D. Lgs. n. 626/1994 Rischio amianto D. Lgs. n. 277/1991 D. Lgs. n. 242/1996 D.P.R. n. 164/1956 D.M. 6/09/1994 D. Lgs. n. 494/1996 D.M. 21.1.87 D. Lgs. n. 528/1999 D.P.R. n. 1124/1965 L. n. 257/1992 Balangero – Piemonte D.P.R. n. 547/1955 D. Lgs. n. 235/2003 D.P.R. n. 303/1956 Realizzato da: Cav. Rag. MARCELLO SANTOPIETRO Funzionario Vigilanza Ispettiva I.N.A.I.L. – Caserta L’Igiene del Lavoro Sapere PREVENZIONE: una cultura da trasmettere sicurezza nei cantieri <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto L'amianto, chiamato anche indifferentemente asbesto, è un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso appartenente alla classe chimica dei silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. E' presente in natura in diverse parti del globo terrestre e si ottiene facilmente dalla roccia madre dopo macinazione e arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto. Per la normativa italiana sotto il nome di amianto sono compresi 6 composti distinti in due grandi gruppi: Anfiboli (silicati di calcio e magnesio): actinolite amosite antofillite Serpentino (silicati di magnesio): crocidolite amianto blu o bruno <<< www.marcellosantopietro.135.it tremolite crisotilo amianto bianco << >> … amianto La struttura fibrosa conferisce all'amianto sia una notevole resistenza meccanica sia un'alta flessibilità. in particolare: <<< • • • • • resiste al fuoco e al calore; all'azione di agenti chimici e biologici; all'abrasione e all'usura (termica e meccanica); è facilmente filabile e può essere tessuto; è dotato inoltre di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti; • si lega facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma,PVC). www.marcellosantopietro.135.it << >> Forme di impiego dell’amianto Floccato di amianto (amianto spruzzato) Debolmente agglomerato (in matrice friabile) Fortemente agglomerato (in matrice compatta) <<< rivestimenti termoisolanti e antincendio, rivestimenti fonoassorbenti (ad es. rivestimenti in amianto proiettato) • materiali termoisolanti e antincendio (lastre e pannelli leggeri per l'edilizia), • corde, tessuti, barriere antifiamma (amianto allo stato puro) • rivestimenti per pavimenti. • prodotti in cemento-amianto utilizzati nel settore edile o nel genio civile (facciate, lastre ondulate, tubazioni e canalizzazioni), • manufatti e oggetti come fioriere, guarnizioni per freni e frizioni (unito a resine), guarnizioni (unito a gomme). www.marcellosantopietro.135.it << >> … l’amianto: impiego L'amianto, quindi, è un minerale praticamente indistruttibile, non infiammabile, molto resistente all'attacco degli acidi, flessibile, resistente alla trazione, dotato di buone capacità assorbenti, facilmente friabile. Le caratteristiche proprie del materiale e il costo contenuto ne hanno favorito un ampio utilizzo industriale. Generalmente è stato utilizzato insieme con altri materiali in diverse percentuali, al fine di sfruttare al meglio le sue caratteristiche. Per anni è stato considerato un materiale estremamente versatile a basso costo, con estese e svariate applicazioni industriali, edilizie e in prodotti di consumo. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto: pericolosità La pericolosità consiste nella capacità dei materiali di amianto di rilasciare fibre potenzialmente inalabili e inoltre nella estrema suddivisione cui tali fibre possono giungere. Non sempre l'amianto, però, è pericoloso Lo è certamente quando si trova nelle condizioni di disperdere le sue fibre nell'ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilavamento di acqua piovana. Per questa ragione l'amianto in matrice friabile, il quale può essere ridotto in polvere con la semplice azione manuale, è considerato più pericoloso dell'amianto in matrice compatta che per sua natura ha una scarsa o scarsissima tendenza a liberare fibre. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto – pericolosità: friabile Se l’amianto è FRIABILE esiste il pericolo di inalarne fibre. Il materiale che contiene amianto può essere facilmente sbriciolato o ridotto in polvere con la semplice pressione manuale. In tal caso le fibre di amianto sono libere o debolmente legate. Le fibre che si liberano sono talmente sottili da rimanere in sospensione nell’aria anche a lungo e risultare facilmente inalabili. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto – pericolosità: compatto Se l’amianto è COMPATTO non esistono particolari rischi per la salute. Il materiale è duro e può essere sbriciolato o ridotto in polvere solo con l’impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi, frese, trapani..) e con la forza degli agenti atmosferici e del tempo. I materiali contenenti amianto compatto possono diventare un rischio se abrasi o danneggiati e non devono essere sottovalutati. E' importante controllare lo stato di conservazione di tutti i materiali contenenti amianto ed evitare gli interventi che possono danneggiarli. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto: utilizzo Industria Mezzi di trasporto <<< Edilizia Prodotti di uso domestico www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto – utilizzo: industria • come materia prima per produrre innumerevoli manufatti ed oggetti; • come isolante termico nei cicli industriali con alte temperature (es. centrali termiche e termoelettriche, industria chimica, siderurgica, vetraria, ceramica e laterizi, alimentare, distillerie, zuccherifici, fonderie); • come isolante termico nei cicli industriali con basse temperature (es. impianti frigoriferi, impianti di condizionamento); • come isolante termico e barriera antifiamma nelle condotte per impianti elettrici; • come materiale fonoassorbente. <<< www.marcellosantopietro.135.it << … amianto – utilizzo: edilizia • come materiale spruzzato per il rivestimento (ad es. di strutture metalliche, travature) per aumentare la resistenza al fuoco; nelle coperture sotto forma di lastre piane o ondulate, tubazioni e serbatoi, canne fumarie, ecc.. in cui l'amianto è stato inglobato nel cemento per formare il cemento-amianto (eternit); • come elementi prefabbricati sia sottoforma di cemento-amianto che amianto friabile; • nella preparazione e posa in opera di intonaci con impasti spruzzati e/o applicati a cazzuola; • nei pannelli per controsoffittature; • nei pavimenti costituiti da vinil-amianto (VA) in cui tale materiale è mescolato a polimeri; • come sottofondo di pavimenti in linoleum. <<< www.marcellosantopietro.135.it <<< >> … amianto – utilizzo: tipologia in edilizia <<< www.marcellosantopietro.135.it <<< << … amianto – utilizzo: trasporti • nei freni; • nelle frizioni; • negli schermi parafiamma; • nelle guarnizioni; • nelle vernici e mastici "antirombo"; • nella coibentazione di treni, navi e autobus <<< www.marcellosantopietro.135.it << … amianto – utilizzo: prodotti uso domestico • in alcuni elettrodomestici (ad es. asciuga-capelli, forni e stufe, ferri da stiro); • nelle prese e guanti da forno e nei teli da stiro; • nei cartoni posti in genere a protezione degli impianti di riscaldamento come stufe, caldaie, termosifoni, tubi di evacuazione fumi. <<< www.marcellosantopietro.135.it << … amianto – utilizzo: eliminazione La fibrosità dell’amianto e la sua composizione chimica determinano un elevato rischio per la salute, ecco perché se ne è decisa la completa dismissione (legge 257/1992). Quali malattie può provocare: • Mesotelioma pleurico • Asbestosi • Cancro polmonare Dal 1994 non sono più prodotti e commercializzati materiali con amianto. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: norme di riferimento D. Lgs 15 agosto 1991, n° 277 recepisce precedenti direttive comunitarie in materia di… …protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici, e biologici durante il lavoro. è finalizzato… alla riduzione e al controllo dell’esposizione in tutte le attività produttive che utilizzano, direttamente o indirettamente, amianto nelle operazioni di rimozione o bonifica di ambienti o strutture in cui sono presenti materiali contenenti amianto! <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> amianto: norme di riferimento … Legge n 257/1992 definisce le norme applicative per la cessazione dell’impiego dell’amianto e le norme del suo smaltimento. Sono vietate: • • • • • estrazione importazione esportazione commercializzazione produzione di amianto Il decreto attuativo della Legge n 257/92 che ha definito le tipologie d’intervento nel settore della edilizia è il D. Min. Sanità 6 Settembre 1994. in base a questo decreto, le tecniche d’intervento per i materiali contenenti amianto <<< 1. Rimozione sono : 2. Incapsulamento 3. Confinamento www.marcellosantopietro.135.it << >> amianto: norme di riferimento … D.Lgs 25 luglio 2006 n. 257 “Attuazione della direttiva 2003/18/CE relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione all’amianto durante il lavoro” Il nuovo decreto abroga a decorrere dalla data di entrata in vigore le disposizioni di cui al capo III del D.lgs 277/91 del medesimo oggetto. Il decreto si inserisce organicamente nel D.lgs 626/94 attraverso l’inserimento del nuovo titolo VI bis e la modifica dell’apparato sanzionatorio Le procedure applicative del decreto ricalcano quelle del D.lgs 626/94. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: valutazione del rischio La valutazione dei rischi si deve sviluppare attraverso una analisi dello stato in cui si trova il materiale contenente amianto la cui presenza in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti: i rischi dipendono infatti dalla probabilità che il materiale rilasci nell'aria fibre di amianto che possono essere inalate dagli individui. Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è estremamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o per vandalismo si verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale. Analogamente se il materiale è in cattive condizioni, le vibrazioni dell'edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d'aria possono causare il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale. Questo fenomeno si verifica anche per materiali apparentemente in buone condizioni, ma altamente friabili in cui la forza di coesione tra le fibre è molto scarsa. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto: valutazione del rischio Meccanismi fondamentali di rilascio e dispersione delle fibre all'interno di un edificio FALLOUT -Abbandono distacco dal materiale friabile, delle fibre legate più debolmente, determinato dalle sollecitazioni a cui è sottoposto il materiale per i movimenti dell'aria e le vibrazioni delle strutture, per infiltrazioni di acqua, per una cattiva qualità dell'istallazione o per i naturali fenomeni di invecchiamento. In ogni caso si tratta di un fenomeno di entità relativamente scarsa, ma costante. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto: valutazione del rischio Meccanismi fondamentali di rilascio e dispersione delle fibre all'interno di un edificio IMPATTO contatto diretto col materiale con il quale si verifica una dispersione di fibre in occasione di interventi di manutenzione che interessano direttamente i materiali di amianto o quando lo stesso viene danneggiato per vandalismo. Spesso l'impatto è accidentale, come nel caso della manutenzione di attrezzature poste nelle immediate vicinanze. In questi casi l'entità del rilascio di fibre dipende dal grado di danneggiamento e dalle caratteristiche del materiale, in particolare dalla friabilità e dalla forza di coesione e di adesione. Generalmente l'impatto causa un rilascio di fibre di elevata entità, ma occasionale e di breve durata. Di conseguenza quello che conta è soprattutto la frequenza di questo tipo di eventi. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto: valutazione del rischio Meccanismi fondamentali di rilascio e dispersione delle fibre all'interno di un edificio IMPATTO DISPERSIONE SECONDARIA consiste nel risollevamento e nella dispersione in aria delle fibre rilasciate in conseguenza del fallout o dell'impatto. La dispersione secondaria è prodotta dalle attività di pulizia, dal movimento delle persone e dalla circolazione dell'aria. L'importanza del fenomeno dipende da un lato dalle attività svolte nell'ambiente e dall'altro dalla capacità del pavimento e delle pareti di trattenere le fibre di amianto . Per le buone caratteristiche aerodinamiche, le fibre sospese tendono a rimanere in aria per lungo tempo fino a determinare concentrazioni anche elevate, laddove si verificano rilevanti rilasci di fibre. