Poeta, la sera è vicina
Rabindranath Tagore
By Macc Dany
“Poeta, la sera è vicina; i tuoi capelli si fanno grigi.
Nelle tue solitarie meditazioni senti il messaggio dell’Al di là?”
“E’ giunta la sera” rispose il poeta, “e sto in ascolto perché
potrebbero chiamarmi dal villaggio, sebbene l’ora sia tarda.
“Sto vigilando se giovani cuori sperduti s’incontrino, e se occhi
supplichevoli chiedano che la mia musica interrompa il silenzio
e parli per loro.
Chi canterà le loro canzoni appassionate, se mi siedo
sulla spiaggia della vita e contemplo la morte e l’Al di là?
Tramonta la stella della sera. Il bagliore di una pira funeraria
lentamente si spegne presso il fiume silenzioso.
Dal cortile della casa deserta, gli sciacalli urlano in coro al
raggio stanco della luna.
Se un viandante, lasciata la sua casa, viene qui a contemplare
la notte, e ad ascoltare a fronte china il mormorio dell’oscurità,
troverà chi sussurri al suo orecchio i segreti della vita, se io,
chiudendo le mie porte, cercassi di liberarmi dai legami mortali?
Poco importa se i miei capelli diventano grigi.
Son tanto giovine o tanto vecchio, quanto il più giovine o
il più vecchio del villaggio.
Alcuni hanno sorrisi dolci e semplici, altri un ammiccar
furbesco negli occhi.
Alcuni versano lacrime in pieno giorno, altri piangono
nella notte profonda.
Tutti han bisogno di me e perciò non ho tempo di meditare
sulla vita futura.
La mia età si adatta a tutti;
che fa se i miei capelli sono grigi?”
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