POR FSE Ob. 3 2000-2006
Regione Piemonte
La base giuridica:
il Regolamento CE 1260/99
• Il Regolamento CE 1260/99 rappresenta il
documento fondamentale per la nuova
programmazione 2000-2006, esso definisce i
meccanismi di negoziazione e programmazione, i
compiti e le responsabilità, le procedure di gestione
dei programmi finanziati dai fondi strutturali.
• Come ogni regolamento comunitario il Reg. 1260/99
ha portata generale, vale a dire è obbligatorio in tutti i
suoi elementi ed ha efficacia direttamente vincolante
all'interno dei singoli Stati membri.
Programmazione 2000-2006:
Gli obiettivi (1)
• OBIETTIVO 1:
Destinato alle regioni il cui PIL per abitante è
inferiore al 75% della media europea e alle
regioni ultraperiferiche (dipartimenti francesi
d’oltremare, Azzorre, Madera e Isole Canarie);
Copre il 15% della popolazione europea
Programmazione 2000-2006:
Gli obiettivi (2)
• OBIETTIVO 2:
Destinato alle zone in mutamento economico,
ovvero: zone in declino industriale (10% della
popolazione UE); zone in declino rurale (5%);
zone dipendenti dalla pesca in difficoltà (2%);
quartieri urbani in difficoltà (1%)
Programmazione 2000-2006:
Gli obiettivi (3)
•
OBIETTIVO 3:
Finalizzato all’adattamento e all’ammodernamento dei
sistemi di istruzione, formazione e impiego. Prevede
misure di accompagnamento ai mutamenti economici e
sociali; formazione continua lungo tutto l’arco della vita e
sistemi di formazione; Politiche attive di lotta contro la
disoccupazione, di concerto con le autorità nazionali; lotta
contro l’esclusione sociale.
Programmazione Ob.3 Fondo Sociale
Europeo
SEO
Reg (CE)
NAP
QCS
POR
COMPLEMENTO DI PROGRAMMA
SEO
QUATTRO PILASTRI:
Occupabilità (lg 1 – 7)
Impreditorialità (lg 8 – 12)
Adattabilità (lg 13 – 15)
Pari opportunità (lg 16 – 18)
Il Piano d’Azione Nazionale per
l’Occupazione
(National Action Plan - NAP) (1)
• Con il Consiglio europeo di Amsterdam (giugno 1997) e
soprattutto con il Consiglio straordinario europeo
sull'occupazione di Lussemburgo (novembre 1997) gli Stati
membri dell'Unione europea hanno concordato di promuovere
un'azione comune per lottare e prevenire la disoccupazione in
Europa. Su questa base è stato deciso mettere in campo una
strategia coordinata attraverso l'elaborazione dei National Action
Plan nazionali aventi una struttura comune fondata su quattro
pilastri fondamentali (occupabilità, imprenditorialità, adattabilità
e pari opportunità).
Il Piano d’Azione Nazionale per
l’Occupazione
(National Action Plan - NAP) (2)
•
Ogni anno ciascun Stato membro, elabora tenendo
conto della SEO (Strategia europea per
l’occupazione) il Nap per l'annualità successiva.
Ciascuno Stato membro svolge un'attività di
monitoraggio e valutazione dei risultati raggiunti
attraverso la realizzazione del Nap nell'annualità
precedente.
Quadro Comunitario di Sostegno
(QCS)
• Viene siglato, al termine di un processo di
negoziazione, tra lo Stato membro (Ministero
del Lavoro) e la Commissione europea
(Direzione Generale Occupazione)
• Definisce le politiche nazionali per lo sviluppo
delle risorse umane nel periodo 2000-2006 e
ne individua le relative risorse
• Individua i grandi ambiti di iniziativa (Assi) e
le strategie di attuazione (Misure)
I nuovi orientamenti SEO 2003
• I nuovi orientamenti per la Strategia Europea per
l’Occupazione (SEO) prevedono tre Obiettivi:
Pieno impiego
Migliorare la qualità e la produttività del lavoro
Rafforzare la coesione e l’inclusione sociale
• Questi orientamenti SEO 2003 sostituiscono quindi i
precedenti quattro pilastri (Occupabilità,
Imprenditorialità, Adattabilità, Pari Opportunità)
Le 18 lg della precedente strategia, sono sostituite da
10 priorità.
