L'esperienza del BES a supporto della realizzazione del Bilancio Sociale di Mandato e del Piano di Zona: l'esperienza del Comune di Forlì Fausta Martino Ravenna, 24 ottobre 2014 Indice 1. Definizione del BES n. 3 e 4 1. L'integrazione con gli strumenti di programmazione n. 5 e 6 1. Le fasi del processo n. 7, 8, 9, 10, 11,12 ,13, 14 1. 1. Un esempio di dimensioni e i suoi risultati: “formazione” e “lavoro e conciliazione” n. 15 e 16 Conclusioni n. 17 L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Definizione del BES Da cosa nasce la volontà di redigere un report sul BES a livello locale: • • • Conoscere lo stato dell'arte del territorio da un punto di vista non esclusivo Fotografare il benessere locale Fornire uno strumento di analisi strutturato ai documenti di rendicontazione quali bilancio sociale, di genere, profilo di comunità • Programmare in modo consapevole • Valutare ex ante i processi di avvio di PEG, PdO, Piano di zona L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Definizione del BES A livello locale il Bes è : • Un documento sperimentale, non esaustivo, di misurazione del benessere locale • Strumento di sperimentazione di nuove letture del territorio • Stimolo per la programmazione locale • • Metodo di lavoro per lo sviluppo del pensiero collettivo nuovo e integrato Esercizio, per gli operatori di vari servizi, di lettura dell' “altro da sè” L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 L'integrazione con gli strumenti di programmazione Affinché il Bes fosse integrato con gli strumenti di programmazione si è tenuto conto di : L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 L'integrazione con gli strumenti di programmazione Affinché il Bes fosse integrato con gli strumenti di programmazione si è tenuto conto di : L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Le fasi del processo Le fasi per la realizzazione del documento sono state: 1.Gantt per monitorare il processo nelle sue fasi 2. Studio della letteratura 3.Costituzione del gruppo di lavoro 4.Scelta del modello 5.Individuazione degli indicatori 6.Stesura del report L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Le fasi del processo 1.Gantt per monitorare le fasi del processo: L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Le fasi del processo 2. Studio della letteratura: • • 2004: OCSE forum mondiale sugli indicatori chiave (obiettivo: individuare nuovi indicatori più appropriati per guidare e monitorare le politiche pubbliche 2008: Sarkozy incarica: Stiglitz, Sen e Fitoussi per formare una commissione speciale sulla misura delle prestazioni economiche e del progresso sociale • Dossier annuale Sole 24 ore • 2012: Istat/Cnel Benessere eco sostenibile • Studio di casi: Provincia di Pesaro, comune di Bologna ecc.. L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Le fasi del processo 3. Costituzione del gruppo di lavoro: • • • • Gli attori: Comune di Forlì (Direzione generale, servizio politiche di welfare, servizio ambiente), Provincia FC, Ausl FC, Camera di Commercio -CISE FC; Aiccon, Arpa FC, Università degli studi di Bologna sede di Forlì (scuola di Economia e Sociologia) Atto formale con determina del Direttore Generale Ogni attore si è dotato di un atto formale per dedicare del tempo al lavoro di costruzione del report Modalità di lavoro: incontri periodici, disamina degli indicatori e scelta degli stessi attraverso brainstorming e ricerca di indicatori di II livello, non solo per competenza L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Le fasi del processo 4. Scelta del modello: • • • • BES Istat/Cnel con le 12 dimensioni del benessere Individuazione di 11 dimensioni su 12 (esclusa la dimensione sul benessere soggettivo) Unificazione delle dimensioni su “paesaggio e patrimonio culturale” e “ambiente” per omogenizzare il senso di “valenza territoriale” La dimensione “lavoro e conciliazione dei tempi di vita” è stata arricchita con i risultati di una indagine qualitativa condotta in collaborazione con l'Università L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Le fasi del processo 4. scelta del modello: • Gli strumenti utilizzati sono stati: Analisi di II livello Ricerca di fonti locali: indagine passi, bilancio sociale della Procura della Repubblica, Report sull'economia della Camera di Commercio, Report sulla povertà di Caritas, Rapporto sull'innovazione di Cise, Rapporto sul volontariato di Assiprov (centro servizi per il volontariato), ecc Aggregazione dei dati presenti nelle piattaforme locali Focus sulla conciliazione: circa 20 interviste in profondità, 2 focus groups L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Le fasi del processo 5. individuazione degli indicatori (un esempio): L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Le fasi del processo 6. stesura del report : • • • • Le dimensioni sono diventate capitoli Richiamo al BES nazionale in un riquadro Presenza di istogrammi e grafici in generale ma cercando di dare rilevanza alla parte descrittiva (non ci sono indici finali) Il Bes è composto da 41 pagine L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Un esempio di dimensioni e i suoi risultati: “formazione” e “lavoro e conciliazione” Lettura del contesto Le donne hanno rendimenti più alti nella scuola, scelgono sempre di più il liceo rispetto alle altre scuole di II grado, rendimenti migliori all'Università, sempre più laureate, con voti alti, piano piano si assottiglia il gap tra materie umanistiche e quelle scientifiche eppure: Aumento del fenomeno della sovraistruzione soprattutto per le donne Alta presenza di neet di sesso femminile Alto tasso di disoccupazione rispetto alla RER Quindi: Quali politiche attivare per contrastare il fenomeno? L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Un esempio di dimensioni e i suoi risultati: “relazioni sociali” Lettura del contesto Rispetto alle attività di partecipazione sociale si registra un abbassamento generale della quota di persone che partecipano all' associazionismo politico, diminuiscono le associazioni di volontariato seppur non in modo significativo (da 239 nel 2011 a 230 nel 2013) eppure: Nella città di Forlì sono attive da poco due banche del tempo, aumenta la partecipazione alle associazioni genitori delle scuole Quindi: Quali politiche attivare per facilitare la partecipazione dei gruppi informali? L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014 Conclusioni Il documento presenta elementi vincenti estata come la costituzione del gruppo di lavoro, l'integrazione tra mondi diversi, la produzione di cambiamenti nelle amministrazioni nella analisi dei bisogni. Allo stesso modo però presenta diversi limiti tra cui la diffusione limitata dei risultati, la presenza di alcuni dati qualitativi non rilevabili periodicamente, il mancato feedback della popolazione. Una ipotesi per il futuro è quella di creare un datawarehouse per l'integrazione dei dati presenti nei vari Enti locali e non coinvolti L'esperienza del BES, Fausta Martino – Ravenna, 24 ottobre 2014