FACOLTA’ DI GIURISPRUDENZA
AA 2009-2010
Prof. Ernesto Bettinelli
GIUSTIZIA COSTITUZIONALE
I CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE
Il metodo adottato nelle lezioni
• Analisi dei testi normativi
• Le risorse dell’interpretazione giuridica
La Corte cost. come giudice
Controversie e conflitti
 I conflitti nell’ordinamento giuridico italiano:
Artt. 362 c.p.c. e 42 c.p.p.
Conflitti e forma di stato
• Unità e indivisibilità della sovranità nello stato
assoluto, nello stato liberale classico e nello stato
liberal-democratico
• Limiti e incertezze delle discussioni sui “conflitti di
attribuzione in Assemblea Costituente
•Il precedente della l. 31 marzo 1877, n. 3761
• La previsione e il timore (rimosso) dei conflitti
politici come espressione di attitudini eversive
L’interpretazione dell’art 134 Cost.
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L’approccio magis ut valeat: la “logica” e il
“sistema complessivo” dell’art. 134
Gli interventi della Corte contro gli “eccessi”
che alterano l’ “ordine costituzionale”.
I soggetti “forti” dell’ordinamento in quanto
poteri costituzionali
La loro individuazione per approssimazione
I poteri-enti: lo Stato e le Regioni
Il pluralismo costituzionale e le attribuzionicompetenze di rango costituzionale
La materia dei conflitti
 L’oggetto del conflitto: rivendicazione o negazione
di una competenza
 La natura dei conflitti e la loro giustiziabilità
 Le funzioni costituzionali: forme e limiti del loro
esercizio, attraverso procedimenti tipici.
 Il principio-parametro della separazione dei poteri
 I tre poteri-pilastro dello stato liberale
 Gli ulteriori poteri (di garanzia) del vigente
stato democratico
I procedimenti costituzionali
• La complessità dei procedimenti in rapporto alla
struttura dei soggetti costituzionali
• La “ricerca” dei soggetti-procedimenti nel
sistema costituzionale
• Una possibile catalogazione o tipologia (…)
• I problemi della loro rappresentanza in giudizio e
l’espressione della volontà che ne costituisce
l’oggetto
• Il contributo interpretativo-attuativo della l. n. 87
del 1953 (art. 37)
Il contenuto dei conflitti
• L’individuazione della competenza della Corte
• L’esclusione dei conflitti di giurisdizione
• Inutilità di una casistica a priori per la
determinazione dei conflitti.
• Il metodo casistico e l’evoluzione della
giurisprudenza costituzionale
QUALCHE DATO STATISTICO
Ordinanze (1965-2008) = 332
Sentenze (1975-2008) = 186
Il quadro normativo sub-costituzionale
dei conflitti di attribuzione tra i poteri
• Le fonti legislative (artt. 37-38 l. n. 87/1953)
• Le fonti autonome (norme integrative…: artt. 24,
27, 28, sostituite dalla Corte il 7 ottobre 2009)
• Il contesto e l’iter dei conflitti.
I) Le attribuzioni costituzionali e le relative
competenze
II) L’atto introduttivo (ricorso) e il suo contenuto
III) La delibazione in Camera di Consiglio
Art. 37 l. n. 87/1953
Il conflitto tra poteri dello Stato è risolto dalla Corte costituzionale se
insorge tra organi competenti a dichiarare definitivamente la
volontà del potere cui appartengono e per la delimitazione della
sfera di attribuzioni determinata per i vari poteri da norme
costituzionali.
Restano ferme le norme vigenti per le questioni di giurisdizione.
La Corte decide con ordinanza in Camera di consiglio sulla
ammissibilità del ricorso.
Se la Corte ritiene che esiste la materia di un conflitto la cui
risoluzione spetti alla sua competenza dichiara ammissibile il
ricorso e ne dispone la notifica agli organi interessati.
Si osservano in quanto applicabili le disposizioni degli articoli 23, 25
e 26.
Salvo il caso previsto nell’ultimo comma dell’art. 20, gli organi
interessati, quando non compaiano personalmente, possono essere
difesi e rappresentati da liberi professionisti abilitati al patrocinio
davanti alle Giurisdizioni superiori.
Art. 24 Norme integrative ….
