Lezione 2
DONATELLA
D’ACCOLTI
STORIA DELLE INFEZIONI
OSPEDALIERE
1843  Holmes “La contagiosità della febbre puerperale”
1846 Semmelweiss: la catena epidemiologica della
sepsi puerperale
fine ‘800  Kock e Pasteur: etiologia delle infezioni
anni ‘40  scoperta degli antibiotici
anni ’70  NNIS (National Nosocomial Infection Study
coordinato dai CDC Centers of Disease Control and Prevention )
Eziologia delle infezioni
• L’alta densita’ di popolazione all’interno degli
ospedali,
• La resistenza agli antibiotici sviluppata dai
microrganismi,
• L’elevato numero di procedure diagnostiche e
terapeutiche, favoriscono l’insorgenza delle
infezioni ospedaliere.
Per infezione acquisita in Ospedale si definisce
un’infezione contratta durante il ricovero in
ospedale, che non era manifesta clinicamente né
in incubazione al momento dell’ammissione, ma
che compare durante o dopo il ricovero e da
questo è determinata.
Le infezioni acquisite in ospedale comprendono
anche le infezioni che il personale ospedaliero
può contrarre nell’assistenza ai malati.
(Circolare Ministero Sanità n. 52/1985 )
Definizione di infezione ospedaliera
(NNIS 1988)
Una condizione localizzata o sistemica risultante da
una reazione avversa alla presenza di un agente
infettivo o di sue tossine che rientra nei seguenti
criteri:
• si presenta in un paziente ricoverato nell’ambito
della rete di sorveglianza,
• non vi è evidenza di infezione e di una sua
incubazione al momento dell’ammissione a meno
che non sia correlata ad un precedente ricovero,
• deve rientrare nei criteri specifici che definiscono i
siti di infezione.
Definizione di infezione ospedaliera
• Con il termine I.O. sia scientificamente che
operativamente, oggi si intende un campo più
vasto che include tutte le infezioni
riconducibili a momenti assistenziali,
anche non strettamente ospedalieri, e la
prevenzione del rischio biologico per il
personale sanitario.
DATI EPIDEMIOLOGICI
• Le infezioni ospedaliere si manifestano con alti tassi di
MORBOSITA’ ed incremento della MORTALITA’,
contribuendo anche all’aumento dei COSTI di degenza,
dei pazienti ospedalizzati.
• Nonostante la riduzione della durata e del numero dei
ricoveri e le ampie conoscenze disponibili in materia, in
termini sia di fattori di rischio, sia di metodi appropriati
di prevenzione, la frequenza delle infezioni
ospedaliere non è generalmente in declino.
DIMENSIONI DEL PROBLEMA
 colpiscono circa il 5-10% dei pazienti
ricoverati
 rappresentano circa il 50% delle
complicanze ospedaliere
 quota prevenibile 30-40%
Le epidemie di I.O. sono per lo più
attribuibili ad errori nelle pratiche
assistenziali e, pertanto,
EVITABILI!!!
Modalita’ di trasmissione delle
infezioni ospedaliere
La trasmissione dei microrganismi che coabitano
all’interno degli ospedali e` mediata dalla catena
epidemiologica
Microrganismi
Oggetto di
infezione
Fonte di
infezione
CATENA
EPIDEMIOLOGICA
Vie di
penetrazione
Modalità di
trasmissione
Vie di
eliminazione
Modalità di infezione
Vettori e Veicoli
• I vettori sono esseri viventi che danno ospitalita’ ai
microrganismi e contribuiscono al compimento del loro
ciclo biologico (es.zanzara)
• I veicoli sono invece i mezzi inanimati il cui ruolo e`
quello di “veicolare” il microrganismo verso l’oggetto
dell’infezione. Essi sono l’acqua, l’aria, il suolo, gli
alimenti e le mani.
Modalità di infezione
La trasmissione puo` avvenire in modo:
• diretto quando il contatto si verifica tra la fonte e
l’oggetto,(contatto, baci, goccioline di saliva detta
droplet, lacrime, rapporti sessuali, sangue, ecc.)
• indiretto quando e` trasmesso da veicoli o vettori (cibo,
acqua, apparechiature mediche, ecc.)
AMBIENTALI
SERBATOI/FONTI
MICRORGANISMO
Enterobacter
Pseudomonas Aeruginosa
P. cepacia, P. maltofilia
Legionella
Micobatteri atipici
Apparecchi per respirazione Klebsiella
Serratia
assistita
P. aeruginosa
Acinetobacter
Micobatteri atipici
Enterobacter
Liquidi intravenosi
Pseudomonas spp
Candida
Pseudomonas spp
Disinfettanti contaminati
Enterobacter
(in particolare i composti
dell’ammonio quaternario) Serratia
Acqua, apparecchiature
contenenti liquidi
UMANE
SERBATOIO/FONTI
MICRORGANISMO
E. Coli
mani
narici
feci
urine
Enterobacter
Serratia
P. aeruginosa, P. cepacia,
P. maltophilia
S. aureus/S. epidermidis
S. aureus/S. epidermidis
E. Coli
Klebsiella
Enterobacter
P. aeruginosa
Clostridium difficile
E. Coli
Klebsiella
Serratia
P. aeruginosa
LOCALIZZAZIONE DELLE PIÙ COMUNI I.O.
varie
18%
vie urinarie
30%
cute
6%
app.
digerente
8%
sito
chirurgico
14%
app.
respiratorio
24%
LA MANO PRENDE:
dalla cute
dalle ferite infette del paziente
dal pus
dalle secrezioni
dalla faccia
dal corpo
dalle mani
dai vestiti
del personale
sanitario
LA MANO TRASFERISCE
alle lenzuola
alla biancheria sporca
a bacinelle e lavandini
ai bagni
LA MANO INFETTA
pazienti operati
bambini
malati gravi
malati cronici
anziani
personale sanitario
LA MANO CONTAMINA
attrezzature sanitarie
biancheria pulita
bagni
piatti e posate
ecc.
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mani. Modalità di infezione