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Principali materiali contenenti amianto e loro rilascio di fibre <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Concentrazioni di fibre di amianto Obblighi del datore di lavoro <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: adempimenti del proprietario dell’immobile e/o del responsabile dell’attività che vi si svolge Programma di controllo dei materiali di amianto presenti in un edificio Dal momento in cui viene rilevata la presenza di materiali contenenti amianto in un edificio, e’ necessario che sia messo in atto un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti. Tale programma implica mantenere in buone condizioni i materiali contenenti amianto, prevenire il rilascio e la dispersione secondaria di fibre, intervenire correttamente quando si verifichi un rilascio, verificare periodicamente le condizioni dei materiali contenenti amianto. Procedure per le attività di custodia e di manutenzione Programma di controllo e manutenzione nel caso di intervento di incapsulamento o di confinamento <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: adempimenti del proprietario dell’immobile e/o del responsabile dell’attività che vi si svolge Programma di controllo dei materiali di amianto presenti in un edificio Procedure per le attività di custodia e di manutenzione – Le operazioni di manutenzione vera e propria possono essere raggruppate in tre categorie: 1. interventi che non comportano contatto diretto con l’amianto; 2. interventi che possono interessare accidentalmente i materiali contenenti amianto 3. interventi che intenzionalmente disturbano zone limitate di materiali contenenti amianto. Programma di controllo e manutenzione nel caso di intervento di incapsulamento o di confinamento <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: adempimenti del proprietario dell’immobile e/o del responsabile dell’attività che vi si svolge Programma di controllo dei materiali di amianto presenti in un edificio Procedure per le attività di custodia e di manutenzione – Programma di controllo e manutenzione nel caso di intervento di incapsulamento o di confinamento – Nel caso di incapsulamento e di confinamento dei materiali di amianto occorre attuare un programma di controllo e manutenzione per verificare periodicamente l'efficacia dell'incapsulamento, che col tempo può alterarsi o essere danneggiato, ed eventualmente ripetere il trattamento. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: obblighi del proprietario dell’immobile e/o del responsabile dell’attività che vi si svolge Designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali di amianto Tenere un’idonea documentazione da cui risulti l’ubicazione dei materiali contenenti amianto. Sulle installazioni soggette a frequenti interventi manutentivi (ad es. caldaia e tubazioni) dovranno essere poste avvertenze allo scopo di evitare che l’amianto venga inavvertitamente disturbato Garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante le attività di pulizia, gli interventi manutentivi e in occasione di qualsiasi evento che possa causare un disturbo dei materiali di amianto. A tal fine dovrà essere predisposta una specifica procedura di autorizzazione per le attività di manutenzione e di tutti gli interventi effettuati dovrà essere tenuta una documentazione verificabile <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: obblighi del proprietario dell’immobile e/o del responsabile dell’attività che vi si svolge Fornire una corretta informazione agli occupanti dell’edificio sulla presenza di amianto nello stabile, sui rischi potenziali e sui comportamenti da adottare Provvedere, nel caso siano in opera materiali friabili, a far ispezionare l’edificio almeno una volta all’anno, da personale in grado di valutare le condizioni dei materiali, redigendo un dettagliato rapporto corredato di documentazione fotografica. Copia del rapporto dovrà essere trasmessa alla USL competente la quale può prescrivere di effettuare un monitoraggio ambientale periodico delle fibre aerodisperse all’interno dell’edificio. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: Cosa fare … La tutela dal rischio amianto coinvolge tutti i proprietari di immobili o cose con amianto, compresi Enti Pubblici come Province, Comuni, Aziende Ospedaliere Quando il materiale contenente amianto è • in buone condizioni • duro e compatto • difficilmente danneggiabile • friabile • danneggiato o deteriorato deve essere attuato un programma di controllo periodico e manutenzione e’ necessario un intervento di bonifica <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: D.M. 6/09/1994 Valutazione materiali contenenti amianto negli edifici Materiali compatti, integri non suscettibili di danneggiamenti Materiali compatti, integri suscettibili di danneggiamenti Materiali compatti danneggiati Eliminazioni delle cause Area non Area non estesa <10% estesa <10% Materiali friabili Restauro ed eliminazione delle cause Programma di controllo e corrette procedure di manutenzione dei materiali contenenti amianto <<< www.marcellosantopietro.135.it Bonifica << >> … amianto: D.M. 6/09/1994 Materiali danneggiati con accertato rilascio di fibre • Materiali non confinati • Materiali danneggiati o deteriorati Restauro • L’amianto viene lasciato nella sua sede e viene riparato nelle zone danneggiate • Vengono eliminate le cause del danneggiamento Bonifica • Rimozione, incapsulamento, confinamento dell’amianto • Viene effettuata su tutta la struttura o nelle aree interessate • Operazione tecnica che annulla gli effetti nocivi del materiale contaminante • Impedire alle fibre di amianto di disperdersi nell’aria <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto: D.M. 6/09/1994 – “ la bonifica “ La bonifica va effettuata da ditte autorizzate e specializzate per garantire che le procedure siano eseguite secondo quanto stabilito dalla norma: in sicurezza per le persone e l'ambiente. Ogni intervento di rimozione e smaltimento di materiali contenenti amianto deve essere preceduto dalla stesura di un piano di lavoro da parte dell’impresa appaltata per i lavori. Il piano deve essere presentato allo Spisal (Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza Ambienti di Lavoro) dell’ULSS di competenza per la verifica e l’approvazione. