Adattamento di un testo
di Valeria Soldini
Un re molto infelice, dopo aver consultato
molti medici, un saggio
gli disse che se avesse indossato
la camicia di un uomo felice, sarebbe guarito
e avrebbe trovato la felicità.
Il re si mise in viaggio, ma non trovava
nessun uomo felice finché un giorno,
passando accanto a un bosco, sentì
qualcuno che cantava. Era un boscaiolo
che stava tagliando la legna
Il re si rese conto di avere finalmente
trovato un uomo felice e gli chiese di
potere indossare una sua camicia,
ma il boscaiolo era
così povero da non possedere
neppure una camicia.
È una realtà nota a tutti
che le ricchezze
non diano la felicità.
Sarebbe interessante
chiedersi perché il re
non trovava proprio niente
di bello, di buono o
di piacevole nella propria vita!
Non era così per
Cenerentola o Biancaneve:
nonostante le disavventure,
non avevano perso l'allegria.
Stando almeno
alla traduzione filmografica.
Cenerentola cantava
e scherzava con topini
e uccellini; Biancaneve rideva con i
sette nani, mentre
li accudiva amorevolmente, pur
aspettando la soluzione dei
problemi e forse una futura felicità;
non erano disperate o desolate
come il re che cercava
la camicia della felicità
Vedere
nel piccolo
Come si sa, le fiabe sono una costruzione narrativa
e fantasiosa con lo scopo di intrattenere i piccoli
con allegorie della condizione umana da cui
ricavare una morale, come le favole di Esopo o di
Fedro. Quindi una rappresentazione delle
dinamiche tipiche della convivenza umana.
Da quanto ricordato prima, è evidente che ogni essere umano ambisce ad
essere felice. Per questo lotta, cerca,
spera di superare i tempi di difficoltà, ma non per questo
il presente perde ogni valore.
Ogni giorno porta una possibilità di essere, se non felici, almeno contenti
o semplicemente sereni. Chi non sa vedere
e godere nel piccolo e in qualsiasi circostanza, probabilmente non
troverà mai la gioia adeguata ai propri desideri e nessuna sarà sufficiente
a saziarlo.
Se si continua a guardare avanti,
troppo lontano e troppo in alto,
si calpestano i piccoli fiori
delle contentezze quotidiane,
essendo troppo piccole rispetto alle
aspettative non sono prese neppure in
considerazione.
Poiché si vuole tutto, non si accoglie il poco,
come chi avesse una sete da voler bere un lago, rifiutasse il
bicchiere che gli viene messo
a disposizione così muore di sete perché non ha tutta
quanta l'acqua che vorrebbe,
FINE
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