Corso di Politica Regionale e dello Sviluppo
Prof. Cristina Brasili
A.A 2004-2005
Le Politiche Regionali
dell’Unione Europea
http://europa.eu.int
Il sito web dell’Unione europea contiene
il quadro completo e aggiornato delle
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• Istituzioni
• Documenti ufficiali
• Attualità
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Le “Politiche regionali” compaiono nella
voce “Attività”
Corso di Politica Regionale e dello Sviluppo- A.A. 2004-2005
PERCHE’ UNA POLITICA REGIONALE IN
NELL’UNIONE EUROPEA?
L'Unione europea è una delle aree economiche
più ricche del mondo, ma presenta forti
disparità tra i suoi Stati membri e ancor più
tra
le
sue
circa
250
regioni.
Quantificarle significa innanzitutto misurare
e raffrontare il grado di ricchezza di ciascuno,
ossia il prodotto interno lordo (PIL). In
Grecia, Portogallo e Spagna, ad esempio, il
PIL medio pro capite non raggiunge l'80%
della
media
comunitaria,
mentre
il
Lussemburgo la supera
di oltre 60 punti
percentuali. Il PIL delle dieci regioni più
dinamiche dell'Unione è circa il triplo di
quello delle dieci regioni meno sviluppate.
In altri termini, il fatto di abitare in
una regione prospera o arretrata, in una zona
dinamica oppure in crisi, in città o in
campagna, alla periferia dell'Unione o in uno
dei poli centrali di sviluppo, determina delle
differenze riguardo alle possibilità di successo
di fronte alla sfida della mondializzazione.
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Evoluzione della politica regionale dell’UE
Strategia di programmazione (1958-2000)
Strategia di
programmazione
Direzione dei cambiamenti e
tendenze
1958
1989-2000
Obiettivi/contenuti
della politica
Settoriale
Territoriale
Copertura
geografica
Nazionale
Regionale/locale
Approccio di
Programmazione
Settoriale
Integrato
Periodo di
riferimento
Breve
Medio
Attori principali
Nazionali
Regionali/Locali
Tipo di impatto
Compensatore
Sinergico
Fonte: Le istituzioni del federalismo - La nuova programmazione dei Fondi
strutturali in Italia (2000-2006), a cura di R. Leonardi e A. Ciaffi Maggioli
Editore
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PERCHE’ UNA POLITICA REGIONALE IN
NELL’UNIONE EUROPEA?


La solidarietà tra i popoli dell'Unione
europea, il progresso economico e sociale e il
rafforzamento della coesione sono sanciti nel
preambolo del trattato di Amsterdam (1997).
L'articolo 158 stabilisce inoltre che: "La
Comunità mira a ridurre il divario tra i livelli
di sviluppo delle varie regioni e il ritardo di
quelle più svantaggiate o insulari, comprese
le zone rurali". Per attuare questa politica,
gli Stati membri si avvalgono dei Fondi
strutturali e del Fondo di coesione.
L'Unione europea non si limita
tuttavia ad una semplice partecipazione
finanziaria, ma inquadra gli interventi locali
in una prospettiva comunitaria e attraverso
la sua politica regionale completa, laddove è
necessario, il mercato interno e l'unione
economica e monetaria.
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Grafico disparità:
EUROPA - Politica regionale Inforegio
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Le nuove sfide
La politica regionale europea deve affrontare tre nuove
grandi sfide:

L'Unione apre le porte a nuovi paesi le cui
condizioni economiche e sociali sono spesso più sfavorevoli
di quelle delle regioni meno sviluppate dei quindici Stati
membri attuali. Da cui la necessità di fornire aiuti nella
fase di preadesione.

Con la liberalizzazione degli scambi su scala
mondiale, la concorrenza si è inasprita e le imprese si
insediano dove trovano le condizioni migliori per
accrescere la loro competitività (infrastrutture e servizi
efficienti, manodopera qualificata) che le regioni meno
attrezzate non sono in grado di creare in tempi brevi
senza il necessario sostegno.

