera liturgica comunitaria si inserisce la preghiera personale chiamata Lectio Divina. La Lectio è la lettura orante della Parola di Dio. dalle ore 6 alle 7 (8.309.30 estate) e dalle ore 17 alle 18 Dalle 18-19 estate Due dimensioni della vita comunitaria danno un grande equilibrio alle relazioni umane: la clausura e l’accoglienza degli ospiti. Con la clausura si vive il clima del deserto che favorisce l’ascolto della Parola di Dio e la purificazione del cuore… …con l’ospitalità si favorisce la dilatazione del cuore nell’amore e la condivisione delle ricchezze del clima monastico, dei suoi valori e della Pace che è frutto dello Spirito… Nella semplicità del Vangelo come il Buon Samaritano la comunità monastica si propone di accogliere il pellegrino e l’ospite facendosi carico dell’umanità ferita che passa sulle strade della nostra storia… Come la Samaritana, la comunità monastica si propone di attingere al pozzo della memoria l’acqua dello Spirito per condividerla ed irradiarla con gli assetati di Pace e di Silenzio… U.I.O.G.D.