Verso l’e-democracy
Lo sviluppo della cittadinanza digitale
Anna Carola Freschi
Costruire l'e-democracy
attraverso la partecipazione
Roma, 11 maggio 2003
DISPO
Dipartimento di Scienza Politica e Sociologia
Facoltà di Scienze Politiche
Università degli Studi di Firenze
Indice
• 1. Perché promuovere la partecipazione
dei cittadini
• 2. E-democracy come opportunità per
un ruolo attivo dei cittadini
• 3. Come costruire un progetto di
e-democracy locale
1.
Perché promuovere
la partecipazione dei cittadini
DISPO
Orientamenti internazionali emergenti
Cresce l’attenzione verso il problema del
coinvolgimento attivo dei cittadini
nei processi decisionali, e il possibile ruolo positivo
dell’ICT
“Citizens as partners” come obiettivo rilevante per
l’affermazione di modelli di governance democratica
(OCSE, 2001)
“L’alternativa al coinvolgimento del pubblico, non è un
pubblico non coinvolto, ma un pubblico con una sua
propria agenda e ostile verso un processo decisionale
che appare ignorarla” (Hansard Society, 2001)
Le nuove tecnologie della comunicazione al servizio della
partecipazione dei cittadini e dello sviluppo umano in
tutte le aree del mondo (UNDP, 2001)
DISPO
ICT e Politiche per la partecipazione
• La partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale è un
campo di applicazione dell’ICT ancora poco sviluppato.
• Su questo terreno si possono incontrare due spinte
innovative:
- adattamento del modo di operare delle istituzioni
democratiche nel nuovo contesto sociale
- opportunità offerte dalle nuove tecnologie
dell’informazione e della comunicazione.
DISPO
Partecipazione e ICT nelle politiche europee
Iniziative a livello di Unione Europea
La partecipazione dei cittadini è uno dei quattro pilastri del modello
di governance europea
• Si stanno sperimentando a livello comunitario forme di
consultazione dei cittadini sempre più estese, anche attraverso
l'uso dell'ICT.
• Esempi: CONNECS, Futurum, Your Voice e IPM, e-vote
Iniziative europee indirizzate al livello locale
• Raccomandazione 19 (2001) del Comitato dei Ministri del
Consiglio d’Europa su Partecipazione dei cittadini alla vita
pubblica a livello locale
DISPO
Costruire la governance democratica (a)
La partecipazione è una componente sempre piu’ importante per
lo sviluppo della Governance democratica, come processo di
governo più adeguato alla scala e alle caratteristiche delle
sfide e dei problemi che le istituzioni devono oggi affrontare.
• sempre più forti interdipendenze settoriali e territoriali
• scarsità delle risorse pubbliche
• accelerazione dei processi di innovazione
• maggiore varietà e mutamento delle identità sociali e culturali
• più elevate aspettative da parte di cittadini e imprese rispetto
alle performance pubbliche
• privatizzazione e liberalizzazione dei servizi pubblici
DISPO
Costruire la governance democratica (b)
Gli effetti della pressione esercitata dalle nuove sfide:
• crisi dei canali tradizionali di intermediazione della domanda
politica
• crescente espansione dell'area di cooperazione fra attori
pubblici e privati nella definizione delle politiche e
nell’erogazione dei servizi.
• urgenza di un maggior coordinamento dell’azione degli
attori istituzionali e associativi ai diversi livelli di governo
(governance multilivello)
DISPO
Costruire la governance democratica (c)
Vincoli/opportunità specifici della governance democratica:
• domanda di maggiore trasparenza dei processi decisionali e
sulla loro attuazione
• maggiore apertura al contributo propositivo dei cittadini,
singoli individui e loro espressioni collettive (gruppi informali,
comunità professionali, associazioni, soggetti emergenti)
• Scala locale: terreno privilegiato per l'innovazione delle
forme di partecipazione dei cittadini alla governance;
prossimità fra istituzioni locali e cittadini, controllo
ravvicinato sui processi decisionali e sui loro effetti.
2.
