3 Etimologia e spiegazione del termine tsunami 4-8 La formazione degli tsunami 9 Il Giappone 10- 13 Gli tsunami avvenuti nel passato 14-15 Gli tsunami più recenti N° slide: 16 Il termine Tsunami deriva dal giapponese, significa “onda del porto” ed è stato introdotto in ogni lingua del mondo. Questo termine indica un’onda anomala con altezza che può superare anche i 10 metri ed infrangendosi semina morte e distruzione intorno a sé. Le zone più frequentemente colpite sono il Giappone, Indonesia, Thailandia anche se nei secoli scorsi vi sono stati molti casi in cui alcuni tsunami si sono abbattuti sulle coste meridionali italiane. Sullo sfondo il dipinto del famoso artista Katsushika Hokusai ispiratosi ai numerosi tsunami che colpivano il Giappone Le onde degli tsunami sono molto differenti dalle altre poiché creano anche sottomarine, vi sono paragonabili solo le maree che si manifestano due volte al giorno a causa dell’attrazione gravitazionale della luna e del sole. Persino le onde causate dai forti venti che soffiano sugli oceani o da uragani e tempeste possono essere evitate immergendosi ad alcuni metri di profondità. Gli tsunami invece sono provocati solitamente da terremoti sottomarini, eruzioni vulcaniche, frane sottomarine o più raramente da impatti di meteoriti, la formazione dello tsunami ha luogo in tre stadi: -GENERAZIONE -PROPAGAZIONE -INONDAZIONE -GENERAZIONE: un disturbo del fondale marino, come il movimento lungo una faglia, provoca uno spostamento dal basso verso l’alto di un certo volume d’acqua; -PROPAGAZIONE: l’onda si propaga in acqua alta con una velocità paragonabile a quella di un aereo, dato però che la sua lunghezza è circa 600 volte l’altezza la pendenza è quasi impercettibile; -INONDAZIONE: l’onda rallenta non appena entra in acque basse ma mantiene una potenza tale da permettergli di distruggere tutto ciò che è nelle vicinanze e allagare intere città, l’onda creata arriva ad altezze di 10-30 metri. L’onda di uno tsunami in confronto ad una persona E’ stato studiato che le coste del Giappone sono le più colpite da questo fenomeno, sia per la frequenza dei fenomeni sismici sottomarini che tormentano la zona antistante sia per la gran massa d’acqua oceanica che non trova alcun ostacolo che ne diminuisca la potenza, prima di raggiungere le coste del paese. La prima testimonianza di un maremoto si ha grazie alla Bibbia, secondo la quale nel 1627 a.C. il vulcano sull’isola di Thera eruttò provocando questa catastrofe che si presume sia avvenuta nell’area dell’attuale Mar Rosso. Successivi casi vennero descritti anche dagli storici Tucidide e Ammiano Marcellino rispettivamente nel 426 a.C. e 365 d.C. -Il 4 febbraio 1169 a Catania; -Il 5 maggio 1202 un maremoto devastò Grecia, Turchia, Egitto, Sicilia, Siria e Palestina con circa 1.200.000 stimate, se questa stima fosse confermata sarebbe lo tsunami con il maggior numero di vittime; -Le coste italiane e soprattutto quelle greche vennero colpite da maremoti il 9-11 gennaio 1693 causando 60.000 morti; -In Calabria e in Sicilia ci fu un maremoto nel 1783 che fece 1.500 vittime a Reggio Calabria e 630 a Messina poi vennero nuovamente colpite nel 1908; -Nel 1883 in Indonesia l'eruzione del vulcano Krakatoa causò un violento maremoto con onde alte 40 m che si abbatterono sulle coste di Giava e Sumatra; -Il 22 maggio 1960 un terremoto si abbatte sul Cile e in sua conseguenza si creò un terribile maremoto che si riversò sulle Hawaii; -Il 17 luglio 2006 uno tsunami si infranse sulle coste di Giava, in Indonesia: 547 persone morirono e 233 rimasero ferite; -Il 30 settembre 2009 uno tsunami colpì il sud delle isole Samoa nel Pacifico: il bilancio fu di oltre 100 vittime; -Il 25 ottobre 2010 uno tsunami si riversò nuovamente sull'Indonesia, in seguito ad un terremoto di magnitudo 7.7. Morte più di 300 persone; -Il maremoto con il Run-up* maggiore, si è verificato in Alaska il 9 luglio del 1958, nella Lituya Bay: l'onda raggiunse l'altezza di 525 metri ed è classificabile come mega tsunami, non fu uno causato da un terremoto sottomarino, ma da un gigantesco smottamento di terra: circa 30 milioni di metri cubi di roccia caddero in mare sollevando l'enorme massa d'acqua ; * RUN-UP: con questo termine si indica l’onda più alta registrata ed è di circa 525 metri. -Il 26 dicembre 2004 un violento tsunami si è abbattuto sulle coste del sud-est asiatico causando la morte di almeno 230.000 persone e lasciandone una grande quantità ferita o senza abitazione, ma tutta questa catastrofe poteva essere stata evitata se vi fosse stata una migliore organizzazione da parte delle autorità competenti; -L’ 11 marzo 2011 il Giappone è stato devastato da numerosi tsunami causati da un precedente sisma di magnitudo 9, in seguito a queste due distruttive calamità naturali vi sono state circa 10.000 vittime, altrettanti feriti e 700.000 sfollati. PIFFERI LORENZO 2°AM 17/03/2012