Agli inizi del 1900 ci fu un acceso dibattito tra due astronomi sulla possibilità che le nebulose a spirale facessero parte della via lattea, si crearono così due grossi partiti astronomici, i sostenitori di Harlow Shapley (colui che dimostro che il Sole non era al centro della galassia) che sostenevano che tutte le nebulose a spirale facessero parte della nostra galassia e i sostenitori di Peet Curtis che sostenevano invece la maggiore distanza di queste nebulose. Il problema venne risolto da un giovane astronomo di nome Edwin Hubble il quale scoprì delle variabili cefeidi nella galassia di Andromeda, immediatamente Hubble calcolò la distanza di queste stelle e della nebulosa facendo uso della relazione periodo luminosità e trovò una distanza di 900000 a.l. ben al di fuori della Galassia. In realtà la relazione era affetta da errori, oggi sappiamo che M31 dista 2900000 a.l. Così Hubble inizia un certosino lavoro che lo porta a classificare le galassie in base alla forma e alla popolazione stellare, Hubble suddivide le galassie in 5 categorie: 1. galassie ellittiche – caratterizzate da una forma ad ellisse con stelle vecchie di popolazione II , moti caotici e assenza di polvere. 2. Galassie lenticolari – ha forma di una lente con stelle di popolazione I e II, moti regolari, assenza di polvere e nucleo. 3. Galassie Spirali – presentano un nucleo con bellissimi braccia spirali, stelle di popolazione II nel nucleo e I nel disco e nelle braccia a spirali, moto regolare e tanta polvere 4. Galassie spirali barrate – come le spirali ma con la presenza di una barra 5. Irregolari – hanno forma irregolare , stelle solo di popolazione I, moto caotico e tantissima polvere. Non è ancora chiaro se la Via Lattea è una spirale o una spirale barrata. La grande perseveranza di Hubble fu quello di studiare lo spettro delle galassie. Hubble si accorse che tutte le galassie ( ad eccezione di quelle vicine appartenenti al gruppo locale) si allontanavano da noi. Hubble determinò la distanza di una cinquantina di galassie per vH d mezzo delle supernovae tipo Ia e supponendo che spirali dello stesso tipo avessero la stessa luminosità quando viste sotto lo stesso orientamento, e con sorpresa scoprì una relazione tra velocità di allontanamento e distanza delle galassie. 0 v H 0d Più una galassia è lontana e più si allontana da noi. Hubble dimostro che l’universo non era statico ma si evolveva espandendosi, facendo ammettere ad Einstein il “più grande errore della sua vita”. Infine l’ammasso più vicino è quello della Vergine a 58000000 a.l. poi c’è l’ammasso della Chioma di Berenice a 360000000 a.l.