Opportunità e riflessioni per le politiche regionali per l’innovazione: dal VII PQ al contesto regionale italiano Alberto Silvani Università degli Studi di Milano ([email protected]) A.Silvani 29.10.07 Il percorso dell’intervento • Quale contesto per le politiche regionali per l’innovazione: in Italia una situazione in evoluzione • Temi trasversali ed obiettivi per la gestione delle politiche • ERA e Lisbona sette anni dopo • Un rinnovato interesse e nuove opportunità: alcune considerazioni e buone pratiche su cui ragionare A.Silvani 29.10.07 Una lettura d’insieme Dove vanno le politiche regionali per l’innovazione? – Difficoltà nell’assegnare alla dimensione locale un giusto ruolo di risposta alla competizione piuttosto che di generazione di nuova capacità competitiva – La convergenza non si persegue solo con le “politiche d’inseguimento” ma bisogna coniugare sviluppo e redistribuzione – Importanza crescente delle relazioni a rete, per loro natura tendenzialmente extraregionali – (all’opposto) Clusterizzazione e polarizzazione dei processi e degli attori A.Silvani 29.10.07 Le critiche diffuse • Politiche troppo limitate negli scopi, negli obiettivi e nelle risorse mobilitate (in confronto il focus sull’eccellenza, sulla dimensione macro dei grandi temi e sulla selezione favorisce la dimensione nazionale) • (all’opposto) Spesse volte un eccesso di ambizione, nel policy design, e di vaghezza, nei percorsi implementativi (rischio di non comprensione ed incapacità di realizzazione) • Difficoltà nella gestione per sovrapposizione di competenze ed interessi (dalle amministrazioni ai beneficiari, passando per strumenti e soggetti) A.Silvani 29.10.07 Alcune domande in cerca di posizionamento e risposta … • Quali novità dal italiano in R&S&I: problemi e soluzioni tra continuità e cambiamento, ovvero vecchie (in)certezze o nuove (e crescenti) debolezze? • In questo quadro la dimensione regionale: parte del problema o parte della soluzione? • Quali dinamiche nel breve periodo? Quali effetti, dal regionale, al nazionale e all’Europa? A.Silvani 29.10.07 Temi trasversali tra le politiche, incluse quelle per la R&S&I Mancanze rispetto a: – Un quadro di obiettivi chiari associati agli strumenti – Una ripartizione dei ruoli che faciliti l’identificazione degli attori e dei soggetti di riferimento – Una capacità di gestione che non si limiti alla progettazione – Un corretto uso del monitoraggio e della valutazione – La certezza (degli strumenti e dei tempi) ed una riflessione ex-post – La lettura congiunturale rispetto agli effetti di lungo periodo A.Silvani 29.10.07 La dimensione territoriale e il rapporto tra R&S&I e le altre politiche • Nelle politiche europee (distinzione tra ricerca e innovazione, e tra i soggetti responsabili degli interventi) • Nelle politiche nazionali (debolezza dei flussi finanziari, mancanza di programmi, difficoltà di una visione unitaria e confusione di ruoli) • Nelle politiche regionali (varietà delle strategie e delle competenze, scarsa valorizzazione delle nuove opportunità, difficoltà di integrazione tra i diversi livelli, dimensione sottocritica) A.Silvani 29.10.07 L’innovazione e le dimensioni che cambiano • Le politiche dell’innovazione non possono basarsi solo sul rapporto tra ricerca ed innovazione • Emerge una nuova “dimensione istituzionale” dei fenomeni innovativi • Tempo e spazio: meno linearità e gerarchie riconoscibili anche per l’emergere di nuovi soggetti dell’innovazione portatori di valori e regole “nuove” A.Silvani 29.10.07 Un aspetto nuovo del fenomeno La dimensione locale e mercato locale non coincidono ma anche …. si interrompe la gerarchia spaziale basata sulla stratificazione dei livelli: il locale non è più il terminale finale della catena o l’iniziatore dei processi. Locale è competenza distintiva, valore aggiunto, risorse non intercambiabili, capacity building da accumulare, da gestire, ma anche risorse esterne da attrarre per completare e valorizzare il sistema territoriale A.Silvani 29.10.07 La dimensione istituzionale locale • La dimensione istituzionale si confronta con le sovrapposizioni sulla stessa area di diverse tipologie e titolarità di interventi ma si trova ad agire in molti casi ad una scala non ottimale • Tende a privilegiare accordi intraregionali ed interregionali e a costruire una forte identità del territorio su cui opera A.Silvani 29.10.07 Alcune conseguenze per gli attori – Giustificare la natura e le caratteristiche del loro intervento – Individuare e gestire le priorità a scala territoriale – Operare in realtà più concorrenziali – Sviluppare competenze distintive e, allo stesso tempo, propensioni complementari