Programma operativo regionale
(POR) (1)
• Definisce la specificazione regionale per
l’attuazione delle politiche nazionali per lo
sviluppo delle risorse umane
• Rappresenta la traduzione operativa del
QCS, di cui condivide assi e misure
• La stesura compete alla Regione, sulla base
di una stretta concertazione con autonomie
locali, parti sociali, rappresentanze tematiche
Programma Operativo Regionale
(POR) (2)
• Una volta adottato dagli organismi
regionali viene inoltrato alla Commissione
Europea per avvio negoziato
• Al termine della negoziazione, la
Commissione Europea approva il POR ed
il relativo piano finanziario
Complemento di Programmazione
(CdP) (1)
• Si tratta di un nuovo strumento introdotto dal Regolamento
Generale sui Fondi strutturali (1260/99) con lo scopo di
responsabilizzare e conferire maggiore autonomia alle autorità
di gestione
• Il CdP rappresenta infatti il documento per la specificazione
delle misure contenute nel POR che tramite schede tecniche si
evidenziano i soggetti attuatori, destinatari, linee di intervento,
azioni, servizi, indicatori di realizzazione e di risultato, ecc..
Complemento di Programmazione
(CdP) (2)
• La Regione deve provvedere
all’elaborazione del CdP entro tre mesi
dalla data di approvazione del POR
• Il CdP non è soggetto ad approvazione
da parte della UE, bensì a conferma
ovvero modifica ad opera del Comitato
di Sorveglianza
Complemento di Programmazione
(CdP) (3)
• Il Complemento di Programma rappresenta il
documento generale di riferimento per la
predisposizione delle direttive e degli altri
strumenti attuativi delle Misure
• Eventuali modifiche di normative significative
per l’attuazione del CdP comportano la
modifica del Complemento
• I contenuti del CdP sono specificati in
Direttive e/o Bandi Regionali/Provinciali
Struttura dei documenti di
programmazione (Por, Docup, CdP)
• OBIETTIVI
GLOBALI
(6)
• OBIETTIVI
SPECIFICI
(10)
ASSI
MISURE
LINEE DI
INTERVENTO
AZIONI
La struttura della programmazione
Obiettivo globale
Contribuire all’occupabilità dei soggetti in
età lavorativa
Assi
Obiettivi specifici
(1)
Misure
ASSE A: Sviluppo e promozione di politiche
attive del mercato del lavoro per combattere
e prevenire la disoccupazione, evitare a
donne e uomini la disoccupazione di lunga
durata, agevolare il reinserimento dei
disoccupati di lunga durata nel mercato del
lavoro e sostenere l'inserimento nella vita
professionale dei giovani e di coloro, uomini
e donne, che si reinseriscono nel mercato
del lavoro.
1.
Promuovere l’integrazione nel mercato
del lavoro delle persone esposte al
rischio di esclusione sociale
ASSE B: Promozione di pari opportunità per
tutti nell'accesso al mercato del lavoro, con
particolare attenzione per le persone che
rischiano l'esclusione sociale.
2.
Favorire il primo inserimento
lavorativo o il reinserimento di
soggetti a rischio di esclusione
sociale
Sviluppare un’offerta di istruzione,
formazione professionale e orientamento
che consenta lo sviluppo di percorsi di
apprendimento per tutto l’arco della vita
favorendo anche l’adeguamento e
l’integrazione tra i sistemi della
formazione, istruzione e lavoro.
ASSE C: Promozione e miglioramento della
formazione professionale, dell'istruzione,
dell'orientamento nell'ambito di una politica
di apprendimento nell'intero arco della vita,
al fine di agevolare e migliorare l'accesso e
l'integrazione nel mercato del lavoro,
migliorare e sostenere l'occupabilità
eromuovere la mobilità professionale.
3.
Adeguare il sistema della
formazione
professionale
e
dell’istruzione
Prevenzione della disoccupazione
di giovani e adulti e inserimento e
reinserimento dei disoccupati di
lunga durata
A. 1 Implementazione dei servizi per
l’impiego e messa in rete delle strutture
A. 2 Inserimento e reinserimento nel
mercato del lavoro
B.1 Inserimento lavorativo e
reinserimento di gruppi svantaggiati
C.1 Adeguamento del sistema della
formazione professionale e
dell’istruzione
C. 2 Prevenzione della dispersione
scolastica e formativa
4.
