Esternalita’
ECONOMIA POLITICA 2015-2016
LEZIONE 15
Esternalità
Si ha un’esternalità quando l’attività di un
soggetto economico (individuo o impresa)
influisce direttamente sul benessere di un
altro soggetto economico senza la mediazione
del mercato, ossia senza modificare i prezzi.
• Non danno luogo ad alcuno scambio di mercato
• Non hanno un prezzo né un effetto sul sistema dei
prezzi
2
Pseudo esternalità
Vengono anche dette esternalità pecuniarie
Sono rappresentate dall’effetto che il comportamento di
un agente esercita sul risultato degli altri attraverso
modifiche dei prezzi prevalenti sul mercato
Urbanizzazione
•
•
•
•
•
Incremento dei prezzi dei terreni (rendita)
Guadagno dei proprietari degli edifici
Diminuzione del benessere degli inquilini
Modifica della distribuzione del reddito
Gli effetti vengono trasmessi mediante variazione dei prezzi di
mercato
3
Definizione di esternalità
Da produzione a consumo: è l’esternalità che un’attività di
produzione determina sulle possibilità di consumo
Da consumo a consumo: è l’esternalità prodotta dall’attività
di consumo di un individuo sull’utilità ottenibile dall’attività
di consumo da parte di un altro (ascolto di musica ad alto
volume)
Da produzione a produzione: è l’esternalità che si genera
quando l’attività di produzione di un’impresa influisce su
un’altra impresa (inquinamento di un corso d’acqua su cui
insistono due imprese)
Esternalità negative: quelle attività che arrecano un danno
ad altri.
Esternalità positive: quelle attività che arrecano un beneficio
ad altri.
4
Esempi di esternalità
Esternalità negative
• L’inquinamento
• La congestione di
banda su Internet
• Il fumo
• La guida in stato
di ubriachezza
Esternalità positive
• L’attività di ricerca e
sviluppo
• Il vaccino contro
malattie infettive
• Il giardino ben curato
di un vicino
Pseudo esternalità
• L’aumento dei
prezzi dei terreni
nelle aree rurali
• Problema noto come
esternalità
“pecuniaria”
5
Natura delle
esternalità
Possono verificarsi perché non esiste un mercato
per quella particolare attività
Conflitto tra ottimo individuale e ottimo sociale
Mancata definizione dei diritti di proprietà
• I beni pubblici sono un caso particolare di esternalità
Nel senso che gli effetti positivi di un’esternalità si
ripercuotono su tutti gli altri attori economici in maniera non
rivale e non escludibile
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Esternalità come conflitto
Società formata da due agenti, A e B, legati al consumo/produzione di due beni, xA e xB.
Individuo A
Il consumo/produzione del bene xA genererà: un
beneficio bA(xA)
un costo cA(xA)
una utilità netta wA (xA) = bA(xA)- cA(xA)
Individuo B
deve scegliere il consumo/produzione del bene xB condizionatamente (esternalità
negativa) al consumo/produzione di XA dell’individuo A. L’utilità netta di B sarà
wB (xB) = bB(xB)- cB(xA, xB) con
OTTIMO INDIVIDUALE DI A
OTTIMO INDIVIDUALE DI B
BENESSERE SOCIALE (utilitarista)SW
7
Esternalità come
conflitto cont.
OTTIMO INDIVIDUALE DI B
Il beneficio netto marginale di A deve essere uguale al costo
marginale che il consumo/produzione di xA genera su B
=
la somma dei benefici marginali arrecati da A deve essere
uguale alla somma dei costi marginali arrecati da A
=
8
Analisi grafica: esternalità
negative
Per semplicità, ipotizziamo che un’acciaieria
gestita da Alberto scarichi rifiuti in un corso
d’acqua, arrecando un danno a Lisa che si
guadagna da vivere pescando a valle.
Mercati concorrenziali, le imprese massimizzano
i profitti
• Alberto è interessato unicamente al proprio profitto, non a
quello di Lisa.
• Lisa è interessata unicamente al proprio profitto, non a
quello di Alberto.
9
Prezzo
MSC
MPC
MD
MB
Q*
Quantità
Q1
•
Q1 = Output effettivo
•
•
•
Q* = Output socialmente efficiente
•
•
MB = beneficio marginale di Alberto
MPC = costo marginale privato di
Alberto
MD = danno marginale per Lisa
MSC = MPC+MD = costo marginale sociale
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ANALISI GRAFICA:
IMPLICAZIONI
Risultato 1: Q1>Q*
• Alberto produce “troppo” acciaio, perché non tiene conto del
danno arrecato a Lisa.