e cooperative – Assegnare un nuovo significato al concetto di esternalità A.Silvani 29.10.07 Problemi aperti nello scenario italiano • Intervenire sulla spesa - senza accompagnarne l’assorbimento e la finalizzazione – non aiuta efficienza ed efficacia • La debolezza delle politiche per il capitale umano (scientifico e manageriale) è un’aggravante italiana del problema europeo con effetti di medio lungo periodo • La debolezza strutturale e di specializzazione tecnologica non presenta inversioni: la terapia di innalzamento tecnologico basata su input pubblici, da tutti condivisa, non registra particolari successi • Il protagonismo e la supplenza regionale (in particolare con l’asimmetria delle regioni ob.1) non basta a coprire le difficoltà nazionali A.Silvani 29.10.07 Alcuni obiettivi per le politiche innovative • Sostenere esplicitamente il trasferimento tecnologico verso settori a bassa capacità • Razionalizzare il sistema degli attori e delle loro relazioni, indirizzando i processi • Generare tecnologie specifiche in grado di migliorare la capacità competitiva • Modernizzare la struttura produttiva con la creazione di imprese ad alta tecnologia A.Silvani 29.10.07 Un dilemma per le istituzioni …. Due scenari a confronto: • L’innovazione e la ricerca utilizzati come fattori competitivi di vantaggio per il territorio entro il quale si svolgono • La ricerca e l’innovazione come rilevanti strumenti per promuovere e sostenere lo sviluppo sociale ed economico del territorio A.Silvani 29.10.07 ERA e Lisbona sette anni dopo … • Prendere atto dei limiti e delle difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi, in particolare nelle relazioni Europa, paesi, regioni • In questo scenario riflettere sull’OMC • Ragionare sul contributo dalle regioni allo Spazio Europeo • Promuovere cooperazione e competizione • Mettere al centro la gestione delle politiche A.Silvani 29.10.07 Le opportunità con cui confrontarsi: La dimensione europea: – La nuova programmazione dei Fondi strutturali (2007-2013) e il nuovo obiettivo competitività ed occupazione PON e POR – Il Settimo Programma Quadro Ricerca e Sviluppo tecnologico (2007-2013) ERAnet, Capacities (Regioni Conoscenza et al.) – Il nuovo Programma Quadro Competitività ed Innovazione INNOnet et al A.Silvani 29.10.07 Alcune recenti elaborazioni • Libro Verde su ERA • Com 474 del 16.8.07 “Competitive Regions Through Research and Innovation” • Innovation Scoreboard 2007 • ……. A.Silvani 29.10.07 Il Settimo Programma Quadro RST Una nuova attenzione alla dimensione regionale nelle ricerche e nell’organizzazione delle attività La consapevolezza di 4 reti sul territorio: – Produzione delle conoscenze – Produzione dei componenti – Assemblaggio – Organizzazione della domanda e fissazione delle regole A.Silvani 29.10.07 Sviluppo coerente delle politiche di ricerca • Obiettivo: – Rafforzare efficacia e coerenza delle politiche nazionali e comunitarie di ricerca • Nell’articolazione con altre politiche • Nell’aumentare l’impatto e i legami con le imprese • Nel qualificare il supporto pubblico e l’effetto leva sugli investimenti privati. • Due assi: – Monitoraggio ed analisi di politiche e strategie – Coordinamento delle politiche A.Silvani 29.10.07 Iniziative e strumenti • Asse 1 (Monitoraggio e analisi) – ERAWATCH – IRIM – INDICATORI • Asse 2 (Coordinamento) – SUPPORTO ALL’IMPLEMENTAZIONE OMC – SUPPORTO AL COORDINAMENTO BOTTOM-UP (OMC-NET) A.Silvani 29.10.07 Regioni della conoscenza (1/3) Obiettivo: Rafforzare il potenziale di ricerca delle regioni europee incoraggiando e sostenendo lo sviluppo di “cluster guidati dalla conoscenza” con il concorso di entità di ricerca, imprese, autorità locali e regionali. Attenzione a cluster esistenti o di nuova formazione A.Silvani 29.10.07 Regioni della conoscenza (2/3) • Sostegno a consorzi che vedano, in una logica europea, presenti le tre tipologie di attori (approccio “tripla elica”) sulla base di un comune interesse, di iniziative normative comuni, di sfide generate dallo sviluppo tecnologico e dalla globalizzazione. • 2 attività 2008: – Analisi, mentoring e integrazione di attori di ricerca – Facilitare l’emersione di nuovi cluster regionali e il mutuo scambio di informazioni A.Silvani 29.10.07 Regioni della conoscenza (3/3) • 2 tematiche scelte per il primo asse: – Massimizzare i benefici delle infrastrutture di ricerca per lo sviluppo regionale – Contributi regionali alla riduzione di emissioni di CO2 • Nessuna tematizzazione per il secondo • Bando previsto per fine novembre A.Silvani 29.10.07 Potenziale di ricerca (1/2) • Obiettivo: Stimolare la realizzazione dell’intero potenziale di ricerca