E-democracy come opportunità
per un ruolo attivo dei cittadini
DISPO
E-democracy ed e- government :
due componenti distinte della cittadinanza
nell’era digitale
• e-democracy ( in senso lato): l'applicazione dell'ICT ai
processi democratici, più propriamente politici, intesi come
partecipazione alla determinazione delle scelte pubbliche
(cittadino depositario di diritti politici), nel contesto più ampio
della trasformazione in atto nelle relazioni fra attori pubblici
e privati (governance)
• e-government avanzato, o interactive e-government :
l'applicazione dell'ICT ai processi produttivi della pubblica
amministrazione (e-government), con il coinvolgimento dei
cittadini nella valutazione sull'erogazione dei servizi (prosumer
citizens)
DISPO
E-democracy: un concetto a più dimensioni
L'ICT può essere utilizzata per rimuovere o ridurre ostacoli e
vincoli alla partecipazione dei cittadini alla vita politica:
• + inclusione sociale
• + accesso all'informazione
• + accesso alla comunicazione attiva (sfera pubblica)
• innovazioni nei processi elettorali di selezione della classe
politica e di formazione dei governi e/o delle assemblee
rappresentative
• + iniziativa diretta da parte dei cittadini
• + coinvolgimento dei cittadini e delle loro forme associate in
specifici processi decisionali.
DISPO
L’opzione dell’avviso nazionale:
e-democracy come partecipazione dei cittadini
nel corso dei processi decisionali
• e-democracy: utilizzo dell’ICT
per sostenere,
ampliare, rafforzare la partecipazione dei cittadini nel
corso del ciclo di vita delle politiche locali
(democrazia continua)
• individua nel processo di produzione ed
attuazione delle decisioni l’ambito innovativo
privilegiato per l'applicazione dell'ICT
DISPO
Il fulcro di un progetto innovativo di e-democracy:
il coinvolgimento dei cittadini
nel ciclo di vita delle politiche locali
Dal punto di vista della partecipazione dei cittadini il ciclo
di vita di una politica locale comprende diverse fasi:
• emersione e definizione dei problemi e dell'arena degli
attori
• individuazione delle soluzioni alternative
• selezione delle soluzioni praticabili
• scelta dell'opzione preferita
• attuazione, implementazione, gestione, monitoraggiovalutazione
DISPO
Le tre dimensioni chiave della partecipazione
• Dimensione processuale
• Dimensione discorsiva, generativa e progettuale
• Dimensione inclusiva
• Fortissima interdipendenza fra le tre dimensioni
DISPO
Le decisioni sono processi
Idea emergente di ‘processo deliberativo’:
• processo di costruzione-elaborazione delle decisioni
• particolari percorsi attraverso i quali i cittadini possono influire
sul disegno di una politica
• metodo aperto di confronto tra le parti, basato su
argomentazione, documentazione, ascolto e scambio dialogico,
ricerca dei punti di vista comuni, costruzione di visioni condivise
• piuttosto che negoziazione fra parti precostituite e quindi
votazione
• connotazione di processo di learning cooperativo fra istituzioni
e cittadini (esperti e cittadini ‘comuni’)
DISPO
Strumenti qualitativi, quantitativi e misti
per il coinvolgimento dei cittadini
• Metodi qualitativi - privilegiano la dimensione inclusiva,
discorsiva, progettuale del dialogo, la varietà delle posizioni,
l’articolazione delle proposte, la costruzione del consenso
• Metodi quantitativi - privilegiano la semplificazione, la velocità,
il conteggio delle preferenze, la scelta o assegnazione di un
ordine alle priorità, la determinazione di scelte maturate ad
intervalli prefissati
• Le metodologie miste sono le più indicate per l’attivazione
di percorsi partecipativi - alternano metodi dei due tipi.
•
Esempi: giurì di cittadini / minipopuli ; panel di cittadini; consultazioni scritte;
forum cittadini/amministratori; focus group; sondaggi di opinione; sondaggi
deliberativi (minipopuli + forum + sondaggi); petizioni e segnalazione di
interesse; metodo DELPHI.
DISPO
Partecipazione dei cittadini a livello locale
nel caso italiano:
un terreno di sperimentazioni già in espansione
• In Italia le esperienze di partecipazione dei cittadini alla vita
delle istituzioni e ai processi decisionali attraverso le reti
civiche - promosse dalle istituzioni - sono molto deboli.
• Nell’ultimo decennio sono cresciute le sperimentazioni di
iniziative locali per promuovere la partecipazione dei cittadini ai
processi decisionali (dalla concertazione dello sviluppo - es:
patti territoriali e progettazione strategica - alle forme emergenti
di politiche partecipate - es: agenda 21, urbanistica
partecipata, bilanci comunali partecipativi, contratti di quartiere,
etc.).
• La grande maggioranza di queste esperienze ha difficoltà a
sfruttare i vantaggi dell'ICT per
integrare le pratiche
partecipative sul territorio.
DISPO
Perché i promotori di esperienze partecipate
dovrebbero essere interessati all’ICT?