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Rimozione (è soggetta a presentazione del Piano di Lavoro alla U.S.L.) Elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell’edificio. Comporta un rischio estremamente elevato per i lavoratori addetti produce notevoli quantitativi di rifiuti speciali che devono essere correttamente smaltiti; in genere richiede l’applicazione di un nuovo materiale, in sostituzione dell’amianto rimosso. <<< << >> Incapsulamento Prevede il trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l’aderenza al supporto, a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta; non richiede la successiva applicazione di un prodotto sostitutivo e non produce rifiuti. Il rischio per i lavoratori addetti è minore rispetto alla rimozione; è il trattamento di elezione per i materiali poco friabili di tipo cementizio. L’inconveniente principale è la permanenza nell’edificio del materiale di amianto e la conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione. <<< << >> Confinamento e/o Rivestimento Consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio; se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all’interno del confinamento; rispetto all’incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti. Occorre sempre un programma di controllo e manutenzione, in quanto l’amianto rimane nell’edificio. Inoltre la barriera installata per il confinamento deve essere mantenuta in buone condizioni <<< << >> Amianto rifiuti La rimozione produce rifiuti dal materiale contenente l’amianto rimosso Il confinamento produce rifiuti dal vestiario e dalle maschere per la protezione dei lavoratori L’incapsulamento produce rifiuti dalla lavatura delle superfici Tutti i sistemi di bonifica producono rifiuti dal vestiario, dai filtri , dai teli per il confinamento. Il rifiuto prodotto è a carico dell’impresa a cui viene appaltata l’opera di bonifica. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto rifiuti L’impresa deve no • Classificare il rifiuto • Assicurare raccolta e trasporto • Istituire ed aggiornare il registro di carico e scarico • Presentare annualmente la denuncia dei rifiuti prodotti Classificazione rifiuti contenenti amianto: • Fino a 100 mg/mc (= 0,01%) Speciale in discarica 2a • Fino a 10.000 mg/mc (=1%) Tossico-nocivo in discarica 2 b • Superiore a 10.000 mg/mc Tossico-nocivo in discarica 2c <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto rifiuti: Imballaggio ed etichettatura Durante la bonifica, i materiali contenenti amianto vanno raccolti in doppi contenitori ed imballando separatamente i materiali taglienti. L’uso del doppio contenitore è molto importante perché, mentre il primo contiene materiale rimosso all’interno del cantiere, il secondo non deve mai essere portato all’interno dell’area di lavoro (così da non consentire alle fibre di amianto attaccate all’esterno del primo contenitore di disperdersi nell’ambiente). Per quanto riguarda l'etichettatura, tutti i contenitori devono essere muniti dell’etichetta <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto rifiuti: discariche Discarica di seconda categoria di tipo A Sono smaltiti soltanto rifiuti inerti costituiti da sfridi di materiali da costruzione e da materiali provenienti da demolizioni, costruzioni e scavi, materiali ceramici cotti,vetri di tutti i tipi, rocce e materiali litoidi da costruzione. E’ comunque vietato lo scarico di rifiuti polverulenti o finemente suddivisi in assenza di specifici sistemi di contenimento. Discarica di seconda categoria di tipo B Discarica di seconda categoria di tipo C - <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto rifiuti: discariche Discarica di seconda categoria di tipo A Discarica di seconda categoria di tipo B – Sono smaltiti sia rifiuti speciali non pericolosi sia alcuni rifiuti speciali pericolosi. Nel caso poi che si abbia la ragionevole certezza, in base a specifiche caratteristiche del terreno, di non provocare l’inquinamento delle acque superficiali e di falda, in questo tipo di discarica è possibile smaltire anche altri rifiuti pericolosi di cui all’allegato al d.p.r. n. 915/1982 che rispettino precisi limiti di cui alla tabella a della legge n. 319/1976. In queste discariche possono inoltre essere smaltiti rifiuti contenenti polveri o fibre libere di amianto in concentrazioni non superiori a 10.000 mg/kg; (1%). Discarica di seconda categoria di tipo C <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto rifiuti: discariche Discarica di seconda categoria di tipo A - Discarica di seconda categoria di tipo B – Discarica di seconda categoria di tipo C – Sono smaltiti rifiuti speciali pericolosi tra i quali l'amianto in concentrazioni superiori a 10.000 mg/kg (polveri e fibre libere). - possono essere smaltiti, oltre quelli indicati nei punti precedenti del presente paragrafo i rifiuti speciali di cui ai punti 1) e 5) del quarto comma dell'art. 2 del d.p.r. 915/1982, nel caso trattasi di fanghi, questi devono essere stabilizzati e palabili; ecc. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Lavori di bonifica: il cantiere I lavori di bonifica di materiali friabili contenenti amianto dovranno essere eseguiti attenendosi a precise raccomandazioni, delle quali trattiamo: Allestimento del cantiere. Collaudo del cantiere: a. Prova della tenuta con fumogeni. b. Collaudo della depressione. Area di decontaminazione: 1. 2. 3. 4. Locale di equipaggiamento. Locale doccia. Chiusa d'aria Locale incontaminato (spogliatoio). Protezione dei lavoratori. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Bonifica: allestimento del cantiere. Se l'ambiente in cui avviene la rimozione non è naturalmente confinato, occorre provvedere alla realizzazione di un confinamento artificiale con idonei divisori. Prima dell'inizio del lavoro, (confinamento statico) la zona dovrà essere sgombrata da tutti i mobili e le attrezzature che possono essere spostati. Se i mobili e/o le attrezzature sono coperte da detriti o polvere, devono essere puliti a umido prima dello spostamento dalla zona di lavoro. Tutti i mobili e le attrezzature che non possono essere spostati devono essere completamente ricoperti con fogli di plastica di spessore adeguato ed accuratamente sigillati sul posto; così dicasi per tutte le lampade di illuminazione, equipaggiamenti di ventilazione e riscaldamento, tutti gli oggetti inamovibili devono essere sigillati, in modo tale che non vengano danneggiati e/o contaminati durante il lavoro. I filtri sostituiti vanno posti in sacchi sigillati di plastica per essere smaltiti come rifiuti contenenti amianto. Il pavimento e le pareti dell'area di lavoro dovrà essere ricoperto con uno o più fogli di polietilene di spessore adeguato, sigillate sul posto con nastro a prova di umidità. Per realizzare un efficace isolamento dell'area di lavoro è necessario, l'impiego di un sistema di estrazione dell'aria che metta in depressione il cantiere di bonifica rispetto all'esterno (confinamento dinamico). <<< <<< www.marcellosantopietro.135.it Bonifica: collaudo del cantiere. Dopo che e' stato completato l'allestimento del cantiere, compresa l'installazione dell'unità di decontaminazione e prima dell'inizio di qualsiasi operazione che comporti la manomissione dell'amianto, i sistemi di confinamento devono essere collaudati mediante prove di tenuta. a. Prova della tenuta con fumogeni. Ad estrattori spenti l'area di lavoro viene saturata con un fumogeno e si