Fabio Cicciò ORATORIO SAVIO MESSINA Ogni genere di attività che abbia per scopo la ricreazione e lo svago può essere definita attività di gioco; il tempo occupato nel giocare, che sia essa attività libera e spontanea, o con l’utilizzo di regole specifiche non possono perdere la dimensione di svago o divertimento: perderebbero altrimenti la definizione di gioco. La cultura del risultato ad ogni costo, nella vita come nello sport, sta producendo modelli di riferimento esageratamente competitivi, esasperando troppo spesso i toni legati al confronto ed all’antagonismo piuttosto che al gioco ed alla sua natura, negando in tal modo ai bambini la possibilità di misurare le capacità ed abilità individuali confrontandole con quelle di altri. L’animatore dovrebbe (deve) impegnarsi nella costante e continua ricerca del contesto educativo adatto. I bambini dovrebbero (devono) essere aiutati a costruirsi una grande autonomia che consenta loro l’adattamento ad ogni situazione e la capacità di risolvere autonomamente e responsabilmente i problemi. GIOCANDO tale obiettivo si realizza ancor MEGLIO; GIOCANDO E DIVERTENDOSI i bambini TROVANO RISPOSTA e SICUREZZA in sé stessi, giocando PROVANO A DIVENTARE GRANDI. Perché è un bisogno primario Perché è un’attività piacevole Perché libera la fantasia Perché sviluppa la creatività Perché fa esprimere energia e gioia di vivere Perché è l’occupazione più gradita ai bambini Perché è il contesto ideale per l’apprendimento Perché diventando via via più complesso aiuta a crescere Perché è una componente fondamentale della vita dell’uomo Perché educa all’accettazione ed al rispetto delle regole Perché si può stare anche con gli altri Perché aiuta a comprendere se stessi e le proprie potenzialità Perché giocare è la cosa più bella che si possa fare Perché il ricordo di un momento vissuto giocando è il ricordo che resta di più nel profondo del nostro cuore In questa dimensione ludica, in questo contesto adeguato e positivo, l’Animatore assume i non facili compiti di “regia educativa”, diventa la guida equilibrata e serena dei bambini impegnati e coinvolti nel gioco, e scopre nel loro entusiasmo, nel loro crescere e migliorare quotidiano, le risposte ai suoi perché è bello, importante e gratificante, Animare/Educare IL CONTRIBUTO DELL’ANIMATORE SARA’ NEL: .Predisporre l’ambiente e gli strumenti .Programmare la scelta dei giochi in base alla complessità delle regole .Condurre il gioco per coinvolgere tutti i bambini .Controllare la pertinenza degli stimoli .Suggerire modelli e soluzioni .Valutare i risultati attraverso osservazioni sistematiche .Arricchire la globalità del bambino nel rispetto dei suoi tempi di crescita gioco globale Dare alcune regole fondamentali e GIOCARE IMMEDIATAMENTE. La spiegazione dovrà essere la più breve possibile. Ogni volta che sia possibile vanno impiegati schemi, disegni o esempi Man mano che l’azione progredisce, fornire precisazioni sul gioco ed introdurre nuove regole fermarsi dopo alcuni minuti di gioco I giocatori di ogni squadra si riuniscono e discutono dell’organizzazione sul campo, su una eventuale tattica, ecc. ritorno alla pratica del gioco Applicazione delle decisioni della squadra. fermata Riunione delle due squadre, discussione su ciò che era stato deciso: quello che si è ottenuto, quello che non si è ottenuto. Perché? I giocatori constatano i loro difetti: cause degli errori I giocatori che non abbiano partecipato attivamente emettono i loro giudizi Si consiglia che nei giochi in cui vi siano giocatori sostituiti, osservino i loro compagni riproposizione L’animatore propone giochi o modifiche con lo scopo di rimediare alle mancanze manifestatesi. Ad esempio: i giocatori non riescono a realizzare dei buoni passaggi. L’animatore proporrà un gioco che sia basato sui passaggi in movimento. Così, continuando a giocare, i bambini potranno perfezionare la tecnica del passaggio il gioco durante 15 o 20 minuti Questo tipo di azione pedagogica deve consentire: una partecipazione attiva di tutti i bambini una comprensione migliore del gioco dare priorità al gioco, passando immediatamente ad uno più complesso migliorare progressivamente le possibilità dei giocatori, rendendoli coscienti dei loro progressi utilizzare le pause e i riposi per strutturare meglio la squadra, per far scoprire ad ognuno le sue possibilità e favorire la presa di coscienza degli elementi socio-affettivi del gruppo OCCORRE AVERE COI BAMBINI UN RAPPORTO NON DI SUBALTERNITA' MA DI EMPATIA, DI SCAMBIO RECIPROCO, DOVE LA COMPRENSIONE DI CHI CI STA DI FRONTE E' LA PIU' GRANDE I BAMBINI CONQUISTA" (Rogers) PREFERISCONO ESSERE LA CAPACITA’ DI APPRENDERE STIMOLATI PIU’ DI UN BAMBINO E’ CHE ISTRUITI NOTEVOLMENTE SUPERIORE A QUELLA DI UN ADULTO (C. Rubbia) " QUELLI CHE SI INNAMORANO DI PRATICA SENZA SCIENZA SONO COME I NOCCHIERI CHE NAVIGANO SENZA TIMONE O BUSSOLA, CHE MAI HANNO CERTEZZA DOVE SI VADA fabio Cicciò