Risultato 2: L’output di Alberto preferito da Lisa è nullo.
• Il danno arrecato a Lisa è minimizzato se MD = 0.
Risultato 3: Q* non è la quantità preferita da alcuna delle
due parti, ma è il miglior compromesso a cui Alberto e
Lisa possono giungere.
Risultato 4: Al livello socialmente efficiente di output si
produce un po’ di inquinamento.
• Un livello di inquinamento nullo non è socialmente desiderabile.
11
PROFITTI E PERDITE DERIVANTI DAL
PASSAGGIO A UN VOLUME DI OUTPUT
EFFICIENTE
12
ANALISI GRAFICA:
INTUIZIONE
Nel grafico, nel passare da Q1 a Q* Alberto subisce
una perdita pari al triangolo FGH.
• Questa è l’area compresa tra le curve MB e MPC
nell’intervallo tra Q1 e Q*.
Lisa guadagna un ammontare pari ad LMQ1Q*.
• Questa è l’area sotto la curva MD compresa
nell’intervallo tra Q1 e Q*. Per costruzione, è uguale
all’area FGHI.
La differenza tra il guadagno di Lisa e il costo di
Alberto è pari la perdita di efficienza che si verifica
se si produce Q1 anziché Q*.
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ESERCIZIO
Alberto ha le seguenti curve di beneficio marginale e di
costo marginale privato:
MB  300  Q
MPC  20  Q
Lisa fronteggia la seguente curva di danno marginale:
MD  40  2Q
Trovare:
- Q1 e Q*
e a seguito della produzione Q*
- guadagno per Lisa e perdita di profitto per Alberto
14
Alberto sceglie di produrre Q1:
MB  MPC  300  Q  20  Q  Q1  140
La quantità socialmente efficiente è invece Q*:
MB  MSC  MPC  MD
 300  Q  20  Q  40  2Q  Q *  60
15
Passando da Q1 a Q*, il danno subito da Lisa diminuisce in
misura pari all’area del trapezoide sotto la curva MD
compreso nell’intervallo tra Q1 e Q*.


1
Guadagno   Q1  Q*  MD Q*  MD Q1
2
1
Guadagno  140  60 160  320   19200
2
Passando da Q1 a Q*, Alberto subisce una perdita di profitto
pari all’area del triangolo compreso tra le curve MB e MPC
nell’intervallo tra Q1 e Q*.


1
Q1  Q*  MB Q*  MC Q*

2
1
€ 6400
Perdita  140  60  240  80   $6400
2
Perdita 
16
IL CALCOLO DI GUADAGNI E
PERDITE PONE PROBLEMI DI
ORDINE PRATICO
Quali attività producono sostanze inquinanti?
• Nel caso della pioggia acida, non si sa quanta parte sia
dovuta alle emissioni nocive delle fabbriche e quanta parte a
processi naturali come la decomposizione delle piante.
Quali sostanze inquinanti arrecano danni?
• Individuare gli effetti di una sostanza inquinante è difficile.
Alcuni studi dimostrano che le piogge acide arrecano danni
piuttosto limitati.
Qual è il valore del danno arrecato?
• Valutare il danno è difficile perché l’inquinamento non si
scambia nel mercato.
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Esternalità positive
Per semplicità, ipotizziamo che un’università
privata che svolge attività di ricerca che hanno
ricadute positive per un’impresa privata.
Nei mercati concorrenziali le imprese
massimizzano i profitti
• L’università è interessata unicamente ai propri profitti, non
a quelli dell’impresa privata.
• L’impresa privata è interessata unicamente ai propri
profitti, non a quelli dell’università.
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Analisi grafica esternalità
positiva
l’università
= BMP + BME
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ANALISI GRAFICA:
IMPLICAZIONI
Risultato 1: R1<R*
• L’università produce una quantità “insufficiente” di ricerca,
perché non tiene conto dei benefici per l’impresa privata.
Risultato 2: La quantità preferita dall’impresa privata è quella
per cui la curva MEB interseca l’asse orizzontale.
• Il beneficio dell’impresa è massimizzato per MEB = 0.
Risultato 3: R* non è la quantità preferita da alcuna delle due
parti, ma è il miglior compromesso al quale l’Università e
l’impresa privata possono giungere.
20
ANALISI GRAFICA:
INTUIZIONE
Nel passare da R1 a R* l’università subisce una
perdita pari al triangolo (GHI) compreso tra le curve
CM e BMP nell’intervallo tra R1 ed R*.
L’impresa privata realizza un guadagno pari all’area
sotto la curva BME compresa tra R1 ed R* (LM R1R*).
