Istituto Comprensivo Trento 5
Scuola in ospedale – U.O. Medicina Pediatrica
Laboratorio sull’Argilla
con le esperte Cristina Rizzato e Rosa Salvaterra
coordinamento
Katia Fontana
a. s. 2011/2012
IC Trento 5 – Scuola in Ospedale – laboratorio argilla 2011/2012
Dal fantastico Progetto sull’Argilla abbiamo
imparato alcune cose che vogliamo
condividere con voi, perché ci sono
sembrate veramente speciali.
Qualcuno di noi pensava di annoiarsi e
invece ci siamo ritrovati a dover impastare,
creare, fare stampi e conoscere tecniche
specifiche come quelle del pizzico e del
colombino.
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La cosa più bella di tutte è stato proprio
“mettere le mani in pasta” e sentire
consistenze diverse. La tensione andava
via e alla fine eravamo così contenti da
abbracciare chi ci aveva fatto vivere
questa esperienza.
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Si tratta di una terra sedimentaria
rimasta schiacciata tra diversi strati
di altra terra per molti anni e le cui
particelle si tengono tutte per
mano.
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La creta su trova anche in Trentino,
così come in altre parti del mondo;
è una terra che contiene dell’acqua
che la rende elastica e modellabile.
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Dopo la lavorazione, l’argilla si secca:
allora si mette a cuocere in un forno
speciale a circa mille gradi per farla
diventare dura, “vetrificata”.
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Del ghiaccio!
Perché quando si mette a cuocere,
le sue particelle si ricordano se si
sono ghiacciate e si rompono:
che super memoria!
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L’argilla, o creta, si trova in diversi
colori naturali:
bianca, oro, verde, cioccolato.
Cuocendola i colori cambiano e si
trasformano
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la bianca
l’oro
La verde
diventa bianchissima!
diventa rosso mattone!
diventa color pelle!
La color cioccolato
diventa color cioccolato fondente!
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Per tenere unita molta argilla si usa la
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A Nove, in provincia di Vicenza,
c’è la tradizione della lavorazione
dell’argilla: soprattutto lo stampo e la
decorazione.
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Esistono diverse tecniche di
lavorazione, fra cui la tecnica dello
stampo, quella del colaggio e molte
ancora…..
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Tecnica del Colombino
la usavano gli
antichi per fare
dei vasi
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si formano delle striscioline arrotondate
(come quelle per fare gli gnocchi)
e poi si fanno girare per costruire la
forma arrotondata di una ciotola.
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Tecnica della ciotola a pizzico
si fa una palla
con la creta, un
buco nel centro
con il dito e poi si
“pizzica” al
centro fino a
rendere il bordo
assottigliato.
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Nella costruzione di
una tazza, quando si
vogliono “incollare” i
manici, si fanno dei
buchetti nelle
attaccature, che si
chiamano INVITI, sui
quali si spalma la
barbottina: in questo
modo i pezzi si
incollano bene.
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Ecco la barbottina
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Per la lavorazione dell’argilla
è importante usare un tempo adeguato:
se si lavora troppo velocemente fino a farla
diventare sottile, la creta potrebbe afflosciarsi
se si lavora troppo lentamente, la creta si
asciuga e si secca
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L’argilla si può colorare usando la barbottina della
gamma dei colori dell’argilla.
Te li ricordi?
… bianca, oro, verde, cioccolato.
La vetrificazione tra le particelle avviene a 980° C
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Il lucido è una caratteristica che si aggiunge in una seconda fase
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FASI DI LAVORAZIONE
FASE 1
•si lavora l’argilla cruda: crudo bagnato (termine tecnico)
•si lascia asciugare: crudo asciutto (termine tecnico)
•si cuoce: biscotto (termine tecnico)
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FASI DI LAVORAZIONE
FASE 2
si immerge la creta nello smalto e si cuoce di
nuovo: II° FUOCO
FASE 3
alla fine si può decorare e rimettere a
cuocere: III° FUOCO
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un esempio di decorazione
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Qualche ragazza
paziente è riuscita
anche a creare dei
gioielli!
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I bambini, le bambine
e gli adolescenti
della Scuola in Ospedale –
Medicina Pediatrica
guidati/e da
Katia Fontana
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elaborazione grafica
webmaster IC Trento 5
Maria Vittoria Cicinelli
[email protected]
www.istitutotrento5.it