Melania Ruello Dott.ssa in Scienze Internazionali e Diplomatiche Maria Francesca Catalano Dott.ssa in Dietistica Come e perché nasce A chi si indirizza e su quale fascia di popolazione agisce con maggior efficacia Modelli alimentari Nascono espressamente per fare business Privilegiano un determinato stile di vita Demonizzano determinati alimenti Si fanno strada nella nostra società nuovi modelli e stili di vita, che ci spingono ad accostarci a nuovi sapori e nuovi gusti Curiosità Desiderio dell’esotico Non essere “antiquati” “retrogradi” Cibo = “status symbol” ? Si prediligono pasti rapidi e facili da acquisire indipendentemente dal loro valore nutrizionale Ci si affida a diete che, di volta in volta, incriminano: Proteine Carboidrati Grassi Intolleranze alimentari Mancanza di uno stile di vita corretto che determina l’incapacità di distinguere tra Problemi reali Problemi inesistenti I ragazzi si lasciano “affascinare” da cibi e modelli sociali “di tendenza”, attraverso i quali cercano di affermare la propria originalità ed esclusività. Si crea un vuoto in cucina Al pasto tradizionale momento conviviale ed aggregativo Cibo preconfezionato, prontamente riscaldato e rapidamente ingurgitato Manca una base scientifica su cui far poggiare le proprie scelte alimentari Poca consapevolezza sui rischi per la salute derivanti da dieta e abitudini scorrette Diffondersi delle mode alimentari Carenza di “regole alimentari”, intesa non in senso restrittivo o diminutivo, bensì come luogo di costruzione di una cultura della corretta alimentazione I media ci suggeriscono a cosa accostarci e contribuiscono a cambiare le abitudini alimentari della popolazione gli stili di vita si fondono e si confondono la globalizzazione, da fattore di interscambio e cultura, rischia di diventare fattore di omologazione e rischio per la salute degli individui, se non accompagnata da una adeguata conoscenza del perché ci si nutre e ci si alimenta in un determinato modo Qualcosa nelle nostre abitudini alimentari è già cambiato non siamo ancora riusciti a comprendere è che dietro ad ognuno di essi si nasconde la necessità di salvaguardare ed affermare uno stile di vita che trova la sua ragion d’essere solo se collocato all’interno di un contesto politico, sociale, culturale ben preciso n o i l’ A l t r o Lo scambio culturale che in tal modo si genera non è limitato nel tempo e nello spazio; oltrepassa i confini geografici convenzionali e mette in comunicazione tra loro non solo cittadini extracomunitari e cittadini europei, ma gli Europei stessi. Interculturalità disponibilità allo scambio tra culture diverse conoscenza degli altri linguaggi Ne è esempio la dieta "mediterranea", costituita da apporti alimentari originariamente tipici non solo dell'area mediterranea, ma dell'Est asiatico, dell'Africa interna, dell'America, quali il pomodoro, la patata, certi cereali, determinate verdure Quotidianamente una fitta rete di scambi arricchisce, trasforma e ri-modella le culture alimentari dei vari popoli si sottolineano le differenze esistenti tra gruppi, culture, strati sociali è uno dei mezzi più utilizzati per conoscere “l’altro” Modello di integrazione culturale tra Arabi e Siciliani Simbolo dell’unione dei popoli del Mediterraneo Il suo significato è racchiuso nel gesto della preparazione: “l’incocciata” in cui le tradizioni non si sovrappongono, ma si amalgamano pazientemente secondo un rito antico e armonioso non significa proporre un rimescolamento e un'omologazione al minimo denominatore comune di comportamenti strutturalmente differenti, bensì, aprirsi alla comprensione dell'altro ed essere uniti nella diversità Sana alimentazione Rispetto degli orari Varietà dei cibi non è preso in considerazione dall’alimentazione odierna poiché si è andato incontro a un appiattimento e un’omologazione dei cibi Mangiate tutto e un po’ di tutto spesso si tende a saltare la prima colazione, pasto fondamentale per poter affrontare gli impegni del mattino Ruolo dopo la notte che rappresenta della il periodo più lungo di digiuno, e ad pubblicità alimentarsi in maniera irregolare nell’arco della giornata, con fuoripasto essa pubblicizza numerosi alimenti che condizionano l’appetito e la attraverso propagande martellanti che distribuzione dell’apporto calorico ci inducono a credere che senza di essi non potremmo vivere, ma, in realtà, tali alimenti non possiedono il giusto apporto dei nutrienti che necessità