La differenza tra il guadagno dell’impresa privata e
la perdita dell’università è il guadagno netto della
società provocata dal fatto di produrre R* anziché R1.
21
Soluzioni private al problema delle
esternalità
Teorema di Coase
Fusioni
Regole di convivenza civile
22
Teorema di Coase (1937)
(1910 – 2013)
Intuizione: all’origine delle esternalità c’è
l’assenza di diritti di proprietà.
Il teorema di Coase stabilisce che se si
assegnano i diritti di proprietà e i costi di
transazione sono nulli, allora una delle due
parti pagherà l’altra perché si produca la
quantità socialmente efficiente.
Si ottiene la quantità socialmente efficiente
indipendentemente da chi detiene
inizialmente i diritti di proprietà.
23
ILLUSTRAZIONE DEL TEOREMA DI
COASE
Torniamo all’esempio di Alberto e Lisa. Se i
diritti di proprietà fossero assegnati ad
Alberto, Alberto produrrebbe inizialmente Q1,
massimizzando il proprio profitto.
Se i diritti di proprietà fossero assegnati a
Lisa, Lisa imporrebbe inizialmente un livello di
produzione nullo in modo da minimizzare il
danno subito.
24
25
Teorema di Coase: assegnare i
diritti di proprietà ad Alberto
Consideriamo gli effetti che si producono se
Alberto riduce l’output di 1 unità, muovendosi
verso il livello socialmente efficiente, Q*. Questa
decisione genera un costo per Alberto e un
beneficio per Luisa:
• Alberto subisce una perdita in misura pari all’area
compresa tra le curve MB e MPC nell’intervallo tra Q1 e
Q1-1, mentre il danno subito da Lisa si riduce in misura
pari all’area sotto la curva MD compresa nell’intervallo
tra Q1 e Q1-1.
• La perdita marginale di Alberto è molto bassa perché
stava massimizzando il profitto, mentre la riduzione del
danno subito da Lisa è considerevole.
• Alberto e Lisa migliorano entrambi la propria condizione
se Lisa paga Alberto per ridurre la produzione di 1
unità.
26
Teorema di Coase: assegnare i
diritti di proprietà ad Alberto
Fino a quando Lisa continua a pagare Alberto perché venga
abbattuto l’inquinamento?
• Fino a quando questa operazione è redditizia per entrambi.
• Lisa non è disposta a pagare una somma superiore al danno
marginale procuratole dall’ultima unità di output, e Alberto non è
disposto ad accettare una somma inferiore alla perdita di profitto
(MB – MPC) che subisce riducendo l’output di 1 unità.
• Di conseguenza, quando l’output raggiunge il livello per cui MD =
(MB – MPC) Lisa smette di pagare Alberto (e Alberto di ridurre la
produzione)
• Riordinando i termini, MC + MPC = MB, o MSC = MB, che è il punto
in cui l’output è pari a Q*, il livello socialmente efficiente.
27
Teorema di Coase: assegnare i
diritti di proprietà a Lisa
Un ragionamento analogo si applica quando i diritti di
proprietà sono assegnati a Lisa, che impone inizialmente un
livello di produzione nullo.
• Se Alberto paga Lisa per aumentare l’output di 1 unità, il danno
marginale di Lisa aumenta in misura pari all’area sotto la curva MD
compresa nell’intervallo tra 0 e 1. Simultaneamente, il profitto di
Alberto aumenta.
• Il danno marginale di Luisa è inizialmente molto basso, mentre
l’aumento di profitto di Alberto è elevato.
• Alberto e Luisa possono migliorare le proprie condizioni se Alberto
paga una somma a Luisa per ottenere il permesso di inquinare.
28
Teorema di Coase: assegnare i
diritti di proprietà a Luisa
Fino a quando Alberto continua a pagare Luisa per avere il
permesso di inquinare?
• Fino a quando questa operazione è redditizia per entrambi.
• Luisa non è disposta ad accettare una somma inferiore al danno
marginale (MD) procuratole dall’ultima unità di output, e Alberto non
è disposto a pagare una somma superiore al profitto marginale (MB
– MPC) che guadagna sull’ultima unità prodotta.
• Alberto smette di pagare Lisa quando l’output ha raggiunto un
livello tale che MD = (MB – MPC), condizione che è verificata in
corrispondenza di Q*.
29
A
30
QUANDO SI APPLICA IL TEOREMA DI
COASE?