La rivoluzione tecnologica e la società
dell'informazione esigono una capacità di rapido
adattamento a una situazione in continuo divenire ed è
perciò indispensabile offrire a tutti i cittadini dell'UE la
possibilità di accedere al know-how più avanzato,
attraverso strumenti adeguati (reti di telecomunicazione,
innovazione e formazione professionale di alto profilo).
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Le riforme come chiave del successo
Nel 1999 l'Unione europea ha ricevuto dagli Stati
membri nuove risorse finanziarie per moltiplicare i suoi
interventi nel periodo 2000-2006. Questo pacchetto di
provvedimenti, noto
come Agenda 2000, è stato
accompagnato da una serie di riforme riguardanti le più
importanti politiche dell'UE.
La nuova politica regionale tende a concentrare gli aiuti
nelle aree più arretrate, con gravi carenze
nel campo delle
infrastrutture e della formazione e scarso dinamismo economico,
attraverso una minor dispersione degli interventi e un radicale
cambiamento dei sistemi di gestione dei fondi comunitari.
Era infatti indispensabile riconoscere che gli Stati membri e
le regioni avevano tutto l'interesse a decidere in modo autonomo
il loro futuro. Assegnata loro la responsabilità principale della
gestione degli aiuti finanziari concessi, la Commissione
interviene ormai solo per verificare l'efficacia dei sistemi di
controllo messi in atto.
I paesi nuovi entrati non sono stati dimenticati, in quanto
sono stati loro forniti aiuti di preadesione per la tutela
dell'ambiente e lo sviluppo dei sistemi di trasporto. Ora che sono
entrati beneficiano di altri aiuti strutturali già previsti.
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I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO
DELLE POLITICHE REGIONALI
Le grandi tappe


1957
Gli Stati firmatari del trattato di Roma
fanno riferimento, nel suo preambolo,
all'esigenza "di rafforzare l'unità delle loro
economie e di garantirne lo sviluppo
armonioso riducendo il divario fra le
diverse regioni e il ritardo di quelle più
svantaggiate".
1958
Vengono istituiti due Fondi settoriali: il
Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo
europeo agricolo di orientamento e di
garanzia (FEAOG).
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I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO
DELLE POLITICHE REGIONALI
Le grandi tappe
1975



Nasce il Fondo europeo per lo
sviluppo regionale (FESR), con lo scopo di
ridistribuire alle regioni povere una parte dei
contributi degli Stati membri.
1986
L'Atto Unico europeo getta le basi
di un'effettiva politica di coesione destinata a
controbilanciare i vincoli del mercato
unico nei paesi del sud dell'Europa e nelle
altre regioni meno prospere.
1989-1993
Il Consiglio europeo di Bruxelles
(febbraio 1988) modifica il meccanismo dei
Fondi di solidarietà, ormai denominati Fondi
strutturali, dotandoli di un bilancio di 68
miliardi di ECU (in base ai prezzi del 1997).
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I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO
DELLE POLITICHE REGIONALI
Le grandi tappe


1992
Nel trattato che istituisce l'Unione europea,
entrato in vigore nel 1993, la coesione è
proclamata uno degli obiettivi fondamentali
dell'UE, accanto all'unione economica e
monetaria e al mercato unico, ed è prevista
anche la creazione del Fondo di coesione a
sostegno dei progetti per l'ambiente e i
trasporti negli Stati membri più poveri
1994-1999
Il Consiglio europeo di Edimburgo
(dicembre 1993) decide di destinare alla
politica di coesione circa 177 miliardi di
ECU (ai prezzi del 1999), ossia un terzo del
bilancio comunitario. I Fondi strutturali sono
integrati
da
un
nuovo
Strumento finanziario di orientamento della
pesca (SFOP).
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I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO
DELLE POLITICHE REGIONALI
Le grandi tappe


