Usi e costumi di
Busto Arsizio
Il popolo bustese si è
sempre dimostrato
attento alle proprie
tradizioni e consapevole
della loro importanza
Feste d’inverno
 I CUPETI
Festa che si svolge l’8 dicembre, dedicata ai fidanzati
che portavano in dono alle promesse spose delle
“Coppette”, ovvero dei cialdoni di mandorle
 LA GIOEUBIA
si festeggia l’ultimo giovedì di gennaio, bruciando dei
fantocci rappresentanti una donna anziana, simbolo
della stagione secca per liberarsi dal buio serale dei
mesi invernali.
 IL CARNEVALE
Maschera ufficiale della Città di Busto
Arsizio “Ul Tarlisu”. Il termine adottato è il
corrispondente dialettale di “Traliccio”
denominazione di un particolare tipo di
tessuto “cruciata” o federa per materassi e
cuscini, a righe bianche e marroni,
prodotto nei tanti opifici della città.
Feste di primavera

SAN GIUSEPPE
Quella di San Giuseppe è la festa della famiglia Fin
dalla sua fondazione è stato legato al suo nome il
grande Ospedale e tutti gli anni si assiste ad una lunga
processione di gente che va in visita all’ospedale di
San Giuseppe, per recare una testimonianza di fede e
di carità al capostipite della famiglia cristiana.
 FESTA DELL’INSALATA E CIÀPI ALLA MADONNA
IN VERONCA
Il lunedì dell’Angelo da tempo immemorabile i
Bustocchi si trovano alla Madonna in Veronca per la
Festa dell’insalata e ciàpi.
Il significato di questa tradizione va ricercato nel
lavoro agricolo, una volta di importanza pari al
lavoro tessile, legato alle stagioni e ai riti connessi
per chiedere al cielo abbondanti raccolti.
Feste d’estate
 SAN GIOVANNI
La Città di Busto, il 24 giugno, festeggia il suo
patrono San Giovanni. Per la tradizione si
celebra “la rugiada di S. Giovanni”. Bagnandosi
gli occhi si è preservati dai mali della vista,
poiché la rugiada ha effetti balsamici;
camminando in mezzo ai campi a piedi nudi,
all'alba si possono trovare sulle foglie le
cosidette lacrime della Madonna.
 SAN ROCCO
Dopo la peste del 1500 venne dedicata a San
Rocco una cappella alla quale i contadini
portarono per lungo tempo tutto il loro bestiame
per la benedizione. Oggi la Sagra viene celebrata
nel mese di settembre e si può gustare il tradizionale
“pane di San Rocco”.
Feste d’autunno
 SAN MICHELE
Questo Santo di fine settembre ed al quale è legata una
nostra parrocchia, capita in una data che non è
certamente delle più simpatiche. Il 29 settembre
scadevano i contratti d'affitto ed i traslochi erano
sempre numerosi. Contemporaneo al problema delle
spese c’era anche quello di trovare il combustibile per
l’inverno.
Giochi tradizionali
• ÙL CALIMÓN
Era un oggetto a forma di cono segmentato con punta
di ottone, che si faceva girare a colpi di frusta, fatta di
corda speciale e chiamata strafunzén.
La trottola si chiamava calimon, a Sacconago mungén.
 IL GIOCO DELLA RELA
\Si trattava di colpire al volo con un bastone (batar)
un legnetto appuntito ai due lati (rèla) cercando di
lanciarlo il più lontano possibile senza farlo
prendere dagli avversari. Era un gioco antico dalle
regole complesse ed era così popolare che ne è
rimasta traccia nel dialetto con il vocabolo dislipà,
sfortunato, che indicava in origine colui che non
riusciva a colpire al volo la rèla in milanese “lippa”.
Ieri …
Oggi…
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