Si applica con
Non si applica con
•Nulli (o bassi) costi di
transazione
•Alti costi di transazione
• Poche parti coinvolte
•Fonte dell’esternalità ben
definita
•fonte di esternalità difficile
da definire
•
Esempio: l’inquinamento
dell’aria
31
Soluzioni private al problema delle
esternalità
Teorema di Coase
Fusioni
Regole di convivenza civile
32
Soluzioni private al problema delle
esternalità: Fusioni
Le fusioni tra imprese permettono di
“internalizzare” le esternalità.
Un’unica impresa che coordinasse le attività
di Alberto e Luisa avrebbe un incentivo a
massimizzare i profitti congiunti, non i profitti
individuali di ciascuno.
Di conseguenza, l’impresa terrebbe conto
degli effetti della produzione di acciaio
sull’attività di pesca.
33
Soluzioni private al problema delle
esternalità
Teorema di Coase
Fusioni
Regole di convivenza civile
34
Soluzioni private al problema delle
esternalità: Regole di convivenza
civile
Alcune convenzioni sociali possono essere
considerati tentativi di costringere le persone
a tenere conto delle esternalità che generano
con la propria attività.
Esempi: il divieto di buttare i rifiuti per terra, di
parlare a voce alta al cinema, e così via.
35
Gli interventi dello Stato a correzione
delle esternalità
Regolamentazione per incentivi
• Imposte/Sussidi
• Sistemi di cap and trade (Creazione di un
mercato)
Regolamentazione diretta (command
and control)
36
Gli interventi dello Stato a
correzione delle esternalità
Regolamentazioni per incentivi
• Imposte/Sussidi
• Sistemi di cap and trade (Creazione di un mercato)
Regolamentazione command and control
37
Gli interventi dello Stato a
correzione delle esternalità:
Imposte à la Pigou (1877-1959)
Torniamo all’esempio di Alberto e Lisa.
Alberto produce una quantità inefficiente di acciaio
perché i prezzi non riflettono esattamente i costi
sociali. I prezzi degli input sono troppo bassi. La
soluzione naturale è far pagare una tassa a chi inquina.
Un’imposta pigouviana è un’imposta che grava su
ogni unità di output prodotta da chi inquina, per un
ammontare pari al danno marginale inflitto in
corrispondenza del livello socialmente efficiente di
output.
38
39
Imposte à la Pigou
Questa imposta fa aumentare il costo marginale di
Alberto, inducendolo a ridurre l’output.
L’imposta riesce a ridurre l’output fino a Q*
• Con un’imposta pari a t, Alberto produce un livello di output tale
che MB = MPC + t.
• Se l’imposta è viene fissata in misura pari al danno marginale
valutato al livello di output Q*, l’espressione diventa MB = MPC
+ MD(Q*).
• Graficamente, è evidente che MB(Q*) – MPC(Q*) = MD(Q*), e
dunque Alberto sceglie di produrre il livello efficiente di output.
40
ESERCIZIO
Alberto ha le seguenti curve di beneficio marginale e di
costo marginale privato:
MB  300  Q
MPC  20  Q
Lisa fronteggia la seguente curva di danno marginale:
MD  40  2Q
Trovare il valore dell’imposta pigouviana e la quantità di
output che il produttore sceglie a seguito dell’imposta
41
Il valore dell’imposta pigouviana è pari al valore di MD
calcolato in corrispondenza della quantità socialmente
efficiente Q*.
MB  MSC  MPC  MD
 300  Q  20  Q  40  2Q  Q *  60
Poiché Q* è pari a 60 si ha che t = MD(60), e cioè
t = 40 + 2 (60) = 40 + 120 = 160.
Alberto adesso sceglie l’output in modo che MB = MPC + t,
producendo la quantità Q*.
MB  MPC  t
 300  Q  20  Q  t
 300  Q  20  Q  160
 120  2Q
 Q  60
42
Gli interventi dello Stato a
correzione delle esternalità: Sussidi
Un’altra soluzione è pagare chi inquina perché non lo
faccia.
Ipotizziamo che il sussidio sia pari al danno marginale
calcolato al livello socialmente efficiente di output.
Alberto riduce la produzione fino a che la perdita di
profitto non sia uguale al sussidio, cioè fino al livello
Q*.
Tuttavia, il sussidio potrebbe indurre nuove imprese a
entrare nel mercato.
43
44
LE IMPOSTE SULLE EMISSIONI
L’efficienza richiede che
l’inquinatore riduca
l’inquinamento se il
Beneficio marginale
Sociale (MSB) è maggiore
del Costo Marginale (MC)
per farlo;
e* rappresenta la quantità
efficiente di riduzione
dell’inquinamento
45
LE IMPOSTE SULLE EMISSIONI (2)
Chi produce, riduce
l’inquinamento di un’unità
supplementare fin tanto che il
costo per farlo (MC) è inferiore
all’imposta sulle emissioni.
