IL CONSUMO CRITICO Progetto EDUCO Consumo critico Cos’è? Il consumo critico consiste in un atteggiamento di scelta sui prodotti acquistati quotidianamente, non solo in base al prezzo o alla qualità, ma anche in base ad altri indicatori. Il mercato produce qualsiasi cosa venga richiesta secondo le leggi della domanda e dell’offerta tale legge pone nelle nostre mani un potere enorme il potere di consumare Ovvero la capacità di influenzare attraverso la nostra domanda l’offerta del mercato Potere di cui spesso non siamo consapevoli il sistema economico della nostra società ci abitua ad usare e sfruttare i beni di consumo senza educarci all'acquisto senza insegnarci come questi beni vengono prodotti, da chi, in quali condizioni di lavoro, con quali risorse... Come consumatori, attraverso le nostre scelte inviamo segnali al mercato Se preferiamo un prodotto con certe caratteristiche il mercato si preoccuperà di produrlo E' allora necessario chiederci in base a quali criteri preferiamo un prodotto piuttosto che un altro: prima di acquistare un prodotto, stabilire se è realmente utile e necessario; leggere attentamente l'etichetta, preferendo, a pari prezzo, il prodotto con più informazioni; ambiente Accertarsi se vi è: Inquinamento nel processo produttivo. Inquinamento eccessivo nel trasporto della merce. Sfruttamento delle risorse del suolo. Sono impegnati materiali riciclabili? Diritti umani informarsi se: il prodotto non sia fabbricato sfruttando la manodopera dei lavoratori e dei minori. Se sono rispettati i diritti dei lavoratori. In quali condizioni di lavoro si produce. Politica ed etica aziendale informarsi seriamente sul comportamento della ditta o multinazionale che produce il bene Informarsi su come vengono impiegati dall’azienda i soldi che noi consumatori le affidiamo facendo la spesa Se la nostra visione del mondo comprende idee come la giustizia e la conservazione del pianeta, perché non impostare in base a questi valori anche i nostri consumi? Se noi scegliamo e comperiamo i prodotti di un'azienda che adotta comportamenti rispettosi dell'uomo e dell'ambiente, il mercato si potrà orientare in questa direzione. quali strumenti che il consumatore ha a disposizione per seguire la linea del consumo critico? Commercio equo e solidale Campagne di pressione e boicottaggio G.A.S Teoria delle 4 R Commercio equo e solidale Cos’è? Il commercio equo e solidale è un mercato alternativo che: È un sistema di distribuzione commerciale che ha lo scopo di far arrivare nelle nostre case prodotti provenienti dai Paesi lontani nel rispetto dei diritti dei lavoratori che li hanno realizzati Lavora coi produttori e lavoratori messi ai margini del mercato tradizionale, con rapporti commerciali diretti (evitando forme di intermediazione speculativa) e di lungo periodo, in modo che i produttori possano pianificare con maggiori certezze il loro futuro Paga un prezzo equo che garantisce a tutte le organizzazioni (produttori, esportatori/importatori, distributori) un giusto guadagno È trasparente verso i consumatori, che possono conoscere l’effettiva composizione del prezzo d’acquisto Rispetta l’ambiente, privilegiando e promuovendo produzioni biologiche, l’uso di materiali riciclabili, e processi produttivi e distributivi a basso impatto ambientale Garantisce condizioni di lavoro che rispettino i diritti dei lavoratori non ricorre al lavoro minorile Campagne di pressione e boicottaggio Di cosa si tratta? Le campagne di pressione sono uno strumento efficace che può influenzare direttamente le imprese affinché modifichino il loro comportamento per adottare standard di produzione che rispettino i lavoratori e l’ambiente. Nei casi più gravi si può arrivare al boicottaggio Il boicottaggio consiste nell'interruzione dichiarata, organizzata e temporanea dell'acquisto di uno o più prodotti e/o beni per forzare le società produttrici ad abbandonare comportamenti che creano ingiustizia, impoverimento ed inquinamento. L'azione di boicottaggio è possibile quando molte persone, contemporaneamente, scelgono di non acquistare determinati prodotti. Ogni volta che andiamo a fare la spesa, ricordiamoci che siamo potenti e che le imprese sono in posizione di profonda dipendenza dal nostro comportamento di consumatori. Noi, infatti, con