dell’Unione Europea allargata, sbloccando e sviluppando l’esistente o emergente potenziale delle regioni in convergenza e di quelle periferiche, aiutando la capacità dei loro ricercatori nel partecipare con successo alle attività di ricerca europee. • Fare leva sulle relazioni con le eccellenze per sviluppare collaborazioni strategiche A.Silvani 29.10.07 Potenziale di ricerca (2/2) • 2 attività 2008: – Sbloccare e sviluppare il potenziale delle entità di ricerca nelle regioni in convergenza e ultraperiferiche – Offrire strumenti e modalità di valutazione per le entità delle stesse regioni • Bando previsto per fine novembre A.Silvani 29.10.07 Per tornare alle politiche: raccomandazioni per il futuro imparando dal passato … • Una valutazione delle esperienze e delle buone pratiche • Una effettiva concertazione su obiettivi, strumenti e governance e non solo sul set degli interventi • Un’analisi puntuale delle risorse, non solo economiche • Un investimento sull’organizzazione, sul monitoraggio, sulla continuità e l’evoluzione degli interventi A.Silvani 29.10.07 Quali proposte (1/2) Governance: – Organizzazione dedicata e stabile (eventualmente con supporto di agenzie specializzate) – Partenariato istituzionale e socio-economico – Forte ruolo del monitoraggio e della valutazione – Dimensione multiregionale per temi comuni A.Silvani 29.10.07 Quali proposte (2/2) Politiche/strategie: – Approccio operativo coerente con il quadro mutato – Iniziative pilota legate ai contesti e alle risorse – Convergenza degli obiettivi e specializzazione degli interventi A.Silvani 29.10.07 I possibili approcci • Un intervento top down basato su una legge regionale, agenzia/e di supporto e pluralità d’interventi • Un intervento di contesto per creare condizioni e favorire comportamenti (virtuosi), per realizzare un sistema locale • Un intervento bottom up per facilitare l’ingresso nel sistema verso i possibili canali di finanziamento (non necessariamente locali) A.Silvani 29.10.07 Perché tanti approcci? • Diversi contesti locali (politico-istituzionali) e diverso grado di autonomia amministrativa • Diversa tradizione e disponibilità di risorse economiche e di strumenti, anche in settori non esplicitamente indirizzati all’innovazione • Diversi contesti socio-economici • Diversa capacità d’analisi, programmazione ed implementazione • Diverse modalità ed obiettivi della pianificazione, e dei relativi soggetti di riferimento A.Silvani 29.10.07 Alcune esperienze regionali (1/2) • Il Programma di settore dell’Emilia Romagna e la sua integrazione nel Programma regionale di sviluppo • Il coordinamento degli attori in Piemonte • Il disegno di riforma della Provincia Autonoma di Trento che inquadra il Programma della ricerca nel Programma provinciale di sviluppo • L’Agenzia regionale in Puglia o in Sardegna come strumento gestionale delle politiche • La riforma in corso nel Lazio e il coinvolgimento delle università e delle agenzie nazionali di ricerca • L’esperienza campana ed il supporto dei Fondi strutturali A.Silvani 29.10.07 Alcune esperienze regionali (2/2) Elementi comuni: • Importanza di una legge regionale per disciplinare la materia • Forte attenzione alla specificità dei contesti • Flessibilità nell’approccio rispetto al rapporto domanda/offerta • Originalità nel proporre una propria strategia • Forte attenzione al rapporto ricerca-innovazione A.Silvani 29.10.07 Spunti di riflessione • Come coniugare le diverse aspettative, in particolare tra domanda ed offerta nei confronti dei soggetti intermediari • Come giustificare l’intervento addizionale a scala territoriale, distinguendone i beneficiari • Come confrontare diverse possibili opzioni, bilanciandone i pesi specifici e le coerenze • Come motivare la grande impresa ad un ruolo locale • Come bilanciare le esigenze delle PMI in aree con forte asimmetria di conoscenze • Come affiancare i decisori istituzionali nei nuovi compiti • Come adattare le organizzazioni alle nuove sfide A.Silvani 29.10.07 Un’ipotesi di percorso • Analizzare le esperienze pregresse traendone le necessarie indicazioni in termini di bisogni e di valutazioni degli interventi, ostacoli affrontati e superati, e cambiamenti da introdurre • Riflettere su ruoli e modalità dei soggetti istituzionali e socio-economici nel “governare” i processi in particolare nelle realtà operanti per cluster e network • Investire fortemente sulla base conoscitiva ed organizzativa dei processi; prospettiva, scenari, monitoraggio, valutazione. Integrare la base di conoscenze anche con il ricorso ad analisi ed iniziative specifiche • Promuovere la partecipazione e animare i contesti A.Silvani 29.10.07