Il sistema del controllo ufficiale degli alimenti (Organi di controllo, relazioni tra i tre livelli del sistema – UE, Stato, Regioni). Regione Piemonte Gianfranco Corgiat Loia Prevenzione “……apporta grandi benefici alla comunità ma offre poco a ciascun individuo che vi partecipi” (Rose 1981) OBBLIGHI IN MATERIA DI CONTROLLI UFFICIALI I principi fondamentali in materia di responsabilità spettante alle autorità degli Stati membri sono fissate nel regolamento (CE) n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare. Il regolamento (CE) 882/2004 descrive in maggiore dettaglio come si debbano interpretare e attuare tali principi. OBBLIGHI IN MATERIA DI CONTROLLI UFFICIALI I controlli ufficiali devono consentire di verificare e assicurare il rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di mangimi e alimenti. A tal fine, i controlli ufficiali sono effettuati su base regolare, di massima senza preavviso e in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione e della distribuzione dei mangimi e degli alimenti. I controlli sono organizzati tenendo conto dei rischi identificati, dell'esperienza e degli esiti di controlli precedenti, dell'affidabilità dei controlli già eseguiti dagli operatori dei settori interessati e del sospetto di una possibile inadempienza. Controlli comunitari negli Stati membri Sono organizzati in funzione dei mandati conferiti alla Commissione nelle diverse direttive settoriali. La base giuridica unica in tutta Europa consente ai servizi di controllo dell'UE di eseguire audit generali dei sistemi di controllo degli Stati membri in un'ottica globale. Se necessario, le ispezioni e gli audit dell'Ufficio alimentare e veterinario (FVO) della Commissione possono essere integrati da audit più specifici e da ispezioni finalizzate a un settore particolare o a un determinato problema. Controlli comunitari negli Stati membri Per ciascun controllo effettuato la Commissione elabora una report sui risultati che può anche contenere raccomandazioni con obbligo di follow up degli Stati membri interessati. Il regolamento 882 prevede inoltre che esperti della Commissione effettuino controlli nei paesi terzi e prescrive che i paesi terzi, per i prodotti che essi esportano verso l'Unione europea, dispongano di piani di controllo analoghi a quelli previsti per gli Stati membri. Controlli effettuati in paesi terzi I paesi terzi che intendono esportare in Europa debbono fornire alla Commissione informazioni sull'organizzazione e la gestione generale dei loro sistemi di controllo sanitario. In mancanza di informazioni sufficienti, dopo consultazione con il paese interessato la Commissione può adottare misure provvisorie. La Commissione deve tener conto degli elenchi elaborati nel quadro del regolamento (CE) n. 854/2004 che stabilisce norme specifiche per l'organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano. Controlli dei paesi terzi negli Stati membri Le autorità dei paesi terzi hanno diritto a organizzare controlli negli Stati membri, facendosi accompagnare eventualmente da rappresentanti dell'FVO; questi rappresentanti possono assistere gli Stati membri fornendo informazioni e dati disponibili a livello comunitario che possono essere utili nel contesto del controllo del paese terzo. Misure coercitive a livello comunitario Il regolamento 882/04 consente alla Commissione di prendere misure laddove vi sia la prova che il sistema di controllo di uno Stato membro presenta gravi carenze. Queste misure possono essere adottate se i controlli comunitari hanno dimostrato una mancata conformità alla legislazione comunitaria se gli Stati membri interessati non hanno corretto la situazione a richiesta ed entro i termini fissati dalla Commissione La Commissione può disporre la sospensione della commercializzazione di determinati mangimi o alimenti o fissare condizioni speciali per la loro distribuzione. Controllo ufficiale: autorità competenti Sono designate dagli Stati membri. Devono: soddisfare criteri operativi che garantiscano la loro efficienza, efficacia e imparzialità. disporre di attrezzature adeguate e di personale qualificato (nelle materie indicate dall'allegato II) di piani di emergenza. Per garantire che le autorità