i nostri acquisti abbiamo la possibilità di far salire e scendere i loro profitti. L'unico driver o leva che può "obbligare", guidare, le imprese ad assumere un atteggiamento diverso, etico, sono quei consumatori che acquistano con la consapevolezza del proprio potere e che si pongono in una posizione contrattuale con le imprese tale da indurre quest'ultime a comportamenti più corretti. Vi sono due tipi di boicottaggio: - di "coscienza" Il boicottaggio di "coscienza" risponde unicamente al bisogno di ciascuno di fare scelte di acquisto che corrispondono ai propri principi etici. - "strategico" Il boicottaggio "strategico" ha la finalità della vittoria e quindi viene intrapreso da gruppi organizzati affinché l'azienda subisca un calo di vendite dal 2 al 5% circa in quanto questa percentuale è sufficiente a condizionare i comportamenti dell'impresa. Anche le grandi potenze mondiali praticano azioni di boicottaggio merceologico; gli Stati Uniti boicottano i prodotti europei come vini, latticini, salumi, quando ritengono che i paesi produttori pratichino dei dazi che danneggiano la loro economia. In Italia la pratica del boicottaggio merceologico e economico non ha riscosso molta attenzione, anche se esiste un sottile e attivo movimento per indurre i consumatori più impegnati sul piano etico a non comprare merci provenienti da paesi o da imprese che non rispettano i diritti dei lavoratori o i diritti civili o che danneggiano la natura o l’ambiente G.A.S Gruppi d’Acquisto Solidali Cosa sono? Rientra nelle azioni tipiche del consumo critico anche il GAS (Gruppo di Acquisto Solidale). Chi ha dimestichezza con la spesa di casa, avrà senz'altro notato il fiorire di prodotti e negozi cosiddetti alternativi, rispetto ai normali prodotti e canali di acquisto. Un gruppo di acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell'ambiente, ai popoli del sud del mondo e a coloro che, a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze, subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo. Ogni GAS nasce per motivazioni proprie, spesso però alla base vi è una critica profonda verso il modello di consumo e di economia globale imperante, alla ricerca di una alternativa praticabile da subito. I GAS sono quindi delle unioni di consumatori che hanno scelto una via "etica" all'acquisto. In definitiva il consumo critico mira a far cambiare l'atteggiamento dell'azienda usando le loro stesse regole del gioco (domanda ed offerta). Scegliendo cosa comprare e cosa scartare, il consumatore indica all'azienda quali sono i "comportamenti" approvati e quali quelli condannati. Teoria delle 4 R Cos’è? Per far fronte al crescente spreco di risorse del mondo occidentale è stata elaborata una teoria nota come “Teoria delle 4 R”. si basa su 4 semplici regole tutte inizianti per R: Ridurre Riciclare Riutilizzare Riparare ridurre Questo concetto parte dal presupposto che molto spesso gli acquisti non sono frutto di un reale bisogno ma sono indotti dalla pubblicità. Noi compriamo perché sorgono dei bisogni. Ma i bisogni sono reali o indotti? Ridurre = Eliminare il Superfluo Inoltre, le quantità eccessive consumate hanno portato a le cosiddette malattie del benessere (obesità). riciclare Le risorse sulla Terra sono limitate. Il modo per evitare l’esaurirsi delle risorse è il riciclaggio. Tramite il riciclaggio si potrebbe parzialmente risolvere il problema del deficit delle risorse. Bisognerebbe incentivare all’uso del materiale riciclato. riparare Tramite la riparazione si può evitare di sprecare risorse. Riparando si allunga la vita dell’oggetto. Nel sud del mondo la riparazione è una pratica comune, e lo era anche nella nostra società ai tempi dei nostri nonni. Prestando attenzione ci accorgeremmo che gran parte di ciò che noi buttiamo può svolgere ancora la sua funzione d’uso. riutilizzare La società dei consumi ci ha abituati a buttare via le cose quando sono ancora utilizzabili. Abituarci a ricorrere al mercato dell’usato sarebbe una buona abitudine. La cultura del riutilizzo deve ripercuotersi anche sulle imprese che dovrebbero smettere di offrire confezioni che sprecano risorse e generano una grande quantità di rifiuti. Noi possiamo indurre le imprese a fare ciò privilegiando prodotti in confezioni in materiale riciclato.