18/12/2015
Presentazione a cura dell’Ufficio Gestione Sistema Informativo
1
Per le Biblioteche di Ateneo
Premessa
per contrastare le concentrazioni editoriali che, a partire dalla fine degli anni ‘90,
misero la maggioranza dei periodici mondiali nelle mani di una ristretta cerchia di
soggetti, capaci di imporre prezzi di abbonamento sempre più alti.
In quegli anni diventò palese il paradosso, peraltro già sussistente, secondo
il quale i ricercatori stipendiati dai propri atenei per fare
ricerca e fortemente motivati a pubblicarne i risultati nel modo
più rapido, autorevole e pervasivo possibile – sia per motivazioni
ideali di avanzamento della scienza, sia per più prosaiche questioni di
carriera – erano quindi disposti a cedere gratuitamente i diritti economici
sui propri testi agli editori commerciali che garantissero loro
le forme di pubblicazione col maggiore impatto, ovvero quelle più
note, autorevoli, diffuse e citate.
L’editore, che non pagava gli autori,
vendeva poi a caro prezzo le sue riviste, acquistate
prevalentemente dalle biblioteche di quegli stessi atenei presso
cui gli autori lavoravano.
Il paradossale risultato era che le università pagavano due volte
i risultati della ricerca (stipendiando prima gli autori e
abbonandosi poi alle riviste), gli autori perdevano il controllo sul
proprio lavoro, le biblioteche non potevano permettersi i costi
crescenti e riducevano il numero degli abbonamenti e agli
studenti e ai ricercatori veniva man mano ridotto l’accesso alla
letteratura scientifica corrente.
La disseminazione delle conoscenze è
fondamentale per il progresso della ricerca e
per gli interessi della collettività
• L’iniziativa CRUI
• Ottobre 2007 vengono rilasciate le linee guide
per il deposito delle tesi di dottorato negli
archivi aperti
• La CRUI nella sua proposta ha recepito le
indicazioni di standardizzazione dei metadati
dando attuazione, di fatto, alla dichiarazione
di Berlino per l’accesso aperto alla letteratura
scientifica
• Le tesi di dottorato sono ormai considerate
prodotti di ricerca a tutti gli effetti, e come tali
fanno parte di quei documenti che, secondo la
dichiarazione di Berlino e le recenti
raccomandazioni della Commissione Europea,
dovrebbero essere pubblicamente accessibili
• Nasce dal confronto con le buone pratiche europee
dove l’obbligo di deposito è una realtà accettata e
vantaggiosa per autori e istituzioni; Approfondisce lo
studio del quadro normativo italiano di riferimento:
• Disciplina del diritto d’autore (Legge 22 aprile 1941, n.
633)
• Disciplina “ speciale ” del dottorato di ricerca (il D.P.R.
382/1980 che istituiva il dottorato di ricerca in Italia,
Legge 3 luglio 1998, n. 210, e Decreto MIUR 30 aprile
1999, n. 224 che lo regolamenta )
• Il progetto di consegna alle Biblioteche
Nazionali
• Per le università che dispongono di un archivio
istituzionale le Biblioteche Nazionali
procederanno all’harvesting automatizzato dei
metadati e del full-text delle tesi. Gli atenei
che ancora non ne disponessero
procederanno invece al caricamento manuale,
in remoto, dei files sui server delle Biblioteche
Nazionali.
•
Esempio di Harvesting:
<?xml version="1.0"?>
<?xml-stylesheet type="text/xsl" href="style.xsl"?>
<harvest data="02132011">
<item id="oai:elea.unisa.it:10556/114">
<component>
<url>http://hdl.handle.net/10556/114</url>
<sha1>EUHBPHWTPHHICNA2TYLWL5VER56ISJ5O</sha1>
<http_code>0</http_code>
<mimetype>-</mimetype>
</component>
<component>
<url>http://elea.unisa.it:8080/jspui/bitstream/10556/114/1/TESI_DOTTORATO_BEATA_SLIWINSKA.pdf</u
rl>
<sha1>Y3MSILP662LMILIFGAQ6N2MRMMTYGWDJ</sha1>
<http_code>200</http_code>
<mimetype>application/pdf</mimetype>
</component>
…
• La Crui definisce nel documento i campi
prioritari e necessari per permettere
l’harvesting
IL Software Individuato :
• DSpace è un software open source per la
creazione e gestione di archivi aperti di
documenti digitali.