competenti raggiungano gli obiettivi fissati dal regolamento, la Commissione può effettuare audit interni o esterni. Controllo ufficiale: autorità competenti Qualora la competenza ad eseguire una parte dei controlli sia delegata a organismi regionali o locali, occorre una collaborazione efficace tra l'autorità centrale e i diversi organismi. L'autorità competente può delegare mansioni specifiche di controllo a organismi non governativi purché questi ultimi soddisfino una serie di condizioni rigorosamente definite dal regolamento. Ministero della Salute - Organizzazione Ministro (con 2 Sottosegretari di Stato) Consiglio Superiore di Sanità Organismo Indipendente di Valutazione Comando Carabinieri per la Tutela della Salute Dipartimenti e direzioni Dipartimenti e direzioni Dipartimento della Qualità (Dott. Filippo Palumbo) Direzioni generali Programmazione sanitaria, livelli di assistenza e principi etici di sistema Direttore generale Prof. Francesco Bevere Risorse umane e professioni sanitarie Direttore generale Dott. Giovanni Leonardi Sistema informativo Direttore generale Dott.ssa Rossana Ugenti Dipartimenti e direzioni Dipartimento dell'Innovazione Capo Dipartimento ad interim Dott. Romano Marabelli Direzioni generali Farmaci e dispositivi medici Ricerca scientifica e tecnologica Direttore generale Dott. Massimo Casciello Personale, organizzazione e bilancio Direttore generale Dott. Giuseppe Celotto Dipartimenti e direzioni Dipartimento Prevenzione e Comunicazione Capo Dipartimento Dott. Fabrizio Oleari Direzioni generali: Prevenzione sanitaria Direttore generale Comunicazione e relazioni istituzionali Direttore generale Dott.ssa Daniela Rodorigo Rapporti con l'Unione europea e rapporti internazionali Direttore generale Dott. Giuseppe Ruocco Dipartimenti e direzioni Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti Capo Dipartimento Uffici Dott. Romano Marabelli Affari Generali Programmazione e controllo Sistemi di qualità e valutazione Dott. Marco Ianniello (interim) Dott. Marco Ianniello Dott. PierGiuseppe Facelli Direzioni generali: Sanità animale e del farmaco veterinario Dott.ssa Gaetana Ferri Sicurezza degli alimenti e della nutrizione Dott. Silvio Borrello Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare - Direttore (reggente) Dott. Silvio Borrello Uffici periferici e territoriali USMAF - Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera UVAC - Uffici Veterinari per gli Adempimenti degli obblighi Comunitari PIF - Posti di Ispezione Frontaliera SASN - Servizi Assistenza Sanitaria Naviganti Direzione Generale - Sicurezza degli alimenti e della nutrizione UFFICI I II III IV V VI VII VIII - Affari Generali Angelica MAGGIO Igiene generale degli alimenti Carlo DONATI Igiene prodotti di origine animale Alessandra DI SANDRO Alimentazione particolare e integratori Bruno SCARPA Nutrizione Igiene delle tecnologie alimentari Elvira CECERE Prodotti fitosanitari Antonio CONSOLINO Piani di controllo della catena alimentare e sistemi di allerta Paola PICOTTO IX - Esportazione prodotti alimentari Pietro Santo NOE' Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS) Comando Centrale: Generale di Divisione o di Brigata Vice Comandante: Colonnello, con responsabilità diretta dell'attività operativa; Ufficio Comando: Tenente Colonnello - coordinamento dell'attività operativa, addestramento, logistica e gestione del personale; Gruppi CC T.S.: Tenenti Colonnelli o Maggiori, con sede a Milano, Roma e Napoli. Sono posti alle dirette dipendenze del Vice Comandante; 38 Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS), organi esecutivi dislocati nei 20 capoluoghi regionali (+ provincia di Trento) e in altri capoluoghi di provincia in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia. I N.A.S. sono posti alle dipendenze dei rispettivi CC T.S. Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS) Il reparto dipende funzionalmente dal Ministro della Salute e i militari hanno - per Decreto - i poteri degli Ispettori Sanitari; I carabinieri del NAS possono operare (nelle 24 ore) nei luoghi ove vi è produzione, somministrazione, deposito o vendita di prodotti destinati all'alimentazione umana. Altri poteri sono stati conferiti ai Carabinieri dei N.A.S. in materia di: profilassi internazionale delle malattie infettive e diffusive; sanità marittima, aerea e di frontiera; produzione e vendita di specialità medicinali ad uso umano e veterinario (compresi gli omeopatici), di vaccini, virus, sieri; prodotti cosmetici e di erboristeria; produzione di presidi medico-chirurgici, dispositivi medici e diagnostici; igiene, sanità pubblica e polizia veterinaria; produzione e commercio legale delle sostanze stupefacenti per la preparazione di specialità farmaceutiche. Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari Opera a livello centrale alle dipendenze del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; ha competenze in materia di: prevenzione e repressione delle infrazioni nella preparazione e nel commercio dei prodotti agroalimentari e dei mezzi tecnici di produzione per il settore primario; vigilanza sulle produzioni di qualità registrata (DOP, IGP, STG ecc.) che discendono da normativa comunitaria e nazionale; contrasto a frodi alimentari che generano situazioni di concorrenza sleale tra gli operatori o a supporto degli interventi a sostegno delle produzioni colpite da crisi di mercato Agenzia delle Dogane Agisce a livello centrale alle dipendenze del Ministero dell’Economia e delle Finanze ed in collaborazione con i Laboratori Chimici delle Dogane e con la Guardia di Finanza; è preposto ad attività di controllo e vigilanza sui prodotti alimentari relativamente alla prevenzione e repressione delle frodi di natura fiscale, con possibili risvolti sanitari. In particolare, svolge attività di verifica sulla sussistenza e la validità di titoli, autorizzazioni, certificazioni, e simili. Si avvale di 15 laboratori chimici dell’Agenzia delle Dogane distribuiti su tutto il territorio nazionale. Corpo Forestale dello Stato (CFS) Forza di polizia ad ordinamento civile, opera nei settori della tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, della prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare. Coordinamento centrale: NICAF (Nucleo Investigativo Centrale di Polizia Ambientale e Forestale). Coordinamento provinciale: NIPAF (Nuclei Investigativi Provinciali di Polizia Ambientale e Forestale) Il Nucleo Agroalimentare e Forestale (NAF), si occupa della sicurezza dei consumatori e della corretta applicazione dei regolamenti comunitari in materia agricola e forestale. Corpo Forestale dello Stato (CFS) CFS può svolgere controlli sulla qualità dei prodotti agroalimentari (legge di riordino n. 36 del 6 febbraio 2004); i controlli sugli alimenti sono per lo più circoscritti ai settori delle produzioni agroalimentari certificate e dell’agricoltura biologica, soprattutto nel settore vitivinicolo. Le attività di controllo sono coordinate a livello centrale dalla Divisione 2a Polizia Agroalimentare; CFS è presente su tutto il territorio nazionale (circa 80 nuclei operativi per i Controlli sui Regolamenti Comunitari), dislocati nei Comandi Regionali e Provinciali del Corpo. Capitanerie di Porto E’ un Corpo della Marina Militare che ha compiti e funzioni collegate con l'uso del mare per i fini civili. Dipende funzionalmente, tuttavia, dal Ministero delle Infrastutture e dei Trasporti e dispone di un organico complessivo di circa 11.000 persone tra ufficiali, sottufficiali e truppa. Tra le attività principali vi è il controllo sulla pesca marittima, in rapporto di dipendenza funzionale con il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali. Il comando generale è l’autorità responsabile del Centro Nazionale di Controllo Pesca e le Capitanerie effettuano i controlli previsti dalle norme nazionali e comunitarie sull’intera filiera di pesca. Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari Il Comando è stato istituito il 5 dicembre 1994 col nome di "Carabinieri Tutela Norme Comunitarie e Agroalimentari“. L'attuale denominazione deriva dal D.P.R. del 9 gennaio 2008, n.18. Opera su tutto il territorio nazionale e, se necessario, anche all'estero nel rispetto delle direttive del MIPAF (D.M. 2 dicembre 1997). Il Comando è posto alle dipendenze funzionali del MIPAF e svolge controlli straordinari sull’indebito percepimento di aiuti comunitari nel settore agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, sugli ammassi pubblici, e sugli aiuti a Paesi in via di sviluppo e indigenti. Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari Può svolgere controlli specifici sulla regolare applicazione di regolamenti comunitari in materia agricola. In sintesi il Reparto specializzato dell'Arma è deputato al contrasto della "criminalità in agricoltura", in ogni sua forma nel settore agricolo e alimentare, a tutela sia degli operatori economici sia dei consumatori. Particolari accertamenti sono concentrati sul comparto agroalimentare dai seminativi alle produzioni finali. Negli ultimi anni si è incrementata la vigilanza sulle coltivazioni biologiche e sui settori zootecnico, ittico, ortofrutticolo, lattiero-caseario, olivicolo e vitivinicolo. Direzione regionale Sanità Direttore: Paolo MONFERINO Organizzata in 11 Settori, due dei quali si occupano di sicurezza alimentare: Settore Prevenzione veterinaria Area di sanità animale Area vigilanza e controllo alimenti di origine animale Area di igiene degli allevamenti Settore Promozione della salute e interventi di prevenzione individuale e collettiva Le forze in campo nelle ASL Servizi veterinari (anno 2008) Totale Veterinari Area A Area B Area C PMPPV 507 251 168 79 9 Personale amministrativo 178 Tecnici della prevenzione 86 Personale dei PMPPV 50 (di cui 9 vet) Le forze in campo nelle ASL (anno 2008) SIAN (Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) Totale personale 314 Direttori/dirigenti 76 Tecnici della prevenzione 124 Altro personale sanitario 44 Amministrativi 70 Le Aziende Sanitarie Con deliberazione del Consiglio Regionale 22/10/07, n. 136- 39452 il Piemonte ha individuato i nuovi ambiti territoriali delle ASL NUOVE ASL ACCORPAMENTI (VECCHIE ASL) TO1 TO2 TO3 TO4 ASL ASL ASL ASL 1+ASL 2 3+ASL 4 5 + ASL 10 (Rivoli, Pinerolo) 6 + ASL 7 + ASL 9 (Cirié, Chivasso, Ivrea) TO5 VC BI NO VCO CN1 ASL ASL ASL ASL ASL ASL 8 (Chieri) 11 (Vercelli) 12 (Biella) 13 (Novara) 14 (Verbano Cusio Ossola) 15+ASL 16+ASL 17 (Cuneo, Mondovì, Savigliano) CN2 AT AL ASL 18 (Alba) ASL 19 (Asti) ASL 20+ASL 21+ASL 22 (Alessandria, Casale M.to, Novi Ligure) Proposta nuovo accorpamento A dicembre 2010 la Giunta regionale ha approvato la proposta per il riassetto del sistema sanitario piemontese. Il provvedimento prevede 11 ASL 3 Aziende Ospedaliero-Universitarie 3 Aziende Ospedaliere Mauriziano Le Aziende Ospedaliere AZIENDA OSPEDALIERA PRESIDI OSPEDALIERI AFFERENTI 1) C.T.O. Maria Adelaide di Torino 2) 3) 1) O.I.R.M./S. Anna di Torino 2) 1) S. Croce e Carle di Cuneo 2) 1) SS. Antonio e Biagio e C. 2) Arrigo di Alessandria 3) 1) Ordine Mauriziano di Torino 2) AZ. OSPEDALIERO UNIVERSIT. (post accorpamento) Centro traumatologico ortopedico di Torino Istituto Ortopedico Maria Adelaide di Torino Centro di Riabilitazione Funzionale Infantile Regina Margherita di Torino S. Anna di Torino S. Croce Carle di Cuneo SS. Antonio e Biagio di Alessandria Infantile Cesare Arrigo di Alessandria. Ospedale Teresio Borsalino di Alessandria Umberto I di Torino Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo PRESIDI OSPEDALIERI AFFERENTI 1) 2) San Giovanni Battista di Torino 3) 4) San Luigi di Orbassano 1) 1) Maggiore della Carità di Novara 2) San Giovanni Battista-Molinette di Torino San Giovanni antica sede di Torino Dermatologico San Lazzaro di Torino San Vito di Torino San Luigi di Orbassano Maggiore della Carità di Novara Galliate Piano nazionale integrato - MANCP (Multi Annual National Control Plan) Il Piano Nazionale Integrato è il risultato di un’ intesa tra Stato e Regioni/Province Autonome Il primo Piano (di durata quadriennale) si è concluso nel 2010 ed è stato predisposto ai sensi ed in conformità dei principi e degli orientamenti contenuti negli articoli da 41 a 43 del Regolamento (CE) 882/2004. Copre l’intero ambito di applicazione del Regolamento 882/2004 ed include i controlli volti a tutelare la salute dei consumatori, il benessere degli animali, la sanità delle piante e a garantire delle pratiche commerciali leali per i mangimi e gli alimenti. Piano nazionale integrato - MANCP (Multi Annual National Control Plan) Il Piano è : Unico (Reg. 882/2004, art 