l’organismo Sazietà A breve termine A lungo termine su base sensoriale e cognitiva, influenzata dalle percezioni gustative che giungono al cervello e dall’appagamento soggettivo sostenuta da meccanismi ormonali e metabolici vista di un piatto appetitoso particolari stati d’animo percezione di un profumo accattivante Fame Ognuno di noi, dunque, dovrebbe imparare a riconoscere e decifrare i segnali del proprio organismo in modo tale da poter distinguere in maniera corretta tra: Fame Sazietà non rispetta limiti geografici consuetudini alimentari e gastronomiche un’alimentazione frettolosa con cibi omologati, facili da acquistare e poco garantiti per provenienza, preparazione, presenza di additivi e aromi piatto preconfezionato prontamente riscaldato rapidamente ingurgitato momento conviviale e aggregativo fastfood, sushi bar, venditori di kebab, e numerosi locali dove poter praticare l’happy hour “cibo veloce” sistema rapido di ristorazione caratterizzato da: • un costo relativamente modesto • dall’uniformità del servizio offerto • dall’ampia diffusione dei punti vendita hamburger, hot dog, patatine fritte, sandwich e dall’uso eccessivo di salse come la maionese, il ketchup e la senape Mangiare in fretta un hamburger e delle patatine fritte, accompagnandole con una bibita gassata, può anche dare l’impressione di aver quasi saltato il pasto, rispetto al classico pranzo all’italiana, ma nel momento in cui si esegue il calcolo delle calorie, ci si rende conto che non è proprio così. un cheeseburger fornisce circa 370 Kcal con 19g di grassi le patatine fritte non meno di 330 Kcal con 20g di grassi un bicchiere di bibita gassata circa 80Kcal per un totale di ben 780 Kcal, di cui la metà proviene dai lipidi, ingurgitate nell’arco di 5-10 minuti. ognuna delle soluzioni forniteci dalla cucina italiana, è sempre più adatta alle necessità energetiche e di equilibrio nutrizionale di quanto non lo è il fastfood americano Spaghetti al pomodoro con un paio di cucchiaini di formaggio un’insalata mista o un frutto di stagione 60 Kcal 415 Kcal 475 Kcal con meno di 10g di grassi nei paesi latini è considerato sinonimo di cattiva alimentazione tende a far dimenticare quella cultura della tavola che comprende i cibi, la cucina, i tempi ed i modi del mangiare rende difficile calcolare l’apporto calorico e nutrizionale della nostra dieta nel corso della giornata insufficienti quantità di sali minerali, fibre e vitamine a causa dell’assenza di frutta e verdura fresca Il fastfood presenta numerose insidie per una corretta alimentazione abbondanti elementi fritti, grassi, salati e zuccherini costituito da pasti consumati in fretta in piedi o in macchina qualità e varietà degli ingredienti è insufficiente “Sappari”: “pulita”, “ordinata”, “leggera”, “irradiante onestà” È una cucina la cui caratteristica primaria è quella di non alterare affatto la materia prima, infatti, rispetta la freschezza, il sapore, il colore, la consistenza e la stagionalità di ogni cibo. Nasce come cucina povera e affonda le sue radici nella sua storia e nella natura della sua terra e del suo mare. Gli ingredienti che questo Paese può offrire sono il pesce ed il riso, preparati con un grande rispetto del loro sapore naturale e presentati con una grande cura dell’estetica in armonia con i colori e le forme. crocchette di riso bollito condito con un aceto particolare pesce crudo di diverse qualità Sushi Gli ingredienti principali del sushi rimangono sempre il pesce crudo ed il riso ma variandone la quantità, il modo in cui vengono uniti all’interno dell’alimento, la sistemazione e la decorazione, ogni chef ne ottiene un tipo diverso, un oggetto d’arte unico e commestibile che continua a svilupparsi ed a modificarsi nel corso della storia. I cambiamenti riguardanti il sushi non avvengono nella forma e nella preparazione ma, in particolare, negli ingredienti e nell’atmosfera in cui viene servito. Il riso, infatti, viene combinato con un ripieno o guarnizione di pesce, alghe, vegetali o uova; il ripieno può essere crudo, cotto o marinato ed, inoltre, può essere servito disperso in una ciotola di riso, arrotolato in una striscia di alga, disposto in rotoli di riso o inserito in una piccola tasca di tofu. Il sushi non è assolutamente un prodotto industriale e, date le sue caratteristiche e la sua preparazione, non potrà mai essere il risultato di un processo meccanizzato. Per tale motivo, l’unico modo per gustare