CARLO URBANI UNA MANO TESA Carlo nasce il 9 ottobre del 1956: è un bambino vispo e curioso, con occhi grandi e dolci che sognano orizzonti lontani, infiniti... A scuola Carlo è molto bravo in matematica: decide così di frequentare il liceo scientifico a Jesi e poi di iscriversi alla facoltà di medicina ad Ancona. Vuole diventare medico da sempre - ricorda la madre - è il sogno che coltiva fin da bambino quando giocava con l’orsacchiotto, il suo "paziente" preferito! Mostra una grande sensibilità verso i soggetti più svantaggiati e un grande bisogno di fare qualcosa per loro. Il Vangelo che parla dei poveri e che sente ogni domenica lo stimola ad adoperarsi per migliorare le condizioni di vita di chi è meno fortunato di lui. Organizza vacanze estive per i disabili, prende contatto con varie associazioni umanitarie: l’UNITALSI, Mani Tese ed i Missionari Saveriani. Dov’è la sofferenza lì è Carlo, con un sorriso, un abbraccio, un gesto di aiuto che non fa mancare a nessuno. Nel 1981 Carlo si laurea ad Ancona e nel 1983 sposa Giuliana, pronta a seguirlo in tutte le sue iniziative. Nel 1987, Carlo prova per la prima volta la gioia di diventare padre. Nel reparto malattie infettive dell’Università di Ancona conosce il suo “nemico” principale, l’AIDS, che combatterò tutta la vita. Nel 1990 Carlo inizia a lavorare al reparto malattie infettive dell’Ospedale "S. Lucia" di Macerata dove rimarrà fino al 2000. Durante questi dieci anni, divenuto consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), inizia le sue diverse missioni in Mauritania e in altri stati dell’Africa Occidentale. Nel 2000 viene nominato esperto regionale OMS per la regione del Pacifico Occidentale e si trasferisce con la famiglia in Vietnam. Il 26 febbraio 2003 all’ospedale francese di Hanoi viene ricoverato un uomo di affari americano. Ha una polmonite accompagnata da tosse secca e febbre, un quadro clinico che appare subito difficile da decifrare: e chiamano Carlo. Questi accorre, esamina l'ammalato ed è uno dei primi medici al mondo ad intuire di trovarsi di fronte a un nuovo terribile virus, che provoca quella che venne chiamata "SARS", la "polmonite atipica", che si rivela altamente contagiosa, una vera grave minaccia per intere popolazioni. Carlo ha saputo essere fedele, ha saputo concretizzare, realizzare i suoi "sogni" di solidarietà, e tutta la sua esistenza costituisce oggi un grande esempio e un appello perché tanti altri medici "senza frontiere" seguano il cammino da lui tracciato… Il virus colpisce anche Carlo che muore a Bangkok il 29 marzo 2003. Si conclude così, a soli 47 anni, la vicenda terrena di un medico che ha voluto donarsi fino alla fine a favore di quanti sono nella sofferenza, in ogni angolo del mondo. Sono cresciuto inseguendo i sogni ed ora credo di esserci riuscito. Non so come ringraziare Dio per cio’ che mi ha concesso.