Promuovere un’offerta adeguata
di formazione superiore
5.
Promuovere
permanente
la
formazione
C.3 Formazione superiore
C.4 Formazione permanente
La struttura della programmazione
Obiettivo globale
Sostenere le politiche di
flessibilizzazione del MdL, promuovere
la competitività e favorire lo sviluppo
dell’imprenditorialità.
Migliorare l’accesso, la partecipazione e
la posizione delle donne nel mercato nel
lavoro.
Migliorare i sistemi di monitoraggio,
valutazione e informazione
Assi
ASSE D: Promozione di una forza lavoro
competente, qualificata e adattabile,
dell'innovazione e dell'adattabilità
nell'organizzazione del lavoro, dello
sviluppo dello spirito imprenditoriale, di
condizioni che agevolino la creazione di
posti di lavoro nonché della qualificazione e
del rafforzamento del potenziale umano
nella ricerca, nella scienza e nella
tecnologia.
ASSE E: Misure specifiche intese a
migliorare l'accesso e la partecipazione
delle donne al mercato del lavoro, compreso
lo sviluppo delle carriere e l'accesso a
nuove opportunità di lavoro e all'attività
imprenditoriale, e a ridurre la segregazione
verticale ed orizzontale fondata sul sesso nel
mercato del lavoro.
ASSE F: Accompagnamento del QCS e dei
programmi operativi
Obiettivi specifici
6. Sostenere
le
politiche
di
rimodulazione degli orari e di
flessibilizzazione del MdL, e
sviluppare la formazione continua
con priorità alle PMI e alla PA
(2.)
Misure
D.1 Sviluppo della formazione
continua, della flessibilità del MdL e
della competitività delle imprese
pubbliche e private, con priorità alle
PMI
D.2 Adeguamento delle competenze
della Pubblica Amministrazione
7. Sostenere l’imprenditorialità in
particolare nei nuovi bacini
d’impiego
D.3 Sviluppo e consolidamento
dell’imprenditorialità con priorità ai
nuovi bacini d’impiego
8. Sviluppare il potenziale umano
nei settori della ricerca e dello
sviluppo tecnologico
D. 4 Miglioramento delle risorse
umane nel settore della Ricerca e
Sviluppo tecnologico
9. Accrescere la partecipazione e
rafforzare la posizione delle donne
nel mercato del lavoro
E. 1 Promozione della partecipazione
femminile al mercato del lavoro
10. Migliorare
i
sistemi
di
monitoraggio,
valutazione,
informazione e controllo
F. 1 spese di gestione, esecuzione,
monitoraggio, controllo
F. 2 altre spese di Assistenza tecnica
Cambiamento, semplificazione,
puntualizzazione
La Regione Piemonte ha inteso la fase di
riprogrammazione del POR/CdP, come fattore di
cambiamento, semplificazione, puntualizzazione:
• aderendo agli orientamenti della Commissione Europea in
merito alla semplificazione delle procedure (documento del
7 ottobre 2002);
• partecipando alla definizione delle modifiche al QCS in
procedura scritta;
• attivando un percorso di verifica all’interno del Comitato
regionale per i Fondi Strutturali.