41) Integrato (Reg. 882/2004, art 43(1)a) basato sulla valutazione del rischio (Reg. 178/2002) categorizzazione del rischio (Reg. 882/2004, art 42(2)b e art 43(1). Obiettivo generale del piano: favorire la visione complessiva delle attività di controllo attuate nel settore della sicurezza alimentare e della qualità degli alimenti e dei mangimi. Piano nazionale integrato MANCP Unico (Reg. 882/2004, art 41) Il Piano dei controlli contiene in un unico documento: il disegno generale del sistema di prevenzione per la sicurezza e la qualità degli alimenti e dei mangimi, la sanità animale, il benessere degli animali e la sanità delle piante; gli obiettivi strategici del Paese; i criteri di azione; le risorse umane; Piano nazionale integrato MANCP Integrato (Reg. 882/2004, art 43(1)a) Il Piano promuove un approccio coerente, completo ed integrato dei controlli ufficiali. Evidenzia l'integrazione ed il coordinamento tra le Autorità di controllo e tra i settori di attività. Descrive schematicamente le competenze di ciascun ente e dei controlli da esso svolti Semplifica l'individuazione di sovrapposizioni di competenze o di controlli, o di lacune da colmare Piano nazionale integrato MANCP Basato sulla valutazione del rischio (Reg. 178/2002) e sulla categorizzazione del rischio (Reg. 882/2004, art 42(2)b e art 43(1)b) Le attività di controllo ufficiale sono giustificate e graduate in relazione alla conoscenza e valutazione scientifica dei pericoli che, nelle varie fasi della filiera della produzione alimentare, possono determinare un rischio per la salute dei consumatori e per la qualità degli alimenti e dei mangimi. Le attività di controllo ufficiale si basano, per quanto possibile, su una classificazione dei rischi in categorie o gerarchie di rischio. Piano nazionale integrato MANCP Ispirato ai principi dell’autocontrollo Le informazioni contenute nel Piano fanno particolare riferimento a: competenze; organizzazione generale; attività di indirizzo, coordinamento e controllo; sistemi informativi utilizzati. Piano nazionale integrato MANCP Responsabilizzante I soggetti istituzionali coinvolti nel Piano sono responsabili di: curare, per la parte di propria competenza, le informazioni ed i contenuti del Piano; assicurarne l'attuazione; garantirne la revisione e l'aggiornamento secondo le procedure; garantire l'adozione delle azioni correttive, anche mediante la condizionalità delle erogazioni. Piano nazionale integrato MANCP Progressivo Il livello di dettaglio e di definizione del Piano può essere elevato progressivamente, mediante: aggiornamento/modifica/eliminazione di parti, contenuti e procedure; inserimento di nuove parti, contenuti e procedure; Gli Enti coinvolti Stato: Ministero della Salute Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Ministero dell’Economia e delle Finanze Istituti Zooprofilattici Sperimentali Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente Regioni MINSAN ISS (Istituto Superiore di Sanità) NAS (Comando Carabinieri per la Tutela della Salute) Uffici del Ministero della Salute MIPAF e MEF MIPAF: AGEA Capitanerie Di Porto Corpo Forestale Dello Stato Icq (Ispettorato Centrale Per Il Controllo Della Qualita’ Dei Prodotti Agroalimentari) Uffici del MIPAF MEF (dogane) Autorità competenti D. Lvo n.193 del 2007 - Art.2 Ai fini dell’applicazione dei regolamenti CE 852/2004, 853/2004, 854/2004 e 882/2004 e successive modificazioni, per le materie disciplinate dalla normativa abrogata di cui all’articolo 3, le Autorità Competenti sono: il Ministero della Salute, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e le Aziende unità sanitarie locali, nell’ambito delle rispettive competenze. Autorità competente (AC) E’ l’autorità responsabile dei controlli ufficiali, unica titolare della competenza in materia in ogni Stato Membro. I controlli ufficiali possono essere svolti anche da organi di controllo che non fanno parte della AC, ma a condizione che siano: specificatamente delegati o attribuiti effettuati su specifici ambiti da organizzazioni accreditate, sotto la vigilanza o il coordinamento dell’AC. Autorità competente Le AC assicurano, con la programmazione nazionale, regionale e locale: che i controlli ufficiali siano