• DSpace è stato sviluppato nel 2000 nell’ambito di
un progetto congiunto del Massachussetts
Institute of Technology con la Hewlett-Packard.
Permette il deposito, la conservazione e la
disseminazione di oggetti digitali, ad esempio i
prodotti della ricerca e i materiali per la didattica
di un’università.
•
•
•
•
Funzionalità
Gestione di materiali di ricerca, didattica o qualsiasi
altro tipo di documentazione digitale
Possibilità di ricerca, semplice e avanzata, sia nei
metadati che nel testo pieno dei documenti depositati
Funzionalità di navigazione nell’archivio
Processo di deposito eseguibile dall’autore dei
documenti, tramite interfaccia web Gestione del flusso
di lavoro degli oggetti digitali, dall’immissione sino alla
pubblicazione, con possibilità di revisione dei metadati
• Compatibilità con le specifiche del protocollo
per l'interoperabilità (OAI-PMH)
• Supporto dei full-text in diversi formati
• Identificativo persistente, con generazione di
una URL stabile da utilizzare per le citazioni
• Rispetto delle specifiche del protocollo OAIS
(Open Archival Information System) standard
per la conservazione dei contenuti digitali
utilizzo dei metadati Dublin Core
•
•
•
•
•
Ricerche
Il search-engine è basato su Lucene, con
personalizzazione della ricerca per indice e
full-text ;
Customizable browsing indexes
RSS e notifica via mail per ogni inserimento;
Invio e ricevimento di una copia (patch)
Supporto URL per SFX
• Cosa è stato fatto
• Installazione del software su nostri server
• Modifiche schema dublin core secondo le
indicazione della CRUI
• Modifiche all’applicativo per recepire il nuovo
schema di metadati
• Personalizzazione dell’ambiente operativo ed
applicativo
Problema dell’unicità del documento nel
WEB
Collegamento applicazione a CNRI “Corporation
for National Research Initiatives Reston,
Virginia”
Riusultato : ottenere attraverso l’Handle System
un unico identificativo su rete.
La prima versione dell’Handle System fu
sviluppata col supporto di DARPA (defense
Advanced Resarch Project Agency)
L’Handle System è un sistema distribuito
“general purpose” che prevede un
meccanismo efficiente e sicuro per
l’identificativo associato al documento su
WEB
l
La soluzione ELEA
l
Dati tecnici
• Biprocessore 4 Gb Ram
• Linux elea 2.6.18-194.32.1.el5PAE #1 SMP Wed Jan 5
18:43:13 EST 2011 i686 athlon i386 GNU/Linux
PostgreSQL 8.4.4 on i686
• Tomcat 6.0
• Dspace versione 1.6.2 (a partire da giugno 2010)
Elea è un prodotto Ugsiba
Elea è un prodotto UGSIBA
Elea è un prodotto Ugsiba
Elea è un prodotto UGSIBA
• Elea è:
• Integrato con OpenAire (Open Access Infrastructure for
Research in Europe ) da novembre 2010.
• Iscritto a Driver (Digital Repository Infrastructure Vision for
Europe Research)
• Iscritto ad OpenDOAR (The Directory of Open Access
Repositories ).
• Iscritto a ROAR (Registry of Open Access Repositories).
PATCH OpenAIRE
•
•
E’ stata creata dal Team Portoghese RCAAP project, ed è necessaria per aderire alle
linee guida del progetto.
Un volta installata sul nostro server interrogando la pagina
http://elea.unisa.it:8080/oaiextended/request?verb=ListSets
è possibile trovare i due Set utilizzati dall'harvester di OpenAIRE:
<OAI-PMH
xsi:schemaLocation=”http://www.openarchives.org/OAI/2.0/http://www.openarchives.org/OAI/2.
0/OAI-PMH.xsd">
<responseDate>2011-06-16T10:08:51Z</responseDate>
<request verb="ListSets"> http://elea.unisa.it:8080/oaiextended/request</request>
<ListSets>
<set>
<setSpec>driver</setSpec>
<setName>Driver Set</setName>
</set>
<set>
• Dspace Ugov un nuovo modo di pubblicare i
prodotti della ricerca
• Eliminare ridondanze
• Offrire un unico entry point
• Offrire uno strumento flessibile e potente per le
ricerche nel mondo WEB
• Sperimentazione Università di Salerno - Cineca,
per collegare UGOV all’archivio istituzionale
Scarica

Cilurzo_170611 - Wiki su Open Access