Croazia Di (Lorena e Angelica) Posizione la Croazia è uno Stato dell'Europa centrale Rispetto all’Italia la Croazia si trova a est CONFINI □La Croazia confina: a nord-est con l‘Ungheria ad est con la Serbia, a sud con la Bosnia – Erzegovina e il Montenegro, mentre a ovest è affacciata sul mare Adriatico a nord con la Slovenia estensione □La superficie territoriale è di 56.542 km², mentre la superficie delle acque territoriali è di 31.067 km². □La Croazia morfologia è un stato prevalentemente montuoso Rilievi e pianure □ I monti più importanti sono: I monti Kapela I monti Velebit Le alpi Dinariche I monti Kapela e i monti Velebit in alcuni punti scendono a picco sull’Adriatico □ Il litorale comprende la penisola dell’Istria e a nord fino alle bocche del cattaro in montenegro che si affaccia su una miriade di isole □ Verso est si estendono i territori pianeggianti della Slavonia lungo il corso del fiume drava. I monti Velebit Le alpi Dinariche I monti Kapela Coste e isole □Le coste sono caratterizzate da insenature e baie come la costa istriana e soprattutto lunga costa dalmata fronteggiata da un migliaio di isole □Le isole hanno una natura suggestiva coste L’isole Clima □Nell'interno il clima è continentale, □ lungo la fascia costiera il clima è mediterraneo clima mediterraneo Clima continentale Flora e fauna □Le regioni della Croazia, essendo così diverse tra di loro, hanno flora e fauna abbastanza differenti. □ è da segnalare il fatto che oltre il 40% del territorio nazionale croato sia ricoperto da foreste, principalmente di latifoglie, sempreverdi (pino d'Aleppo, lecci) o la macchia mediterranea. □ In Croazia vi sono più di 380 specie animali protette, tra cui quelle maggiormente degne di nota sono il cinghiale, il lupo, l'orso bruno e, principalmente sull'isola di Cres, il grifone eurasiatico □ci sono otto parchi nazionali □e ci sono dieci parchi naturali □L’inquinamento di origine urbana e industriale è uno dei principali problemi ambientali della Croazia. Le coste e i fiumi croati sono fortemente inquinati da scarichi industriali; fauna Lepre muflone folaga Lupo Il cinghiale Orso bruno Anatra selvatica Oca selvatica beccaccia capriolo La volpe Grifone euroasiatico Fagiano quaglia daino Lince flora Pino d’Aleppo Pino silvestre La macchia mediterranea Leccio Storia □Alla fine dell' XI secolo la Croazia cadde sotto il dominio dell'Ungheria, □La costa dalmata fu governata per quattro secoli dai veneziani. □Mentre le regioni interne erano dell'impero Austro ungarico □ Nel 1929 entrò a far parte la federazione iugoslava,si dichiaro indipendente nel 1991 , suscitando un conflitto con la Serba e la Slovenia □ cominciarono le guerre iugoslave □Oggi la Croazia è una repubblica. □ non fa parte dell' Unione Europea □La sua moneta è la kuna. Kuna Popolazione Al censimento del 2011 la Croazia aveva una popolazione pari a 4.290.612 abitanti. Della popolazione censita del 2001, 4.399.364 persone avevano la cittadinanza croata, 44.340 delle quali avevano doppia cittadinanza. 17.902 persone erano di cittadinanza straniera, gli apolidi erano 9.811 mentre di 10.383 abitanti non è stata accertata la cittadinanza. L'emigrazione croata è stata consistente: i croati residenti all'estero sono oltre due milioni; la comunità più numerosa è quella insediatasi negli stati uniti. Nel parlamento croato vi sono alcuni deputati rappresentanti delle comunità croate all'estero CITTà La Croazia conta ufficialmente 127 città e 424 municipalità Le città principali sono: Ragusa 48.770 Bielovar 41.869 Vinkovci 40.912 Osiiek 114.616 castelli 38.103 zara 82.718 Samobor 36.206 . Slavonski brod74.612 . Vukovar 33.670 Velika gorica 65.517 . Cakovec 30.455 Karlovac 60.395 Dakovo 30.092 . Pola 59.594 Sisak 55.236. Sebenico 53.553. Varasdino 52.075. Zagabria □Zagabria a700000 abitanti ed è a pochi chilometri con il confine della Slovenia è il centro culturale,industriale e commerciale più importante. spalato Spalato a 175.000ab spalato a un attivo porto commerciale e cantieri navali molto sviluppati. fiume Fiume a circa 144.000 abitanti nel golfo del quarnaro formato dalla costa dell’ Istria a un porto commerciale Dubrovnik Dubrovnik ha circa 30400 abitanti è tra le più importanti località turistica sebbene è statodistruto dalla guerra. Religione lingue La lingua ufficiale è il croato, una lingua slava del gruppo meridionale che utilizza l'alfabeto latini. Le altre lingue (serbo, ungherese e italiano) sono parlate come prima lingua da meno del 5% della popolazione. Nella regione istriana l'italiano è parlato da buona parte della