Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern Istituto Comprensivo n. 7 Anno Scolastico 2012-2013 di V. C. Mario Rigoni Stern Nato ad Asiago l’1/11/1921, morto il 16/06/2008 1938 1940 A 17 anni si arruola volontario nella scuola di alpinismo L’Italia entra in guerra a fianco dei tedeschi. Egli combatte con gli alpini al confine con la Francia 1942 1943 Combatte in Albania e Grecia, poi partecipa alla spedizione di Russia Prende parte alla disastrosa ritirata. Questa è l’esperienza che ispira la sua vena letteraria 1944 È prigioniero in un lager tedesco ed inizia a scrivere i ricordi 1945 Viene liberato dall’armata rossa e torna a casa 1953 Pubblica “Il sergente nella neve” La vita nel caposaldo I (situazione iniziale) Le giornate nelle postazione difensive italiane sono caratterizzate da una staticità unica, il tempo scorre monotono e viene scandito dalle difficoltà di vita. Ordine di ritirata II (complicazione) All’inizio del 1943 arriva l’ordine della ritirata: i russi stanno accerchiando i militari italiani e tedeschi. Si decide di partire. Nella notte Rigoni si allontana per ultimo, e in preda al pianto per la perdita dei compagni si sfoga sparando in aria un caricatore. Interminabile ritirata e battaglia di Nicolajewka III (sviluppo vicenda) Nella steppa, gli uomini sono lasciati allo sbaraglio e si trascinano per chilometri per sfuggire alla morte. A Nicolajewka la battaglia è durissima e molti soldati muoiono. Rigoni ricorderà quel giorno come uno dei più dolorosi della sua vita. “I miei più cari amici mi hanno lasciato quel giorno” Ritorno Gli alpini rimasti raggiungono finalmente un avamposto tedesco fuori dalla sacca. Riprendono il cammino: dall’Ucraina, ai confini con la Polonia e in Russia Bianca. Il viaggio verso casa è ancora lungo… 4 (Situazione finale) Personaggi • Principale Autore e protagonista (Narratore interno) • Secondari Commilitoni Russi (antagonisti) • Comparse Famiglie russe Luogo e tempo Il libro è ambientato nella steppa, il luogo è reale, definito, teatro della guerra di Russia. Il fatto narrato è accaduto durante la seconda guerra mondiale, tra la fine del 1942 e l’inizio del 1943. Il libro è autobiografico • Ha il valore della testimonianza • È stato scritto a “caldo” • Non enfatizza o manipola i ricordi • Giudica negativamente la guerra e promuove la pace • Comunica un profondo rispetto per l’uomo “Corro e busso alla porta di un' isba. Entro. Vi sono dei soldati russi, là … Dopo la prima sorpresa tutti i miei gesti furono naturali, non sentivo nessun timore né alcun desiderio di difendermi o di offendere … Si era creata un’armonia che non era un armistizio … Una volta tanto le circostanze avevano portato degli uomini a saper restare uomini.” (pag. 133)