il sushi è di trovare un ristorante giapponese o, ancora, un posto più informale come il sushi-bar che ben adattandosi ai ritmi frenetici della vita odierna, il target cui punta è costituito dalle fasce più giovani, poco propense alle formalità ed ai prezzi che ne conseguono, ed da tutti coloro che hanno poco tempo per il pranzo. Il rischio maggiore per chi consuma pesce crudo, normalmente presente come parassita intestinale in numerosi mammiferi marini (delfini, foche, etc.) ed ospite intermedio, nel suo stadio larvale, di molti pesci tra cui tonno, salmone, sardina, acciuga, merluzzo, nasello e sgombro. Quando l'uomo mangia pesce infetto crudo, le larve possono impiantarsi sulla parete dell'apparato gastrointestinale, dallo stomaco fino al colon. Per difendersi dai succhi gastrici, attaccano le mucose con grande capacità perforante, determinando una parassitosi acuta o cronica. La cura dell'anisakis richiede molto spesso l'intervento chirurgico, per asportare la parte dell'intestino invasa dai parassiti. Chiamato anche kabab, kebap, shawerma o gyros, è un piatto a base di carne tipico della cucina mediorientale. Questo cibo ha riscontrato un grande successo in tutto il mondo per il suo sapore unico, per i suoi costi ridotti e per il fatto di essere un’alternativa etnica ai fastfood americani. Per ottenere un kebab originale, la carne può essere di agnello, montone, vitello, manzo, pollo, tacchino o una combinazione di tutte queste; la carne non può essere assolutamente di maiale perché la cultura mussulmana lo vieta, anche se esiste in commercio il kebab preparato con questo tipo di carne, ma, in questo caso, prenderà il nome di gyros greco. Il termine kebab deriva dal turco “Döner Kebap”, che significa semplicemente “carne che gira”, si riferisce al classico metodo di cottura che avviene tramite un gigantesco spiedo verticale che gira su se stesso. Il kebab ottenuto viene servito in un panino e può essere accompagnato da verdure varie come la lattuga, i pomodori, le cipolle, le melanzane ed i peperoni grigliati e, inoltre, da gustosissime salse tra le quali possiamo ricordare la piccante “harissa” a base di peperoncino rosso fresco, aglio ed olio d’oliva, o quella a base di yogurt, prezzemolo e sesamo. Nonostante sia una valida e saporita alternativa al classico fastfood americano, non bisogna comunque eccedere nel suo consumo perché le porzioni sono solitamente molto generose e si rischia di assumere troppo calorie, considerando che un panino fornisce circa 1000 Kcal. Esso, inoltre, contiene il 98% del fabbisogno giornaliero di sale e, oltre a ciò, il grasso presente sopra lo spiedo per mantenere tenera la carne, viene assorbito dal kebab stesso rendendolo piuttosto pesante e permettendo che vengono introdotti una quantità scioccante di acidi grassi saturi (quasi il 150% del fabbisogno giornaliero). è una pratica di promozione delle vendite, nata nei paesi anglosassoni, per poter attirare la clientela nei pub, dopo l’uscita dal lavoro, con l’offerta di consumazioni a prezzo ridotto per una o due ore nel tardo pomeriggio, nell’intervallo tra le 17 e le 18 In Italia la pratica dell’happy hour è collegata alla consuetudine di ritrovarsi, nella fascia oraria che precede il pranzo o la cena, presso bar, caffetterie e locali di vario genere per poter gustare un aperitivo; inoltre, nel caso di locali notturni, gli sconti sulle consumazioni sono praticati nelle prime ore di apertura. per potersi liberare di questa odierna alimentazione industriale basata su alimenti sottoposti a processi tecnologici e di raffinazione che provocano carenza di vitamine e sali minerali risulta necessario chiedersi cosa stiamo mangiando? va bene per poterci mantenere sani e coscienti? solo noi siamo i responsabili del nostro corpo dobbiamo fare il possibile perché esso abbia il meglio per poter ottenere benefici per l’intera nostra persona, poiché, “Mens sana in corpore sano” l’uomo, dunque, deve cercare l’equilibrio ed uno dei fattori più importanti per conseguirlo è proprio “sana” L‘alimentazione “equilibrata” “garanzia di benessere e salute” La sfida più difficile a cui oggi siamo chiamati è il saper uscire da un’alimentazione “alla moda” per prendersi il rischio di E restare Il comportamento alimentare diviene in questo senso un importante "rivelatore“: l'uomo è ciò che mangia, certo, ma è anche vero che mangia ciò che è, ossia alimenti totalmente ripieni della sua cultura