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Polittico
di
Pellegrino
da San
Daniele
“…palla seu
icona
sopraponenda
altari maiori
...”
La pala
d'altare
E’ il frutto
dell’attività di
tre diversi
maestri:
il carpentarius
Giovan Pietro
da Udine
a cui spetta la
costruzione
della struttura
e il suo
intaglio
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La pala si presenta come
una scatola di legno di
pioppo.
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Risulta composta da:

 alla base
una
predella,

 nel primo
registro, tre
pannelli,

 nel secondo registro,
una
cimasa centrale con ai lati
due lunette
la tavola centrale,
può scorrere grazie
ad un meccanismo
di sollevamento,
per consentire
l’apertura della
nicchia
Il meccanismo di sollevamento
della tavola centrale, individuato
grazie ai segni di usura lasciati
dalle corde è stato riproposto con
l’inserimento di gargantuan
azionato da una manovella
il deaurator
Antonio Tironi,
bergamasco
d'origine fu
incaricato di
dorare e
colorire
d’azzurro
l’ancona
A lui si devono tutte le
decorazioni e le dorature della
struttura esterna. Ed in
particolare:
 del basamento
 delle colonnine
dei fianchi
 della cimasa
superiore
Di particolare interesse sono i
moduli seriali superiori, che
formano la base della cimasa
L’artista, per creare contrasto,
decora in azzurrite
gli stessi lacunari,
i dentelli delle cornici
parte della volta a
botte e delle lunette
A lui si devono anche tutte
le particolarissime
decorazioni e le
dorature della struttura
interna ovvero della
nicchia.
Ed in particolare:
 le lesene di sostegno
 le pareti della nicchia
alle quali applica la
particolare tecnica del
Pressbrokat
 il
soffitto
Il Pressbrokat è una
decorazione di origine
tedesca che ripropone,
su legno, gli effetti del
broccato
si ottiene da matrici
incise, che imprimono
un foglio di stagno
irrigidito da una sottile
massa inerte,
successivamente
dorato e decorato con
lacche colorate.
si ottiene da
matrici incise,
che imprimono
un foglio di
stagno
irrigidito da
una sottile
massa inerte,
successivame
nte dorato e
decorato con
lacche
colorate.
E per creare contrasto anche nella
rifinitura dei lacunari del soffitto l'artista
utilizza l'azzurrite
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Interno della nicchia
Foto d'archivio degli anni 30 del
polittico all'interno della
Cappella dei Torriani.
La foto mostra come la nicchia
fosse stata resa visibile senza
utilizzare il meccanismo di
sollevamento, già perduto; la tavola centrale con Pietro e Paolo
infatti, era stata posta sul fondo del piccolo vano.
V
i
r
g
o
l
a
c
t
a
n
s
La nicchia
centrale era
destinata a
custodire la
Virgo
lactans, una
statua in
pietra d’Istria
del XIII
secolo,
particolarme
nte venerata;
è conservata
ancora oggi
nella
il pictor
Pellegrino da
San Daniele,
autore degli
scomparti
dipinti e,
verosimilment
e, dell’intero
progetto.
L’ultimo
pagamento
del Capitolo
di Aquileia
per il
Polittico
è a favore di
Pellegrino
da San Daniele
(Martino da Udine) che firma e data
il retro di una delle sue tavole
Il pittore
trentaseienne,
già conosciuto
e affermato
realizza le tre
tavole del registro
principale,
ognuna con una
coppia di santi
al centro
Pietro e
Paolo
a sinistra
Ermacora
e
Fortunat
o
a destra
Giorgio e
Girolamo.
Il Cristo
risorto
domina nella
cimasa
affiancato nelle
semilunette dai
Profeti Isaia e Davide
nella predella sono dipinti tre
scomparti con la storia di
Sant’Ermacora
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San Marco arriva ad Aquileia ed incontra
Sant'Ermagora
San Marco predica agli aquileiesi
Sant'Ermagora, a Roma davanti a San Pietro, viene
consacrato vescovo.
La pala d'altare
La sua storia
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Il polittico nasce come
pala da posizionare
sopra l'altare maggiore.
Ed effettivamente la sua
collocazione per anni fu
questa.
Sappiamo che nel 1554
un fulmine provocò il
crollo parziale della
copertura dell’abside e
che vi fu un periodo di
abbandono e di
ristrettezze.
“…palla seu icona
sopraponenda
altari maiori ...”
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Nel 1569 il Capitolo incaricò
Francesco da Bressa
di ridorare l’opera, indicata come
pendens super altare maius.
ovvero appesa sopra l'altare maggiore.
Fu così che fu segato verticalmente e
appoggiato sulla parete dell'abside,
sopra la cattedra di Massenzio la quale
era circondata da preziosi stalli lignei
ora rimossi.
E qui rimase per circa 300 anni.
Già nella seconda metà del XVI secolo,
quindi, il Polittico aveva lasciato la sua
collocazione originaria e perso la
funzione liturgica di sacro scrigno a cui
era deputato.
Foto dei primi del ‘900 e le illustrazioni del Lanckoronski, di circa 30 anni
prima.
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Già nel 1897 il manufatto
aveva subito un massiccio
intervento di restauro,
voluto dal governo
austriaco ad effettuato a
Vienna, nel quale furono
rifatte molte parti lignee
degradate (cornici e
modanature) e vennero
colmate con rifacimenti le
lacune pittoriche (si noto il
Cristo della cimasa).
Sullo sfondo del polittico
sono chiaramente visibili
gli affreschi del catino
absidale che da erano
stati riportati alla luce.
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L'immagine mostra inoltre
come a quel tempo, la
nicchia era stata aperta e al
suo interno era stata posta
una statua della Madonna
con il Bambino, ma non la
Virgo Lactans per la quale il
polittico era stato creato,
bensì la statua che si può
oggi ammirare all'interno
della Cappella dei Torriani.
Si tratta di una Madonna con
il Bambino sulle ginocchia,
che con una mano sorregge
il globo e con l'altra indica in
alto.
Posizionato nella nicchia
indicherebbe Cristo risorto
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"Presentazione Polittico" (PowerPoint - 9.5 Mb)