osservano, dall'esterno del cantiere, le eventuali fuoriuscite di fumo. Occorre ispezionare, a seconda delle situazioni le barriere di confinamento, il perimetro esterno dell'edificio, il piano sovrastante. Tutte le falle individuate vanno sigillate dall'interno. b. Collaudo della depressione. <<< www.marcellosantopietro.135.it <<< >> … bonifica: collaudo del cantiere. … i sistemi di confinamento devono essere collaudati mediante prove di tenuta. a. Prova della tenuta con fumogeni. b. Collaudo della depressione. Si accendono gli estrattori uno alla volta e si osservano i teli di plastica delle barriere di confinamento: questi devono rigonfiarsi leggermente formando un ventre rivolto verso l'interno dell'area di lavoro. La direzione del flusso dell'aria viene verificata utilizzando fialette fumogene. Il test deve essere effettuato, in particolare, all'esterno del cantiere, in prossimità delle eventuali aperture per l'immissione passiva di aria e nei locali dell'unità di decontaminazione, in condizioni di quiete e durante l'apertura delle porte. Si deve osservare che il fumo venga sempre richiamato verso l'interno dell'area di lavoro. La misura della depressione può essere effettuata con un manometro differenziale, munito di due sonde che vengono collocate una all'interno e l'altra all'esterno dell'area di lavoro. <<< www.marcellosantopietro.135.it <<< << Bonifica: area di decontaminazione Dovrà essere approntato un sistema di decontaminazione del personale, composto da 4 zone distinte: 1. Locale di equipaggiamento. Questa zona avrà due accessi, uno adiacente all'area di lavoro e l'altro adiacente al locale doccia. Pareti, soffitto e pavimento saranno ricoperti con un foglio di plastica di spessore adeguato. Un apposito contenitore di plastica deve essere sistemato in questa zona per permettere agli operai di riporvi il proprio equipaggiamento prima di passare al locale doccia. 2. Locale doccia. La doccia sarà accessibile dal locale equipaggiamento e dalla chiusa d'aria. Questo locale dovrà contenere come minimo una doccia con acqua calda e fredda e sarà dotato ove possibile di servizi igienici. Dovrà essere assicurata la disponibilità continua di sapone in questo locale. Le acque di scarico delle docce devono essere convenientemente filtrate prima di essere scaricate. 3, Chiusa d'aria. <<< 4. Locale incontaminato (spogliatoio). www.marcellosantopietro.135.it <<< >> … bonifica: area di decontaminazione Dovrà essere approntato un sistema di decontaminazione del personale, composto da 4 zone distinte: 1. Locale di equipaggiamento. 2. Locale doccia. 3. Chiusa d'aria. La chiusa d'aria dovrà essere costruita tra il locale doccia ed il locale spogliatoio incontaminato. La chiusa d'aria consisterà in uno spazio largo circa 1.5 m con due accessi. Uno degli accessi dovrà rimanere sempre chiuso: per ottenere ciò è opportuno che gli operai attraversino la chiusa d'aria uno alla volta. 4. Locale incontaminato (spogliatoio). Questa zona avrà un accesso dall'esterno (aree incontaminate) ed un'uscita attraverso la chiusa d'aria. Il locale dovrà essere munito di armadietti per consentire agli operai di riporre gli abiti dall'esterno. Quest’area servirà anche come magazzino per l'equipaggiamento pulito. <<< www.marcellosantopietro.135.it <<< << … bonifica: protezione dei lavoratori. Prima dell'inizio dei lavori, gli operai devono venire istruiti ed informati sulle tecniche di rimozione dell'amianto, che dovranno includere un programma di addestramento all'uso delle maschere respiratorie, sulle procedure per la rimozione, la decontaminazione e la pulizia del luogo di lavoro. Gli operai devono essere equipaggiati con adatti dispositivi di protezione individuali delle vie respiratorie, devono inoltre essere dotati di un sufficiente numero di indumenti protettivi completi. Questi indumenti saranno costituiti da tuta e copricapo. Gli indumenti a perdere e le coperture per i piedi devono essere lasciati nella stanza dell'equipaggiamento contaminato sino al termine dei lavori di bonifica dell'amianto, ed a quel punto dovranno essere immagazzinati come gli scarti dell'amianto. Tutte le volte che si lascia la zona di lavoro è necessario sostituire gli indumenti protettivi con altri incontaminati. Elencare ed affiggere, nel locale dell'equipaggiamento e nel locale di pulizia, le procedure di lavoro e di decontaminazione che dovranno essere seguite dagli operai. Procedure di accesso e/o uscita “ area di lavoro ”. <<< www.marcellosantopietro.135.it <<< >> … bonifica: procedure di accesso e/o uscita “ area di lavoro ”. Accesso alla zona: ciascun operaio dovrà togliere gli indumenti nel locale spogliatoio incontaminato ed indossare un respiratore dotato di filtri efficienti ed indumenti protettivi, prima di accedere alla zona di equipaggiamento ed accesso all'area di lavoro. Uscita dalla zona di lavoro: ciascun operaio dovrà ogni volta che lascia la zona di lavoro, togliere la contaminazione più evidente dagli indumenti prima di lasciare l'area di lavoro, mediante un aspiratore; proseguire verso la zona dell'equipaggiamento, adempiere alle procedure seguenti: • togliere tutti gli indumenti eccetto il respiratore; • sempre indossando il respiratore e nudi, entrare nel locale doccia, pulire l'esterno del respiratore con acqua e sapone; • togliere i filtri sciacquarli e riporli nel contenitore predisposto per tale uso; • lavare ed asciugare l'interno del respiratore <<< www.marcellosantopietro.135.it <<< << >> … bonifica: locale area di lavoro Il ciclone è un sistema di abbattimento di forma vagamente cilindrica che permette di raccogliere le particelle aerodisperse sfruttando la loro forza di inerzia., in questo dispositivo il flusso contaminato viene fatto entrare dall’alto in modo da assumere un moto a spirale direzionato verso il basso. <<< www.marcellosantopietro.135.it <<< << Amianto: Piano di lavoro Ai sensi dell'art. 34 del D.Lgs. n. 277/1991, chi intende rimuovere materiali contenenti amianto deve predisporre un Piano di lavoro prima dell'inizio dei lavori di demolizione o di rimozione dell'amianto, ovvero dei materiali contenenti amianto, dagli edifici, strutture, apparecchi e impianti, nonché dai mezzi di trasporto. Questo Piano deve prevedere le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori e la protezione dell'ambiente esterno. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto: Piano di lavoro 1 La rimozione dell'amianto ovvero dei materiali contenenti amianto prima dell'applicazione delle tecniche di demolizione, se opportuno; 2 La fornitura ai lavoratori di appositi mezzi individuali di protezione; 3 Adeguate misure per la protezione e la decontaminazione del personale incaricato dei lavori; 4 Adeguate misure per la protezione dei terzi e per la raccolta e lo smaltimento dei materiali; 5 <<< In particolare prevede: L'adozione, nel caso in cui sia previsto il superamento dei valori limite di cui all'art. 31 (0,6 fibre per centimetro cubo per il crisotilo; 0,2 fibre per centimetro cubo per tutte le altre varietà di amianto, sia isolate sia in miscela, ivi comprese le miscele contenenti crisotilo), delle misure di cui all'art. 33, adattandole alle particolari esigenze del lavoro specifico. << www.marcellosantopietro.135.it >> Art. 33 del D.Lgs. n. 277/1991 Le misure sono: 1 fornire ai lavoratori speciali indumenti e mezzi individuali di protezione destinati ad essere usati durante tali lavori; 2 provvedere al rigoroso isolamento dell'area di lavoro ed all'installazione di adeguati sistemi di ricambio dell'aria con filtri assoluti; 3 provvedere all'affissione di appositi cartelli segnaletici, recanti la scritta: "Attenzione - Zona ad alto rischio - Possibile presenza di polvere di amianto in concentrazione superiore ai valori limite di esposizione"; 4 <<< predisporre, consultando i lavoratori ovvero i loro rappresentanti, un piano di lavoro contenente tutte le misure destinate a garantire la protezione dei lavoratori e dell'ambiente e lo trasmette preventivamente all'organo di vigilanza. www.marcellosantopietro.135.it << >> Invio: copia del piano di lavoro Copia del piano di lavoro è inviata all'organo di vigilanza, unitamente a informazioni circa: Natura dei lavori e loro durata presumibile; Luogo ove i lavori verranno effettuati; Tecniche lavorative per attuare quanto previsto alla lettera a) del comma 3; Natura dell'amianto contenuto nei materiali di coibentazione nel caso di demolizioni; Caratteristiche degli impianti che si intende utilizzare per attuare quanto previsto dalla lettera c) del comma 3; Materiali previsti per le operazioni di decoibentazione. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Atteggiamenti: Organo di vigilanza Se l'organo di vigilanza non rilascia prescrizioni entro novanta giorni dall'invio della suddetta documentazione, i datori di lavoro possono eseguire i lavori, ferma restando la loro responsabilità per quanto riguarda l'osservanza delle disposizioni del decreto in questione. I lavoratori, ovvero i loro rappresentanti, hanno accesso alla documentazione. Al termine dei lavori di bonifica, dovranno essere eseguite le operazioni di certificazione di restituibilità degli ambienti bonificati. Tali operazioni, da eseguirsi a spese del committente, dovranno essere eseguite da funzionari della ASL competente al fine di assicurare che le aree interessate possano essere rioccupate con sicurezza. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Bonifica amianto <<< << >> Amianto: interventi Le lastre piane o ondulate di cemento-amianto, impiegate per copertura in edilizia, sono costituite da materiale non friabile che, quando è nuovo o in buono stato di conservazione, non tende a liberare fibre spontaneamente. Il cemento-amianto, quando si trova all'interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, se non viene manomesso. Invece, lo stesso materiale esposto ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell'erosione eolica e di microrganismi vegetali. Di conseguenza, dopo anni dall'installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … le lastre piane o ondulate di cemento-amianto La bonifica delle coperture in cemento-amianto viene necessariamente effettuata in ambiente aperto, non confinabile, e, pertanto, deve essere condotta limitando il più possibile la dispersione di fibre. I metodi di bonifica applicabili sono: Rimozione: le operazioni devono essere condotte salvaguardando l'integrità del materiale in tutte le fasi dell'intervento. Comporta la produzione di notevoli quantità di rifiuti contenenti amianto che devono essere correttamente smaltiti. Comporta la necessità di installare una nuova copertura in sostituzione del materiale rimosso. Incapsulamento Sovracopertura <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … le lastre piane o ondulate di cemento-amianto I metodi di bonifica applicabili sono: Rimozione: Incapsulamento possono essere impiegati prodotti impregnanti, che penetrano nel materiale legando le fibre di amianto tra loro e con la matrice cementizia, e prodotti ricoprenti, che formano una spessa membrana sulla superficie del manufatto. L'incapsulamento richiede necessariamente un trattamento preliminare della superficie del manufatto, al fine di pulirla e di garantire l'adesione del prodotto incapsulante. Il trattamento deve essere effettuato con attrezzature idonee che evitino la liberazione di fibre di amianto nell'ambiente e consentano il recupero ed il trattamento delle acque di lavaggio. Sovracopertura <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … le lastre piane o ondulate di cemento-amianto I metodi di bonifica applicabili sono: Rimozione: Incapsulamento Sovracopertura il sistema consiste in un intervento di confinamento realizzato installando una nuova copertura al di sopra di quella in cemento-amianto, che viene lasciata in sede quando la struttura portante sia idonea a sopportare un carico permanente aggiuntivo. L'installazione comporta generalmente operazioni di foratura dei materiali di cemento-amianto, per consentire il fissaggio della nuova copertura e delle infrastrutture di sostegno, che determinano liberazione di fibre di amianto. La superficie inferiore della copertura in cemento-amianto non viene confinata e rimane, quindi, eventualmente accessibile dall'interno dell'edificio, in relazione alle caratteristiche costruttive del tetto. Sono necessari controlli ambientali periodici ed interventi di normale manutenzione per conservare l'efficacia e l'integrità dei trattamenti stessi. <<< << www.marcellosantopietro.135.it >> … le lastre piane o ondulate di cemento-amianto: sintesi operativa • Bagnatura delle lastre o trattamento della superficie • Opere provvisionali per protezione rischio di caduta • Aree temporaneamente delimitate e segnalate • Le lastre devono essere rimosse evitando rotture • Le lastre non devono essere riutilizzate • Limitazione del numero dei lavoratori esposti • Evitare eccessiva polverosità • Protezione dei lavoratori: D.P.I. vie respiratorie, indumenti protettivi e calzature idonee • Efficace pulitura degli attrezzi utilizzati • Scrupolosa pulizia delle parti esposte • Uso corretto dei mezzi