a.s. 2008/2009 Lavoro realizzato dalla classe 3^A “Montessori” Coordinamento multimediale: ins. Iris Leone Il 21 maggio ’09 siamo partiti in pullman, insieme alle nostre maestre, per andare a visitare l’Oasi Lago Salso. Scopo di questa uscita didattica: saperne di più sugli ambienti d’acqua dolce conoscere il nostro territorio imparare a rispettare l’ambiente e gli animali Esperienza bellissima, giornata meravigliosa e indimenticabile… … ma che cosa abbiamo imparato? Nella provincia di Foggia ci sono tre diverse aree geografiche: il Gargano, promontorio montuoso ricco di boschi che si distende verso il mare il Subappennino, la parte più interna, prevalentemente collinare il Tavoliere, la più grande zona pianeggiante dell’Italia Meridionale Quella che oggi è la foce del fiume Candelaro era, sin dal Neolitico, parte di una estesa laguna costiera compresa tra le foci dei fiumi Candelaro e Ofanto. Dobbiamo immaginare questa laguna con numerosi corsi d’acqua che vi si riversavano, oltre a isolotti e piccole baie. In seguito, anche a causa dei detriti trascinati dai fiumi, la laguna si riempì e diventò terraferma. Molto probabilmente il Gargano, che in origine era un’isola, fu unito alla terraferma dai detriti trasportati dal Candelaro. Oggi sopravvive solo il 5% delle zone umide che occupavano la nostra penisola prima che i Romani le bonificassero per fare spazio a strade e campi coltivati. Fino all’inizio del secolo scorso la piana di Manfredonia era un’enorme zona umida che comprendeva paludi, laghi, stagni. Oggi, nonostante le trasformazioni del territorio, a seguito delle bonifiche, l’Oasi Lago Salso fa parte delle zone umide più importanti dell’Italia Meridionale, fondamentali per la nidificazione, sosta, svernamento di molte specie di uccelli, poiché si trovano lungo le principali rotte di migrazione tra Europa e Africa. L’Oasi Lago Salso è una zona umida di 540 ettari, grande come 1000 campi da calcio, formata da un alternarsi di specchi d’acqua e folti canneti, di profondità variabile da 50 a 170 cm e fa parte del Parco Nazionale del Gargano. Le zone umide sono ambienti ricchi di vita. Una grandissima varietà di batteri, piante, insetti, pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi vivono in questo delicato ecosistema. Le zone umide sono come dei supermercati biologici, poiché forniscono grandi quantità di cibo e attraggono molte specie di animali che frequentano tali zone, perché qui possono trovare cibo in abbondanza, acqua e riparo, specialmente durante la migrazione e la riproduzione. Gli ambienti umidi sono fondamentali per la conservazione degli uccelli, ma sono sottoposti a gravi minacce per esempio: le bonifiche, l’intensificazione delle pratiche agricole, il turismo, l’urbanizzazione, la caccia e l’introduzione di specie esotiche. Le tartarughe esotiche, che i bambini comprano alle fiere, vengono spesso liberate nei laghi quando non si possono più tenere in casa. Questa è un’azione gravissima, perché le tartarughe esotiche diventano molto grandi e mangiano le tartarughe locali, rompendo un equilibrio naturale. All’Oasi Lago Salso abbiamo visto tre diversi ambienti: i pascoli il lago i prati allagati Mi sono divertito molto, specie a guardare gli uccelli che avevo osservato solo sui libri e che invece qui ho visto dal vivo. Inoltre ho potuto ammirare ambienti naturali che avevo studiato in geografia e in scienze. Mi piacerebbe ripetere questa esperienza. Nell’Oasi Lago Salso ci sono molti eucalipti, alberi di origine australiana tra i cui rami vive il koala. È stato un errore dell’uomo portare quest’albero in Italia, perché da noi i koala non ci sono e, inoltre, è un albero che cresce velocemente e rende difficile la vita di altre piante tipiche delle nostre regioni, per esempio, le tamerici crescono male all’ombra dell’eucalipto. Non sapevo che la lenticchia d’acqua è la pianta più piccola d’Europa; cresce in abbondanza e sembra un tappeto verde che copre l’acqua. Tra le lenticchie, mentre le osservavamo, è spuntata la testolina di una rana che è rimasta immobile a guardarci. All’Oasi Lago Salso non ci sono zanzare perché c’è un pesce, la gambusia, che mangia le loro larve. Io ho capito che ogni essere vivente svolge un compito importante per il bene di tutti. Io vedendo cose nuove e affascinanti, facevo foto; l’airone e il fenicottero sono state le cose più belle che ho visto e non me le sono tolte dalla mente però, a dire il vero, mi sono piaciuti tutti gli animali. Le carpe che stavano nel lago erano simpatiche, perché noi buttavamo cibi e tutte loro si avvicinavano a mangiare. La pianta più diffusa a Lago Salso è la cannuccia di palude che è meglio non toccare, perché se la spezzi ti puoi tagliare. Il colore delle penne dei fenicotteri è dovuto a particolari sostanze organiche: i carotenoidi. Queste sostanze non vengono prodotte dai fenicotteri, ma sono presenti nelle alghe e nei piccoli crostacei (Artemia salina ed altri) di cui si cibano. In cattività, se l'alimentazione non comprende alghe e crostacei, i fenicotteri perdono gradualmente il colore e diventano bianchi. I pigmenti, inoltre, non sono stabili nel tempo e le penne cadute durante la muta perdono rapidamente il loro tipico colore roseo. La larva della libellula vive nell’acqua 4 – 5 anni… …poi subisce una metamorfosi, diventa come noi la conosciamo e vive ancora 20 – 25 giorni. Le piume, che alle garzette maschio crescono sul collo nel periodo degli amori, venivano usate per ornare i cappellini delle signore alla fine del 1800 e all’inizio del 1900. Per fortuna questa moda è passata, perché troppe garzette venivano catturate e rischiavano di estinguersi. Dopo la visita siamo andati a mangiare in un boschetto ed è stato molto piacevole, perché abbiamo giocato e ci siamo divertiti veramente. È stata una bella esperienza!