efficaci ed appropriati; che il personale addetto ai controlli sia: libero da conflitti di interesse, adeguatamente qualificato (formato ed addestrato), Aggiornato con capacità di cooperazione multidisciplinare; che l’attività di controllo sia supportata da: un’adeguata capacità di laboratorio, attrezzature necessarie per l’esecuzione dei controlli in modo efficace ed efficiente; Autorità competente L’AC deve disporre del potere necessario ad effettuare i controlli ed adottare le misure derivate; della capacità di gestire piani di emergenza. Per garantire queste finalità, le AC si adeguano, nel loro funzionamento, ai seguenti principi: Autorità competente (segue) Princìpi (segue) informazione reciproca e, ove necessario, coordinamento secondo le procedure stabilite dal MANCP. procedure documentate che comportano informazioni ed istruzioni al personale che esegue i controlli stessi. Le AC procedono ad audit interni, o possono far eseguire audit esterni, per verificare che vengano raggiunti gli obiettivi prefissati, prendendo le misure correttive necessarie La programmazione regionale Piano regionale integrato dei controlli di sicurezza alimentare PRISA 2008-2010 è il primo piano integrato triennale sottoposto a rimodulazione annuale Unifica i piani dei seguenti Settori: Settore Veterinario Settore Igiene Alimenti e Nutrizione IZS ARPA Individua le priorità nelle varie aree di intervento (sanità animale, controllo alimenti, controllo alimentazione animale) La programmazione regionale Nell’area del controllo alimenti di origine animale il piano fornisce indicazioni su: tipologie di controllo ufficiale da attuare; frequenze annuali minime di ispezione e di audit, in rapporto alla classificazione del rischio delle singole imprese o della tipologia produttiva di impresa; eventuali piani di sorveglianza; piani di campionamento ordinari; piani di monitoraggio; le eventuali attività integrate con le altre Aree veterinarie, con il SIAN, con l’Assessorato all’Agricoltura La programmazione regionale Il Piano definisce altresì l’attività di audit : negli stabilimenti riconosciuti o registrati assoggettati a specifica classificazione del rischio. Sulle buone prassi igieniche Sull’implementazione ed attuazione dell’HACCP Gli audit regionali sono rivolti a monitorare il livello di conformità alla normativa in materia di alimenti e di mangimi a verificare se i controlli ufficiali, relativi a tale normativa, siano eseguiti in modo efficace e se siano idonei a conseguire gli obiettivi stabiliti dalla pertinente legislazione, compresa la conformità ai piani di controllo nazionali La programmazione regionale Con D.G.R n. 8 – 11333 del 4 maggio 2009 la Regione Piemonte ha previsto: l’istituzione dei “piani di audit regionali di settore” sugli OSA; l’istituzione di un gruppo regionale di auditor esperti per l’esecuzione degli interventi previsti, scelti tra il personale delle Aziende Sanitarie Locali; l’affidamento dell’organizzazione pratica del Piano di audit al Settore Veterinario regionale; le modalità di gestione del personale delle ASL coinvolto nella realizzazione del Piano di audit. La programmazione regionale Con D.D. n. 507 del 10/9/2009 è stato approvato: il “piano regionale di audit di settore” 2009-2010 e i criteri generali da adottare per la scelta delle imprese alimentari da sottoporre ad audit; l’elenco dei referenti delle diverse filiere produttive che hanno frequentato e superato l’esame finale di uno specifico corso di formazione regionale svolto nel 2007-2008 o che hanno acquisito la qualifica di auditor certificata da Organismi ufficiali di certificazione qualità, Gli iscritti nell’elenco costituiscono il “gruppo regionale di auditor” e “auditor esperti” (i responsabili di gruppi di audit) La programmazione regionale Attività integrata con l’assessorato all’agricoltura e con ARPEA: Controlli sull’etichettatura delle carni Controlli sulla condizionalità (PAC e PSR) Benessere animale Controlli sulla fauna selvatica La programmazione regionale Progetti innovativi: Adeguamento del controllo ufficiale di sicurezza alimentare allo standard produttivo della microimpresa. Obiettivi principali del progetto l’aggiornamento del sistema di categorizzazione