di protezione • Divieto di consumo di pasti o bevande e di fumare • Rispetto norme di cui ai DPR 164/56, 547/55 e 303/56 • Confezionamento delle lastre con teli di polietilene • Minimo tempo di stoccaggio in loco <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: interventi Pavimenti in vinil-amianto La presenza di pavimenti in vinil-amianto (VA) e' molto diffusa. Nei decenni 60-80 il materiale, di basso costo e di rapida messa in opera, e' stato largamente usato soprattutto per la pavimentazione di edifici pubblici, scuole, ospedali ed anche di alloggi popolari. Il procedimento industriale per la produzione del VA consiste nella mescola di resine di PVC, copolimeri, leganti inorganici, pigmenti e amianto. Il materiale viene scaldato e, quando la miscela raggiunge la temperatura e la plasticità desiderate, viene laminato fino allo spessore richiesto e quindi tagliato in piastrelle. Pubblicazioni riferiscono che le fibre di amianto presenti nei materiali vinilici in opera si trovano incapsulate in una matrice stabile che ne previene la diffusione ambientale, se il materiale e' mantenuto in buone condizioni. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Amianto: Sorveglianza Sanitaria Nelle attività lavorative che comportano esposizione dei lavoratori alla polvere proveniente dall'amianto o dai materiali contenenti amianto, il datore di lavoro deve accertare l'inquinamento ambientale prodotto dalla polvere proveniente dall'amianto o dai materiali contenenti amianto, individuando i punti di emissione di dette polveri ed i punti a maggior rischio delle aree lavorative, e eseguire una determinazione dell'esposizione personale dei lavoratori alla polvere di amianto. Fermo restando quanto previsto in tema di prevenzione sanitaria dell'asbestosi, il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta, se necessario, misure preventive e protettive per singoli lavoratori, sulla base delle risultanze degli esami clinici effettuati. Tali misure possono comprendere l'allontanamento anche temporaneo del lavoratore interessato da qualsiasi esposizione all'amianto. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto: Sorveglianza Sanitaria Il medico competente fornisce ai lavoratori ovvero ai loro rappresentanti adeguate informazioni sul significato delle visite mediche alle quali essi sono sottoposti e sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell'attività che comporta esposizione alla polvere proveniente dall'amianto o dai materiali contenenti amianto. Il datore di lavoro effettua un controllo periodico dell'esposizione dei lavoratori alla polvere di amianto nell'aria. Il controllo deve essere effettuato attraverso la misurazione della concentrazione delle fibre di amianto nell'aria, espressa come media ponderata in rapporto ad un periodo di riferimento di otto ore, usando i metodi di prelievo e di analisi. Ai fini della misurazione si prendono in considerazione unicamente le fibre che hanno una lunghezza superiore a 5 micron, una larghezza inferiore a 3 micron ed il cui rapporto lunghezza/larghezza è superiore a 3: <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto: Sorveglianza Sanitaria L'organo di vigilanza deve essere informato tempestivamente e comunque non oltre cinque giorni dalle rilevazioni effettuate e delle misure adottate o che si intendono adottare. Trascorsi novanta giorni dall'accertamento del superamento dei valori soglia il lavoro può proseguire nella zona interessata soltanto se l'esposizione dei lavoratori risulta nuovamente inferiore a tali valori. Il datore di lavoro ha l’obbligo di informare al più presto i lavoratori interessati ed i loro rappresentanti dell'evento e delle cause dello stesso e li consulta sulle misure che intende adottare; in casi di particolare urgenza, che richiedono interventi immediati, li informa al più presto delle misure già adottate. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> … amianto: Sorveglianza Sanitaria Se si verificano eventi che possono provocare un incremento rilevante dell'esposizione alla polvere proveniente dall'amianto o dai materiali contenenti amianto, i lavoratori devono abbandonare immediatamente la zona interessata. Potranno accedervi unicamente i lavoratori addetti ai necessari interventi, con l'obbligo di usare gli idonei mezzi di protezione. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Asbestosi Malattia cronica che determina insufficienza respiratoria. Si manifesta dopo almeno 6-10 anni, è una malattia tipicamente professionale provocata da elevata esposizione a fibre di amianto, come quella che si verificava nelle miniere o nelle aziende che utilizzavano tale minerale. Oggi l’asbestosi è in pratica scomparsa dagli ambienti di lavoro e non si riscontra negli ambienti di vita. Amianto: le malattie Cancro del polmone E’ il tumore più frequente negli esposti ad amianto per motivi professionali. Si manifesta a distanza di anni dall’esposizione ad amianto. Mesotelioma pleurico Tumore maligno, è molto raro nella popolazione generale (1-7 casi per milione di persone all’anno), ma si presenta con frequenza molto superiore nei soggetti esposti ad amianto. La latenza di questa malattia è molto lunga (superiore ai 20 anni). <<< www.marcellosantopietro.135.it Il fumo potenzia l'effetto nocivo dell’amianto << >> AMIANTO: visite mediche <<< www.marcellosantopietro.135.it << Sapere … Asbestosi - Malattia grave e irreversibile dell'apparato respiratorio prodotta da amianto. Assegno continuativo (speciale assegno continuativo mensile a superstiti) – Prestazione economica erogata ai superstiti di invalidi, titolari di rendita non inferiore al 65%, valutata ai sensi del T.U. 1124/65, deceduti per cause non dipendenti dall'infortunio o dalla malattia professionale. Astensione dal lavoro - Periodo di assenza del lavoratore dal lavoro a causa di infortunio o malattia professionale. Automaticità delle prestazioni - Gli assicurati hanno diritto alle prestazioni da parte dell'Inail anche nel caso in cui il datore di lavoro non abbia pagato il premio. Causa lavorativa dell'infortunio o della malattia professionale - Presupposto per il riconoscimento delle prestazioni assicurative. Conseguenze patrimoniali della menomazione - Conseguenze della menomazione sulla capacità dell'infortunato/tecnopatico di produrre reddito attraverso il lavoro, riconosciuta indennizzabile a partire dal 16% di invalidità, ai sensi del D.Lgs. 38/2000. Danno biologico - Lesione dell'integrità psico-fisica della persona, suscettibile di valutazione medico-legale. Danno di origine professionale - Danno, valutabile in termini sanitari, verificatosi in seguito ad infortunio sul lavoro o malattia professionale. <<< www.marcellosantopietro.135.it >> Sapere … Denuncia - Documento redatto a cura del Datore di lavoro attestante il verificarsi dell'evento lesivo (infortunio sul lavoro o malattia professionale). Grado di inabilità - Misura del danno permanente residuato all'infortunato/tecno-patico, dopo la guarigione clinica. Inabilità assoluta - Totale perdita di attitudine al lavoro. Inabilità parziale - Riduzione dell'attitudine al lavoro. Inabilità lavorativa accertata - Inabilità dell'infortunato/tecnopatico, accertata in seguito a certificazione medica o visita medico-legale e conseguente a cause riconducibili al lavoro. Inabilità permanente - Riduzione o perdita della capacità lavorativa generica. Indennità - Ogni prestazione economica. Indennità giornaliera per inabilità temporanea - Indennità corrisposta dal quarto giorno successivo alla data di infortunio o di manifestazione della malattia professionale e fino a quando dura l'inabilutà assoluta. È erogata nella misura del 60% della retribuzione media giornaliera per i primi 90 giorni, e nella misura del 75% dal novantunesimo. Indennità per inabilità temporanea assoluta - Prestazione economica giornaliera a partire dal quarto giorno successivo a quello in cui è avvenuto l’infortunio o si è manifestata la malattia professionale. Indennizzo di capitale - Erogazione di una somma una tantum a favore degli infortunati/ tecn.ici che presentano un danno biologico di grado pari o superiore al 6% ed inferiore al 16%. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Sapere … Indennizzo patrimoniale - Quota di rendita che indennizza le conseguenze patrimoniali della menomazione a partire dal 16% di invalidità ai sensi del D. Lgs. 38/2000. Infortunato - Colui che ha subito infortunio sul lavoro. Infortuni domestici - Infortuni avvenuti in occasione ed a causa di lavoro in ambito domestico cioè durante lo svolgimento dell’attività finalizzata alla cura delle persone che costituiscono il nucleo familiare della casalinga/o e dell’ambiente domestico ove dimora la/o stessa/o. Integrazione rendita - Prestazione economica erogata al lavoratore, titolare di rendita diretta, durante il periodo di cure riconosciuto allo stesso per il recupero della propria capacità lavorativa. Invalidità - Menomazione intesa come riduzione o perdita dell'integrità psico-fisica. Lavorazione nociva - Lavorazioni indicate nelle tabelle delle malattie professionali allegate al T.U. 1124/65, nonché nella tabella 8 allegata allo stesso, per la silicosi e l'asbestosi. Minimale di rendita - Importo minimo di retribuzione annua stabilito per legge, ai fini del calcolo della rendita diretta e della rendita a superstiti. Opposizione - Procedimento medico-amministrativo instaurato a seguito di richiesta dell'infortunato/tecnopatico che comunica all'Inail le motivazioni per le quali non ritiene giustificabile il provvedimento dell'Istituto. Patologia - Qualunque infermità prodotta da infortunio sul lavoro o da malattia professionale. Postumi permanenti accettati - Conseguenze di carattere permanente prodotte dall’evento professionale e valutate in sede di visita medico-legale. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Sapere … Primo certificato - Certificato rilasciato dal medico che per primo ha accertato le conseguenze di un infortunio sul lavoro o la malattia professionale. Quota integrativa - È una maggiorazione della rendita spettante al coniuge oppure ai figli a carico dell'infortunato/tecnopatico, questi ultimi fino al limite massimo del compimento del ventiseiesimo anno di età. Rendita - Prestazione economica concessa all'infortunato/tecnopatico che a seguito dell'evento professionale abbia riportato postumi indennizzabili pari o superiori all'11% ai sensi del T.U. 1124/65 ovvero pari o superiori al 16% ai sensi del D.Lgs. 38/2000. Rendita capitalizzata - Somma di denaro pari al valor capitale della rendita spettante, che viene corrisposta all'infortunato ad estinzione di ogni diritto qualora, dopo la scadenza del decennio/quindicennio dalla costituzione della rendita, il grado di inabilità risulti determinato in maniera definitiva in misura superiore al 10% ed inferiore al 16%. Rendita a superstiti - Prestazione economica erogata ai superstiti del lavoratore deceduto a causa di infortunio sul lavoro o malattia professionale. Rendita di passaggio - Prestazione economica concessa ai titolari di rendita per silicosi ed asbestosi, al fine di incentivare l’abbandono della lavorazione nociva. Retribuzione - Tutto ciò che il lavoratore riceve dal datore di lavoro, in dipendenza del rapporto di lavoro, quale base di calcolo sulla quale si deve procedere per l’erogazione delle prestazioni economiche. Retribuzione annua - Retribuzione percepita dal lavoratore nei dodici mesi antecedenti l'infortunio/malattia professionale. <<< www.marcellosantopietro.135.it << >> Sapere … Retribuzione media giornaliera - Retribuzione percepita dal lavoratore nei 15 giorni precedenti l'infortunio sul lavoro. Revisione - Procedimento tecnico-amministrativo richiesto dall'infortunato/tecnopatico o disposto dall'Inail, a determinate scadenze temporali, finalizzato all'adeguamento della rendita in modo direttamente proporzionale all'evoluzione o alla regressione del danno di origine professionale. Ricaduta - Situazione in cui il lavoratore, dopo la guarigione, ricade nello stato di inabilità temporanea assoluta al lavoro. Ricorso giurisdizionale - È l'azione giudiziaria proposta davanti al giudice del lavoro da parte dell'assicurato che ritiene non soddisfatto il suo diritto alle prestazioni. Rivalutazione - Disposizione annuale, a mezzo decreto ministeriale, che consente di adeguare le rendite al costo della vita. Silicosi - Malattia grave ed irreversibile dell'apparato respiratorio contratta con l'esposizione a polvere di silice. Spese funerarie - Spese sostenute dai superstiti o, in mancanza di questi, da conoscenti di lavoratori deceduti a causa di infortunio sul lavoro o malattia professionale. Superstiti - Coniuge, figli, ed in mancanza di questi, ascendenti, collaterali, i quali, nelle misure e alle condizioni stabilite dalle disposizioni normative, hanno diritto alla rendita in caso di decesso del lavoratore per causa lavorativa. Termini revisionali - Scadenze temporali diversificate, appositamente previste, in cui la misura della rendita può essere riveduta su domanda del titolare o su disposizione dell'Inail. <<< www.marcellosantopietro.135.it <<