LUCI ED OMBRE DELLA LEGGE
SULL’ AFFIDAMENTO CONDIVISO
Vittorio Volterra (Bologna)
LA LEGGE

La legge entra in campo in una specie di realtà virtuale
che lascia nell’ ombra il panorama reale della
molteplicità tipologica delle coppie esistenti anche in
Italia, ma non riconosciute o regolamentate da alcuna
normativa. Ciò comporta spesso un affido condiviso
“fai-da-te” con autoattribuzioni di ruoli e di capacità
genitoriali che possono funzionare egregiamente finché
gli accordi reciproci tra i membri della coppia reggono e
vengono rispettati, ma che, in caso di contrasti o
separazioni, segnano pregiudizialmente il destino del
minore, che viene a perdere qualsiasi precedente
riferimento e asportato da chi fino allora lo ha accudito,
è dato “per il suo bene” in adozione.
LA LEGGE
La legge risulta ottima e quasi ovvia per le
coppie tipo “mulino-bianco”, ma appare
discutibile e lacunosa per l’ eventuale
affidamento dei figli a genitori con aspra
conflittualità.
 Inoltre ha perso un’ ottima occasione per
stabilire, una volta per tutte, l’ uguaglianza di
percorso peri i figli naturali e per i figli di coppie
legittimate, nell’ambito della tutela delle pari
opportunità. Questa assurda discriminazione
non è affatto superflua e favorisce spesso
modalità di esame e di trattamento molto
diverse nelle singole situazioni.

I MAGISTRATI
La complessità e la delicatezza dei problemi e
delle decisioni comportano spesso l’incarico ad
ausiliari (assistenti sociali, psicologi,
neuropsichiatri infantili, pedagogisti, ecc.) di
molte indagini e d’ importanti interventi che
vengono talora effettuati senza la dovuta
competenza ed in maniera squilibrata. Da ciò
possono sorgere decisioni del tutto negative
per un valido ed equo affidamento dei minori.
 La parola “collocazione”, che spesso appare in
molte sentenze per designare la domiciliazione
del minore, è orribile!

I GENITORI
 La
situazione delle coppie legittimate, o
non ufficiali, risulta oggi complicata dal
fatto che si sovrappongono, agli abituali
contenziosi, diversità di razze, lingue,
religioni, culture, tradizioni (103 etnie
diverse in Emilia-Romagna) che non sono
facilmente assimilabili nel nostro contesto
e che rischiano spesso di non venir
comprese in modo corretto. Né sono
sempre disponibili mediatori culturali che
facilitino una comunicazione adeguata.
GLI ASSISTENTI SOCIALI
 Le
Scuole di Servizio sociale non
preparano in genere adeguatamente gli
allievi, quasi sempre destinati a svolgere
mansioni in ambiti socio sanitari od
affini, in quanto sono gestite da Facoltà di
Sociologia o Scienze dell’ educazione,
dove spesso una preparazione specifica è
del tutto marginale. Né vengono svolti
tirocini pratici, se non sporadicamente,
che diano una visione concreta delle
situazioni che dovranno affrontare.
GLI ASSISTENTI SOCIALI
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Gli A.S.S. sono spesso investiti o si sentono investiti di
poteri decisionali non di loro competenza che mettono
talora i ctu od i ctp di fronte a fatti compiuti
imbarazzanti.
Per nessun motivo è accettabile che un bambino venga
prelevato da scuola o dall’asilo e sparisca nel nulla
senza che i genitori siano avvertiti.
Non è detto che prostitute occasionali, o saltuari
consumatori di sostanze non abbiano buone capacità
genitoriali.
I minori appartenenti a particolari contesti culturali
(rom) o ad etnie diverse con difficoltà d’ inserimento,
devono essere valutati, nell’ ambito dell’affidamento,
tenendo conto degli usi e costumi specifici.
I MINORI
Salvo rare eccezioni, i minori, più o meno
consciamente, tendono a mantenere l’unità
della famiglia. Altrimenti, per la loro
“sopravvivenza”, stabiliscono alleanze
provvisorie con il genitore a cui sono
temporaneamente affidati. Oppure manifestano
notevole contrarietà ad una situazione, per loro
sgradevole, con irritazione, aggressività, calo
del rendimento scolastico, dissocialità, ecc.
 La legge non si esprime sul come provvedere
alle centinaia di minori arrivati senza genitori
nel nostro Paese, come profughi o clandestini.

PROBLEMI APERTI
Sono sufficientemente preparate le famiglie
affidatarie, soprattutto per quanto riguarda la
temporaneità del loro intervento?
 La mediazione tra i genitori può avere successo
se imposta per legge?
 Perché, tra le decine di migliaia di psicologi,
solo un loro numero esiguo si dedica a questo
compito così delicato con una formazione
adeguata?
 Perché i padri restano comunque generalmente
penalizzati anche nell’affidamento congiunto?
 Certe disposizioni cambierebbero se la
stragrande maggioranza degli operatori
coinvolti non fossero di sesso femminile?

FINE
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