Il contesto della riprogrammazione
(1)
Il lavoro di riprogrammazione è stato realizzato alla luce
dell’evoluzione di alcuni grandi processi di riforma:
1. La riforma della SEO, che oltre ad individuare obiettivi
quantitativi di riferimento, impone una maggiore integrazione tra
politiche occupazionali e politiche economiche:
2. Nell’ambito delle politiche occupazionali, risulta fondamentale
sostenere, attraverso azioni complementari, una sempre maggiore
integrazione sociale e lavorativa in coerenza con le indicazioni dei
NAP Occupazione e Inclusione;
Il contesto della riprogrammazione
(2)
3. La riforma del titolo V della Costituzione Italiana, quale delineata
dalla L.C. 3/01, trasferisce in capo alle Regioni e agli enti locali
funzioni prima di competenza dello Stato;
4. La Legge 30/03 e il connesso D.lgs 276/03 ridisegnano il mercato
del lavoro italiano, l’intermediazione di manodopera esercitata da
soggetti pubblici e privati, introducendo nuove fattispecie contrattuali
e riformando i contratti a contenuto formativo;
5. In materia di formazione e istruzione tra sistemi formativo e
scolastico, la Legge 53/03 riforma i cicli dell’istruzione scolastica ed
il secondo canale del sistema dell’istruzione e della formazione
professionale;
Proposte di riprogrammazione
• In fase di riscrittura dei documenti
programmatici POR/CdP sono state
avanzate proposte da parte del Comitato
per i Fondi Strutturali;
• Alcune osservazioni, in particolare quelle
inerenti le procedure operative, riguardano
atti di programmazione di terzo e quarto
livello, e pertanto non vengono recepite al
livello di POR/CdP;
Le scelte adottate dalla Regione (1)
Alla luce delle indicazioni emerse in sede di
partenariato, la Regione Piemonte ha ritenuto, in primo
luogo, di operare nel senso di qualificare le azioni a
favore dei soggetti deboli sul mercato del lavoro
attraverso una maggiore integrazione tra PAL e politiche
sociali:
•
incrementando la dotazione dell’Asse B
•
allargando la gamma di azioni realizzabili sull’Asse E
Le scelte della Regione (2)
Si è inoltre provveduto a:
• confermare le azioni formative per gli
operatori dei SPI e prevedere una linea di
intervento per l’emersione del lavoro nero
(Misura A1)
• sostenere lo sviluppo del canale
dell’istruzione e formazione professionale
(Misura A2)
• potenziare le azioni di contrasto alla
dispersione (Misura C2)
Le scelte della Regione (3)
• sostenere l’alta formazione e i master (Misura
C3)
• potenziare lo sviluppo della formazione lungo
l’intero arco di vita degli individui (Misura C4)
• confermare la funzione strategica della
formazione continua (Misure D1 e D2)
• garantire interventi di assistenza tecnica che
favoriscano un efficace attuazione del
programma (Misura F2)
Piano finanziario riprogrammato
• Alla luce delle proposte sopra riassunte, la
Regione Piemonte ha inteso ripartire la
riserva di premialità (circa 62 milioni di euro)
fra i 6 assi del POR
(1)
Piano finanziario riprogrammato (2)
DISPONIBILITA’
2000-2006
RISERVA
PERFORM.
% RISERVA
PERFORM.
PIANO FINAN.
RIPROGRAM.
Misura A1
54.260.351
-
-
54.260.351
Misura A2
351.607.064
+ 12.374.533
20%
363.981.597
Misura B1
65.494.498
+ 12.374.533
20%
77.869.031
Misura C1
18.424.614
-
-
18.424.614
Misura C2
13.728.141
+ 6.187.266
10%
19.915.407
Misura C3
70.447.062
+ 6.187.266
10%
76.634.328
Misura C4
54.190.041
+ 8.662.173
14%
62.852.214
Misura D1
170.093.095
-
-
170.093.095
Misura D2
9.028.293
+ 11.137.080
18%
20.165.373
Misura D3
44.058.080
44.058.080
Misura D4
9.028.294
9.028.294
Misura E1
102.211.109
102.211.109
Misura F1
20.937.370
20.937.370
Misura F2
8.832.857
+ 4.949.813
8%
13.782.670
992.340.869
+ 61.872.664
100%
1.054.213.533
MISURE
TOTALE
Risorse Pubbliche Programmazione POR (valori %)
asse F
3,00%
asse E
10,30%
asse A
40,90%
asse D
23,40%
asse C
15,80%
asse B
6,60%
Risorse Pubbliche Riprogrammazione POR (valori %)
asse F
3,29%
asse E
9,70%