delle imprese in base al rischio, la predisposizione di indicazioni operative per la valutazione dei piani di autocontrollo in procedura semplificata, la definizione di linee guida per la corretta applicazione delle buone pratiche igieniche di produzione. La programmazione regionale Progetti innovativi: Sportello della sicurezza alimentare per il consumatore. Obiettivi: Strategia articolata di comunicazione/informazione sui rischi alimentari in relazione ai risultati del controllo ufficiale. : promuovere una informazione corretta ed indipendente dei cittadini sulla qualità e sicurezza alimentare (riduzione delle ansie legate a rischi enfatizzati dai media e abitudini alimentari); minimizzare i rischi igienico sanitari mediante la promozione di comportamenti virtuosi; migliorare le capacità di scelta dei cittadini (filiere alimentari locali, modalità di produzione) valorizzare il ruolo del servizio sanitario pubblico Obiettivi di miglioramento PRISA 2011 Ambito Obiettivo Allerta alimentare Emergenze alimentari Laboratori di autocontrollo nel settore alimentare Rischio biologico Rischio chimicofisico Semplificare le procedure e graduare la forza d’azione secondo la valutazione di priorità e rischio. Consolidare l’operatività del nodo regionale, anche con il supporto delle strutture sovrazonali. Disporre di un sistema regionale di intervento rapido con personale qualificato disponibile attraverso le procedure coordinate del 118 regionale. Definire le modalità e realizzare la verifica sulla adeguatezza dei laboratori e delle procedure adottate, anche con il concorso dei laboratori di controllo ufficiale Standardizzare le procedure relative al campionamento e all’analisi degli alimenti migliorandone l’appropriatezza. Completare la ricognizione per la valutazione dei rischi e rafforzare le collaborazioni integrate per l’individuazione delle fonti e la prevenzione dei contaminanti ambientali. Rafforzare ed integrare i controlli relativi ai materiali a contatto e ai relativi rischi di cessione. Monitorare i requisiti e l’impiego degli additivi alimentari con un piano regionale integrato Obiettivi di miglioramento PRISA 2011 Ambito Farmaco veterinario Sistema sanzionatorio Sistemi informativi, documentazione e valutazione del rischio, comunicazione interna Obiettivo Rendere pienamente operativo: il sistema di registrazione delle prescrizioni medico veterinarie, la sorveglianza tramite una diagnostica multiresiduo, la sorveglianza dell’antibioticoresistenza la farmacovigilanza sugli effetti avversi. Completare la rassegna delle violazioni amministrative sanzionabili, la ricognizione di quelle accertate e la definizione delle procedure sottese. Rafforzare i sistemi regionali e territoriali di documentazione dei pericoli e valutazione del rischio in sicurezza alimentare e sanità animale. Integrare e sviluppare i sistemi informativi per la registrazione delle attività e dei risultati dei servizi di controllo ufficiale, con particolare riferimento al repertorio delle non conformità rilevate nell’ambito del controllo ufficiale e dell’autocontrollo. Favorire la comunicazione intersettoriale e interprofessionale e la valutazione degli obiettivi di salute e del loro raggiungimento. Favorire la formazione di una comunità regionale di prassi professionali in sicurezza alimentare. Obiettivi di miglioramento PRISA 2011 Ambito Obiettivo Controlli sugli Operatori del settore alimentare Coordinamento con le attività cliniche Pianificare e programmare le attività di audit sulle imprese alimentari, inclusi gli audit regionali e interASL, anche sulla base della revisione delle procedure di categorizzazione degli stabilimenti secondo il rischio. Migliorare l’uniformità dei controlli, anche attraverso l’organizzazione e attuazione nelle ASL di audit esterni e di gruppo. Progettare modalità e tempi di controllo specifici per la microimpresa. Elaborare linee guida per l’autocontrollo e le buone pratiche nelle microimprese alimentari. Valutare gli obiettivi di salute in collaborazione con le componenti mediche interessate alla rilevazione clinica, ed in particolare con il Centro regionale MTA e con il SeREMI, degli episodi di infezione / malattia causati da pericoli