LA VITA, OGGI.
POESIA
MULTIMEDIALE DI
BIAGIO CARRUBBA
(Testo della poesia)
La vita, oggi.
Ogni giorno ogni uomo su questa terra deve
lavorare e lottare per guadagnarsi i soldi
necessari per comprarsi e godersi
i beni primari e il superfluo voluttuario.
Ogni giorno moltissima gente
sta male, soffre e non riesce a vivere bene
per tanti motivi: dalla mancanza di salute,
alla mancanza di lavoro, alla mancanza di soldi.
Ma è altrettanto evidente che per milioni
di persone è difficile rinunciare alla vita
che scorre veloce giorno dopo giorno.
È difficilissimo rinunciare al mare, al sole,
alla luce, alle donne, al lavoro, all’arte.
La vita, nel suo manifestarsi, su questo pianeta
è troppo bella e nessuno vuole rinunciare
a godersi tutti i piaceri che essa offre e che
ogni uomo riesce a soddisfare ogni giorno.
Dall’uomo più ricco all’uomo più sfortunato
la vita è irrinunciabile e tutti tendiamo alla felicità.
Quantunque le difficoltà sorgano ogni giorno
e magari aumentano ogni ora, ma
io dico a tutti, sfortunati e fortunati,
di non arrendersi mai, di lottare ogni minuto
per vincere qualsiasi imprevisto e difficoltà.
Dobbiamo resistere perché dobbiamo
arrivare alla meta,
cioè alla fine dei nostri giorni vivendo bene,
godendoci ogni attimo di vita, insieme agli altri,
perché la felicità non si può realizzare da soli.
Se dobbiamo morire, per giocoforza, almeno
godiamoci la natura, con i suoi incantevoli paesaggi,
godiamoci le donne, con i loro piaceri sessuali,
godiamoci l’arte, con i suoi stupendi film e telefilm.
Ma dobbiamo, e lo facciamo tutti i giorni,
crearci e goderci anche e soprattutto i piccoli piaceri
come parlare, mangiare poco ma saporito,
conoscere ed imparare tutto per sperare,
che, nel prossimo domani, la scienza possa
produrre i farmaci che allungheranno la dolce vita.
Io sono vicino alla povera gente e per questo
a scuola faccio tutto il possibile per
insegnare a tutti gli studenti,
ricchi e poveri, intelligenti e modesti,
l’amore per la poesia e per la conoscenza,
l’amore per lo studio e per la scienza
cosicché essi possano apprendere
l’amore per la vita e dare
un senso alla loro vita.
Allora il mio senso e scopo
della mia vita è proprio questo:
aiutare gli studenti
ad amare la poesia e la bellezza della vita.
Io mi sento l’ultimo degli ultimi,
ma credo nella parola di Cristo
che dice che il regno di Dio è
degli ultimi, dei più puri e dei
più poveri.
Vedo che la felicità e
la gioia di vivere è
anche tra la povera gente
e sono contento anche
perché gli ultimi sanno
rendere contenti gli altri.
l
Infine dobbiamo sperare di non morire mai
e ciò costituisce il vero fine dell’umanità:
vivere sempre tutti in una terra paradisiaca.
Io non escludo a priori Dio,
ma se c’è spero che batta un colpo prima che
l’umanità lo irrida in faccia come uno zimbello.
Non dimentico mai il bellissimo ritornello
e la profonda verità della canzone di Bacco
di Lorenzo il Magnifico che dice:
“«Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
di doman non c'è certezza»”
(Lorenzo de' Medici)
Biagio Carrubba
MODICA LUNEDI’ 02 OTTOBRE 2006
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