1997
Il trattato di Amsterdam conferma l'importanza della
coesione e inserisce inoltre un paragrafo sull'occupazione
che mette in primo piano l'esigenza di un'azione comune
volta a incrementarla.
2000-2006
Il Consiglio europeo di Berlino (marzo 1999) riforma i
Fondi strutturali e modifica in parte il meccanismo di
funzionamento del Fondo di coesione, dotandolo di oltre
30 miliardi di euro l'anno, per un totale di 213 miliardi di
euro nell'arco di sette anni. Lo Strumento per le politiche
strutturali di preadesione (ISPA) e il Programma speciale
di adesione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale
(SAPARD) completano il programma PHARE per lo
sviluppo economico e sociale dei paesi candidati
dell'Europa centrale e orientale.
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Che cos’è la Politica Regionale ?
La Politica regionale europea è innanzitutto una
politica di solidarietà: essa vuole infatti
stimolare a livello comunitario gli interventi che
consentiranno ai territori in maggiore difficoltà
di superare più facilmente il proprio svantaggio.
Durante il periodo 2000-2006, un terzo
del
bilancio comunitario (213 miliardi di euro)
proveniente dal contributo degli Stati membri
sarà assegnato alla Politica regionale e ripartito
tra le regioni che ne hanno maggiormente
bisogno. Gli Stati membri, attraverso i propri
aiuti
regionali,
e
l'Unione
europea
continueranno ad adoperarsi per ridurre il
divario tra i livelli di sviluppo, partecipare alla
riconversione delle zone industriali in
difficoltà, alla diversificazione delle campagne o
anche alla rivalorizzazione dei quartieri in crisi.
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Che cos’è la Politica Regionale ?
La Politica regionale è anche una politica
concreta, visibile agli occhi di tutti i cittadini
europei, che sono i primi a beneficiare degli
interventi.
Essa li aiuta infatti a trovare lavoro e ad
adeguarsi meglio ai mutamenti del mercato
dell'occupazione,
soprattutto
tramite
la
formazione.
Questa politica consente ai singoli cittadini di
vivere meglio nella propria
regione,
contribuendo finanziariamente agli sforzi delle
autorità
pubbliche che si dotano di nuove
infrastrutture e aiutano le imprese ad
essere più competitive.
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Che cos’è la Politica Regionale ?
Autostrade, aeroporti, alcuni treni ad alta
velocità sono strati costruiti o ammodernati
grazie al cofinanziamento dei Fondi europei,
detti “Fondi strutturali”, e nel rispetto delle
misure europee a favore dell'ambiente.
Piccole e medie imprese (PMI) sorgono e
sussistono in zone remote.
La società dell'informazione penetra negli rurali
e isolati.
Nei quartieri periferici riabilitati vengono
istituiti servizi nel settore dell'istruzione, della
sanità e degli svaghi.
Tutti questi esempi concreti rendono l'azione
dell'Unione visibile agli occhi cittadini.
PROCEDURA DI DECISIONE



