La politica:
esserci al femminile
Barbara Poggio
Università di Trento
SVEZIA
DANIMARCA
FINLANDIA
PAESI BASSI
GERMANIA
SPAGNA
AUSTRIA
BELGIO
PORTOGALLO
REGNO UNITO
IRLANDA
FRANCIA
ITALIA
GRECIA
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
La presenza delle donne nelle assemblee parlamentari nei paesi UE
NORVEGIA
MOZAMBICO
CUBA
SVIZZERA
CINA
FILIPPINE
SENEGAL
STATI UNITI
COLOMBIA
TUNISIA
ITALIA
INDIA
GIAPPONE
BRASILE
ALGERIA
MAROCCO
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
La presenza delle donne nelle assemblee parlamentari nel mondo
La politica:
esserci al femminile
vIl
Parlamento italiano è stata composto, in media, da meno del 4 % di donne.
Le donne ministro sono state 40 su 1507 (di cui 12 nei due governi D’Alema)
vSolo 2 presidenti di assemblea sono state donne (Iotti 1979-92, Pivetti 1994-96).
vIl primo ministro (Tina Anselmi) donna risale al 1976 (20 anni dopo la
proclamazione della Repubblica). I ministeri assegnati alle donne (mai più di uno
fino al 1991) sono sempre stati di carattere sociale (sanità, lavoro, affari sociali,
pubblica istruzione, pari opportunità), mai politico o economico (uniche eccezioni:
Susanna Agnelli - Esteri - governo Dini 1995; Rosa Russo Jervolino - Interno - governo
D’Alema 1998).
vSolo nel 2000 è stata eletta una donna alla guida di una regione italiana (Rita
Lorenzetti in Umbria).
Solo alla fine degli anni '90 una donna è entrata a far parte della Corte
Costituzionale (Fernanda Contri). Nel CSM ci sono due donne.
vAttualmente sono uomini il 100% degli ambasciatori e il 100% dei segretari di
partito.
Presidenti regione
Assessori regionali
Consiglieri regionali
Presidenti provincia
Assessori provinciali
Consiglieri provinciali
Sindaci comuni capoluogo
Assessori comuni capolouogo
Consiglieri comuni capoluogo
Sindaci comuni grandi
Assessori comuni grandi
Consiglieri comuni grandi
Sindaci comuni inferiori
Assessori comuni inferiori
Consiglieri comuni inferiori
0
10
20
30
40
50
60
70
La presenza delle donne nei consigli e nelle giunte regionali,
provinciali e comunali (aprile 2003)
80
90
100
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COME SI SPIEGA?
IL PROBLEMA È DELLE DONNE
•Le donne sono poco motivate;
•Le donne sono meno preparate;
•Le donne hanno una scarsa autostima.
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COME SI SPIEGA?
IL PROBLEMA È ‘STRUTTURALE’
•C’è un gap storico da riempire;
•Le donne sono poco presenti nelle posizioni ‘che
contano’ del sistema socio-economico;
•Le donne portano il maggior peso dei carichi
domestici e di cura.
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esserci al femminile
COME SI SPIEGA?
È UNA QUESTIONE DI SOCIALIZZAZIONE
•Il pubblico come ambito maschile, il privato
come femminile
•Le donne socializzate a comportamenti poco
valorizzati nella politica
•Una diversa socializzazione alla costruzione di
network
•Le donne sono state abituate a gestire la
concretezza del quotidiano, gli uomini a
speculare e a intervenire sui problemi più
generali
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COME SI SPIEGA?
È UN PROBLEMA DI CULTURA DELLA POLITICA
•Come il genere è costruito nella pratica politica
•I modelli culturali del ‘fare politica’ (orari, valori,
simboli)
•Le pratiche discorsive della politica
•Le aspettative nei confronti di donne e uomini
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CHE FARE?
LAVORARE SULLE DONNE
•Favorire la motivazione
•Empowerment (formazione e autostima)
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CHE FARE?
LAVORARE SUL SISTEMA
•Creare la massa critica: le quote
•Attivare modalità di supporto alla conciliazione
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TENER CONTO DEI
SOCIALIZZAZIONE
CHE FARE?
DIVERSI
MODELLI
DI
•Riconoscere e valorizzare le diverse competenze
acquisite
•Intervenire sugli aspetti più critici (es. costruzione
di network)
•Attenzione a non consolidare i modelli dominanti
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esserci al femminile
CHE FARE?
PIU’ ATTENZIONE ALLE PRATICHE QUOTIDIANE E AI
MODELLI CULTURALI DI GENERE CHE RIPRODUCONO
•Mettere in discussione ciò che è scontato
•Attenzione agli stereotipi (le donne… gli uomini..)
•Attenzione a ciò che si fa e a ciò che si dice nella
quotidianità della politica
•Attenzione alle rappresentazioni mediatiche
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esserci al femminile
MA C’È DAVVERO UN MODO DI ESSERCI AL
FEMMINILE?
DI SICURO C’È UN MODO DI NON ESSERCI
E AD ACCOMUNARCI NON È PROBABILMENTE
IL MODO IN CUI CI SAREMMO, MA IL MODO IN
CUI NE SIAMO ESCLUSE
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esserci al femminile
IN QUESTA PROSPETTIVA “ESSERCI AL
FEMMINILE “ NON SIGNIFICA NE’ ESSERCI
IN MODO COMPLEMENTARE, NÉ IN MODO
CONFLITTUALE, MA PIUTTOSTO LAVORARE
PER CREARE LE CONDIZIONI PER UNA
RIDEFINIZIONE COMPLESSIVA DEI MODELLI
E DELLE PRATICHE DEL FARE POLITICA
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esserci al femminile
UNA RIDEFINIZIONE CHE CONSENTA AD
OGNUNO DI ESPRIMERE LE PROPRIE
CAPACITA’ E SPECIFICITA’, A PRESCINDERE
DAL FATTO DI ESSERE DONNE E UOMINI, E
QUINDI ANCHE AGLI UOMINI STESSI DI FARE
POLITICA, SENZA NECESSARIAMENTE “ESSERCI
AL MASCHILE”.
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