a carattere zoonotico o contaminanti alimentari (cancerogeni, allergeni) Obiettivi di miglioramento PRISA 2011 Ambito Obiettivo Sorveglianza e prevenzione delle malattie trasmesse da alimenti Sorveglianza sulle malattie degli animali e sulle zoonosi Nuove attività di controllo ufficiale Migliorare le attività di integrazione a livello regionale e locale del Centro regionale di riferimento. Sviluppare il sistema di sorveglianza attraverso l’integrazione di dati provenienti da: - Laboratori di microbiologia per matrici umane; - IZS e ARPA per matrici alimentari; - Servizio Farmaceutico regionale per consumo farmaci. Studiare la fattibilità per l’estensione della sorveglianza alle allergie di origine alimentare Sviluppare e integrare le attività di epidemiosorveglianza sulle malattie degli animali e sul loro impatto sulla sicurezza alimentare anche attraverso le strutture sovrazonali di epidemiosorveglianza veterinaria anche in caso di emergenze. Ampliare l’accesso alle anagrafi (animali allevati e macellati, medici veterinari aziendali e operatori del settore alimentare). Includere nel PRISA le attività programmabili a livello regionale, non incluse nel documento 2008 – 2010. Valutare preliminarmente il rapporto costo/efficacia per attività innovative che possano consentire di migliorare l’appropriatezza e/o ridurre i costi di esercizio dei controlli ufficiali. Obiettivi di miglioramento PRISA 2011 Ambito Eliminazione di procedure non basate su evidenza di efficacia Obiettivo Completare la revisione per la rimodulazione/abrogazione di procedure di controllo desuete e non più adeguate secondo la valutazione del rischio aggiornata Monitorare la capacità di risposta alle emergenze veterinarie e garantire l’operatività dei PMPPV Garantire la corretta gestione dei nuovi focolai e l’applicazione delle procedure per gli indennizzi di tutti i casi di stamping out, abbattimenti parziali e totali del bestiame per motivi sanitari. Assicurare la rispondenza dei sistemi anagrafici di identificazione e registrazione di tutte le specie animali e dei sistemi di epidemiosorveglianza dedicati. Valutare la fattibilità e la realizzazione di piani regionali di controllo ed eradicazione riconosciuti a livello comunitario. Sanità animale Benessere animale Rafforzare e integrare i sistemi per la formazione degli addetti e il controllo dell’applicazione delle misure comunitarie, incluse quelle di nuova introduzione e quelle soggette a condizionalità e contribuzione di aiuto comunitario nei programmi regionali di sviluppo zootecnico. Obiettivi di miglioramento PRISA 2011 Ambito Obiettivo Mangimi e alimentazione animale Formazione degli addetti Comunicazione esterna Contrastare i rischi dell’antibiotico-resistenza collegati da impiego di principi attivi vietati o dall’abuso delle deroghe nell’impiego di mangimi medicati. Revisionare i sistemi informativi relativi al settore, in particolare per l’aggiornamento delle anagrafiche delle imprese. Definire standard, linee guida e obiettivi formativi per gli operatori del Settore alimentare nei casi previsti dalla normativa regionale o nazionale Definire appropriati canali di comunicazione nei confronti dei cittadini e delle loro Associazioni per aumentarne la consapevolezza e la capacità di scelta in materia di consumi alimentari. Stabilire e consolidare un sistema di informazione e consultazione di tutte le parti sociali interessate alla sicurezza alimentare. Agevolare le relazioni di servizio con le imprese alimentari, nel rispetto delle reciproche competenze e responsabilità. Obiettivi di miglioramento PRISA 2011 Ambito Obiettivo Standardizzazione dei programmi e delle procedure Alimentazione e nutrizione Favorire l’adozione degli stessi strumenti di valutazione, programmazione, gestione e verifica da parte di tutti i servizi deputati alla sicurezza alimentare. Formare gli operatori del SSR sui sistemi di gestione e miglioramento continuo della qualità. Valutare mediante Audit il raggiungimento degli standard nei Servizi Garantire azioni di sorveglianza sui comportamenti alimentari e sulla qualità nutrizionale delle produzioni alimentari migliorando l’informazione, la comunicazione e l’empowerment del consumatore.