A norma dell'articolo 161 del Trattato che
istituisce la Comunità, il Consiglio delibera
all'unanimità su proposta della Commissione,
previo parere conforme del Parlamento europeo
e previa consultazione del Comitato economico
e sociale e del Comitato delle regioni, sui punti
elencati in appresso che riguardano sia i Fondi
strutturali che il Fondo di coesione :
compiti, obiettivi prioritari e organizzazione dei
fondi;
norme generali applicabili ai fondi;
disposizioni necessarie per garantire l'efficacia
ed il coordinamento dei fondi tra loro e con gli
altri strumenti finanziari esistenti.
Il trattato di Nizza del dicembre 2000 ha
modificato la procedura di decisione. Il Consiglio
delibererà a maggioranza qualificata per quanto
riguarda i Fondi strutturali e il Fondo di coesione
(articolo 161) a partire dal gennaio 2007. Il
principio dell'unanimità si applicherà quindi al
Consiglio in occasione della votazione sulle
prospettive finanziarie del prossimo periodo di
programmazione (2007-2013).
I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO
DELLE POLITICHE REGIONALI
I tre obiettivi prioritari
Il 94% dei Fondi strutturali è finalizzato a tre obiettivi
prioritari, per ottenere il massimo dei risultati.
Obiettivo 1 (territoriale) mira a promuovere lo
sviluppo e l'adeguamento strutturale delle regioni che
presentano ritardi nello sviluppo e il cui il PIL medio pro
capite è inferiore al 75% della media dell'Unione europea.
Questo nuovo obiettivo concerne anche le regioni
ultraperiferiche (dipartimenti francesi d'oltremare,
Azzorre, Madera e isole Canarie), nonché le zone dell'ex
obiettivo 6 istituito in seguito all'atto di adesione
dell'Austria, della Finlandia e della Svezia. Come in
precedenza, i 2/3 delle azioni dei Fondi strutturali
sono adottate in relazione all'obiettivo 1. Le misure
adottate nel quadro di questo obiettivo dovrebbero
interessare circa il 20% della popolazione totale
dell'Unione
Promuovere lo sviluppo delle regioni più arretrate,
dotandole di quelle infrastrutture di base di cui sono
ancora prive, e favorendo l'afflusso di investimenti per il
decollo delle attività economiche. Il 70 per cento degli
stanziamenti previsti è assorbito da una cinquantina di
regioni, in cui vive il 22% della popolazione dell'UE.
I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO
DELLE POLITICHE REGIONALI
Nomenclatura delle Unità Territoriali Statistiche
(NUTS)
Il Livello 2 ha 211 regioni:
Belgio: 11 province
Germania: 40 regioni
Grecia: 13 regioni
Spagna: 17 comunità autonome + (1) Ceuta y
Melilla
Francia: 22 regioni + 4 dipartimenti d’oltre mare
Irlanda: 2 regioni
Italia: 20 regioni
Olanda: 12 province
Austria: 1
Portogallo: 5 regioni autonome
Finlandia: 6
Svezia: 8
Regno Unito: 37 gruppi autorità unitarie
Danimarca: 1
Lussemburgo: 1
I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO
DELLE POLITICHE REGIONALI
Nomenclatura delle Unità Territoriali Statistiche
(NUTS)
Il livello 2 per i Paesi Candidati comprendono 55
regioni:
Bulgaria: 6
Repubblica Ceca: 8
Ungheria: 7
Polonia: 16
Romania: 8
Slovacchia: 4
Cipro: 1
Estonia: 1
Latvia: 1
Lituania: 1
Malta: 1
Slovenia: 1
I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO
DELLE POLITICHE REGIONALI
I tre obiettivi prioritari
Obiettivo 2 (territoriale) contribuisce a favorire la
riconversione economica e sociale delle zone con
difficoltà strutturali diverse da quelle
ammissibili al nuovo obiettivo 1, che raggruppa i
precedenti obiettivi 2 e 5b, ed altre zone con
problemi
di
diversificazione
economica;
in generale esso riguarda le zone in fase di
trasformazione
economica, le zone rurali in
declino, le zone in crisi che dipendono dalla
pesca e i quartieri urbani in difficoltà. Questo
obiettivo può interessare al massimo il 18%
della popolazione dell'Unione.
L'11,5% degli stanziamenti previsti è destinato a
questi territori, in cui vive il 18% della
popolazione dell'UE.
I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO
DELLE POLITICHE REGIONALI
I tre obiettivi prioritari
Obiettivo 3 (settoriale)
Modernizzare
i
sistemi
di
formazione e incrementare l'occupazione.
Questo riguarda l'intera Unione, ad
eccezione delle regioni che rientrano
nell'Obiettivo 1 dove le misure introdotte
a tale scopo sono parte integrante dei
programmi tendenti a ridurre i divari di
sviluppo.
Il 12,3% del bilancio dei Fondi
strutturali è destinato al perseguimento
di questo obiettivo.
Quali sono i Fondi strutturali
Quattro Fondi strutturali consentono oggi all'Unione
europea di concedere aiuti finanziari a programmi pluriennali
di sviluppo regionale negoziati fra le regioni, gli Stati membri
e la Commissione nonché ad iniziative ed azioni comunitarie
specifiche, specificamente:
il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), che
finanzia le infrastrutture, gli investimenti produttivi intesi a
creare posti lavoro, i progetti di sviluppo locale e gli aiuti alle
PMI;
il Fondo sociale europeo (FSE), che favorisce
l'adeguamento della popolazione attiva ai mutamenti del
mercato dell'occupazione nonché l'inserimento professionale
dei disoccupati e delle categorie sfavorite, soprattutto
finanziando le azioni di formazione ed i sistemi di incentivi
all'assunzione;
il Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia
(FEAOG - sezione "orientamento"), che finanzia le azioni di
sviluppo rurale e di aiuto agli agricoltori, principalmente nelle
regioni che presentano un ritardo nello sviluppo ma anche nel
quadro della Politica agricola comune (PAC) nel resto
dell'Unione;
lo Strumento finanziario di orientamento della pesca
