Fenomeni atmosferici da freddo
Neve - galaverna - gelicidio
Comprendiamo tre fenomeni atmosferici che molto spesso
vengono confusi.
Sono sotto gli occhi di tutti, se ne sente parlare ma non si
conoscono!
LA NEVE
Quando per un abbassamento della temperatura, una
nuvola diventa molto fredda, le goccioline d’acqua che la
formano si trasformano in minuscoli cristalli che cadono al
suolo sotto forma di candidi e soffici fiocchi di neve.
Ogni fiocco di neve ha una
sua fisionomia ma quello
che accomuna tutti i fiocchi
è la presenza di sei
braccia tutte della stessa
lunghezza.
Perché allora a volte cadono piccoli fiocchi e a volte fiocchi molto grandi?
Dipende dalle diverse condizioni ambientali, dalla temperatura, dalla ricchezza
d’acqua, dalla velocità di crescita del chicco di neve.
Ciascun fiocco quindi trasmette e riflette la luce a modo suo dando luogo al
fenomeno della diffusione che è di tipo acromatico, cioè di un solo colore.
Vale a dire che, alla luce del sole, la neve appare bianca come il latte.
Non esistono due fiocchi uguali di neve, per forma o
dimensione, e non sono altro che un insieme di
microscopici cristalli.
Il cristallo di neve è formato da vapor d’acqua, da una
piccola goccia cristallizzata composta di miliardi di
molecole che, quando la temperatura scende sotto lo
zero possono combinarsi in migliaia di modi diversi,
dando origine a forme differenti che vengono dette
aghiformi o stelliformi.
Alcuni cristalli assumono forme particolarmente complesse a
causa degli sbalzi di temperatura e di umidità che incontrano
nell’aria durante il loro viaggio per raggiungere il suolo.
Fluttuando nell’aria il fiocco incontra condizioni estremamente
variabili, anche nel giro di pochi secondi.
Ogni fiocco ha quindi
una propria storia e, di
conseguenza, una
propria forma.
La neve composta di cristalli piccoli è più asciutta e cade
quando fa molto freddo; la neve umida si forma, invece,
quando l’aria è sufficientemente calda da far unire vari cristalli
tra loro formando fiocchi anche di notevoli dimensioni.
I fiocchi di neve vengono attentamente osservati dagli studiosi
di valanghe.
Lo studio dei cristalli consente, almeno in parte, di poter
lanciare l’allarme in tempo.
I fiocchi di neve sono molto più leggeri delle gocce
d’acqua.
Se il loro viaggio inizia da una nuvola che si trova a 3.000
m di quota, per esempio, possono impiegare anche più di
due giorni per raggiungere la terra.
LA GALAVERNA
A volte tutti gli alberi, i cespugli, le erbe che ci circondano si
trasformano in bellissimi gioielli.
Sembra neve invece,
abbiamo scoperto
che il fenomeno, si
chiama galaverna ed
è una formazione di
ghiaccio sotto forma
di aghi e scaglie che
può prodursi quando
la temperatura è
inferiore a 0 °C e c'è
la presenza di una
leggera nebbia.
La galaverna è costituita da un rivestimento cristallino, opaco e bianco
intorno alle superfici solide; di solito non è molto duro e può essere
facilmente scosso via.
Essa si forma perché le goccioline d'acqua in sospensione nell'atmosfera
possono rimanere liquide anche a temperature inferiori allo zero.
In particolare, la galaverna richiede goccioline d’acqua molto
piccole e leggere, temperatura bassa e totale assenza di vento.
IL GELICIDIO
Il gelicidio, invece, è un fenomeno di cui si è sentito molto parlare
negli ultimi giorni di gennaio, per le particolari condizioni meteo
dell’inverno.
È provocato dalla pioggia o dalla pioviggine che cadono, a causa del
fenomeno della sopraffusione, in forma liquida anche con una
temperatura dell'aria inferiore a 0 C°.
Il gelicidio non si forma quasi mai da nubi calde, cioè da nubi da cui cade acqua
allo stato liquido.
È un evento molto frequente in Europa centro-settentrionale ma anche nella Pianura
Padana e nelle pianure e conche interne delle regioni centrali, normalmente tra la
fine di dicembre e i primi giorni di gennaio.
Il gelicidio non deve esser confuso
con la brina che si deposita
lentamente per condensazione di
goccioline d’acqua sulle superfici
esterne quando, in assenza di vento
e con umidità relativa dell’aria molto
elevata, di notte si raggiungono gli
0 °C; e neppure con la gelata che
avviene quando sia la temperatura
degli oggetti che dell'aria è inferiore a
0 °C.
Nel gelicidio l'involucro di ghiaccio cristallizzato è perfettamente trasparente,
perché non contiene aria.
In presenza di vento forte, il rivestimento intorno alle superfici segue la direzione
del vento, cosicché si formano talora, specialmente intorno ai tralicci ed ai fusti
delle piante, delle specie di lame di ghiaccio biancastre, irregolari e dentellate,
larghe anche 20 centimetri e più.
BIBLIOGRAFIA
Wikipedia – enciclopedia libera
http://it.wikipedia.org/wiki/Gelicidio
A. Boglione, L. Maiano, L. Pizzorni – La natura ci
insegna – Fratelli Fabbri Editori
Questa presentazione è stata realizzata da Cristina e Francesca della
classe terza media di Piancavallo
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LA NEVE - Scuola Media di Piancavallo