Giornate NfA 2012
Riformare la tassazione – 30 giugno 2012
Principi di tassazione ottima e il caso italiano
Pietro Rizza
Banca d’Italia (*)
(*) Le opinioni espresse nella presentazione sono quelle dell’autore e non riflettono
necessariamente quelle dell’istituzione di appartenenza
Struttura della presentazione
 Principi di tassazione ottima: la Mirrleess Review
 Spunti di riflessione sul caso italiano
Il rapporto della Commissione Mirrleess
Il rapporto in breve
o settembre 2011 (oltre 3 anni di lavori)
o tra i membri della Commissione:
Blundell, Bond, Poterba, Besley,
Adam…
o due volumi (circa 2000 pagine)
o analisi di tipo accademico e di policy
•
Accademico:
ottimale
•
Policy: problemi del sistema UK e una
proposta concreta di riforma
principi
di
tassazione
La motivazione
“Ieri” : Meade review
“For too long, tax reforms have been approached ad hoc, without
regard to their effects on the evolution of the tax structure as a whole.
As a result many parts of the system seem to lack a rational base.
Conflicting objectives are pursued at random; and even particular
objectives are pursued in contradictory ways”
Dick Taverne (Director of the IFS)
Come oggi: Mirrleess review
Il sistema “ideale”: a progressive, neutral tax system
System: l’impianto della tassazione va concepito come un sistema
intrinsecamente coerente
a) Identificare gli obiettivi: finanziamento della spesa e redistribuzione
b) Evitare di destinare imposte specifiche al finanziamento di spese specifiche
(no earnmarking)
• Se non c’è vincolo chiaro alla spesa è solo retorica
• Non c’è una giustificazione teorica a sostegno dell’earnmarking
c) Non tutte le imposte strumentali al raggiungimento di tutti gli obiettivi
• In particolare, l’obiettivo redistributivo va perseguito esclusivamente
con l’imposta personale sul reddito; permette di tener conto delle
caratteristiche personali (detrazioni, deduzioni, etc.)
Il sistema “ideale”: a progressive, neutral tax system
Neutrale
Il sistema fiscale deve trattare attività simili in modo simile
• Sistema semplice
• Sistema che non discrimina tra persone e attività
• Sistema che minimizza le distorsioni nelle scelte degli individui
Eccezioni: a volte può essere efficiente discriminare (e.g. correzione esternalità) ma i
vantaggi vanno attentamente comparati coi costi in termini di distorsioni
Trattamento sfavorevole: alcol e tabacco; imposte sull’inquinamento
Trattamento favorevole:
• Risparmio pensionistico (rischi di basso risparmio per miopia)
• R&D
• Beni e servizi per l’infanzia (ridurre disincentivo a lavorare delle donne)
Il sistema “ideale”: a progressive, neutral tax system
Progressività (1)
Trade off: progressività vs efficienza
• Lo strumento della progressività è finalizzato a garantire un certo grado di
redistribuzione
• Tassare di più i ricchi e/o integrare il reddito dei più poveri produce
necessariamente una distorsione dei comportamenti e, quindi, una perdita di
efficienza (es. disincentivi al lavoro)
• La perdita di efficienza non si può azzerare, ma va minimizzata calibrando le
aliquote per tenere conto di:
 Quanto rispondono gli individui a imposte e trasferimenti (elasticità)
 Distribuzione del reddito
 Preferenze della popolazione (o del social planner) in termini di equità
(Ramsey – Mirrless – Diamond)
continua...
Il sistema “ideale”: a progressive, neutral tax system
Progressività (2)
Quale tipo di redistribuzione?
1. Calibrare la progressività (e le aliquote) sulla base non solo del reddito e
della fonte di reddito, ma anche di altre caratteristiche osservabili, quali:
• Incentivi all’offerta di lavoro (donne con figli in età scolare e individui
prossimi alla pensione)
• Capacità di reddito potenziale
• Bisogni
Limiti di questo approccio:
• forme di discriminazione illegittima;
• incentivi alle persone per acquisire le caratteristiche “trattate più
favorevolmente”;
• tensione con l’obiettivo della neutralità
continua...
Il sistema “ideale”: a progressive, neutral tax system
Progressività (3)
Quale tipo di redistribuzione?
2. Idealmente la progressività dovrebbe essere basata sul reddito dell’intera
vita dell’individuo, non su quello annuale. Come fare?
• Considerare anche la distribuzione dei consumi
• Siccome non esiste un indicatore delle risorse di cui disporrà un
individuo nella sua intera vita, può essere efficiente utilizzare insieme
indicatori di reddito annuale e di spese annuali
Questo fornisce un fondamento teorico della tassazione del consumo
Visto che la differenza tra reddito e consumi dell’intera vita è data dall’eredità e
dai trasferimenti ai figli, la teoria suggerisce un ruolo per un’imposta sulla
ricchezza trasferita
fine
progressività
La proposta per UK
La proposta per UK – punti principali (1)
Tassazione del reddito:
• Sistema semplice con un’unica imposta
• due/tre aliquote al massimo e una no-tax area
• un unico schema di integrazione al reddito per i più
poveri/bisognosi
• Base imponibile = “reddito entrata” al netto dei costi
di produzione [tutti i redditi (anche da capitale) ma prevedendo
una deduzione dei costi sopportati per produrre quel reddito (e.g.
work-related expenditure and production input)]
La proposta per UK – punti principali (2)
Come si attua il principio precedente nel caso dei redditi da capitale?