(SFOP), che finanzia la riforma strutturale del settore della
pesca.
Inoltre, un fondo speciale di solidarietà, il Fondo di
coesione, intende finanziare progetti ambientali e di
miglioramento delle reti di trasporto negli Stati membri
dell'Unione il cui PIL è inferiore al 90% della media
europea, ovvero Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo.
I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO
DELLE POLITICHE REGIONALI
Fondi
interessati
Obiettivo1
FESR
FSE
FEAOG-O
SFOP
Obiettivo2
FESR
FSE
Obiettivo 3
FSE
I Fondi strutturali nei precedenti periodi di
programmazione
Ripartizione dei fondi strutturali per Obiettivo, 1989-93
(milioni di euro a valori correnti)
OBIETT. 1 OBIETT. 2 OBIETT. 3-4 OBIETT. 5a OBIETT. 5a OBIETT. 5b TOTALE
agricolt.
Belgio
214
Danimarca
25
Germania
2955
581
Grecia
7528
Spagna
10171 1506
Francia
957 1225
Irlanda
4460
Italia
8504
387
Lussemburgo
12
Olanda
165
Portogallo
8450
Regno Unito
793 2015
Ue-12
43818 6130
%
69,6
9,7
Fonte: Commissione europea
Iniziat.Com.
pesca
344
171
1054
134
91
878
15
94
36
33
21
511
837
1442
229
1274
92
135
265
874
903
11
405
493
29
79
106
43
360
3
33
1502
6669
10,6
316
3523
5,6
58
579
0,9
132
2232
3,5
740
402
6015
7528
13100
5907
4460
10753
55
725
8450
4816
62951
100
124
28
416
712
1129
566
295
667
22
89
724
513
5285
I Fondi strutturali nei precedenti periodi di
programmazione
Ripartizione dei fondi strutturali per Obiettivo, 1994-99 (milioni di euro a prezzi 1994)
(milioni di euro a prezzi 1994)
OB. 1
OB. 2
OB. 3
OB. 4
OB. 5a
OB. 5a
OB. 5b
OB. 6
TOTALE
Iniz. Com.
agricolt. pesca
Belgio
730
341
396
69 170
Danimar.
119
263
38 127
Germania 13640 1566 1681 260 1070
Grecia
13980
Spagna
26300 2415 1474 369 326
Francia
2190 3769 2562 641 1746
Irlanda
5620
Italia
14860 1462 1316 399 681
Lussemb.
15
21
1
39
Olanda
150
650
923 156 118
Portogallo 13980
Reg. Unito 2360 4580 3377
186
Austria
162
99
329
60 386
Finlandia
179
254
83 331
Svezia
157
342 170
90
Ue-15
93991 15352 12938 2246 5270
%
68,0
11,1
9,4
1,6
3,8
Fonte: Commissione europea
25
140
75
77
54
1227
120
190
664
2236
134
1
47
901
6
150
89
2
23
39
885
0,6
817
403
190
135
6860
5
1808
288
741
102
19519 2212
13980 1154
31668 2782
13334 1605
5620
527
19753 1898
83
19
2194
422
13980 1061
11409 1572
1441
146
450
1510
150
247
1180
127
697 138239 14021
0,5
100
Distribuzione dei Fondi Strutturali per Paese
2000 – 2006 in milioni di euro, prezzi 1999
Stati
Ob.1
Membri
TransEx Ob.2
ob. 1
TransEx Ob.3
ob. 2
Pesca
Fuori
Ob. 1
PIC
Fondo Totale
di
coesione
B
0
625
368
65
737
34
209
2.038
DK
0
0
156
27
365
197
80
825
D
19.229
729
2.984
526
4581
107
1.608
29.764
EL
20.961
0
0
0
0
0
862
3.060 24.883
E
37.744
352
2.553
98
2.140
200
1.958 11.160 56.205
F
3.254
551
5.437
613
4.540
225
1.046
IRL
1.315
1.773
0
0
0
0
166
21.935
187
2.145
377
3.744
96
1.172
29.656
L
0
0
34
6
38
0
13
91
NL
0
123
676
119
1.686
31
651
3.286
A
261
0
578
102
528
4
358
1.831
P
16.124
2.905
0
0
0
0
671
3.060 22.760
FIN
913
0
459
30
403
31
254
2.090
S
722
0
354
52
720
60
278
2.186
5085
1.166
3.989
706
4.568
121
961
16.596
155
155
I
UK
RISERVA
EUR15 127.543
%
60,2
8.411 19.733
3,97
9,31
2.721 24.050
1,28
11,35
15.666
720
3.974
1.106 10.442 18.000 211.851
0,52
4,92
8,50
100
Distribuzione dei Fondi Strutturali per Paese
2000 – 2006 in milioni di euro, prezzi 1999
IN % ……
IL 26,5% dei Fondi strutturali va alla Spagna;
il 14% alla Germania
il 14% all’Italia
l’11% circa al Portogallo
Sono i 4 maggiori beneficiari
Le regioni Obiettivo 1 e 2 (2000-2006)
Regioni dell’obiettivo 1
Regioni prossime ad uscire dall’obiettivo 1
Programmi speciali
Prima di Agenda 2000 e della riforma dei Fondi strutturali
gli Obiettivi erano 7
Tra i tre Fondi strutturali rilevanti (FESR, FEOGAOrientamento e FSE) il FESR costituisce il principale
strumento finalizzato al conseguimento dell'obiettivo dello
sviluppo e dell'adeguamento strutturali delle regioni in
ritardo in termini di crescita economica e svolge un ruolo
centrale nella riconversione delle regioni frontaliere o
parti di regioni (compresi bacini d'occupazione e
Comunità urbane) gravemente colpite dal declino
industriale
I Fondi strutturali (FEAOG-Orientamento, FSE e FESR)
contribuivano, ciascuno secondo le norme specifiche che li
disciplinano, al conseguimento degli obiettivi 1-6 secondo
il seguente schema d'intervento:
-Obiettivo n. 1: FESR, FSE, FEAOG-Orientamento,
-Obiettivo n. 2: FESR, FSE,
-Obiettivo n. 3: FSE,
-Obiettivo n. 4: FSE,
-Obiettivo n. 5 a): FEAOG-Orientamento,
-Obiettivo n. 5 b): FEAOG-Orientamento, FSE, FESR.
-Obiettivo n. 6: FESR, FSE, FEAOG-Orientamento
Le regioni degli obiettivi prioritari nella
programmazione 1994-99
Obiettivo 1
Obiettivo 2
Obiettivo 5b
Obiettivo 6
Il Fondo di Coesione
È un fondo speciale di solidarietà, costituito nel
1993, a favore dei quattro Stati membri meno
prosperi (PNL procapite inferiore al 90% di
quello medio dell’UE; Grecia, Portogallo,
Irlanda e Spagna), che copre il loro intero
territorio, finanziando grandi progetti per
l'ambiente e i trasporti.
Nel periodo 2000-2006 il bilancio annuale del Fondo di
coesione ammonterà a 2,5 miliardi di euro, per
complessivi 18 miliardi nell'arco dei sette anni.
Ripartizione del bilancio complessivo del Fondo di coesione nel periodo 20002006 (prezzi 1999)
Importi indicativi in milioni di €
Modalità e procedure di finanziamento
La logica sottostante è quella di una programmazione
pluriennale, di cinque anni, abbandonando modalità di
finanziamento basate sui singoli progetti.
Questa programmazione avviene attraverso tre fasi principali:



la presentazione di Piani di sviluppo da parte
degli Stati membri, sulla base di proposte a
livello regionale e locale;
la definizione dei Quadri di sostegno comunitari
(QSC) sulla base dei Piani operativi nazionali;
la decisione di finanziamento da parte della
Comunità e la definizione dei Programmi
specifici regionali di attuazione.
La programmazione degli interventi è completata dal
principio del partenariato, che vede l’instaurarsi di
rapporti stretti fra la Commissione, gli Stati membri e le
regioni, che riguardano tutte le fasi degli interventi: dalla
preparazione dei programmi, alla definizione del
finanziamento o cofinanziamento, al monitoraggio e alla
valutazione degli interventi stessi. La rivalutazione del
ruolo delle regioni e in genere delle autorità locali nella
nuova politica strutturale è tanto più importante se si
considera la forte incidenza che hanno questi
finanziamenti sul PIL regionale: si va dall’1,5% nel
Mezzogiorno al 2% in Spagna, fino a superare il 5% e il
6% in Grecia e Portogallo. Secondo stime della
Commissione, l’impatto macroeconomico di queste misure
è stato notevole e ha contribuito a far crescere il PIL di
Portogallo, Irlanda e Spagna a livelli superiori a quelli
della media comunitaria.
Evoluzione dell’esecuzione di bilancio dei fondi strutturali e
in particolare dei RAL