(sostituite il 7 ottobre 2008)
1. Il ricorso previsto nell’art. 37 della legge 11 marzo
1953, n. 87, deve contenere l’esposizione delle ragioni
di conflitto e l’indicazione delle norme costituzionali
che regolano la materia. Il ricorso deve essere
sottoscritto e depositato nella cancelleria della Corte ed
è registrato a cura del cancelliere in ordine cronologico.
2. Il Presidente, avvenuto il deposito, convoca la Corte in
camera di consiglio ai fini dell’art. 37, comma terzo,
della legge sopracitata.
(…..)
La sussistenza dei presupposti...
• a) soggettivi: del soggetto ricorrente e del soggetto
(eventualmente) resistente.
 Casi di giurisprudenza costituzionale (ordinanze)
sull’inammissibilità soggettiva dei conflitti:
 Ord. 91/1965
 Ord. 39/1968
 Ord. 57/1971
 Ord. 38/1986
 Ord. 177/1998
 Ord. 359/1999
 Ord. 221/2004
I presupposti oggettivi del conflitto
• L’identificazione di un funzione costituzionale
attribuita alla competenza esclusiva un soggettopotere.
• La materia del conflitto deve essere concreta ed
attuale.
• Inammissibilità dei conflitti virtuali o meramente
simbolici.
I conflitti oggettivamente irricevibili o
inammissibili. Alcuni casi significativi
•I conflitti che esulano dalle competenze della
Corte (ord. 117/2006)
•I conflitti non effettivamente ed attualmente
invasivi della “sfera di attribuzioni” costituzionali
(ord. 44/1986)
• I conflitti relativi ad atti di rango legislativo
(ordd. 480/1995 e 195/2003)
•I conflitti privi di concretezza e superati dagli
eventi (ord. 404/2005)
La fase che segue l’ordinanza di
ammissibilità
 Gli adempimenti processuali a carico del ricorrente:
artt. 24 e 28 n. i.
 Gli adempimenti a carico della Corte Cost. La fissazione
dei termini di notifica del ricorso
 L’inosservanza delle “formalità” e l’improcedibilità del
ricorso. Un caso di particolare rigore:
ord. 249/2004
…Ma, subito dopo la Corte, cambia le regole….
Il giudizio sui c.d.a. e i suoi possibili esiti
 Il processo costituzionale: le condizioni formali per
una suo pieno svolgimento
 Le sentenze di inammissibilità e di irricevibilità:
progressiva distinzione tra le due categorie.
 Il primo caso di inammissibilità-irricevibilità: sent.
n. 87/1977
 Le sentenze di inammissibilità tipiche sulla
sussistenza dei presupposti soggettivi ed oggettivi
del conflitto.
 L’erronea individuazione dell’oggetto del conflitto.
Il caso della sent. 355/2008
I giudizi pieni e complessi della Corte
Le sentenze di assestamento; il caso della:
sent. 406/1989:
La discrezionalità del legislatore in rapporto ai
precetti costituzionali
Gli organi ausiliari come poteri dello Stato
Rilevanza dell’interpretazione logica e sistematica
della Costituzione
I moniti de jure condendo
La cripto-definizione di questioni di legittimità cost.
I conflitti “sistemici”
• L’interazione dei giudizi della Corte: la risoluzione dei
conflitti nell’ambito di un più ampio processo.
• Il caso esemplare della sent. n. 69/1978, in tema di
referendum abrogativo: l’irragionevolezza del legislatore
genera conflitti.
• La Corte li risolve risistemando (sent. n. 68/1978) la
legittimità della disciplina legislativa e ridistribuendo ruoli
e compiti tra i soggetti-poteri dello Stato.
La “leale cooperazione” tra i poteri
• Un principio-parametro: l’esigenza di rapporti “costruttivi”
e il riconoscimento delle reciproche competenze e dei
relativi procedimenti.
• Il caso della sent. 380/2003: CSM e Ministro di Giustizia.
• La sfera di attribuzioni costituzionali compromessa da:
atteggiamenti o comportamenti dilatori, pretestuosi,
incongrui o contraddittori o insufficientemente motivati.
La sfera dell’indirizzo politico e
l’esercizio dei poteri di garanzia
• Il caso dell’esercizio esclusivo del potere di grazia:
sent. 200/2006
• Il caso delle dimissioni obbligatorie dei Ministri, in
seguito a un procedimento parlamentare di sfiducia
costituzionalmente non definito: sent. 7/1996
I controversi confini tra giustizia e
“privilegi” parlamentari
• Le opinione espresse nell’esercizio delle
funzioni parlamentari: sent. 379/2003.