asse A
39,67%
asse D
23,08%
asse C
16,87%
asse B
7,39%
PROGRAMMAZIONE
2007 - 2013
Proposte della Commissione Europea per la politica di
coesione 2007/2013
Il quadro di riferimento complessivo:
•
•
•
•
•
•
Adesione di 10 nuovi Stati Membri
Globalizzazione ed apertura dei mercati
Invecchiamento demografico
Carenza di manodopera in settori chiave
Immigrazione crescente
Sviluppo dell’economia e della società della
conoscenza
Il quadro di riferimento complessivo
I principi chiave:
• conferma delle priorità di Lisbona, Nizza e Goteborg
• complementarità tra le politiche dell’Unione (Strategia Europea per
l’Occupazione e per l’Inclusione, Ricerca e Sviluppo, Ambiente, Reti,
Istruzione e Cultura, Impresa, Politiche economiche generali)
• dimensione territoriale della politica di coesione
• coinvolgimento di tutti i Paesi e tutte le Regioni dell’Unione, con
particolare enfasi sui Paesi e sulle Regioni più arretrate
• investimento sulle capacità istituzionali ed amministrative e sui
sistemi
• concentrazione tematica e territoriale delle risorse
• approccio strategico complessivo
• programmi monofondo
• Effetto leva e valore aggiunto dei contributi comunitari
TEMI ESSENZIALI PER TUTTA L’UNIONE (1)
• Competitività e Adattabilità
• Sviluppo sostenibile
• Ristrutturazione economica e sociale
TEMI ESSENZIALI(2)
PROGRAMMI OPERATIVI REGIONALI:
• Innovazione ed economia della conoscenza
• Ambiente e prevenzione dei rischi
• Accessibilità e servizi di interesse economico e generale
I POR incorporano azioni nel campo della cooperazione interregionale
PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI:
• implementazione delle riforme per la piena occupazione
• crescita della produttività e della qualità del lavoro
• promozione della coesione e dell’inclusione sociale
il FSE rafforza il suo ruolo di principale strumento finanziario della SEO
TEMI ESSENZIALI(3)
Ulteriori priorità per le aree più svantaggiate
• costruzione di capacità istituzionali
• disponibilità di infrastrutture
GLI OBIETTIVI (1)
1.
CONVERGENZA
2.
COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE
3.
COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
OBIETTIVO CONVERGENZA (2)
FONDI STRUTTURALI: FESR, FSE E FONDO DI COESIONE
AREE TERRITORIALI:
•
Regioni e Stati con PIL pro capite inferiore al 75% media
comunitaria
•
Regioni, colpite da effetto statistico
Per i nuovi Stati membri è previsto un livello massimo di
assorbimento di risorse (“capping”), corrispondente al 4% del PIL
nazionale tenuto conto delle risorse provenienti da gli strumenti di
sviluppo rurale e della pesca.
OBIETTIVO “CONVERGENZA” (3)
PRIORITA’ DEL FESR

innovazione ed economia della conoscenza

accessibilità e servizi di interesse economico generale

prevenzione dei rischi ed ambiente

rafforzamento capacità istituzionali
OBIETTIVO “CONVERGENZA” (4)
PRIORITA’ DEL FSE
 Rafforzamento dei sistemi del mercato del lavoro, di
istruzione e di formazione, dei servizi di cura e protezione.
 Misure di formazione iniziale e continua.
 Misure per l’accesso al mercato del lavoro per tutti
 Misure a supporto dell’inclusione sociale
 Adattabilità delle istituzioni pubbliche ai cambiamenti,
investendo sulla costruzione di capacità amministrative.
I Programmi finanziati dal FSE dovranno incorporare i principi di Equal
OBIETTIVO“COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE “ (1)
FONDI STRUTTURALI: FESR e FSE
AREE TERRITORIALI:

tutti i territori non eleggibili a titolo dell’ob.1

Regioni al di fuori dell’ob.1 indipendentemente dall’effetto
statistico
In questo obiettivo sono previsti:
Programmi monofondo regionali finanziati dal FESR
Programmi monofondo nazionali finanziati dal FSE
OBIETTIVO“COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE “ (2)
PRIORITA’ DEL FESR
 Innovazione, ricerca e sviluppo con priorità alle PMI.
 Reti di trasporto e collegamenti telematici.
 Infrastrutture ambientali.