I RAL sono gli impegni ancora da liquidare e cioè tutti gli
impegni effettuati che non sono ancora stati pagati ma
che, normalmente, dovranno esserlo in futuro.
I RAL sono una conseguenza normale della gestione
finanziaria dei progetti
Al 31 dicembre 1999 i RAL ammontavano a 41,7 miliardi
di euro


Il debole tasso di esecuzione degli stanziamenti di
pagamento è attribuibile
all’accavallarsi nel 2000 e 2001 di un periodo di
programmazione con il seguente
Ad un cambiamento delle modalità di pagamento del
cofinanziamento comunitario
Regola N+2 introdotta nel nuovo periodo di
programmazione 2000-2006:
Tutti gli importi destinati dall’Unione europea a un
programma, e per i quali non e’ stata presentata una
domanda di rimborso per le spese effettivamente
sostenute sul terreno in un termine di due anni, sono
disimpegnati automaticamente (art. 31, paragr.2,
regolamento 1260/1999).
Commissione delle comunità europee ( Bruxelles 30/1/2003)
Seconda relazione intermedia sulla
coesione economica e sociale
Commissione delle comunità europee ( Bruxelles 30/1/2003)
Seconda relazione intermedia sulla
coesione economica e sociale
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Seconda relazione intermedia sulla
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Seconda relazione intermedia sulla
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Seconda relazione intermedia sulla
coesione economica e sociale
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Seconda relazione intermedia sulla
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Seconda relazione intermedia sulla
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Seconda relazione intermedia sulla
coesione economica e sociale
Da studiare:
- Le politiche regionali dell’Unione
europea G. Viesti F. Prota Il Mulino Studi
e Ricerche, anno 2004
-
Le istituzioni del federalismo
Regione e Governo locale
La nuova programmazione dei fondi strutturali in Italia (2000-2006) N. 2
anno 2001 Maggioli Editore Da pag. 325 a pag 359
-
Da leggere
Seconda relazione intermedia sulla
coesione economica e sociale - Commissione
delle comunità europee - Bruxelles (scaricabile dalla pagina
personale di Cristina Brasili)
Principali fonti da consultare




Leonardi R., Ciaffi A. (a cura di) Le istituzioni del
federalismo – La nuova programmazione dei Fondi
strutturali in Italia (2000-2006), Maggioli Editore,
2001
European Commission (2001), “Second Report on
economic and Social Cohesion”.
European Commission (1999), “Sixth Periodic Report
on the Social and Economic Situation and Development
of the Regions of the European Union”.
European Commission (2000), “European Union
Enlargement – A historic opportunity”.
Principali fonti On-line


Europa – L’Unione Europea in linea,
http://europa.eu.int
Eurostat, http://europa.eu.int/comm/eurostat/
Scarica

Corso di Politica Regionale e dello Sviluppo- AA 2004