Se morissi domani,
porterei con me il gusto di molte avventure.
Porterei la gioia infinita dei canti della mia gioventù,
del suono del mio violino,
delle canzoni che intonavo con tutta l’anima ...
Porterei il ricordo dei balli
dell’agilità del mio corpo che si spostava per il salotto,
come se i miei piedi avessero le ali
Mi porterei il piacere delle camminate mattutine
per la campagna della mia terra,
ricevendo i primi raggi del sole,
al ritmo della sinfonia dei passeri,
delle rane nello stagno,
delle foglie sibilanti al vento,
dell’aroma inconfondibile della natura
incontaminata
Mi porterei anche l’estasi dell’alba
che indorava la spiaggia
e il ricordo di tutte le volte che questo spettacolo,
per la sua strana bellezza,
mi ha fatto piangere...
Porterei registrato nel mio spirito
la conoscenza dei molti libri ispirati
che sono venuti nelle mie mani e che mi parlarono
del “Supremo Architetto”
Porterei il ricordo degli affetti che nutrii
e non mi peserebbe pensare che sono stata amata
poche volte, poiché so che tutte le volte che l’amore
ha bussato alla mia porta
a lui mi sono consegnata per intero,
senza paura di amare ...
Porterei l’affetto e la fedeltà dei molti amici ed
amiche che ebbi
e di tutto ciò che, nel corso degli anni, abbiamo
potuto condividere ...
Porterei i ricordi iscritti nella mia infanzia
e l’affetto incomparabile che impregnò il mio
focolare...
Porterei la suprema avventura della maternità ...
È ben vero che “essere madre è soffrire in paradiso”
Ma il ricordo degli occhi neri dei miei figli
che mi chiamano madre con il loro aperto sorriso
con quali soldi del mondo lo potrei pagare?
Porterei gratitudine infinita per il mio
lavoro per il quale, all’inizio, mi sembrava di essere
impreparata...
Io, portata per le lettere e la musica, ho dovuto lottare
per decenni con i numeri,
ma riconosco di non aver avuto una scuola migliore di
questa per addestrarmi nell’arte della vita.
Sconfitte?
Sì, ne ebbi.
Innumerevoli volte mi sono sentita frustrata,
seduta al margine del cammino
e, perché non dirlo, immersa nel fango.
Ma se morissi domani
porterei la più assoluta
convinzione
che una forza, molto al di
là delle mie forze,
si è sempre presa cura di
rialzarmi.
Certamente, non morirò domani. Non è ancora l’ora.
Nel tessuto della mia vita mancano tanti punti da
ricamare.
Nel libro della mia storia esistono pagine in bianco,
da completare.
Ma, se morissi domani,
morirei benedicendo la vita e
ogni istante di questo prezioso giorno!
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Se morissi domani