Tassare il reddito da capitale per intero ma prevedendo una
deduzione integrale del costo del capitale. Due modi:
• Deduzione integrale del reddito risparmiato o investito
nell’anno in cui il reddito viene prodotto (schema EET)
• Deduzione annuale del costo opportunità del capitale
investito/risparmiato (schema TtE – rate of return allowance)
Il rendimento “normale” del capitale è di fatto esente; l’extrarendimento concorre a formare la base imponibile
La proposta per UK – punti principali (3)
Tassare il reddito da capitale?
Vantaggi della proposta: risolve la tensione tra 2 obiettivi:
• Minimizzare i disincentivi per risparmio/investimento
• Ridurre gli incentivi al window dressing dei redditi da lavoro in
modo che vengano tassati come redditi da capitale
Problema: come si misura il rendimento normale del capitale?
La proposta per UK – punti principali (4)
Tassare tutti i redditi esentando il rendimento normale del capitale
equivale a tassare la spesa degli individui (Base imponibile =
“Reddito spesa”)
Altro modo per fare la stessa cosa: IVA, ma…
occorre evitare aliquote ridotte (ed esenzioni) che non
consentirebbero alle imprese di dedurre integralmente i costi di
produzione (e.g. servizi finanziari esenti)
L’uniformità delle aliquote risponde anche al principio della
neutralità della tassazione; aliquote uniformi distorcono meno le
scelte di consumo degli individui e sono, dunque più efficienti.
Spunti sulla tassazione in Italia
Composizione dell’imposizione diretta
Composizione dell’imposizione indiretta
L’imposta sul reddito (Irpef)
Proposta di riforma nella Legge delega (1)
• Passaggio da 5 (23, 27,38, 41, 43) a 3 aliquote (20, 30, 40)
• no-tax area (legata alla soglia di poverta’)
• ampia rivisitazione delle agevolazioni (deduzioni e
detrazioni) concentrandosi su natalita’, giovani e lavoro
• Anche per favorire neutralita’ rispetto alle scelte individuali
Le agevolazioni fiscali in Italia
Il sistema attuale prevede oltre 500 misure agevolative
• Assenza di uno schema coerente e razionale
• Gettito pari a 160 miliardi circa (10% del PIL)
• Circa 2/3 riguardano persone fisiche (redditi da lavoro e carichi
familiari)
Aspetti redistributivi: un loro taglio lineare del 20% comporterebbe
un aumento dell’aliquota effettiva pari a:
• 2 punti per il contribuente medio (reddito 19.000 euro) e ben
maggiore per i contribuenti con redditi piu’ bassi
• 3 punti per lavoratore dipendente medio (reddito 22.000 euro) con 2
figli a carico
La tassazione del risparmio
Redditi da attivita’ finanziarie soggetti a tassazione separata (c.d.
imposte sostitutive)
• Uniformazione aliquote (al 20%), esclusi titoli di Stato (12,5%)
e risparmio previdenziale (11%)
• Momento della tassazione: maturato per gestioni individuali,
realizzato per fondi comuni
• In prospettiva: obblighi distribuzione periodica o imputazione dei
proventi?
• Distanza dai “principi ottimi” del Rapporto Mirrlees (no
deduzione del “costo del capitale”)
L’imposta sul valore aggiunto (1)
Perno del sistema fiscale italiano; problemi di evasione
Rapporto Mirrleess:
 IVA rappresenta uno strumento valido per dare
attuazione ai principi della tassazione ottimale
 consente detrazione dei costi di produzione
 A tal fine necessita dell’uniformazione delle aliquote
 attualmente 4%, 10%, 21% e beni non tassati;
aumento di 2 punti a partire da ottobre
L’imposta sul valore aggiunto (2)
Aspetti redistributivi dell’uniformazione delle aliquote:
una nostra analisi
Metodologia
o Stima delle quote della spesa delle famiglie soggette a
diverse aliquote (dati Istat 2009 indagine sui consumi e quelli
sulla spesa delle famiglie)
o Classificazione delle famiglie in decili di spesa
equivalente
o Simulazione impatto di un aumento di 1 punto delle
diverse aliquote
L’imposta sul valore aggiunto (3)
Risultati
Impatto regressivo. Ma la redistribuzione e’ compito
dell’IVA?
Giornate NfA 2012
Riformare la tassazione – 30 giugno 2012
Principi di tassazione ottima e il caso italiano
Pietro Rizza
Banca d’Italia (*)
(*) Le opinioni espresse nella presentazione sono quelle dell’autore e non riflettono
necessariamente quelle dell’istituzione di appartenenza
Scarica

Presentazione Pietro Rizza