popolazione, anche se il livello di tutela della minoranza nazionale italiana è assai diverso da zona a zona. Per approfondire, vedi Chiesa cattolica in Croazia.Religioni in Croazia Cristianesimo cattolico 87,8%Ateismo 5,2%Cristianesimo ortodosso 4,4%Islam 1,3%Cristianesimo protestante 0,3%altro o non dichiarato 0,9%La religione predominante è la cristiano-cattolica (73,53%, secondo statistiche cattoliche), seguita da quella cristiano-ortodossa(4,4%) e dall'islamismo sunnita (1,3%). Santi patroni dei Croati sono San Giuseppe e San Girolamo etnie Etnie I croati appartengono alla famiglia dei popoli slavi. Provenendo dall'area dell'attuale Ucraina, i croati sono giunti nell'odierna Croazia attorno al VII secolo d.C. Comunità croate autoctone vivono anche in Bosnia ed Erzegovina, Ungheria, Slovenia, Serbia, Montenegro, inoltre si trovano insediamenti storici croati in Austria e in Italia . Il paese è abitato in prevalenza da croati (89,63%) di religione cattolica. Fra le minoranze vi sono serbi (4,54%), bosgnacchi (0,5%), ungheresi (0.37%) e circa 20.000 italiani (ovvero lo 0,45% circa) sparsi tra Istria, Fiume, Dalmazia Zara , Spalato, Slavonia e Moslavina quello che è rimasto di una presenza italiana che prima dell'inizio della seconda guerra mondiale ammontava - nelle terre attualmente croate - a circa 300.000 persone. La popolazione serba, insediatasi in queste zone dal XVI secolo, in passato era composta per lo più da funzionari dell'Impero Austroungarico e costituiva una sorta di casta militare scarsamente integrata con il resto della popolazione. Con l'andare dei secoli la situazione cambiò e l'etnia serba si integrò con la popolazione croata. Alla fine della Prima guerra mondiale si costituì il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni e le etnie convissero fra mille tensioni; ne è esempio l'omicidio di tre deputati croati in Parlamento nel 1928, episodio che causò l'abbandono permanente dell'aula da parte di tutti i deputati croati. La degenerazione nei rapporti culminò nelle stragi dei serbi durante la seconda guerra mondiale, quando lo stato indipendente della Croazia - capeggiato dal dittatore ustascia ante - perseguitò l'etnia serba. All'inizio delle guerre etniche degli anni novanta dopo l'aggressione serba e montenegrina alla Croazia, la popolazione serba era concentrata nelle zone della Krajina e della Slavonia, e costituiva il 12% della popolazione complessiva della Croazia. I serbi della Krajina si autoproclamarono indipendenti dalla Croazia, affermando di voler esercitare gli stessi diritti all'autodeterminazione che avevano portato la Croazia a dichiarare la propria indipendenza. Dopo la riconquista della Krajina (con l'Operazione Tempesta), circa 400.000 serbi fuggirono, incalzati dalle truppe croate e terrorizzati dalle notizie risultate poi infondate e artatamente gonfiate per propaganda, di presunte stragi di popolazioni civili perpetrate dall'esercito croato. Negli ultimi anni il governo croato, sollecitato dall'Unione Europea, ha attuato alcune azioni volte a non ostacolare il rientro dei serbi fuggiti dalla Croazia. Una parte della popolazione serba è effettivamente ritornata.; la percentuale dei serbi in Croazia risulta ancor oggi diminuita di quasi due terzi. In Bosnia-Erzegovina vivono circa 700.000 croati, che sono una delle tre comunità etniche principali e costituenti questa nazione economia L'economia croata si basa prevalentemente sul terziario e sull'industria leggera. Il turismo riveste un'importanza crescente negli anni. Il PIL procapite del 2007 era di 11.161,0 euro. L'organizzazione economica croata è attualmente post-comunista. Alla fine degli anni ottanta, all'inizio del processo di transizione verso il capitalismo, il sistema versava in buone condizioni, poi seriamente peggiorate a causa della de-industrializzazione e dei danni della guerra. A peggiorare lo stato delle cose contribuirono una forte disoccupazione e l'insufficienza delle riforme economiche. In particolare, preoccupanti erano la stasi del sistema giudiziario e l'inefficienza della pubblica amministrazione (soprattutto in materia di proprietà privata della terra). Negli ultimi anni il paese ha conosciuto una forte crescita economica e si è preparato all'ingresso nell'Unione Europea, la quale rappresenta il suo principale partner commerciale. Nel febbraio 2005, la Croazia ha sottoscritto il Patto di Stabilità, Crescita e Sviluppo dell'UE e ha fatto sostanziali passi in avanti verso la completa adesione. Le autorità di Zagabria prevedono una forte crescita economica nei prossimi anni, considerando