OBIETTIVO “COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE” (3)
PRIORITA’ DEL FSE
Concentrazione al massimo su tre temi
Adattabilità dei lavoratori
 Strategie di life long learning
 Formazione continua
Offerta di lavoro e Soggetti svantaggiati
 Strategie per l’invecchiamento attivo e per la permanenza nel
 mercato del lavoro e supporto alla partecipazione delle donne
 Occupabilità, pari opportunità e inclusione della popolazione

svantaggiata
OBIETTIVO “COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA”
FONDI STRUTTURALI: FESR
AREE TERRITORIALI: tutto il territorio dell’Unione (confini territoriali e
marittimi)
 FINALITA’
 Trovare soluzioni comuni a problemi comuni attraverso la realizzazione di
programmi integrati gestiti da una sola autorità
 Integrazione armoniosa ed equilibrata tra i territori dell’Unione
 TEMI
 Ricerca e Sviluppo Tecnologico
 Società dell’Informazione
 Ambiente
 Prevenzione rischi e gestione integrata delle acque;
MECCANISMI DI GESTIONE
PRINCIPI CARDINE: programmazione, partenariato, cofinanziamento e valutazione
MODIFICHE PROPOSTE:
 Documento strategico comunitario adottato dal Consiglio Europeo su proposta
della Commissione Europea, soggetto a verifica annuale;
 Documento politico nazionale e documenti operativi nazionali e regionali;
 Sussidiarietà nel campo dei controlli e dell’eleggibilità delle spese;
 Gestione finanziaria a livello di priorità;
 Verifica dell’addizionalità solo nell’obiettivo convergenza;
 Rafforzamento dell’efficienza della qualità e dell’efficienza dei programmi;
 Definizione più rigorosa e trasparente del monitoraggio e della
valutazione;
 Rafforzamento del partenariato e della cooperazione;
 Adozione contestuale dei Regolamenti;
RISORSE FINANZIARIE
Tetto di risorse proposto pari all’1,24% del Prodotto Nazionale
Lordo
Il volume finanziario corrispondente è pari a 336,3 miliardi di euro
per tutto il periodo.
Obiettivo Convergenza: 78% risorse
Obiettivo Competitività regionale ed occupazione: 18% risorse;
ripartizione delle risorse tra programmi regionali (FESR) e nazionali (FSE) pari
50% e 50%.
Criteri di attribuzione delle risorse economici, sociali e territoriali
Obiettivo Cooperazione territoriale europea: 4% risorse
PRINCIPALI PUNTI DI NEGOZIATO (1)
A livello generale
 Condivisione della proposta di contribuire con l’1,24% del Prodotto
Nazionale Lordo
 L’approccio programmatorio proposto: documento strategico
comunitario- documento politico nazionale unico-documenti operativi
regionali e nazionali: contenuti specifici e rapporto tra programmi
comunitario, nazionale, operativi;
 One Programme- One Fund;
 Rapporti tra obiettivi e tra programmi (integrazione, trasversalità degli
interventi, misurazione)
PRINCIPALI PUNTI DI NEGOZIATO (2)
In relazione agli obiettivi
 criteri per l’attribuzione delle risorse agli Stati Membri e alle Regioni, con
particolare riguardo al sostegno rafforzato transitorio per le regioni in phasing out;
 criteri per l’individuazione di specifici territori (derivanti da handicap geografici) e
lista delle città;
 ripartizione risorse obiettivo “Convergenza” tra FESR e FSE;
 ripartizione risorse obiettivo “Competitività regionale ed occupazione”: il 50%
assegnato ai programmi regionali finanziati dal FESR e il 50% assegnato ai
programmi nazionali finanziati dal FSE sono percentuali da valutare a livello
nazionale o comunitario o regionale?;
 menù di priorità proposto dalla Commissione Europea per i Fondi e per gli obiettivi:
verifica della condivisione delle priorità, fermo restando il principio della
concentrazione;
 mancata riproposizione di un’Iniziativa Comunitaria finanziata dal FSE tipo Equal;
 assistenza tecnica (solo obiettivo convergenza?);
Il calendario proposto dalla Commissione Europea
 10
e 11 maggio 2004 = Forum europeo sulla coesione a Bruxelles
 Luglio 2004 = Adozione del pacchetto legislativo da parte della
Commissione
 Fine 2005 = Decisione del Consiglio e del Parlamento europeo
 2006 = Preparazione dei programmi per il periodo 2007 - 2013
 1 gennaio 2007 = Inizio dell’attuazione
Scarica

PPS 508 KB - Servizi per la PA