(a)
• funzioni più rapide di trasmissione, aggiornamento, scambio
dell’informazione
• funzioni di comunicazione più flessibile, meno legata ai vincoli
spazio-temporali; quindi allargamento delle opportunità di
partecipazione a distanza e in differita
• opportunità di comunicazione interattiva, a due vie
DISPO
Perché i promotori di esperienze partecipate
dovrebbero interessarsi all’ICT?
(b)
• funzioni di ‘documentazione’, memoria del processo, analisi
diacronica
• strumenti per agevolare l'accesso all'informazione (mappe
intelligenti, basi dati, etc.)
• strumenti per la cooperazione a distanza (es. stesura comune di
documenti)
• strumenti didattici per la formazione civica e politica (per es:
moduli informativi sul funzionamento delle istituzioni locali, su
specifici processi decisionali, su metodologie di intervento e di
valutazione)
DISPO
La necessità di promuovere un incontro fra
esperienze on line ed off line
• Reti civiche ed esperienze locali di partecipazione sono spesso
fra loro scollegate.
• Le reti civiche in generale non sembrano riuscire ad intercettare
la domanda di strumenti per la partecipazione provenienti
dall’interno delle PAL. L’obiettivo principale rimane la
comunicazione istituzionale.
• Le esperienze partecipavi sul territorio usano poco l’ICT.
• Per promuovere la partecipazione dei cittadini e’ necessario
promuovere un incontro tra queste esperienze.
DISPO
Le indicazioni strategiche emergenti
•
Approccio non sostitutivo: ICT non sostituisce ma piuttosto serve a
sostenere, rafforzare, estendere ed innovare gli ambiti e le modalità
della partecipazione attivata attraverso i canali e le sedi tradizionali;
l’integrazione fra partecipazione on line e partecipazione ‘off line’
è un elemento strategico imprescindibile.
•
Approccio di innovazione culturale: la sfida più rilevante è
l’innovazione delle culture organizzative (amministrative e di
governo).
•
Approccio intersettoriale: integrare le competenze dei diversi settori
della PAL
•
Approccio inclusivo: avvicinare alla vita delle istituzioni nuovi
soggetti, tendenzialmente più distanti, per cultura, perché ‘emergenti’,
perché socialmente esclusi o a rischio di esclusione sociale
3.
Come costruire
un progetto di e-democracy locale
DISPO
Le condizioni della partecipazione
Condizioni minime per motivare i cittadini alla
partecipazione:
• centralità del tema per la comunità locale
• competenza decisionale e responsabilità politica
degli attori istituzionali coinvolti rispetto al processo
decisionale individuato
• tempestività del coinvolgimento dei cittadini
rispetto all’avanzamento del processo decisionale
DISPO
Quale modello di partecipazione?
• Orientato a valorizzare il contributo attivo dei
cittadini, a far emergere la progettualità locale, a
fornire risposte agli interrogativi, e infine a
raccogliere le opinioni dei cittadini.
• In ciascuna fase del ciclo di vita di un processo decisionale non
basta promuovere la partecipazione dei cittadini attraverso
adeguati servizi di informazione, ma è necessario:
– aprire canali per l'iniziativa diretta dei cittadini
– adottare forme di consultazione (utilizzando metodologie
qualitative e/o quantitative).
DISPO
I soggetti coinvolti
• Gli enti locali hanno un ruolo chiave nell’aprire
processi decisionali.
ai cittadini i
• Le partnership istituzionali devono essere centrate su problemi
concreti da affrontare insieme
– prossimità territoriale (network territoriale)
– scala di intervento (network dimensionale),
– specificità dell'ambito di politica locale interessata (network
tematici).
• E’ decisivo coinvolgere i cittadini, nello loro diverse vesti di
soggetti sociali, culturali, produttivi e nelle loro forme associate.
DISPO
Promuovere la partecipazione di tutti i cittadini,
valorizzandone contributi, esperienze, saperi
Significa:
• valorizzare i bacini locali di competenze ed esperienze
significative
• valorizzare e rafforzare la partecipazione dei soggetti
tendenzialmente esclusi
• valorizzare la varietà ed estensione dei soggetti coinvolti,
come partner o come destinatari dell'intervento, in modo da
garantire la partecipazione dei diversi soggetti/identità del
territorio, e degli attori sociali pionieri dell'uso civico delle
nuove tecnologie per la partecipazione
DISPO
Due ipotesi di percorsi possibili
percorso di tipo lineare
segue l'intero processo di definizione di una specifica
politica locale; prevede il coinvolgimento dei cittadini nel
corso dell’intero processo (ae) o di una sua ampia
parte.
percorso di tipo trasversale
individua una o più fasi (anche fra loro collegate) del
ciclo di una o più politiche locali e su queste vengono
coinvolti i cittadini.