che attualmente il paese soffre a causa del deficit della bilancia commerciale e del debito pubblico. Alcune grandi compagnie commerciali hanno già beneficiato della liberalizzazione del mercato croato, mentre si attende una forte espansione della produzione grazie ad un incremento degli investimenti Piccoli natanti lungo la costa della Croazia Uno dei settori che ha visto maggiore sviluppo a partire dall'indipendenza è indubbiamente quello dei trasporti, in particolare la costruzione di autostradee superstrade. Oltre all'indubbia importanza che per un'economia basata sul turismo riveste la disponibilità di una efficiente rete di comunicazione, a spingere in questa direzione hanno contribuito potentemente anche fattori storico- nazionalistici. L'interruzione, negli anni settanta della costruzione dell'autostrada ZagabriaSpalato, ritenuta dal governo centrale jugoslavo troppo "nazionalistica", a favore del collegamento diretto con Belgrado, aveva lasciato infatti in Croazia forte risentimento. Questo ha fatto sì che nel 2001 venisse lanciato un ambizioso piano di costruzioni autostradali, che vedeva proprio nel completamento del collegamento tra le due città entro il 2005 il suo punto fondamentale. I lavori di costruzione godettero di un costante appoggio popolare, culminato in manifestazioni di giubilo al completamento 26 giugno 2005 dei lavori nei termini previsti. Al termine del 2007 risultano in operatività oltre 1000 km di autostrade (dai poco più di 30 iniziali) che raggiungono i quattro Questo ha fatto sì che nel 2001 venisse lanciato un ambizioso piano di costruzioni autostradali, che vedeva proprio nel completamento del collegamento tra le due città entro il 2005 il suo punto fondamentale. I lavori di costruzione godettero di un costante appoggio popolare, culminato in manifestazioni di giubilo al completamento 26 giugno 2005 dei lavori nei termini previsti. Al termine del 2007 risultano in operatività oltre 1000 km di autostrade (dai poco più di 30 iniziali) che raggiungono i quattro angoli del paese, tutti completati nei termini previsti o con ritardi minimi, ed è in programma di raggiungere entro il 2010 i 1500 km complessivi. A questo si aggiunga poi che i lavori sono stati giudicati da osservatori internazionali di eccellente fattura e modernità, portando anche a riconoscimenti prestigiosi Ferroviari Analoghi investimenti sono in corso in altri settori del comparto, in particolare in quello delle ferrovie, gestite da Hrvatske željeznice, attualmente il più arretrato ed il più danneggiato dalla dissoluzione dello stato jugoslavo. Marittimi Con la presenza nell'Adriatico di numerosissime isole, grande rilevanza hanno i servizi di navigazione, anche grazie al forte turismo balneare della stagione estiva. Il maggiore operatore croato di servizi marittimi è la statale Jadrolinija, che opera anche sulla rotta internazionale con l'Italia. Le linee regolari tra Croazia e Italia sono le rotte SpalatoAncona e Ragusa - Bari. Curiosità La cucina croata è molto variopinta ed è proprio per questo conosciuta di più sotto le sue denominazioni regionali. La differenza nella scelta degli ingredienti e della preparazione di essi viene accentuata soprattutto se si paragona la parte continentale con quella marittima. Per la cucina continentale, le basi sono state gettate dalla cucina preslava e dai contatti, molto più recenti, con cucine più conosciute e rinomate - quella ungherese, viennese e turca. Le regioni della costa sono caratterizzate dagli influssi dei Greci, Romani, Illini; poi dei Veneziani e più tardi anche dalle cucine italiana e francese. Alcuni tra i più famosi piatti tipici sono essenzialmente a base di pesce appena pescato e cotto, servito con contorno di bietola (blitva) o patate (krumpir). Allo stesso modo si servono i frutti di mare, come le vongole (mušule), gli scampi (škampi), le ostriche (kamenice) e i mitili (dagnje). Un antipasto estivo molto comune è la salata od hobotnice, un'insalata di pollo con patate, cipolline e polpo. Gli influssi della cucina italiana (e specificatamente di quella veneziana) sono presenti nei risotti, il risotto al nero di seppia, il risotto ai gamberetti. I dolci sono pochi, e il più comune è la palačinke, serviti con nocciole, marmellata o cioccolato. Nei dintorni di Ragusa si può assaporare la rožata, simile alla crême brulle, mentre sull'isola di Issa il dolce tipico è la pogača, una focaccia sottile farcita. salata od hobotnice pogača un'insalata di pollo con patate, cipolline e polpo la rožata risotto al nero di seppia il risotto ai gamberetti