Anche questa lezione vuole farti conoscere alcuni aspetti
negativi della globalizzazione economica.
Il testo che stai per leggere è tratto dal libro “Geografia
del supermercato mondiale” del Centro Nuovo Modello
di Sviluppo, pubblicato dalla EMI di Bologna.
Al termine di questa lettura troverai un breve fumetto che ti
aiuterà a riflettere.
IDENTIKIT
DEI PRODUTTORI E COMMERCIANTI
DI BANANE
I produttori di banane si possono dividere in quattro categorie:
i braccianti, i contadini, i proprietari terrieri
e le multinazionali.
I braccianti sono nullatenenti che lavorano nelle piantagioni
come salariati. I contadini, invece, posseggono la terra su cui
lavorano, ma anche loro sono molto poveri, perché possiedono
appezzamenti di terra molto piccoli e perché sono bistrattati dagli
esportatori.
A differenza dei contadini, i proprietari
terrieri sono molto ricchi e possiedono
piantagioni molto vaste dentro cui lavorano
centinaia di braccianti. A livello locale i
proprietari terrieri sono delle potenze, ma per
noi consumatori sono dei perfetti sconosciuti
perché anch’essi, al pari dei piccoli contadini,
vendono i loro raccolti agli esportatori.
La categoria degli esportatori è piuttosto ristretta,
perché tre o quattro multinazionali (Del Monte, Dole …)
controllano oltre il 75% del commercio mondiale delle
banane. Esse non vendono solo banane prodotte da
altri, ma anche quelle prodotte nelle loro stesse
piantagioni.
In effetti esse possiedono migliaia di ettari di
piantagioni sparse in varie parti del mondo e, in
particolar modo, in America centrale.
Dole è il più grande produttore e venditore del mondo di
frutta e verdura fresche, dalle mele agli asparagi, dai fiori
agli ananas, dalle pesche alle banane.
Questa società, tuttavia, è attiva anche in campo
turistico ed edilizio sia alle Hawaii che in California.
Conduce affari in 70 paesi, fattura miliardi di dollari e
impiega 45.000 persone.
Oltre alle terre, che ammontano a 92.000 ettari (60.000
negli USA e 32.000 nel Sud del mondo), Dole possiede
una flotta di 10 navi-frigorifero e ne gestisce a vario titolo
altre 34.
LA PRODUZIONE SU CONTRATTO
Nelle Filippine, migliaia di contadini si sono legati mani e piedi a
Dole e Del Monte, attraverso la firma di particolari contratti di
produzione.
Il contratto impegna il coltivatore a produrre il
tipo di banana richiesto dalle multinazionali e a
non vendere a nessun altro che a loro. In cambio,
esse devono corrispondere un prezzo sufficiente a
coprire i costi di produzione e a garantire al
contadino un margine di guadagno. Ma si dà il
caso che le multinazionali non tengono conto
delle spese effettivamente sostenute dai contadini
ma di costi teorici che esse formulano a tavolino
Per questo può succedere che i prezzi non
coprano neanche le spese.
Un altro problema lamentato dai
contadini riguarda l’arbitrarietà con
cui le multinazionali giudicano la
qualità delle banane.
I contadini sanno che
esse giudicano le banane
di buona o cattiva qualità
non
in
base
alle
caratteristiche dei frutti,
ma
in
base
all’andamento
del
mercato. Ad esempio,
quando
il
prezzo
d’esportazione cala, le
banane rifiutate sono
anche il 50%. Ma
quando
le
vendite
riprendono e i prezzi
salgono
di
nuovo,
d’incanto le banane
scartate scendono sotto il
5%.
Inoltre, secondo la stampa Filippina, Dole sfida le leggi ambientali e rende difficile
la vita dei piccoli contadini per indurli ad affittare le loro terre.
Anche il fumetto che segue è tratto da
“Geografia del supermercato mondiale”
Il mio governo dice che la
produzione delle banane crea
occupazione e procura
ricchezza
Per giunta sono state distrutte
foreste ed è stata tolta terra ai
contadini !
Strano…in questi ultimi anni la
produzione è cresciuta, ma
l’occupazione non è aumentata
Non vedo neanche che ricchezza ci
procuri, perché la gente continua ad
essere povera, analfabeta e senza casa
…
Il nostro paese ha cominciato a
produrre banane per l’estero 100
anni fa e da allora le cose vanno
sempre peggio …
…per i prossimi 100 anni
proverei a produrre cibo per noi.
Chissà che le cose non vadano
meglio !
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