DISPO
Processi di partecipazione,
non interventi isolati
E’ importante considerare sempre la partecipazione nella
sua dimensione di processo con una sufficiente durata
nel tempo, per garantire un clima di dialogo corretto e
cooperativo, anche nel caso l’attenzione si concentri solo
su una delle fasi prima evidenziate.
Garantire un’ampia campagna informativa, la piena
pubblicità delle attività delle istituzioni e dei gruppi di
cittadini attivatisi, e una discussione pubblica.
Escludere, tanto più si è prossimi alla fase della scelta
dell’opzione preferita, interventi 'spot', isolati nel tempo.
DISPO
Su quali ambiti delle politiche locali
progettare le sperimentazioni?
• ambiti in cui realisticamente c’è un orientamento favorevole dei
decisori pubblici verso l'innovazione dei processi decisionali.
• più complesso e/o di valenza critica l’ambito individuato, più
importante l’orientamento all'innovazione
• ricognizione delle esperienze di dialogo e delle competenze in
esse maturate, ma anche della 'domanda' di partecipazione
espressa dai cittadini e dalle loro espressioni organizzate
• non limitarsi alle esperienze provenienti dal settore dell’ICT, ma
aprirsi ad altri ambiti di politiche locali (politiche territoriali,
politiche ambientali, politiche sociali, etc.)
DISPO
Alcuni esempi di processi decisionali d’interesse
• strumenti di programmazione settoriale specifica (es.:
piano del traffico, piano dei tempi, piano dei rifiuti, etc.);
• strumenti di programmazione di valenza più generale
e trasversale (es:piano di sviluppo locale sostenibile,
piano territoriale di coordinamento, piano strutturale,
Agenda 21, piano socio-sanitario, bilancio comunale,
ecc.);
• interventi specifici inseriti in contesti più ampi di
politica locale (es.: riqualificazione urbana e ambientale,
l'inclusione sociale dei soggetti svantaggiati, pari
opportunità, promozione culturale, consulte e osservatori
sociali, città sostenibili delle bambine e dei bambini,
contratti di quartiere, etc.).
DISPO
Partecipazione e iter istituzionale
• definire le modalità di raccordo
partecipativo ed iter decisionale.
fra
percorso
• analizzare il processo politico-istituzionale, le sue
specificità e punti critici/cruciali
• valorizzazione della partecipazione dei cittadini in
quelle sedi e processi/iter istituzionali in cui è già
prevista in specifiche forme
DISPO
L'analisi del contesto locale:
i vincoli e le risorse per la partecipazione
• diffusione dell'uso delle ICT nei territori interessati dall'iniziativa
• profilo socio-demografico sintetico
• azioni pregresse o parallele per la promozione dell'uso dell’ICT
• azioni pregresse o parallele per la
partecipazione dei cittadini
promozione della
• risorse organizzative dell'Ente/degli Enti coinvolti
• ricognizione degli attori istituzionali e sociali locali attivi e/o
potenzialmente interessati dal processo decisionale oggetto
dell'iniziativa proposta
DISPO
Esperienze pregresse di partecipazione
•
Ci sono esperienze di coinvolgimento dei cittadini nei processi
decisionali a livello locale?
•
Quali soggetti vi hanno partecipato? Con quali modalità e risorse
organizzative?
•
Su quali temi sono state condotte le esperienze di partecipazione e
quali attori ne sono stati protagonisti?
•
Che risultati hanno ottenuto?
•
In che modo sono state eventualmente usate le ICT? Se non sono
state utilizzate, per quali motivazioni?
•
Dal punto di vista della partecipazione, quali limiti e quali opportunità
sono emerse da quelle esperienze?
•
Quale valutazione complessiva ne danno gli attori locali?
DISPO
Esperienze pregresse di uso dell’ICT
per la partecipazione
• Sono già state attivate sul territorio esperienze di promozione
della partecipazione dei cittadini a processi decisionali
attraverso l'uso dell'ICT (per es. all’interno delle ‘reti civiche’)?
• Quali attori le hanno promosse? Su quali temi? Con quali
modalità e risorse organizzative?
• Con quali risultati dal punto di vista della partecipazione?
• Quali limiti specifici e quali opportunità effettive sono emerse
nell'uso dei nuovi mezzi?
DISPO
Definire le regole della partecipazione
• Quali sono gli obiettivi specifici?
• Chi sono i soggetti abilitati a partecipare?