Pertanto un’imposta sulle
emissioni pari a f* comporta la
quantità efficiente di riduzione
dell’inquinamento e*
46
LE IMPOSTE SULLE EMISSIONI (3)
Se ciascun soggetto inquinante riduce il suo inquinamento della
medesima quantità, i costi marginali sono differenti. Diversificando le
richieste di diminuzione si raggiunge lo stesso obiettivo con un costo
totale minore. Questo risulta minimizzato quando i costi marginali
della riduzione sono gli stessi per i vari soggetti inquinanti
47
LE IMPOSTE SULLE EMISSIONI (4)
Un’imposta sulle emissioni induce ciascun soggetto inquinante a
ridurre l’inquinamento fino al punto in cui il costo marginale della
riduzione è pari al livello dell’imposta. Questo comporta costi
marginali uguali per i vari soggetti inquinanti e quindi efficienza in
termini di costi
48
Gli interventi dello Stato a
correzione delle esternalità
Regolamentazioni per incentivi
• Imposte/Sussidi
• Sistemi di cap and trade (Creazione di un mercato)
Regolamentazione command and control
49
GLI INTERVENTI DELLO STATO :
CREAZIONE DI UN MERCATO (CAP
AND TRADE)
Vendendo ai produttori
autorizzazioni a inquinare, si
crea un mercato che altrimenti
non sorgerebbe.
Il processo:
• Lo Stato vende diritti di
inquinamento in misura pari Z*.
• Le imprese fanno offerte per
assicurarsi questi permessi, che
vengono venduti al prezzo in
corrispondenza del quale la
domanda coincide con l’offerta.
In pratica, l’offerta di diritti di
inquinamento è perfettamente
anelastica (curva di offerta
verticale).
50
CREAZIONE DI UN MERCATO
(CONTINUA)
Il processo funzionerebbe anche se lo Stato
assegnasse direttamente i diritti di inquinamento alle
imprese, autorizzandole a venderli.
• Si ottiene una distribuzione del reddito differente – le imprese
che ottengono inizialmente i permessi traggono beneficio
dalla loro vendita
Un vantaggio rispetto alle imposte Pigouviane: lo
schema dei diritti di inquinamento permette di ridurre
l’incertezza quando MB, MPC, e MD non sono noti.
51
CONFRONTO TRA EMISSIONI E CAP
AND TRADE
Risposta all'inflazione
un'imposta sulle emissioni inferiore comporta una minore riduzione
dell'inquinamento. Invece, con un sistema di cap-and-trade, la
quantità di inquinamento è sempre la stessa, indipendentemente
dall'inflazione.
Risposta alle variazioni dei costi.
Con un sistema di cap-and-trade, l'inquinamento viene ridotto di più
della quantità efficiente, a seguito dell'aumento dei costi marginali.
Effetti in termini di distribuzione
Risposta all'incertezza.
- Curva dei benefici marginali sociali anelastica
- Curva dei benefici marginali sociali elastica
52
CURVA DEI BENEFICI MARGINALI
SOCIALI ANELASTICA
Con MBS anelastici e
costi superiori a quelli
attesi, il sistema di cap
and trade comporta
un’eccessiva riduzione
dell’inquinamento,
mentre un’imposta
comporta una riduzione
non sufficiente. Il sistema
di cap and trade è tuttavia
più efficiente
53
Curva dei benefici marginali sociali
“relativamente” elastica
Con MBS elastici e costi
superiori a quelli attesi, il
sistema di cap and trade
comporta un’eccessiva
riduzione
dell’inquinamento,
mentre un’imposta
comporta una riduzione
non sufficiente. L’imposta
sulle emissioni è tuttavia
più efficiente
54
Gli interventi dello Stato a
correzione delle esternalità
Regolamentazioni per incentivi
• Imposte/Sussidi
• Sistemi di cap and trade (Creazione di un mercato)
Regolamentazione command and control
55
GLI INTERVENTI DELLO STATO :
REGOLAMENTAZIONE COMMAND
AND CONTROL
Chi inquina deve ridurre l’inquinamento di
una certa entità, oppure andare incontro a
sanzioni.
È un sistema inefficiente se le imprese sono
più d’una e hanno diversi costi di
abbattimento dell’inquinamento. L’efficienza
non richiede che tutte le imprese riducano
l’inquinamento in ugual misura; tutto dipende
dalla forma delle curve MB e MPC.
56
GLI INTERVENTI DELLO STATO :
REGOLAMENTAZIONE COMMAND AND
CONTROL
57
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