• Le opinioni irresponsabili ingiustamente coperte
da solidarietà parlamentare: sent. 410/2008
I CONFLITTI TRA STATO E REGIONI
• La loro definizione di conflitti tra enti.
• La “sfera” di competenze delle Regioni (ordinarie e
a statuto speciale) nel sistema costituzionale.
• La revisione cost. del Titolo V Cost.: il riequilibrio
tra Stato e Regioni sotto il profilo processuale.
• Confronto tra art. 127 Cost. (…) e art. 39 della l. n.
87/1953
Art. 39 della l. n. 87/1953
• Se la Regione invade con un suo atto la sfera di competenza
assegnata dalla Costituzione allo Stato ovvero ad altra Regione, lo
Stato o la Regione rispettivamente interessata possono proporre
ricorso alla Corte costituzionale per il regolamento di competenza.
Del pari può produrre ricorso la Regione la cui sfera di
competenza costituzionale sia invasa da un atto dello Stato.
• Il termine per produrre ricorso è di sessanta giorni a decorrere
dalla notificazione o pubblicazione ovvero dall'avvenuta
conoscenza dell'atto impugnato.
• Il ricorso è proposto per lo Stato dal Presidente del Consiglio dei
Ministri o da un Ministro da lui delegato e per la Regione dal
Presidente della Giunta regionale in seguito a deliberazione della
Giunta stessa.
• Il ricorso per regolamento di competenza deve indicare come
sorge il conflitto di attribuzione e specificare l'atto dal quale
sarebbe stata invasa la sfera di competenza, nonché le disposizioni
della Costituzione e delle leggi costituzionali che si ritengono
violate.
Art. 25
Norme integrative (…)
1. Il ricorso previsto negli articoli 39 e 42 della legge 11 marzo
1953, n. 87, deve essere notificato al Presidente del Consiglio
dei ministri, salvo i casi in cui egli sia il ricorrente.
2. Il ricorso deve essere notificato altresì all’organo che ha
emanato l’atto, quando si tratti di autorità diverse da quelle
di Governo e da quelle dipendenti dal Governo.
3. Il ricorso è depositato nella cancelleria della Corte entro il
termine perentorio di venti giorni dall’ultima notificazione
insieme con la procura speciale, quando occorra.
4. Entro il termine perentorio di venti giorni dal decorso del
termine di cui al comma precedente, ha luogo la costituzione in
giudizio. Per i successivi atti del processo si applicano gli
articoli 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, commi 2, 3 e 4, e da 10 a 17.
5. La rinuncia al ricorso, qualora sia accettata da tutte le parti
costituite, estingue il processo.
I connotati del giudizio
sul conflitto tra Enti
Processo in fase unica
Le modalità del processo: i rinvii alle norme relative
ai giudizi di legittimità cost. (…)
Le materie possibili oggetto di giudizio, in rapporto
alla diseguale posizione degli Enti in conflitto
La natura dei conflitti (negativi o positivi…)
L’ipotesi della sospensione degli atti impugnati
Le condizioni per la proposizione dei ricorsi
Tipologia delle pronunce della Corte Cost. (…)
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I CONFLITTI TRA ENTI
Ordinanze (1959-2008) = 162
Sentenze (1957-2008) = 735
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100
80
60
40
20
0
ordinanze
sentenze
Casi giurisprudenziali di
conflitti tra Enti
• Le decisioni processuali (non di merito) della Corte
Costituzionale. Le ipotesi di:
estinzione del processo per rinuncia: ord. 28/1959
invito all’integrazione di notifica: ord. 353/2006
inammissibilità per errata determinazione
dell’oggetto del ricorso: ord. 196/2006
inammissibilità per difetto di notifica del ricorso:
ord. 319/2008
Casi giurisprudenziali di
conflitti tra Enti
• Le decisioni di merito della Corte Costituzionale.
Tre casi di conflitto risolti in favore:
della Regione Sicilia: sent. 7/1957
(competenze amministrative nel settore del lavoro)
dello Stato: sent. 13/2003
(competenze in materia di politica estera)
della Regione Emilia Romagna: sent. 13/2009
(competenze esclusive in materia di turismo)
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