• Quali
sono
le
modalità
partecipazione/comunicazione?
tecniche
della
– Per es: tempo/spazio a disposizione i partecipanti a seconda delle
modalità comunicative, anonimato, regole per la conservazione dei
dati personali, moderatori, facilitatori e/o esperti
• Quali standard di comportamento sono garantiti dai
decisioni pubblici?
– Per es. chi sono gli interlocutori privilegiati? In che tempi devono
garantire il rilascio dell’informazione? Saranno tenuti a fornire
risposte, in che tempi e in che forma?
DISPO
Preparare le organizzazioni coinvolte
• La partecipazione dei cittadini costituisce una sfida importante
per le culture organizzative burocratiche (di governo e
amministrative) degli enti pubblici
• Richiede un cambiamento di prospettiva e un salto di
complessità e qualità dei processi decisionali e di lavoro.
• E’ necessario un piano di interventi per l'adattamento
organizzativo, interno ed esterno, delle strutture degli Enti
coinvolti
DISPO
Un piano per l’adattamento organizzativo
• coinvolgimento dei decisori pubblici locali
• skills digitali e metodologici, sul versante organizzativo
interno e su quello delle relazioni con i cittadini (ascolto dei
cittadini, decision making cooperativo, mediazione, knowledge
management)
• messa in rete delle competenze settoriali depositate presso
gli Enti coinvolti e il coordinamento dei relativi processi in
relazione all'ambito di intervento oggetto dell'iniziativa
• sensibilizzazione sul tema del mutamento organizzativo
anche verso gli attori associativi maggiormente coinvolti
DISPO
Promuovere le iniziative per la partecipazione
• attività di promozione costante e multicanale verso i cittadini
e presso le istituzioni partecipanti
• ampia diffusione dell'informazione sul progetto presso enti
locali, istituzioni scolastiche e formative, centri di aggregazione,
associazionismo, media locali;
• adeguata visibilità presso il sistema informativo locale (URP,
Sportelli Unici, Centri per l'Impiego), le strutture del
decentramento amministrativo e ogni sportello pubblico locale
delle istituzioni coinvolte
• massima visibilità del progetto sui siti Web delle istituzioni,
associazioni, gruppi informali coinvolti;
• promozione dell'accesso ai servizi di comunicazione relativi
DISPO
L’importanza dell’auto valutazione in itinere
Particolare attenzione:
• al processo partecipativo e ai suoi caratteri generali
(inclusività, partecipazione degli attori pubblici, partecipazione
dei cittadini, rispetto delle regole definite, focalizzazione,
completezza e tempestività dell'informazione, adeguatezza dei
mezzi ICT utilizzati, raggiungimento degli obiettivi intermedi e
finali previsti)
• al contributo specifico dell'ICT (risultati, vincoli emersi, criticità
da rimuovere)
DISPO
Interrogativi chiave per la valutazione
delle esperienze di e-democracy
• quali percorsi partecipativi hanno registrato
maggiore interesse da parte dei cittadini?
il
• che ruolo vi hanno giocato le ICT?
• quali modelli di adozione dell'ICT hanno dato i
migliori risultati, e in quali condizioni?
DISPO
Quali variabili considerare nell'autovalutazione (a)
 l'incremento dei partecipanti on line, la loro costanza nel
tempo, la loro tipologia e diversificazione, la presenza di
gruppi particolari; il tipo di attività che viene svolto
 l'allargamento e/o il rafforzamento della partnership,
mutamenti nelle relazioni fra i partners;
 la progettualità emersa, la capacità innovativa espressa,
il tipo di contributi provenienti dai cittadini e dalle
associazioni;
 i tempi di risposta degli amministratori e in generale lo
standard di comportamento dei decisori pubblici coinvolti;
DISPO
Quali variabili considerare nell'autovalutazione (b)
(segue)
 il confronto con l'andamento dello stesso processo prima
che si adottassero le ICT;
 l'impatto specifico e generale sulle strutture organizzative
coinvolte, gli effetti diretti e indiretti di eventuali
mutamenti organizzativi,
 il peso di variabili esterne (eventi sociali, politici, culturali
e ambientali, particolarmente significative per il contesto
locale).
DISPO
Valutare cooperando
Il processo di valutazione dovrebbe coinvolgere:
- i cittadini
- le organizzazioni coinvolte, oltre agli enti locali
Dovrebbe prevedere:
- il confronto pubblico sul territorio
- l'eventuale utilizzo dell'ICT per facilitare il processo di
valutazione
- un'ampia diffusione dei risultati della valutazione
DISPO
Grazie per la vostra attenzione!
Anna Carola Freschi
[email protected]
DISPO
Dipartimento di Scienza Politica e Sociologia
Università degli Studi di Firenze
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